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Autore: tp naori    26/07/2014    1 recensioni
episodio terza stagione: libera uscità.
breve fanfiction creata in un pomeriggio, quando non avevo niente di meglio da fare..amo Preson Of Interest, e più di tutti amo Shaw. spero vi piaccia, per quanto breve sia.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-numero 39, abbiamo bisogno dei tuoi servizi, vai all’angolo fra l’ottava e il negozio d’antiquariato di un Russo, non puoi sbagliare, lo troverai facilmente. Prendi i diamanti nella valigetta, e assicurati la massima discrezione-
Gli arrivo la solita telefonata, quella che lo accumunava alla sua seconda vera vita. Per il resto Charlie, al momento non sappiamo se sia il vero nome. Lavora nell’acciaieria fuori città, sotto copertura, non si diverte quasi mai, esso ama l’azione, la violenza dell’uccidere che sia ha colpi di lotta, con pistole dopate, o silenziatore annesso. Si muove nella notte senza lasciare traccia, ma nella acciaieria finge d’essere goffo con qualche problema cognitivo. Tanto meglio, aveva recitato cosi bene la sua parte, da oramai far parte del gruppo coeso che dietro la fabbrica, gioca a carte e parlotta amichevolmente dei segreti di questa persona o dell’altra. Sono i suoi più sinceri informatori.
Fu proprio in uno di quei giorni, quando la sera cala sulla grande città, e laggiù i palazzi in vetro, gli Hotel lussuosi sono scenari di ingordigia, i soliti politici coi loro festini con quindicenni pagate milioni, deportate da zone in cui la tratta delle donne e ancora in vigore, e sembra quanto meno legale.
Che apprese di un uomo in giacca e cravatta, se ne andava in giro ha salvare la gente. Perfino un tizio di nome Elias, si dice che sia un eroe, ma da quello che ne aveva capito Charlie. Egli era solo un pallone gonfiato, con un bel gusto nel fatto del vestirsi.
Ah tanto meglio, finirà ammazzato uno di questi giorni, oh si, vedrai che fine farà, pesterà i piedi sbagliati, e ce lo troveremo tutti a galleggiare giù nel fiume. Penso fra se e se Charlie.
Quella sera voleva fermarsi dietro la fabbrica, con i suoi finti amici. Ma aveva da fare, un nuovo lavoro da svolgere. E con l’ausilio della notte, non lascerà nessuna traccia di se.
Tornando ha casa, in sella alla sua moto da corsa Italiana, le amava semplicemente perche erano soltanto motore, con qualche pecuniaria aggiunta elettronica. Amava sentire i pistone battere i cilindri dall’interno, quando apriva al massimo, li sembrava di poter volare! Stupidamente penso, scuotendo violentemente la testa.
-non sono mica un bambino, da poter pensare ha queste cose, si serio ora, basta giocare ha nascondino fra la folla- si disse mentalmente, tornando istantaneamente serio.
Era glaciale il modo in cui controllava ogni sua emozione, sembrava non provasse nulla, niente compassione per quelle persone che aveva ucciso, niente amore per quelle incontrate in tutta la sua vita, niente fiducia perche egli amava più di tutto lavorare da solo, cosi da minimizzare i problemi. Chissà perche tutti i suoi partner, finivano grosso modo uccisi. I capi già da tempo, avevano smesso di affidargli nuove reclute. Lui era il meglio del meglio, infondo, ci stava che lo coccolassero un poco. Ed alla fine ha lui piaceva, quindi che male c’era? Minimizzavano le perdite, magari potevano essere utilizzate meglio, che nel fargli il capezzale. Risparmiavano tutti qualcosa, e nessuna delle due parti aveva obiezioni al riguardo.
La striscia di mezz’aria, baciava la ruota anteriore della moto, mentre Charlie cambiava marcia rapidamente, frizione giù, e marcia innestata, per poi accelerare fin al negozio d’antiquariato in questione. Era un rude negozio, in una merda di quartiere. Penso Charlie, guardandosi attorno. Non aveva fatto sopraluoghi, la missione era arrivata prima che egli potesse organizzarsi meglio. Si diede comunque da fare, proseguì fin ad arrivare in una traversa isolata, ove parcheggio la sua moto, nascondendola dietro dei cassonetti della spazzatura, il cattivo odore li fece storcere il naso. Una volta tolto il casco, si sfilo dalla tasca interna del giubbotto una pistola, senza silenziatore. Mentre cercava un modo per entrare nel negozio, poco più in avanti. Scorse sull’edifico davanti ha tale negozio, una persona appostata, sul tetto con in mano un fucile da cecchino.
-bel gioiellino..temo di non essere il solo ha volere quella valigetta- mormoro fra se e se.
Pensando ha un piano d’azione, per eludere il cecchino, ha guardarlo meglio assomigliava molto ad una donna, dalla corporatura scaltra.
Alzando lo sguardo i suoi occhi, incontrarono una scala dell’antincendio, collegata hai vari tetti condivisi di quei negozi. Una volta su, poteva usare le tenebre ha suo vantaggio. Ipotizzo, e velocemente si isso sulla scala. L’agilità nel quale il suo copro si muoveva era pazzesca, anni di addestramento aveva dovuto passare, per arrivare ad ottenere quella scioltezza con cui si arrampico sulla scala, e senza far rumore di tetto in tetto, arrivo fino al negozio. Come un ninja non si fece beccare dal cecchino donna sull’altro tetto. E quando forzo la serratura dell’uscita di sicurezza, entro senza far muovere l’aria.
Fu strano notare uomini armati che presidiavano il secondo piano, non per lui, che rapido si nascose dietro una parete, e ne sistemo uno senza far rumore. Poi procedette lungo il corridoio desolato, stando attento ha non far scricchiolare sotto i suoi piedi, il pavimento in legno di cui era ricoperto tutta il negozio. Altri due li sistemo, spaccandoli il collo, agilmente. Ma un terzo fu scaltro di riflessi, e inizio a sparare. Ma prima che potesse premere il grilletto Charlie, disarmo l’arma dal suo caricatore, poi con quello in mano, con uno scatto di braccio, infilzo il bruto sulla gola col suo caricatore. Una volta sistemati i bruti, aveva del tempo per pensare ad un piano d’azione. Un’ottima idea li venne in mente, uso un timer che trovo in giro, di quelli che si usano in cucina. Fece scattare il meccanismo, dandosi tot tempo per sistemare gli eventuali bruti di sotto, ed non dar visibilità al cecchino sul tetto di fronte. Collego tramite i fili della corrente, il timer una volta scattato al posto si suonare con il solito suo trillo, avrebbe spento il generatore di corrente, facendo contatto.
Sistemato nei minimi dettagli il suo piano, discese semplicemente le scale, fin ha raggiungere il primo piano.
Non mostro nessuna sorpresa, nel vedere due gruppi armati fronteggiarsi, muniti di pistole e fucili militari.
-e qui la festa?- chiese ironico, controllando i presenti uno ad uno.
Finché davanti alla porta del negozio, i suoi occhi si incentrarono su un uomo dinoccolato, vestiva elegante, giacca e cravatta. Affianco ad egli, c’era un altro uomo. Questi dava l’idea di non sapere dove si trovava, il classico pesce fuor d’acqua.
-e tu chi cazzo sei?- chiese un altro uomo, corporatura e il modo in cui impugnava il suo fucile. Dissero ha Charlie che egli faceva parte di qualche copro speciale. La sua squadra infatti li stava attorno, da una parte del negozio, dall’altra c’erano i Russi. Essi assomigliavano molto ad un gregge senza pastore, si muovevano sul posto con stacci nervosi, pronti all’azione, e cosa più importante senza provar rimpianto.
L’uomo in giacca e cravatta, parlotto debolmente, Charlie colse di sfuggita la sua voce tranquilla.
-Shaw, abbiamo un problema-
-carina la tua amica sul tetto di fronte, bel gioiellino, ma lo sa usare?- chiese sarcasticamente Charlie, all’uomo in camicia.
-e la migliore che ci sia, e non scherzerei col fuoco se fossi in te-
-io amo scottarmi-
Il russo parlo col suo accento, irruppe nel negozio con tono baritonale.
-senti non so chi cazzo sei, o che cazzo vuoi..-
-sono ciò che sono adesso, e voglio quella valigetta- interruppe il russo Charlie.
L’esercito addestrato dall’altra parte della sala, si mise a ridere.
-si, e chi ci fermerà..quale esercito?- domando il capo squadra, un uomo sulla quarantina ma ancora dotato di un gran fisico.
-tu stai a posto soldato, non t’immischiare in cose che non ti riguardano. O vuoi tornare dalla tua famiglia sano e salvo- lo minaccio Charlie, con punte di verità glaciale nella voce.
Se c’era bisogno di farlo fuori, Charlie l’avrebbe fatto senza pensieri. Ma la prima regola nel suo lavoro, era la discrezione e i cadaveri si sa, non sono facili da smaltire, questo comportava altri prezzi, altri soldi da sborsare, soldi che molto probabilmente venivano da lui.
-quindi, come la vedo io avete solo un modo per rimanere ancora in vita-
-sarebbe?- domando il russo, dietro il bancone in vetro.
Davanti a se, aveva la valigetta, forse conteneva i diamanti che stava cercando.
-i diamanti di quella valigetta, o in contrario mi prenderò ciò che voglio con la forza, decidete voi, se fosse per me vi pianterei una pallottola in mezzo agli occhi. Ma screditerei il lavoro di quell’uomo là e la sua amica sul tetto. Sarebbe troppo deplorevole per loro- disse Charlie serissimo.
L’unico ha prenderlo sul serio fu l’uomo in giacca e cravatta. Attese Charlie che le due fazioni abbassassero le armi. Ma sia Russi che militari, stavano sulle loro posizioni. Alcuni sudavano freddo, la paura della morte e infondo la paura umana per eccellenza. Anche gli uomini senza cuore ne emozioni, alla fine cedono all’abbraccio freddo che gli addormenta infine.
-ok, dovrò ha quanto pare usare la forza- mormoro Charlie sospirando.
A quelle parole i sodati puntarono i loro fucili su egli, anche i russi fecero altrettanto spaventati dalla minaccia imminente. Ma non poterono fare nulla contro Charlie, divennero sorpresi quando alzo la mano e disse:
-quanti di voi ci vedono al buio, alzano la mano-
Nessuno capì la sua allusione, e quando il generatore si staccò. Charlie al buio afferro la sua pistola che la teneva pronta all’uso, sparo alle due fazioni, sette colpi esplosero, senza trovar risposta. Lascio in vita l’uomo in giacca e cravatta e il pesce fuor d’acqua alle sue spalle. Poi quando la luce torno, prese senza troppa fatica la valigia coi diamanti dentro, controllato se c’era il contenuto cercato, fece per voltarsi ma i suoi occhi ricaddero su certe banconote da cento dollari ciascuna. Si disse, tanto che ci sono, mi servivano un’po di soldi in più. Voleva delle parti di ricambio per la sua moto, dargli più cavalli come minimo, e quelle modifiche costavano parecchio.
Afferro un paio di banconote e se le rimise in tasca, trovo ancora l’uomo in giacca e cravatta la con affianco il pesce.
Il pesce si mosse verso Charlie.
-quei diamanti, hanno quasi ucciso il mio amico-
Inclino la testa di lato Charlie.
-porta il pesce nel suo acquario prima che si faccia del male- rispose Charlie, parlando all’uomo in giacca e cravatta.
-chi sei?- annui l’uomo in giacca e cravatta.
-solo un numero, nascosto fra tanti- rispose Charlie.
La sorpresa si manifesto nel volto dell’uomo in giacca e cravatta, ma come rapidamente appari, si dissemino altrettanto.
-ci si becca in giro- saluto Charlie, cosi com’era apparso spari tramite le scale che portavano al piano superiore.
Attraverso i tetti illeso, nel mentre chiamo alla base.
-pacco trovato, per la consegna?-
Gli furono date disposizione molto dettagliate al riguardo, quando monto in sella alla sua moto, e spari con una leggera sgasata nella notte, verso il punto x.

   
 
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