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Autore: Ashura_exarch    26/07/2014    3 recensioni
ATTENZIONE SPOILER DA "A DANCE WITH DRAGONS"
Dal testo:
Ormai erano passati tre anni dall'uscita di A dance with dragons, e molti suoi fan erano stufi dell'attesa. Non avevano intenzione di ripetere la lunga attesa che c'era stata tra A feast of crows e il già citato libro, che era durata ben sei anni [...]
Ormai aveva esaurito le idee. Anche se aveva scritto un altro romanzo che a prima vista sembrava chiudere la maggior parte delle trame, in realtà non era affatto così, anzi, ne venivano introdotte di nuove. George non sapeva più che pesci prendere. [...]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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George si svegliò. La sua fronte era interamente imperlata di sudore, ed aveva il fiatone. Comprese di aver di nuovo fatto quell'incubo. Con una mano tentò invano di asciugarsi il sudore, e gettò uno sguardo alla sveglia sul comodino accanto al letto. Erano da poco passate le cinque del mattino.
Stancamente si mise in piedi. Ormai aveva una certa età, e gli anni si stavano facendo sentire. Eccome se lo stavano facendo. Perfino un'azione apparentemente semplice come scendere dal letto si stava rivelando faticosa. Era anche questa un'altra delle sue paure: passare a miglior vita prima di aver terminato la saga. Ma se c'era una cosa che George R. R. Martin voleva che non accadesse era proprio questa.
Dopo che si fu alzato si recò alla sua scrivania, dove teneva il portatile dove di solito soleva portare avanti la sua opera. E ciò non voleva dire unicamente i capitoli della storia principale, ma anche spin-off, prequel, sequel, ambientazioni, insomma molte cose. Ed era proprio questo un altro dei suoi problemi: si stava sempre di più perdendo nei dettagli, tralasciando la storia principale. Ultimamente persino lui c'era arrivato che doveva cambiare rotta per non mandare tutto a farsi friggere.
Accanto al portatile erano buttate alla rinfusa varie cose, come strumenti di cancelleria, fogli, libri, ma anche qualche vestito. Tra tutta quella matassa George scorse un pacchetto di sigarette. Allungò una mano, e riuscì ad estrarlo da tutta quella confusione. Lo aprì e ne trasse una sigaretta. Normalmente lui non fumava, ma lo faceva quando era veramente stressato e non sapeva in che modo sfogare la frustrazione. Non gli faceva certo bene, ma era sicuro che quella poca quantità non gli avrebbe poi fatto tanto male.
Uscì sul balconcino, e si sedette sulla sedia di plastica poco distante dalla ringhiera del bordo. Con l'accendino si accese la sigaretta, e tirò una lunga boccata. Quando ebbe finito buttò fuori il fumo dalla bocca, e se la coprì con una mano. Faceva così quando pensava, ma ovviamente lo faceva solo se era da solo.
Ormai erano passati tre anni dall'uscita di A dance with dragons, e molti suoi fan erano stufi dell'attesa. Non avevano intenzione di ripetere la lunga attesa che c'era stata tra A feast of crows e il già citato libro, che era durata ben sei anni, per cui George era stato costretto a scrivere di più e più velocemente. Cosa molto difficile dato tutti gli acciacchi che aveva. In realtà sapeva benissimo che le sue erano tutte scuse, bastava vedere la mole di lavoro sempre riguardante lo stesso universo ma distaccato dalla storia principale che aveva pubblicato. Certo, c'era da dire che prima dell'uscita dell'ultimo romanzo aveva un seguito abbastanza contenuto, ma la sua opera era poi esplosa, dandogli moltissima fama, molta più di quanto ne volesse lui stesso.
Tirò una nuova boccata. Il suo nuovo romanzo, The winds of winter, era pronto, ma aveva ancora bisogno di essere riveduto e corretto, e ci sarebbero voluti come minimo altri due mesi. Aveva anche alcuni pezzi di A dream of spring, in teoria il libro che avrebbe dovuto chiudere l'infinito ciclo. Ma la verità era che non aveva più voglia di scrivere. Era vecchio, e voleva godersi la sua vecchiaia. Fosse stato per lui avrebbe terminato quelle trame anni addietro, ma era colpa della sua editrice. In origine George aveva optato per una trilogia, ma era stata colpa sua se si era lasciato convincere ad aumentare la mole di lavoro. Ben presto i romanzi erano passati da tre a sette, ed anzi ultimamente stavano discutendo di farne un ottavo. George però non ne aveva la benché minima intenzione. D'altro canto aveva firmato un contratto che lo obbligava a fare come diceva l'editore.
Una terza boccata e riprese i suoi pensieri. Ormai aveva esaurito le idee. Anche se aveva scritto un altro romanzo che a prima vista sembrava chiudere la maggior parte delle trame, in realtà non era affatto così, anzi, ne venivano introdotte di nuove. George non sapeva più che pesci prendere. Aveva fatto morire Jon, ma non sapeva come salvarlo. Aveva fatto disperdere Daenerys nel deserto, e non sapeva come farla uscire da quella situazione. Aveva fatto prendere prigioniera Asha (Yara nella serie televisiva) da Stannis, ma non sapeva come avrebbe risolto l'assedio di Grande Inverno. Aveva fatto rinascere il figlio di Rhaegar, ma non sapeva se l'avrebbe effettivamente fatto re. Aveva fatto rifugiare Bran al di là della Barriera, ma non sapeva come farlo ritornare a sud. Aveva fatto trasformare Arya, non sapendo nemmeno lui bene in che cosa. Ormai non sapeva più cosa scrivere.
Quarta boccata. Il suo nuovo romanzo era vuoto, e non diceva nulla. Era molto più espressivo The princess and the queen, il racconto che aveva fatto uscire l'anno prima, quello sulla Danza dei Draghi, ambientato quasi duecento anni prima della sua opera. Era più espressivo perfino The rogue prince, che alla fine era solo una breve descrizione della situazione antecedente alla Danza dei Draghi. The winds of winter non era nulla, solo spazzatura. Ormai George si era rovinato, come scrittore. Avrebbe voluto cancellare tutte quelle pagine dal computer, e rifare tutto da capo. Ma non poteva. Aveva fissato una data di scadenza con l'editore, e avrebbe consegnato il lavoro entro quella data, bello o brutto che fosse. Avrebbe perso tutti i fan che aveva guadagnato, e sarebbe stato screditato persino dalla serie TV, che pure si basava sulle sue indicazioni.
Tirò un'ultima boccata, e spense la sigaretta sul davanzale. La buttò poi di sotto, osservando con malinconia quel puntino rosso che si allontanava. Alla fine rientrò dentro, nel tentativo di rimettersi a dormire.

  
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