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Autore: 24maggio2011    26/07/2014    2 recensioni
Era a casa sua sereno e tranquillo, suo marito era al lavoro, suo figlio dormiva tranquillo nella sua culla e lui, Stiles Stilinski, di riposo dal suo lavoro, era finito nello sgabuzzino per un po di pulizie. Non appena lo aprì, si mise le mani nei capelli e decise che era arrivato il momento di fare un bel discorsetto agli uomini della sua vita. Il suo lavoro durò all'incirca quindici minuti, poi, l'occhio gli cadde su una scatola con su scritto: la scatola dei ricordi. La conosce bene quella calligrafia. E' la calligrafia di Scott Stilinski, suo fratello gemello. Sorrise e spinto dalla curiosità, nonostante sapesse già cosa ci fosse in quella scatola, la aprì. Una lacrima d'emozione rigò il suo viso alla vista di quella vecchia foto ingiallita dal tempo e proprio in quel momento si sentì abbracciare le gambe.
- Papà?! - Lo chiama suo figlio Thomas di 4 anni.
- Ciao amore mio.
- Che bella poto. Ha una ttoria?
- Foto amore e si ha una storia (..). - Lo prende un pò in giro schioccandogli un bacio nella guancia. Si avvicina in salotto, si siede sul divano e con il figlio seduto sulle gambe inizia il suo racconto.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Melissa McCall, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con un altra storia. Ormai non mi fermo più.

Avvertenze:

- I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.
- Stiles e Scott sono gemelli e i genitori sono Melissa e Jonh.
- AU-TUTTI UMANI.
- Non ho altro da aggiungere. Un ringraziamento speciale a Stilba <3 Questa storia, è per te!

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- Una vecchia foto ingiallita dal tempo.
 
Era a casa sua sereno e tranquillo, suo marito era al lavoro, suo figlio dormiva tranquillo nella sua culla e lui, Stiles Stilinski, di riposo dal suo lavoro, era finito nello sgabuzzino per un po di pulizie. Non appena lo aprì, si mise le mani nei capelli e decise che era arrivato il momento di fare un bel discorsetto agli uomini della sua vita. Il suo lavoro durò all'incirca quindici minuti, poi, l'occhio gli cadde su una scatola con su scritto: la scatola dei ricordi. La conosce bene quella calligrafia. E' la calligrafia di Scott Stilinski, suo fratello gemello. Sorrise e spinto dalla curiosità, nonostante sapesse già cosa ci fosse in quella scatola, la aprì. Una lacrima d'emozione rigò il suo viso alla vista di quella vecchia foto ingiallita dal tempo e proprio in quel momento si sentì abbracciare le gambe.
- Papà?! - Lo chiama suo figlio Thomas di 4 anni.
- Ciao amore mio. - Dice felice Stiles prendendolo in braccio e tenendo la foto tra le mani.
- Niente più ninna? - Chiede ancora.
- No, basta. Che bella poto. Ha una ttoria? 
- Foto amore e si ha una storia ma non una ttoria. - Lo prende un po in giro schioccandogli un bacio nella guancia. 

Si avvicina in salotto, si siede sul divano e con il figlio seduto sulle sue gambe inizia il suo racconto, ma prima, chiede al figlio se volesse fare merenda che ovviamente dice no ma gli chiede il ciuccio. Stiles sbuffa e gli e lo da. Ci ha provato e riprovato a fargli capire che non è un bene a quattro anni usare ancora il ciuccio, ma non c'è stato verso. Anche suo marito Derek ha provato a farglielo capire, perfino nonna Melissa e nonno Jonh. Niente da fare. Thomas Hale-Stilinski ha la testa più dura di quella di suo papà e se il ciuccio vuole, alla fine il ciuccio ha.

- Questa foto, risale a circa una settimana dopo che io e lo zio Scott trovammo il coraggio di dire ai nonni che provavamo attrazzione per le persone del nostro stesso sesso. Avevamo sedici anni e fu scattata da zia Lydia dopo la più grande vittoria della storia del lacrosse avvenuta nel campo della Beacon Hills High School. Quella sera gli stracciammo davvero. Era un amichevole. Una squadra del Messico era convinta di poterci battere ma si sbagliò. Noi fummo più veloci, più forti e vincemmo. - Spiega Stiles.
- E' per quetto che tu e lo shio Cott sorridevate così?
- Si amore, è per questo. Ma c'è dell'altro dietro. Avevamo smesso di vergognarci per quello che siamo. 
- Cos'ha detto la nonna, quando ha scoperto cosa siete?
- Si è arrabbiata perchè non gli e l'abbiamo detto prima. Si è arrabbiata tanto, sai? - Chiede Stiles non trattenendo un sorriso al ricordo di sua madre e alla sua reazione.
- Voglio i fetagli. 
- Thomas, parla bene. Vuoi i dettagli, dettagli avrai. Fetagli no. Cosa vuoi? - Chiede Stiles sperando di riuscire a fargli togliere anche per poco il ciuccio e infatti..
- Dettagli. - Dice sorridente.
- Bravo amore mio. - Si congratula Stiles soffocandolo di baci e facendolo ridere.
- Allora..

FlashBack..


- Amore, è pronto in tavola. - Dice Melissa entrando nella stanza del figlio.
- No mamma, non ho fame. - Dice Stiles senza nemmeno guardarla negli occhi e soffocando il pianto nel cuscino.
- Hei, che c'è amore mio? - Chiede la madre sedendosi nel letto e accarezzandogli la schiena.
- Niente.
- Stai mentendo.
- No invece.
- Si invece. Si può sapere cosa avete tu e tuo fratello in questi giorni? Non mangiate più, non uscite più, state sempre in camera vostra ad ascoltare musica deprimente e a fare Dio solo sa che cosa e poi, dov'è finita la vostra parlantina? La tua parlantina. Il vostro sorriso? Uh?
- Mamma, lasciami solo per favore.
- No Stiles. Voglio una risposta e la voglio adesso. Che cos'hai amore? - Chiede dolcemente Melissa. Stiles scrolla le spalle e non risponde mentre le prime lacrime iniziano a scendere lente dal suo viso.
- Problemi di cuore? - Chiede ancora Melissa.

Stiles è tentato di non rispondere, veramente, ma quel peso nello stomaco che si porta dietro da 4 mesi ormai è diventato troppo pesante da sopportare e infondo quella è la sua mamma. Così, senza staccare la faccia dal cuscino, non parla, non risponde ma annuisce e la risposta di sua madre gli fa gelare il sangue nelle vene.
- Chi è la fortunata? O il fortunato? - Calca sulle ultime parole Melissa perchè ovviamente, ha capito. Stiles è immobile, un pezzo di ghiaccio, è terrorizzato dalla paura ma poi si alza di scatto e guardandola negli occhi con tono arrabbiato, si rivolge a lei.
- Mamma, che cavolo stai dicendo? - Strilla Stiles.
- Dico quello che dico Stiles e abbassa quella voce con me. - Lo riprende dolcemente.
- No mamma, tu sei uscita di testa. Il fortunato? Ma che? A che pro dici una cosa del genere? - Chiede Stiles alzandosi di scatto dal letto e allontanandosi dagli occhi indagatori della sua mamma.
- Stiles. Vieni qui. 
- No.
- STILES. - A quel tono allora, Stiles si arrende e torna al fianco di Melissa ma sta con la testa bassa.
- Puoi guardarmi un secondo per favore? - Chiede Melissa.
- No. - Sussurra Stiles.
- Si invece. - Dice ancora lei alzando con due dita il viso del figlio per fare in modo che lo guardi negli occhi. Gli asciuga le lacrime, gli da un bacio nella guancia e prosegue con le sue domande.
- Perchè hai reagito così a quell'affermazione?
- Non lo so.
- Lo sai, solo che hai paura di ammetterlo a te stesso.
- Cosa vuoi mamma? Vuoi che ti dica che hai ragione? Vuoi per forza sentirti dire che sono Gay? Beh, eccoti accontentata. Lo sono e da quando l'ho scoperto non c'è giorno che io non mi maledica per questo, non c'è giorno che non passi a piangere la notte, solo nel mio letto, non c'è mattina in cui non mi alzi, mi guardi allo specchio e non pensi a quanto mi faccio schifo da solo. Io sono uno sbaglio. Sono un errore e non capisco nemmeno perchè sono su questo mondo dal momento in cui non sono nato nel verso giusto. - Urla Stiles guardandola negli occhi e versando un mare di lacrime.

La miccia è stata accesa, la bomba è appena esplosa. 

Melissa è sconcertata. Non per il fatto che suo figlio è gay. No, assolutamente. E' sconcertata per le bruttissime parole che ha detto di se stesso. E' suo figlio. E' il suo bambino che in questo momento si è di nuovo alzato e sta tentando di raggiungere il bagno per chiudersi li dentro e non uscirne mai più. Melissa si è ripresa dallo stato di trans in cui era caduta e afferrandolo per un braccio lo costringe a fermarsi e ritornare a sedersi nel letto.
- Ascoltami bene Stiles Stilinski perchè questa è la prima ed ultima volta che te lo dico. Non voglio mai più e quando dico MAI PIU' intendo proprio MAI PIU' sentirti dire una cosa del genere, ci siamo capiti? Ma ti sei ascoltato? TU SEI MIO FIGLIO STILES, NON SEI UN ERRORE. SEI MIO FIGLIO e non importa a nessuno a chi ami o no. A nessuno e a me e a papà in particolar modo. Tuo fratello si comporta così perchè anche lui ha capito di essere gay? Beh, volete una notizia? Io lo so ancora prima di voi e se pensate di essere un errore io non ho fatto due figli, ho fatto due idioti. Voi siete la mia ragione di vita, siete l'aria che respiro, siete il sangue del mio sangue e preferisco sapere che provate attrazione o meglio, amore, per una persona del vostro stesso sesso che sapervi soli, persi e abbandonati in qualche quartiere abbandonato di chissà quale posto. Accidenti a voi.
- Come hai potuto dirglielo Stiles? - Chiede Scott in lacrime, sulla porta della camera del fratello.
- Vieni qui, tu. - Ordina dolcemente Melissa. Ma Scott non si muove e Melissa si arrabbia, si alza, prende Scott per un braccio e lo fa sedere vicino al fratello.
- Hai sentito tutto o devo ripeterti lo stesso discorso? - Chiede Melissa.
- Mamma tu non capisci. - Dice Scott.
- Nemmeno io capisco come posso avere due figli più stupidi di voi. 
- Papà.. - Dicono in coro Stiles e Scott.
- No, papà niente. Avreste dovuto dircelo prima. Da quant'è che vi portate questo peso enorme dentro? - Chiede Jonh avvicinandosi alla moglie.

- Un pò. - Risponde Scott senza riuscire a smettere di piangere e senza riuscire a smettere di stringere forte la mano di suo fratello. Le sue lacrime sono presto raccolte dalle mani di Melissa e quelle di Stiles dalle mani di Jonh.
- Quantificate un pò. - Dice ancora Jonh.
- Jonh ma che importa da quanto lo sanno? Importa solo che abbiano capito che noi li amiamo esattamente come sono. - Dice Melissa.
- Già. Avete già un amore? - Chiede sorridente Jonh.
- Dio, papà.. ti prego. - Dice Scott rosso in viso mentre Stiles si butta il cuscino in faccia per nascondersi dalla vergogna.
- Cosa? - Chiede il padre levando il cuscino dalla faccia di Stiles e gettandolo così, senza ragione apparente, in faccia a sua moglie che sconvolta per mezzo secondo, scoppia a ridere subito dopo e lo rilancia al marito che lo lancia a Stiles che lo lancia a Scott. 

Partì tutto così, un cuscino lanciato per scherzo e la guerra, ebbe inizio e durò circa mezz'ora.
- Ahahah mamma, mamma basta, ti prego. - Chiede Stiles tra le risate gioiose mentre Melissa non la smetteva di fargli il solletico e Jonh lo stesso con Scott. Poi un flash.
- Il sugooo! - Strilla Melissa iniziando a correre per la cucina ma suo marito la piglia in braccio e la ributta nel letto di Stiles. Fortuna che è un letto matrimoniale. 
- Ferma li, signora Stilinski. L'ho chiuso io prima di salire. Sapevo che sarebbe stata una cosa lunga e adesso, anime della vita mia, tutti addosso alla mamma? - Chiede poi Jonh ai figli.
- No. No. Non provateci è signorini. - Tenta Melissa ma marito e figli l'hanno già attaccata riempiendola di solletico, baci e tante, tante coccole. 

Si addormentarono così, intorno alle 14:35 e si risvegliarono intorno alle 20:00 l'uno stretto all'altro e con una fame da lupi. Jonh conosceva bene i suoi polli e sapeva cosa doveva fare. Senza staccarsi da quell'abbraccio di famiglia, prende il cellulare nella tasca dei suoi pantaloni e chiama in pizzeria. 
- Certo che i tuoi spermatozoi funzionano da fare schifo è, papà. - Dice Scott stringendosi alla madre.
- Ha ragione. - Dice Stiles. Melissa non capisce.
- Prego? - Chiede Jonh confuso.
- Hai fatto due figli in una volta sola e tutti e due gay. - Dice Scott con voce affranta. Melissa sospira. Sarà una lunga battaglia. Jonh è stufo. I suoi figli devono capire che sono perfetti così come sono e che in loro non c'è nulla di male e lo devono capire adesso.
- Hei. - Lo riprende seriamente Jonh tentando di tirargli una scappellotto da qualche parte ma alla fine becca sua moglie.
- Ahuuuu. - Si lagna lei.
- Oddio amore, scusa. Volevo beccare il più cretino dei nostri figli. - Dice Jonh dando un bacio alla moglie e finendo poi per baciare anche i suoi figli che se la stanno ridendo di gusto. 

E Jonh Stilinski, in 42 anni di vita crede di non aver mai e poi mai sentito musica più bella del suono delle risate dei suoi splendidi figli e del suo grande amore Melissa.


Fine FlashBack..

Finito il suo racconto, Thomas scoppia a ridere.
- Ahahah papà, che stupidi che siete stati tu e lo zio. La nonna e il nonno hanno fatto bene a sgridarvi così tanto. Ve lo siete meritati.
- Hei, nanetto. Modera subito il linguaggio, ci siamo capiti? - Chiede scherzosamente Stiles passandogli un dito nel nasino.
- Aahha tanto mi vuoi troppo bene per arrabbiarti veramente. - Dice Thomas con fare furbo riempiendolo di baci.
- No Thomas, no. Io non ti voglio bene. Io ti amo vita mia. - Dice Stiles soffocandoselo di baci e stringendolo forte a se.
- Anche io ti amo, papà. - Dice Thomas schioccandogli un bacio a stampo. 

 
"Le fotografie sono la nostra memoria nel tempo,
quando i nostri ricordi iniziano a perdersi nel tempo che passa."


(Silvana Stremiz)
 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui arrivati alla fine di questa storia. Mi è venuta in mente la notte di due giorni e oggi, l'ho scritta. Fatemi sapere cosa ne pensate perchè ci tengo molto e vorrei sapere se vi sia piaciuta o se vi ha emozionato. Nel frattempo, ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e alla prossima.. <3
  
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