STORIE
DI FRAGOLA E
CIOCCOLATA
Esistono
tante storie che possono essere raccontate.
Alcune
inizianoe durano per sempre, altre
iniziano… e finiscono.
Finì di
riempire la seconda ed ultima valigia e discese le scale.
Ogni
angolo di quella casa era impregnato di ricordi, sorrisi, lacrime,
baci,
litigi… Già, litigi.
Era
proprio a causa di uno di loro che quel pomeriggio stava prendendo le
ultime
cose che gli appartenevano per portarle nella stanza d’albergo che lo
ospitava
da qualche giorno.
Tutte le
foto che li ritraevano insieme erano sparite.
Sentì la
serratura della porta principale scattare. Lei entrò, e appena lo vide
si
bloccò.
“Sei venuto a prenderti le tue cose, finalmente”. La sua voce, un tempo calda e dolce, era fredda e distaccata, e il suo sguardo era carico di rabbia e rancore.
Era solo
colpa sua se la timida e solare Gabriella Montez era diventata così.
Certo, la
loro relazione era durata per ben otto anni, tempo record per dei
ragazzi così
giovani, ma anche le coppie più solide hanno degli alti e dei bassi.
Ma loro,
quella volta, avevano toccato il fondo, e continuare quella storia
sarebbe
servito solo a farsi del male a vicenda.
Poi, se
di mezzo ci si mette la gelosia, il sospetto del tradimento…
Gabriella
sapeva perfettamente che Troy non l’avrebbe mai tradita, ma,
probabilmente,
aveva solo cercato un capro espiatorio per porre fine alla sofferenza
della
solitudine dovuta dai numerosi appuntamenti rimandati a causa dei
rispettivi
impegni di lavoro.
Ormai
passare del tempo assieme era diventato davvero difficile. Tutto ciò li
rendeva
nervosi, e quindi, inevitabilmente, scoppiavano dei litigi che molto
spesso si
prolungavano in lunghi e rumorosi silenzi.
Troy
appoggiò le valige sul pavimento e si avvicinò alla ragazza. Le mise
una mano
sulla spalla e una sotto il mento e le fece alzare il viso, per far sì
che lo
guardasse dritto negli occhi.
Gabriella
avrebbe voluto scostarsi, dirgli di non toccarla, ma il suo corpo
sembrava non
obbedirle.
“Lo so
che non lo pensi davvero”, cominciò Troy. “La tua è solo una scusa. Mi
conosci
bene, e sai che non ti tradirei mai”.
Lo so,
pensava lei.
“Però
capisco la tua decisione. La situazione era invivibile ormai. Farci la
guerra
ogni giorno non è un buon modo per stare insieme”.
Continuavano
a fissarsi. Troy stava dicendo tutto ciò che Gabriella pensava.
“Ma sappi
che io ti ho voluto bene, sin dalla
prima volta che ci siamo visti quel Capodanno, e te ne voglio ancora.
Ci sarò
sempre se avrai bisogno di me”.
Detto ciò
chinò la testa e la baciò.
Quel
bacio sapeva di tanto… Sapeva di tristezza, di addio, di ricordi, di
fragola,
di cioccolato, di gioie, di dolori, di… AMORE.
Quando le
loro labbra si staccarono, Troy mise un mano nella tasca dei jeans e ne
estrasse una chiave. La chiave della casa, della loro casa.
“Tienila”,
mormorò tempestiva Gabriella. “Altrimenti come farai ad entrare quando
ti
chiamerò se avrò bisogno?”. Sorrise timidamente.
Adoro quando sorride in
quel modo, pensò
Troy ammiccando a sua volta.
Rimise la chiave in tasca. Si voltò, prese le valige ed uscì.
Entrambi avevano ancora
il sorriso
sulle labbra ed un unico pensiero: “TI AMO”.
Chissà, magari un
giorno Gabriella
alzerà davvero la cornetta del telefono per chiedergli aiuto.
E forse Troy, sempre
quel giorno,
userà di nuovo quella chiave… ma questa è tutta un’altra storia…
QUESTA
E’ LA MIA
PRIMA FAN FICTION, QUINDI E’ SOLO UNA PROVA.
VI
CHIEDO DI
COMMENTARE PER SAPERE SE CONTINUARE A POSTARE NUOVE FAN FICTION O SE NN
NE VALE
LA PENA…
Angel_R