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Autore: LikeAmnesia    25/07/2014    0 recensioni
"Lo guardo.
Ha i capelli sparati per aria in tutte le direzioni, i suoi occhi sono chiarissimi e con la luce che li colpisci sembrano quasi bianchi, come la sua pelle. Ho degli skinny neri troppo stretti e una canotta sotto un giacchetta di pelle. Penso che sia stupendo."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era passato ora mai la mezzanotte, sono uscito da quella merda di bar da 10 minuti e sto camminando in non so quale direzione maledicendomi per essere uscito di casa.
La luce per la strada si fa sempre meno intensa e passando vicino ad una via mi soffermo troppo a guardare un gruppo di ragazzi ubriachi quindi accellero il passo e vado a sbattere contro un ragazzo.
-Dannazione! I miei libri!-
Dice quest'ultimo.
Mi butto per terra e li raccolgo tutti ridandoglieli.
-Scusa, andavo di fretta e non ti ho visto e...-
Lo guardo.
Ha i capelli sparati per aria in tutte le direzioni, i suoi occhi sono chiarissimi e con la luce che li colpisci sembrano quasi bianchi, come la sua pelle. Ho degli skinny neri troppo stretti e una canotta sotto un giacchetta di pelle.
-Fa niente.- dice guarda alle mie spalle.
Mi giro e vedo i ragazzi di prima venire verso di me.
-Ei bel culetto, vieni da noi!-
Urlano. Divento rosso e certo di continuare a camminare ma lo sconosciuto mi blocca per il polso. Mi stupreranno me lo sento!
-Ei Marck! Che novità vederti da queste parti, stavi parlando con il mio amico?- dice lo sconosciuto guardando il gruppo.
Amico? Ma se non ci conosciamo per niente! Si gira, mi sorride e mi fa l'occhiolino lasciandomi il polso, mi avvicino di più a lui.
-Ohh Michael! Non sapevo frequentassi ragazzini hahaha.-
Il ragazzo che ora ha un nome guarda per terra e ride.
-Andiamo via di qui.-
Mi dice e mi prende la mano trascinandomi dalla parte opposto al gruppo.
Dopo qualche metro mi lascia la mano e sento subito il gelo congelarla quindi la metto in tasca.
-Cosa ci fai in giro a quest'ora?-
Mi chiede Michael.
-Potrei chiederti lo stesso.-
Rispondo senza voglia.
-Nah, sei troppo piccolo per pensare di fare domande, e probabilmente Marck ti avrebbe fatto qualcosa di molto spiacevole, quindi, perché sei in giro a quest'ora?-
Ora mi sta guardando, più preoccupato che curioso.
-Ho litigato con delle persone, sono uscito dal bar e ho cominciato a camminare in una direzione qualsiasi.-
Dico tutto d'un fiato.
-Capisco, vieni mi devi offrire qualcosa per averti salvato la vita.-
Dice buttando il petto in fuori. Rido per quel gesto buffo e inizia a ridere anche lui guardandomi. Entriamo in un locale e Michael saluta il barista.
-Mhh, sentiamo cosa prende il ragazzino.- dice guardandomi. Odio quando la gente mi chiama ragazzino. Lo guardo, lo so che non sono maggiorenne eppure fa lo stronzo, perché?
-Io non posso bere, non ho l'età.-
Mi guarda alzando un sopracciglio.
-Sei minorenne? Stai scherzando?-
Pensava fossi più grande? Nessuno mi da più di quello che ho, 17 miserabili anni.
-Ho fatto da poco 17 anni qualche giorno fa.-
Mi sorride e io abbasso la testa imbarazzato.
-I tuoi non hanno paura a lasciarti andare in giro a quest'ora?-
Ride e mi guarda. Sento gli occhi inumidirsi ma li chiudo forte e cerco di non piangere.
-I miei sono morti un anno fa, un incidente.-
Lo sconosciuto si fa serio e si scusa cambiando subito discorso e chiedendomi cosa voglio.
-Non lo so, non bevo quasi mai.-
Quindi ordina una vodka per lui e una birra per me.
Il barista mi guarda per qualche minuto e poi va a preparare le bevande.
-Quindi dove vivi sconosciuto?-
Mi sorride e mi passa la mia birra.
-In un orfanotrofio poco fuori città.-
Prendo un sorso del birra e spero che Michael non vede la mia faccia disgustata. Mi guarda e scoppia a ridere. Poggia una mano sulla mi coscia e si avvicina al mio orecchio. Sento la pressione della sua mano e la mia faccia diventare rossa. Si sporge per raggiungere il mio orecchio e intravedo i suoi boxer griggi e il suo culo che escono dagli skinny.
-Ti perdono solo perché quel tizio laggiù.- indica il barista -fa una birra di merda.-
Lo dice lentamente e sento il suo fiato sul mio collo. Poi toglie la mano dalla mia gamba e si ricompone sulla sedia.
Finisce la sua vodka e io sono ancora a metà della mia birra ma già la sento girare. Scende dallo sgabello.
-Vieni con me.-
Lascio quale banconota sul bancone e lo seguo.
-Ti accompagno a casa.-
Si stringe nel giubbotto leggero.
-Non è casa mia e comunque non voglio tornarci.-
Dico.
-Allora dove andrai?-
-Non lo so, devo ancora decidere, penso.-
-Non puoi girare tutta la notte senza sapere dove andare!-
Mi guarda perplesso.
-Vieni da me, ho posto, puoi rimanere quando vuoi ma non ti permetto di girare a quest'ora in questo quartiere.-
Mi guarda serio e io rimango con la bocca aperta. Nessuno mi aveva mai parlato così, vorrei andare a casa sua, ma l'ho appena conosciuto, e non so nemmeno chi sia!
-Ti conosco a malapena, potresti essere un maniaco!-
Si avvicina di più a me.
-Se fossi un maniaco ti avrei portato nello squallido bagno di quel bar e ti avrei tolto la tua preziosa verginità, ma non l'ho fatto, quindi ora vieni da me, abito dietro l'angolo.-
Svoltiamo l'angolo e arriviamo davanti a una palazzina, apre il portone e mi fa entrare, saliamo una rampa di scale e apre la porta di casa sua. Entriamo.
-Siedi sul divano se vuoi.-
Sbadiglio e gli dico che sono molto stanco.
-La stanza e li.- 
Indica la porta dietro il divano e mi fiondo dentro chiudendomi la porta alle spalle. Non è una stanza molto grande, a un'armadio e sulle pareti ci sono vari poster di band punk e pop-punk, alcune le conosco mentre altre non so chi siano. Sento la porta aprirsi.
-Scusa i poster, é tipo un'ossessione.-
Dice Michael entrando nella stanza.
-No, mi piaccio i Blink182 e gli All Time Low.-
Gli si illuminano gli occhi.
-Davvero? Sei il primo che conosco a cui piacciono.-
-Li ho sentito live un paio di volte.-
Annuisce e si siede sul letto, lo guardo.
-Dormi anche tu qui?-
Chiedo preoccupato, mi sorride.
-Si da il caso che sia la mia stanza.-
Ride e mi indica il bagno.
-Posso dormire anche sul divano! Non ci sono problemi!-
Okay, sto andando nel panico, dovrei dormire nel letto con lui? Non ho mai dormito nel letto con nessuno, neanche con Calum.
-Non ti lascio dormire sul divano ragazzino, non dai fastidio qui.-
Si alza e va in bagno. Dopo pochi minuti sento l'acqua della doccia scorrere. Per un momento penso di entrare nella doccia con lui, poi mi so uno schiaffo e mi siedo sul letto. Mi tolgo la maglietta e i pantaloni e il appoggio a una sedia di fianco all'armadio. Mi infilo sotto le coperte e aspetto che lui esca.
Quando sto per addormenti sento la porta aprirsi e la luce riversarsi nella stanza, chiude la porta e si avvicina all'armadio, prede un paio di boxer neri e si leva l'asciugamano che ha intorno alla vita, mi giro di colpo e sprofondo nel cuscino, lo sento ride sotto voce e arrossisco. Fortunatamente é buio e non può vedermi.
Le coperte si alzano e lui si sdrai di fianco a me e mi guarda.
-Ragazzino, non mi hai ancora detto come ti chiami.-
Mi giro su un fianco e ricambio lo sguardo.
-Luke, mi chiamo Luke.-
Mi sorride e si avvicina di poco.
-Mi piace Luke, Lucas, mi piace.-
Accenno un sorriso e mi stringo sotto le coperte.
-Buonanotte Lukey.-
Sorrido sentendo quel nomignolo e mi addormento.
  
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