Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: _fex_    26/07/2014    0 recensioni
"Porca puttana io...io non ce la faccio più! Dio." Gli urlo in faccia con tutto il fiato che ho.
"Ti amo."
"No! Fammi parlare cazzo! Chiudi quella fottuta bocca! Mi hai già ferito e mi è bastato. Ora voglio che tu sappia come mi sento." Continuo io.
"Emma, io ti amo."
"Tappati quel cazzo di bec-" La mia mano finisce sulla mia bocca spalancata.
Si avvicina lentamente a me.
"Ti amo perché noi siamo fuori dalle regole. E tu sai, che io odio rispettare le regole." Sussurra delineando i lati delle mie carnose labbra con il pollice.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un ragazzo. Un ragazzo fin troppo fuori dai miei limiti. Un ragazzo fin troppo fuori dalle mie aspettative. Un ragazzo fin troppo fuori dalle regole. Un ragazzo che è riuscito a trovare quella fottutissima e contorta chiave del mio cuore. Un ragazzo che di maschio perfetto ha tutto, corpo, muscoli, cervello, cuore. Tutto. Mi ha stregata solo guardandomi con i suoi occhi scuri e profondi, intensi; e io ne sono rimasta secca. Mi ha imbambolata con il suo sorriso perfetto e mi ha fatto innamorare persino delle rughette che si formano mentre piega quelle labbra sempre rosee e piene. Mi ha fatto adorare i suoi capelli neri e crespi che ad ogni puntuale attacco di ira gli accarezzo per calmarlo. E così fa. Un ragazzo diciottenne. Un ragazzo di nome Calum Hood. Un ragazzo che dovrebbe essere il mio fratellastro. Appunto, dovrebbe. "Emma, quante volte te l'ho detto che mi devi chiedere il permesso di utilizzare i miei maglioni?" Chiede Calum facendo la sua entrata in camera mia, a petto nudo. "Come hai fatto a sapere che avevo su il tuo maglione verde acqua?" Chiedo a mia volta scoinvolta. Si avvicina a me che sono sdraiata sul letto e si siede sul bordo accarezzandomi il viso, sa che mi rilassa. "È l'unico maglione che ho di questo colore, cimice." Risponde più calmo. Ridacchio al soprannome cimice. Secondo lui, questo nome mi si addice di più perché i miei occhi sono dello stesso colore di quei insettini che tra l'altro non sopporto. Beh, un ragazzo romantico avrebbe costatato un altro complimento, ma lui é Calum romanticononènelmiovocabolario Hood. E a me sta benissimo così. "Scusa, allora..posso tenerlo io?" Chiedo stringendomi nelle spalle. Annuisce sorridendo e mi lascia un bacio sulla fronte prima di alzarsi. 'No Calum resta ti prego. Non andartene. Voglio solo te.' Penso mentre lo vedo uscire dalla porta. Un senso di tristezza e malinconia mi assale già. Al solo pensiero che esce con amici a divertirsi e fare tutto ciò che gli pare osservando altre ragazze mi fa imbestialire. Strano vero? Quale sorellastra penserebbe una cosa del genere del proprio fratellastro? Beh io, Emma Lisson innamorata follemente del suo fratellastro. Calum ha cominciato ad entrare nella mia vita all'età di sei anni. Andavo in prima elementare quando lui, un anno più grande di me, abbandonato dai suoi genitori, fu assegnato alla nostra famiglia e i miei genitori lo accolsero come se fosse un loro figlio. All'inizio non mi stava tanto simpatico, ricordo, ma lentamente con il tempo, crescendo, ho conosciuto la persona più dolce smielata e generosa di tutta la galassia nascosta dietro ad un ragazzo duro, scontroso e con chi gli pare, stronzo. In tutti questi anni ho provato ad abbattere quelle mura, ma non sono sicura di esserci riuscita pur sapendo che con me è semplicemente sé stesso. E viceversa. In passato non mi era mai capitato di sentirmi a mio agio con un ragazzo, o di confidarmi con lui. Invece Calum mi ha insegnato ad essere più sicura e determinata. Il problema é che riesco ad esserlo solo ed unicamente con lui e, anche se ci ho provato, non riesco con nessun altro. "Aspetta Cal!" Lo chiamo da camera mia. In meno di due secondi torna ora vestito con un maglione nero che gli lascia scoperte le scapole dove amo affondare il mio viso. Alle gambe porta un paio di jeans stretti e strappati alle ginocchia accompagnati dalla bellezza di un paio di vans nere. È semplicemente la perfezione. "Dimmi cimice." "Uhm..i-io, posso sapere dove vai?" Chiedo infine decisa. Improvvisamente diventa rosso in viso e prende a fissare punti imprecisi della mia stanza. Mi sta nascondendo qualcosa. E sento subito un presentimento che sia una ragazza, che me lo porterà via ovviamente. Sarà felice. "Avanti, come si chiama lei?" Cerco di nascondere la tristezza che mi sta divorando lentamente. Punta i suoi occhi nei miei "Uhm, non sono...non sono affari che ti riguardano Emma." Detto ciò si gira ed esce dalla mia stanza. Spalanco gli occhi. Non sono affari miei?! Ma se mi ha sempre detto tutto per quale fottuto motivo non dovrebbe farlo ora? Mi guardo in giro confusa e ancora scossa. Decido di raggiungerlo anche con voce tremante. Sta per uscire di casa ma mi avvicino posizionandomi di fronte a lui "Non fare cosí con me." Dico quasi silenziosamente anche se i nos- i miei...i nostri genitori non sono in casa. "Oh, perché se no che succede?" Chiede lui invece a tono. Oh no. Odio quando litighiamo, lui non molla la presa finché gli do ragione perché butta fuori il suo lato scontroso e siccome so che non é così veramente, vado sempre io a far pace. "Calum smettila." Sussurro chiudendo gli occhi. "No Emma! Fatti i cazzi tuoi per una fottuta volta, non posso starti dietro per tutto! Sono grande ora e sono libero di fare quello che voglio. Ho diciotto anni, Emma. Non sono più un bambino." Uno. Due. Tre. Quattro e anche cinque battiti persi. Apro gli occhi incredula, sono sicura che sono lucidi. Lui distoglie subito lo sguardo e mi supera per prendere la giacca di pelle nera. "Giusto. Fai come cazzo ti pare. Vai pure ad ucciderti fumandoti un pacchetto intero di Malboro in una sola sera. Vai pure a prenderti una sbronza e dimenticati di tutto. Divertiti con chi vuoi. Tu puoi. Non sei più un bambino." Dico con sguardo impassibile alzando un sopracciglio. Lui si ferma per un secondo con la mano sulla maniglia e mi guarda. 'Non uscire ti prego. Non siamo mai arrivati a questo punto e non voglio. Molla la presa e abbracciami. Dimmi che tu sei ancora quel bambino.' Un rumore forte e secco mi fa trasalire. Ha sbattuto la porta uscendo. Ed ecco il colpo di grazia di questa stupida e odiosa settimana. Mentre le lacrime rigano le mie guance senza sosta sibilo un 'Vaffanculo a tutti.' e me ne torno in camera. Ma sento improvvisamente che il mio diavoletto sta avendo la meglio su di me e qualcosa mi spinge e divertirmi un po'. Infondo, anche se potrei starmene a casa leggendo qualche libro del fantastico autore John Green o navigare sul mio Tumblr, preferisco non deprimermi e fare la classica adolescente diciassettenne. Afferro subito il mio Samsung e compongo il numero di Stacy, la mia migliore amica. -Qual buon vento!- squilla dall'altra parte. Ridacchio amaramente. -Stacy, avvisa amici. Andiamo al locale di fronte al parchetto. Sta sera ci si diverte.- dico convinta. Un attimo di silenzio mi fa capire che ci sta pensando di e sicuramente si starà chiedendo il perché di questa mia piccola follia, ma essendo labmia migliore amica.. -Sarà fatto, alle 22:00 davanti al locale. Sii sexy.- Conclude riattaccando. Scoppio a ridere con le lacrime agli occhi. Probabilmente sono già mentalmente ubriaca. Scelgo un tubino nero che mi comprò Calum quando per la prima volta fui costretta da lui ad andare in discoteca. Mi lavo e mi vesto velocemente per avere più tempo per il trucco e i capelli. Un velo di rossetto rosso è abbastanza acceso per le mie grosse labbra sempre chiare, passo un filo di eyeliner sugli occhi e metto un po' di mascara. Mi sfilo lo chignone disordinato,che odio, e lascio cadere i miei lunghi capelli mossi bruni. Indosso le mie uniche e odiabili scarpe alte nere con iun tacco da far paura,almeno a me, ed esco di casa prendendo la borsetta con l'occorrente. Cammino velocemente per poi raggiungere il locale. Lí trovo Logan,James,Thomas e Stacy con qualche ragazza dietro di lei. Ridacchio soddisfatta del lavoro svolto dalla mia amica. Faccio segno con la testa di entrare dentro e sorridendo sempre tristemente mi dirigo al bancone. "Due tequila." Ordina Stacy. La notte passò così, tra risate e bicchierini di vodka e a me stava bene. Era da tanto che non mi strusciavo su qualche corpo, o non bevevo così tanto fino a perdere i sensi. Verso le quattro di mattina decido di tornare a casa. "A-allora grazie. G-grazie di tutto! É stato divertente." Barbotto ai miei amici che scoppiano a ridere. Ma perché ridono? Ah si, sono ubriaca. Giusto. Mi giro e a passo lento torno a casa sana e salva. Non mi é successo niente fantastico! La mia vita non é un film! Mi ritrovo a ridere. Prima di aprire la porta di casa mi tappo la bocca per evitare di ridere. Poi le luci si accendono di colpo e un figo si presenta davanti a me con le braccia conserte. "Papà e mamma sono ancora a lavoro,hanno il turno. E tu? Dov'eri conciata così?" Chiudo gli occhi facendo scivolare la mano sul fianco. Sorrido, questo ragazzo ha una voce eccitante. "Hey...hai una bella voce tu." Dico trattenendo le risate. Socchiusi gli occhi mettendolo a fuoco. "Oh, ciao Calum." Lo squadro dalla testa ai piedi come se fosse lui il lurido qua, e me ne vado sopra, ma la sua mano mi afferra il polso. "Dove..tu..é successo qualcosa?" Chiede subito avvicinandosi. Apro bene gli occhi stanchi e lo osservo sorridendo. "Si, é successo un casino." Sussurro convinta di addormentarmi da un momento all'altro. Spalanca gli occhi. "C-come é successo un casino?" Le sue mani mi tengono stretta i fianchi. "È successo..un casino. Dentro al mio cuore. E l'artefice di tutto ciò si chiama Calum. Ti rendi conto? Tu, vai tu a dirglielo. Io n-non posso. Mi é proibito." Chiudo gli occhi allacciando le braccia al collo del ragazzo buffo davanti a me. "Aspetta..Emma, continua." Dice vicino al mio orecchio. "T-tu sai il mio nome!" Esclamo sul suo collo ridendo. "Shh piccola non urlare. Continua." Sussurra ancora. Mi piace troppo la sua voce. "N-non posso, i-il mio amore per lui é, é proibito. Non d-deve sapere." Continuo strisciando la testa. "Non deve sapere cosa?" Chiede. È curioso il ragazzo! "Io..sono innamorata del mio fratellastro." Detto ciò decido di non aprire più bocca, sento solo le gambe vedermi e il suo corpo rigido tenermi ferma. Spero solo che Calum non venga a sapere niente o sarebbe la fine! Ridacchio amaramente per l'ultima volta al pensiero. *ORE 14:30* Mi alzo di scatto dopo aver fatto un incubo terribile. Sono sudata e ho caldo per non parlare del mal di testa allucinante. "Calum" Lo chiamo a bassa voce. Nessuna risposta. Mi giro e mi guardo intorno ma io sono adagiata sul mio letto e con me non c'è nessuno. "Calum!" Urlo. Subito la porta si apre ed entra il moro con solo dei pantaloni lunghi da pigiama addosso. Si strofina gli occhi e si avvicina a me "Che ti succede?" Chiede stanco con voce impastata dal sonno. Mi sento in colpa, stava dormendo. "I-io..ho...ho fatto un incubo e..volevo compagnia, ma torna pure di là scusami davvero non volevo svegliarti. Mi è venuto d'istinto chiamarti, scusa." Dico prontamente e con fare nervoso mi lego i capelli in uno dei miei tanti chignone disordinati. Lui apre gli occhi e mi fissa, poi sempre mantenendo uno sguardo serio si sdraia accanto a me facendomi stendere sul letto. "Sono qui, cimice. Non me ne vado." Sussurra quando siamo vicini. "Promettimelo." Sussurro a mia volta. Lui poggia il mento sulla mia testa facendomi ritrovare il suo collo davanti alla faccia, deglutisco. "Prometto di non andarmene." Dice poi. Vedo il suo pomo d'Adamo fare su e giù e la voglia di baciarglielo cresce a dismisura. Mi schiarisco la voce ma lui stacca improvvisamente facendomi sussultare. "Emma, dobbiamo parlare." Dice sempre vicino a me. 'Non così Calum.' "Uhm..va bene." Farfuglio. All'improvviso mi saltano in mente alcuni ricordi vaghi di ieri sera. La sbronza, le risate, i giochi, i balli e poi.. "Ieri mattina, verso le quattro sei tornata a casa e..ecco insomma eri ubriaca e, beh hai cominciato a dire che..si ecco, che sei innamorata d-di me e.." Lo interrompono. "No basta!" Mi copro il viso con le mani indignata. Non posso averlo fatto davvero. Anni e anni di pazienza e attenzione a non far scoprire i miei sentimenti, e per colpa di una stupida sbronza, ho rivelato tutto al diretto interessato. "Si beh io ieri sera sono.." Lo interrompono di nuovo. "Non me ne forte un cazzo delle cazzate che hai fatto tu!"-mi siedo a gambe incrociate-"Porca puttana io...io non ce la faccio più! Dio." Urlo con tutto il fiato che ho. "Io ti amo." No! Fammi parlare cazzo! Tappati quella fottuta bocca! Mi hai ferito ieri e mi è bastato. Ora voglio farti sapere come stanno le cose!" Continuo io. "Emma, io ti amo." "Chiudi quel cazzo di bec-" La mia mano copre la mia bocca spalancata. Non posso crederci. Si avvicina lentamente al mio viso e mi accarezza il collo. "Ti amo perché noi siamo fuori dalle regole. E tu sai, che io odio rispettare le regole." Dice delineando i lineamenti delle mie labbra con il suo pollice. "N-non capisco..io.." Provo a dire. "Shh, fallo e basta." Dice prima di avvicinare le sue labbra alle mie. Proprio quando si sfiorano sussulto e lui sorride accarezzandolo il collo. I suoi occhi sulle mie labbra. Lui vuole baciarmi. Lui,il mio fratellastro, mi ha detto di farlo e basta. Mi avvicino spezzando la distanza e unisco le mie labbra alle sue. Un bacio lento e devastante mi sta facendo innamorare sempre di più di lui. Eh si, le sue labbra candide sono come le avevo sognate io,morbide e calde. La sua lingua lecca il mio labro inferiore e io socchiudo la bocca incontrando la sua lingua che subito rincorre la mia. Mi spinge lentamente sopra di lui e ci stendiamo sul letto. Nel bacio mi accarezza tutta la schiena e io affondo le mani nei suoi capelli. Mi stacco leggermente per riprendere fiato e lo fisso. "Dio Em. Sei come ti avevo sognato. Sei la mia ragazza perfetta, non c'è dubbio." Dice quasi inebriato chiudendo gli occhi. Mi mordo il labro emozionata e mi avvicino al suo orecchio. "È tutto così sbagliato." sussurro. "Ma tu sei così giusta." continua lui. Mi mordo ancora il labro e lo stringo a me. "Adesso mi spieghi cos'hai fatto ieri sera." Dico io seria. "Era una cazzo di sorpresa Em. E ora hai scoperto tutto. Era per il tuo compleanno, che è tra una settimana esatta." Dice con voce roca. Premo i denti sul mio labro, ho una voglia pazzesca di spaccarmelo. "S-scusa Cal." sussurro ancora vicino al suo orecchio. Lui continua ad accarezzarmi la schiena "Tranquilla non sai ancora di che si tratta. Tu invece? Che hai fatto? Anzi, andiamo al punto. A chi devo spaccare la faccia?" Chiede a bassa voce. Non lo sto guardando in faccia ma sento che sta sorridendo. "A nessuno Cal, sono solo uscita per..prendere..per divertirmi un po' con i miei amici. Ma giuro che non lo farò più senza di te." Rispondo subito. Questa volta ridacchia e mi morde leggermente la pelle sotto l'orecchio. "Sei mia." Sussurra. Finalmente. Finalmente l'ha detto. Finalmente lo sono. "Solo tua Calum, solo tua." Ripeto e lui capovolge la situazione ritrovandomelo sopra di me. Comincia a baciarmi il collo mentre mi accarezza tutto il corpo. "E..mamma e..papà?" Chiedo quasi ansimando. "Non mi interessa,giuro farò qualsiasi cosa pur di stare con te, io voglio solo te Emma. Io amo solo te." Risponde mordendo la pelle del mio collo. "Oh Calum.." Sussurro inebriata dall'emozioni. "Di che mi ami piccola." sussurra. "Ti amo Calum. Ti amo." Rispondo subito stringendogli i capelli. "Ti amo Emma, ti amo." Dice lui. HEILÀ REGA :) ecco qua una OS su Cal aw dovevo scriverla :3 cosa ne pensate? Fatemi sapere, recensite! Spero vi piaccia. UN BACIONE BELLE :* _fex_
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: _fex_