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Autore: KeepCalmReadHarryPotter    25/07/2014    1 recensioni
Sam e Dean si ritrovano davanti a loro un demone, che c'è di strano in questo? ma questo è un demone particolare, gli parla di un complotto, vogliono uccidere tutti i cacciatori, seminarli, non rispondono agli ordini del Re, loro fanno di testa propria. Sam continua ad avere strani attacchi di panico, e visioni di una ragazzina che vendeva caramelle in un posto dove era vissuto più 10 anni fa, centra qualcosa quel demone? perchè farsi catturare?
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Rufus, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Dean intanto era piegato in due con la maglietta sporca di sangue, ma la speranza che qualcuno arrivasse a salvarlo stava scemando ad ogni suo sorriso sforzato, sapeva di essere stoico ma non sapeva bene fino a che punto il suo corpo potesse resistere. L’unico sapore che aveva in bocca era quello del suo sangue, era una sensazione orribile, alzò un po’ la testa e questo gli provocò fitte tremende in tutto il corpo, ma con estrema difficoltà si guardò attorno, erano tutti spaventati e guardavano verso destra, probabilmente verso la porta, anche il capo rimase senza fiato per un attimo. Cosa diamine stava succedendo? Si chiese, poi il suo cuore divenne subito più leggero, perché sentì da lontano l’inconfondibile risata di Bobby, gli scappò un sorriso, questa volta per autentica gioia, il capo si girò verso di lui, nei suoi occhi c’era pura rabbia ma questo non fece perdere la speranza a Dean di poter uscire vivo da quella trappola, e così rise per quanto il suo corpo potesse permettergli.


<< Tu! Stupido stolto! Non hai idea in che guaio ti sei cacciato >> gridò il demone puntandogli il dito contro, non seppe bene quale reazione potesse suscitare nel cacciatore quella frase, ma di certo non quella sperata, perché lui rise più forte, una risata liberatoria, un briciolo di speranza cominciò a crescere nel suo cuore, ma si spense quasi subito, perché il demone-capo lo fulminò con lo sguardo e alzando un angolo della bocca disse 

<< io e te non abbiamo ancora finito, tuo fratello brucerà anche il tuo di corpo >> il sangue gli si gelò nelle vene. Non si ricordò bene quel momento, perché successe tutto così velocemente, ma allo stesso tempo così lentamente, come se qualcuno si stesse divertendo a giocare con lo spazio. Il mondo sembrò rallentare la sua folle corsa, tutto attorno a lui si muoveva con estrema lentezza, girò la testa da un lato, i demoni cadevano uno dopo l’altro sotto i colpi di Bobby, Rufus e Jeson, però non riusciva ancora a vederli, poi come se qualcuno stesse giocando con il tempo, tutto ad un tratto, ogni cosa divenne frenetica, e non riuscì nemmeno ad articolare un suono, che il demone prese un coltello e glielo impiantò in pancia. 


Sam e Jack erano ancora nascosti nell’ombra, erano inconsapevoli di quello che stava accadendo lì dentro, ma un rumore che assomigliava ad uno sparo fece insospettire Jack. Senza indugio si avviò verso la porta, ma Sam lo prese per il polso

<< che accidenti fai? Dobbiamo rimare qua fuori! >> lo riprese, ma l’altro sospirò e scrollandoselo di dosso entrò e si chiuse la porta alle spalle, Sam non ebbe nemmeno il tempo per ribattere che se ne era già andato lasciandolo da solo. 


Volle seguirlo ma qualcosa glielo impedì, la bambina era davanti alla porta e ora sembrava molto più reale

<< perché lo hai fatto Sammy? >> questa domanda gli si impiantò nella sua testa, e subito il panico cominciò a salire fino a soffocarlo

<< cosa ho fatto!? Non capisco, chi sei ? >> chiese disperato, se la vedeva voleva dire che era accaduto qualcosa di orribile a suo fratello, e lui non era lì per aiutarlo


<< ti sei dimenticato di me? Io me lo ricordo quel giorno, il giorno del barattolo rotto >> disse la bambina, ora stava addirittura parlando, aveva una voce così acuta e canzonava ogni singola lettera allungando le vocali a dismisura. Sam davvero non capiva, quando ad un certo punto ricercando nei suoi ricordi ne affiorò uno che non aveva molta importanza ma era strano, come se fosse cancellato, come se mancassero delle parti

Corri Sam! Accipicchia, stupide gambe, perché non vi decidete a muovervi!
<< Sam Winchester, avanti vieni, vogliamo solo fare unachiacchierata >> ancora loro, perché ovunque vado ci sono dei bulletti che vogliono pestarmi? Avanti muscoli pompate di più, sono vicini, e ci credo che corrono più veloci di me, sono più grandi….


E poi? Sam cercò di ricordare ma era arduo


<< stiamo arrivando ! >> sono vicinissimi, mi metto dietro a un muro così non potranno vedermi, ecco! Come non detto, rieccoli che appaiono, su dai gambe, un ultimo sforzo! Correre, correre, oggi non sto facendo altro….. << hey Sammy dove sei? ECCOLO, ECCOLO !! >> questo dev’essere Peter, solo lui può avere una voce così roca….grazie al cielo, e grazie all’inventore delle scale, se mai oggi ne uscirò vivo lo andrò a cercare e lo ringrazierò, scendo fino in fondo e mi rintano nell’angolo…..<< dov’è? Non lo vedo eppure qua! Ve logiuro raga era qua ! >> Peter per una buona volta hai detto qualcosa di corretto << scemo! ma se qua non c’è nessuno! Avanti andiamo a pestare qualcun altro >> e questo dev’essere Charlie, il capo, quanto odio quel ragazzino, ha un naso tropo grosso per la sua faccia e degli occhietti malvagi infossati nel viso per poi non parlare dei capelli biondi appiccicati in testa
<< No! Vi dico che è qua! Restiamo per un po’, uscirà dalla tana quel coniglio >> accipicchia, questa non ci voleva proprio, non posso stare qua, mi troveranno subito. Grazie al cielo c’è una porta…una porta in un sottoscala? La gente è strana. Metto la mano sullamaniglia

<< ahia ! >> urlo, guardo la mia mano, il pomello era arrugginito e mi sono tagliato
<< ho sentito un rumore! Da questa parte! >> dice Peter, sento dei passi, il cuore mi batte a mille, non ho via di fuga, il taglio sulla mano è profondo e brucia, il terrore mi assale, la paura non mi permette di pensare, mi fa star lì fermo come uno stupido, ma un qualche cosa mi fa riprendere, Dean il mio fratello maggiore 
<< andatevene ! lasciatelo in pace ! >> già è figo avere un fratello più grande, ma non voglio che lui mi veda in un sottoscala rintanato in un angolino buio a tremare di paura, così anche se so che farà malestingo il pomello e entro mentre la banda di teppistelli scappa. Non si vede un granché, c’è odore di polvere e muffa, c’è solo una lampada che pende giù dal soffitto e crea una luce tremolante sui vasi in vetro degli scaffali. Esamino la ferita che ho sulla mano, continua uscire sangue, avrei bisogno di un po’ d’acqua così per sciacquarla, provo a cercare con lo sguardo un lavandino, ma l’unica cosa abbastanza simile all’acqua è su un ripiano in uno dei milioni di vasetti dal contenuto sconosciuto. Mi avvicino facendo piano e lo afferro, esamino il contenuto degli altri barattoli, non potevo credere ai miei occhi, erano caramelle. Non mi piacciono le caramelle, ma questo significa che sono nel seminterrato del mio amato negozio. Apro il recipiente a annuso il contenuto, nessun odore, questo significa che c’è una probabilità dell’90% che sia effettivamenteacqua, la lascio scorre sulla ferita e ne sento subito l’effetto, sono
talmente concentrato a sentirne l’effetto rinfrescante che non mi accorgo che qualcuno sta scendendo le scale

<< esci subito fuori dalla mia cantina ! >> sento abbaiare qualcuno alle mie spalle, mi giro di scatto spaventato, è il proprietario del negozio e attaccata ai suoi pantaloni c’è Christine, la bambina dai capelli neri e gli occhi azzurro cielo, appena mi vede gli sistrabuzzano gli occhi per la sorpresa, ma io troppo spaventato dal padre, faccio cadere il barattolo a terra e scappo a gambe filate.
 

Sam ritornò alla realtà, e ancora non capiva come quel ricordo poteva legare lui alla morte della bambina
<< Sammy, quel barattolo era la mia medicina, io ero molto malata, e mio padre la faceva arrivare dall’Europa, e quel giorno tu l’hai usata tutta per la tua stupida ferita ! Quella notte ebbi una crisi, e non avendo più la cura per colpa tua, morì, ma una parte di me è riuscita a attaccarsi alla tua ferita, il motivo della mia scomparsa, col tempo sono diventata più forte e sono addirittura trasmetterti i miei sentimenti, quello che ho provato prima che spirassi e finalmente sono riuscita ad entrare nella tua mente >> concluse lei,
 lui la guardò come un cane bastonato guarda il suo padrone, i suoi occhi imploravano pietà e perdono, non pensava che quel gesto infantile avesse provocato danni così gravi, era dispiaciuto, ma da una parte sentiva che non era realmente colpa sua, perché era stato involontario eppure c’era quel particolare che lo ritraeva personalmente colpevole.


Come se qualcuno gli avesse buttato addosso un secchio di acqua gelata, si svegliò da quello stato di semi depressione, e cominciò a reagire, e soprattutto a pensare

“quando due corpi entrano in contatto, anche se per un brevissimo tempo, quando si allontanano c’è sempre un filo che li unisce” aveva letto questa frase in un libro di filosofia, ma gli servì per capire ogni cosa. Prese il coltellino che aveva nella scarpa e si ferì superficialmente la mano, vide il fantasma bruciare ed urlare, come succedeva sempre quando svanivano. Il peso che aveva sul petto svanì insieme a lei e la mente era più lucida e scattante. Se il fantasma si era insediato nella sua ferita bastava riaprirla per distruggere il fantasma, si chiese come mai non ci aveva pensato prima, ma non ci rimuginò su per molto, perché doveva ritrovare Dean.
  
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