Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Ricorda la storia  |       
Autore: hotaru    06/09/2008    4 recensioni
Da un'idea si Steffa (che ringrazio moltissimo per avermi permesso di aprire una "filiale" della sua serie), una raccolta di one-shot dedicate ai vari personaggi nel giorno del loro compleanno.... tanti auguri!
Capitolo primo: Qualcosa è cambiato
Capitolo secondo: Un giorno d'autunno
Capitolo terzo: Maledizioni
Capitolo quarto: Ricerche
Capitolo quinto: Caldo d'agosto
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dedicato a tutti coloro che sono nati sotto il segno della Vergine in un giorno di tarda estate

 

 

Quel giorno l’aria era stata un po’ più fresca. Il sole era limpido, ma cominciava lentamente ad impallidire. La luce del tardo pomeriggio entrava dalle vetrate della chiesa creando specchi di colori iridescenti sul pavimento in pietra, facendo risaltare la grande croce presente sull’altare.

Zakuro, concentrata sui propri pensieri, sembrava non aver fatto caso alla bellezza mozzafiato dei giochi di luce che si erano creati attorno a lei, e uscì all’aperto.

Si diresse lentamente verso il cimitero lì vicino, di primo impatto così diverso da quelli tradizionali giapponesi, ma in realtà tanto simile.

Si fermò lungo la recinzione, poco lontano da un giovane albero di melograno, i rami picchiettati dal colore caldo dei frutti appena accennati. Ai suoi piedi, un grosso cane sedeva composto, lo sguardo rivolto, come Zakuro, verso il camposanto.

La ragazza lo notò con la coda nell’occhio, e si voltò ad osservarlo: doveva essere stato un bel cane una volta, robusto e dal folto pelo lucido. Ma quello che aveva davanti ne era soltanto l’ombra. Le ossa sporgenti, il pelo grigio e diradato ma ancora lungo… doveva averne passate tante. Di sicuro era un cane randagio, ma la sua postura denotava ancora una certa compostezza.

L’animale si voltò a sua volta verso di lei e, come se si fosse trattato di una sua conoscente, la raggiunse. La guardò, come a volerla salutare, e le si sedette accanto, tornando poi a scrutare il paesaggio del cimitero.

Anche gli occhi erano grigi, ma più chiari del pelo. Quasi argentati.

-         Una bambina?

Sì, ma molti anni fa.

-         Gli argini non ressero?

Non erano in forte pietra dura come ora. Aveva piovuto per molti giorni.

-         Oggi?

Sì. Oggi.

-         Normalmente i cani non ragionano secondo i tempi umani.

Ho imparato a farlo. Il tempo non mi è mancato.

-         Capisco.

Il sole si stava abbassando, languido. Dopo qualche altro istante Zakuro si accomiatò dal cane, allontanandosi lungo il sentiero che l’aveva portata lì.

 

Le ragazze avevano tanto insistito che alla fine aveva accettato. Minto era quella che sembrava tenerci di più.

-         Non vedo l’ora che tu venga, Zakuro, organizzeremo qualcosa alla tua altezza!

Ribadire che non era affatto necessario era stato inutile. Sembravano tutte più su di giri di lei. Sperava soltanto che, qualunque cosa avessero organizzato, si rivelasse perlomeno sobria.

Già era stata una gran fatica sfuggire ai giornalisti, che il giorno del suo compleanno non le lasciavano mai un minuto di tregua. Fortunatamente lei sapeva come evitarli.

Giunse al Caffè Mew Mew che stava ormai facendo buio. C’era qualche nuvola in cielo, ma niente di serio. Almeno per quella notte, quel vecchio cane non avrebbe preso la pioggia.

Non fece in tempo ad aprire la porta che:

-         TANTI AUGURI! – tuonarono festose le ragazze, prima che Purin le saltasse al collo, abbracciandola e dondolandosi come una vera scimmietta.

-         Dai, vieni! Se non fossi arrivata subito, mi sarei sbafata tutta la torta! Keiichiro ha preparato un cheesecake fantastico! – le disse entusiasta.

-         Purin! Ma che dici? Non aspettavamo certo Zakuro solo per mangiare la torta! – la rimproverò Ichigo, che però aveva l’acquolina in bocca proprio come la piccola cinesina.

-         Esatto! Sappiamo bene che è il tuo dolce preferito, anche se forse il mio chef avrebbe potuto prepararne una più raffinata… - commentò Minto.

-         Non mi sembra carino dire queste cose. Sono certa che quella di Keiichiro sarà perfetta – intervenne Retasu.

-         Sì, d’accordo, ma…

-         MA BUON COMPLEANNO, ZAKURO! – urlò ancora Purin, stavolta senza che nessuno la zittisse.

Banale? Forse. Ma queste cose banali erano quelle che più di tutte mancavano nella sua vita.

E anche quelle che, per una volta, le trasmettevano finalmente un senso di vero calore.

 

 

*  Giusto un dettaglio per farvi comprendere un po’ di più questa one-shot: “Zakuro”, in giapponese, significa “melograno”.

Inoltre la quinta Mew Mew è, ovviamente, il lupo grigio.

 

 

 

Innanzitutto ringrazio moltissimo Steffa, che mi ha permesso di utilizzare la sua idea.

Se volete leggere l’originale, vi consiglio di andare nell’angolo di “Naruto” a cercare “Tanjoobi Omedetoo”.

Spero sinceramente che questa prima one-shot vi piaccia.

 

Arrivederci al 3 ottobre, con il compleanno di Minto Aizawa!

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: hotaru