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Autore: DanilaCobain    25/07/2014    3 recensioni
Questa è la storia di Nicole, una liceale come tante, romantica e innamorata dell'amore; ma è anche la storia di Jonathan, giovane professore di matematica che scopre di provare un'attrazione senza eguali per la bellissima Nicole.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ehilà!
Non aggiorno questa storia da un annetto, quasi, e non so ancora quando riuscirò a scrivere il prossimo capitolo, ma ho tutta l'intenzione di portarla a termine!!! In questo secondo capitolo troviamo solo Nicole che ci racconta la sua relazione con Paolo. 
Grazie a tutte coloro che decideranno di seguire e commentare la storia e ringrazio in particolar modo StarryEyed e HappinessBK per aver recensito il primo capitolo.
Vi abbraccio
Danila





 
Nicole
Il mio piano di tenere Paolo sulle spine non è durato più di tre giorni. L’altro pomeriggio ho accettato di uscire con lui e siamo andati a fare una passeggiata sul lungofiume. Sa perfettamente quanto adori quella parte della città e quanto mi piace scendere lungo la riva e sedermi sotto uno di quegli enormi alberi. È lì che ci siamo baciati la prima volta.
Ho cercato di mostrarmi indifferente e fredda ma tutto è durato una mezz’oretta, poi lui mi ha stretta a sé e mi sono sciolta tra le sue braccia. L’attimo dopo ci stavamo baciando appassionatamente. Quelle labbra…il modo in cui mi baciava, le sue mani che mi accarezzavano i capelli e il volto…è stato un pomeriggio bellissimo e per un po’ ho dimenticato tutta la sofferenza che avevo provato quando era partito per le vacanze e mi aveva lasciata senza un perché.
Era di nuovo con me, mi teneva tra le braccia, mi sorrideva, mi accarezzava. Ma quando sono tornata a casa non h potuto fare a meno di pensarci. Se dovesse ricapitare? Io non voglio stare di nuovo male per lui. Non voglio stare male per nessuno.

Ieri a scuola sono stata abbastanza fredda e il pomeriggio, quando è passato a casa a prendermi, non sono voluta uscire. Ho detto che avevo da fare. Non mi ha mandato nemmeno un messaggio! E oggi non è venuto a scuola. Domani abbiamo la verifica di matematica e senza di lui prenderò sicuramente un tre. Di solito ci prepariamo insieme per i compiti in classe di matematica perché lui è un genio e ha tanta tanta pazienza con me…
Volevo mandargli un messaggio stamattina e chiedergli come mai non era venuto a scuola ma poi Luigi ci ha detto che aveva la febbre. Se non viene nemmeno domani sono spacciata. Circondata da libri e quaderni dell’anno scorso, cerco disperatamente di fare qualche esercizio ma non me ne riesce nemmeno uno. Proprio quest’anno dovevamo cambiare prof? Non voglio iniziare male, quest’anno abbiamo anche la maturità e vorrei cercare di raggiungere almeno la sufficienza.
E a proposito del nuovo prof…Jonathan Vinciguerra. Stamani l’ho incrociato nel corridoio, è bellissimo. Ha uno sguardo da paura ed è anche giovane. In classe e nella scuola le ragazze non fanno altro che parlare di lui. Ho sentito dire che ha ventotto anni e che vive qui da pochi mesi. Beh, insomma, non vorrei proprio fare una figuraccia domani. Se solo ci fosse Paolo qui…
Mi sta venendo un gran mal di testa. Scendo giù a fare uno spuntino e risalgo giusto in tempo per sentire che il mio cellulare sta vibrando. Rispondo immediatamente quando vedo che si tratta di Paolo. Ho troppo bisogno di lui per superare quel test!
“Piccola. Mi sono appena ricordato che domani c’è il test d’ingresso di matematica. Ti serve una mano?”
Lo adoro. Si è preoccupato per me anche se ha la febbre. “Come ti senti?”
“Bene. La febbre è passata. Stai ripassando?”
“Si, ma non mi riesce nemmeno un esercizio.”
Ridacchia. “Immaginavo, asinella. Perché non passi da me così ti do una mano?”
Ho un attimo di esitazione. Probabilmente a quest’ora i suoi genitori non sono in casa e non ho molta voglia di stare da sola con lui… oh, ma chi voglio prendere in giro? Io ho sempre voglia di stare con lui.
“Sei sicuro?”
“Certo, cucciola. Ti aspetto.”
“Va bene, arrivo.”
Raccolgo le mie cose e corro da lui.
Mi apre la porta in pantaloncini e maglietta. Ha in mano un panino e quando mi stampa un bacio sulle labbra sento l’odore della marmellata di ciliegie e del burro. Andiamo in camera sua e poggio la mia roba sulla scrivania. Paolo chiude la porta e rimane a fissarmi.
“Che c’è?”, chiedo.
“Ieri ti sei comportata da stronzetta.”
“Avevo da fare. Te l’ho detto.”
Paolo si avvicina e mi prende le mani. “Sei ancora arrabbiata con me per quest’estate? Pensavo che l’altro giorno avessimo chiarito.”
Sfilo le mani dalle sue e faccio un passo indietro. “Guarda che se credi che io e te siamo ritornati insieme ti sbagli di grosso.”
Dietro di me, a qualche passo di distanza, c’è il suo letto. Lui ci si va a sedere e mi trascina sulle sue gambe.
“Andiamo Nicole, ti ho già detto che voglio stare con te e solo con te. Cosa devo fare per dimostrartelo?”
Cerco di alzarmi ma lui me lo impedisce. “Dai Paolo, sono venuta qui per studiare non per chiacchierare.”
Fa un sorrisetto. “Ok, allora dammi un bacio e ti lascio andare.”
Sbuffo. Però mi viene da ridere e lui ne approfitta per baciarmi. Mi tiro indietro e mi muovo per cercare di divincolarmi ma Paolo mi stende sul letto e mi blocca le braccia. Un’ondata di desiderio mi travolge. E Paolo mi conosce troppo bene per non accorgersene.
“Mmmh, cucciola. Non guardarmi così…”
Ho il cuore a mille. Lo desidero con tutta me stessa. Mi bacia e io ricambio. Non oppongo più resistenza, lascio che mi accarezzi, che mi tocchi nei punti più sensibili. Il mondo intorno a noi scompare, esistiamo solo noi, i nostri occhi incollati, le emozioni che ci trasmettiamo attraverso essi, i nostri corpi accaldati che si uniscono, le labbra che si sfiorano.
Facciamo l’amore. E poi un’altra volta ancora. Rimaniamo a lungo accoccolati senza dire nulla. Paolo mi bacia di tanto in tanto e mi stringe a sé.
Mi alzo controvoglia e inizio a rivestirmi. Paolo fa lo stesso.
“Avremmo dovuto studiare”, dico sorridendo, “domani non saprò fare niente.”
Paolo mi sorride. “Non ti preoccupare amore, domani ci penso io.”
Lo abbraccio forte e lo bacio. “Sei un tesoro.” Glielo dico con fare scherzoso, in fondo è il minimo che può fare, è solo colpa sua se non abbiamo studiato. Anche se quello che abbiamo fatto mi è piaciuto moltissimo.
“Domani mattina andiamo a scuola insieme?”, mi chiede mentre mi accompagna alla porta.
“Ok” rispondo. Non ha più senso fingere che non voglio stare con lui quando dopo quello che è appena successo è evidentissimo il contrario.
Ci scambiamo un ultimo tenero bacio, scendo le scale del palazzo leggera come non mai.
 
 

 
   
 
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