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Autore: Kyasarin    26/07/2014    2 recensioni
Quando l'amore e la guerra si incrociano insieme. Quando uno dei due innamorati rischia la vita. Quando l'amore muore con l'arrivo di una ferita. Quando solo l'amore può far guarire.
Genere: Fluff, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mi ami?

Hiccup Horrendous Haddock III è forse il vichingo più speciale a Berk e non solo. Da quando Sdentato è tutti i draghi sono entrati nella sua vita, si sentiva diverso. Aveva lo spirito di un vichingo, l'anima di un drago, ma il cuore d'oro. Era degno di cavalcare una Furia Buia, un drago unico nel suo genere, proprio come lui, un vichingo unico nel suo genere. Sono passati tre anni da quando i draghi hanno iniziato a vivere a Berk, da quando Hiccup aveva perso la gamba ma, soprattutto, da quando Astrid lo aveva baciato sulla bocca. Da quel giorno, la pace regnava a Berk. Hiccup aveva più o meno diciotto anni e lui e Astrid avevano sempre lo stesso rapporto: Amici, tranne qualche bacio che si davano nelle situazioni critiche. Era una calma giornata primaverile e Hiccup era appena tornato da un giro di ronda intorno all'isola con Sdentato. Da molto avevano visto dei movimenti sospetti sull'isola e, temendo che i trattasse di Alvin il Traditore, Stoick e una parte dei guerrieri si spostarono verso la parte nord dell'isola, mentre Hiccup, Astrid, Moccicoso, Gambedipesce e i gemelli rimasero a Berk insieme all'altro gruppo di guerrieri. Astrid si accorse subito di quanto Hiccup fosse stanco. Durante il giorno faceva i giri di ronda dall'alba al tramonto, mentre la notte teneva d'occhio il villaggio. La ragazza doveva ammetterlo: era preoccupata per lui. Era sera e Astrid era arrivata a casa di Hiccup. Non c'era nessuno.

-Sarà ancora a fare il giro. Mi fanno pena. Saranno sfiniti.

Finchè sentì un ruggito e lo riconobbe all'istante. Sdentato.

Lo sentì atterrare sul tetto dopo aver lasciato Hiccup a terra, sentì la protesi che sbatteva contro la roccia. Infine il ragazzo entrò in casa e trovò la giovane vichinga che lo stava aspettando. Dallo sguardo, sembrava terribilmente assonnato.

-Ciao Hiccup.

-Ciao Astrid. Cosa ci fai qui?

La voce era debole e stanca.

-Sono qui per occuparmi di te. Guardati. Sei distrutto.

Disse, tirandogli un pugno sul braccio.

-No, non posso. Mio padre è dall'altra parte dell'isola e io devo...

Sbadigliò.

-...controllare il villaggio.

-Ci siamo messi daccordo io e gli altri. Questa notte farà il giro Moccicoso, domani mattica Gambedipesce e poi si daranno il cambio con i gemelli.

-Ma... io devo...

-Tu non devi niente. Se non farlo per te stesso fallo almeno per Sdentato. Deve riposare anche per lui.

Hiccup sentì Sdentato accucciarsi sul tetto. Astrid aveva ragione.

-Ok, va bene.

-Allora vieni, ho portato qualcosa da mangiare.

Hiccup apparecchiò il tavolo in legno al centro della stanza. Cenarono insieme e Hiccup ebbe modo di sfogarsi con Astrid, che lo ascoltava con interesse. Hiccup, negli ultimi tempi, vedeva il mondo con occhi diversi. Tutto ciò che l'isola nascondeva era diventato un pericolo. Ma non poteva dargli torto. Una lettera di suo padre dall'altra parte dell'isola, portata da un terribile terrore, diceva di aver avvistato uno degli uomini di Alvin aggirarsi per l'isola sul dorso di un incubo orrendo. Hiccup era preoccupato. E se anche Alvin ora cavalca i draghi?

-Forse era uno dei nostri...

Disse Astrid, cercando di tranquillizzarlo.

-No. Mio padre lo ha visto in volto e nessuno, ripeto, NESSUNO conosce gli abitanti di Berk meglio di lui. Mmmhh... sono pieno. Mi è piaciuto tutto.

Hiccup si alzò e uscì. Sdentato era ancora lì sul tetto che sonnecchiava. Tornò in casa e si avvicinò ad Astrid. La vide un po' triste.

-Astrid. Che ti prende?

-Secondo te ci sarà una guerra?

Disse, guardandolo gli occhi. Non aveva mai visto una luce simile nei suoi occhi, quegli occhi arruzzi che tanto gli piacevano.

-Be, non lo so. Ma non devi avere paura di questo. Io non ti lascerò. Te lo prometto.

Hiccup le prese le mani, portandole all'altezza del suo mento. Astrid non si era mai accorta di quanto fosse diventato dolce. Si guardarono ancora negli occhi. In quel momento iniziò a esaminarlo per bene. Hiccup era cambiato moltissimo, ma ai suoi occhi era sempre il ragazzino mingherlino, il “singhiozzo” che tutti ricordano.

-Cosa c'è?

La sua voce calda e rassicurante interruppe i suoi pensieri.

-No... niente...

-Dai! Dimmi a cosa stavi pensando!

Disse facendogli il solletico ai fianchi. La ragazza iniziò a ridere.

-Dai! Finiscila!

Disse. Lo fermò, appoggiando le mani sulle sue spalle forti. Le mani del ragazzo invece, smisero di farle il solletico e strinsero forte i suoi fianchi. Infine, i loro volti si avvicinarono, finchè le loro fronti si toccarono e i due chiusero gli occhi, respirando il profumo che si creava quando loro due stavano insieme. Alla fine le loro labbra si unirono, ma non fu il solito bacio. In un secondo divenne intenso. La lingua sottile di Astrid sfiorò quella di Hiccup. Lui la strinse forte a se, stringendola contro il suo petto. Hiccup la prese e la portò piano contro il muro, senza smettere di baciarla. La mano di lei gli slacciò il laccetto che chiudeva la sua maglia e gli scostò i capelli dalla fronte. In quel momento, Hiccup si ricordò della legge. Si divise da lei, prendendola per le spalle.

-Che.. che cosa c'è? Perchè ti sei fermato?

-Noi non possiamo Astrid. È contro la legge.

-Cosa? Proprio tu mi dici di rispettare le regole? Il ragazzo che ha fatto amicizia con un drago invece di ucciderlo?

-Lo so che non sono tipo da rispettare le regole. Ma ho davvero paura che se lo scoprono ci divideranno.

-I nostri genitori sono dall'altra parte dell'isola. Non lo sapranno...

Hiccup la guardò negli occhi. Poi si avvicinò a lei continuò a baciarla con passione. Dopotutto, la giovane vichinga aveva ragione. Il ragazzo la portò in camera sua e la buttò sul letto e tornò a baciarla. La ragazza si disfò della maglia di lui, mentre il ragazzo le slacciò i capelli e le tolse la maglia. Ben presto si trovarono solo in intimo. Finchè la passione divenne troppo forte da contenere. Si tolsero anche gli ultimi indumenti e Hiccup si unì a lei. Astrid gemette stringendolo a se con forza. Poi, quando la passione si era ormai consumata completamente, su di loro calò la dolcezza. Hiccup si buttò di lato e Astrid appoggiò la testa sulla sua spalla.

-Hiccup. Devo chiederti una cosa...

-Dimmi.

-Tu mi ami?

Hiccup guardò quegli occhi splendenti.

-Certo. Io ti amo. E tu?

-Si. Anche io ti amo.

Si baciarono ancora con tutta la dolcezza che avevano. Hiccup si addormentò per primo. Nonostante tutto, era distrutto.

Il giorno dopo, Astrid si svegliò per prima e, dopo essersi vestita uscì dalla casa di Hiccup. In piazza era appena atterrato moccicoso, dopo il giro di ronda.

-Allora? Hai trovato qualcosa?

Disse avvicinandosi al Zanne Curve.

-Non ho visto niente. Hiccup perde solo tempo con questi giri di ronda.

-È solo preoccupato. Lo conosci. Farebbe di tutto per noi e per i draghi. Ora lascia il posto a Gambedipesce. Vedremo cosa fare.

-E Hiccup? Cosa sta facendo? Spero che abbia dormito...

Astrid arrossì di colpo, ripensado alla notte che avevano passato.

-Che ti prende?

-Niente e che oggi ho caldo. Comunque si sta dormendo e anche Sdentato.

-Ok, allora io vado.

Moccicoso salì in groppa a Zanne Curve e tornò a casa. Più tardi arrivò Gambedipesce in groppa al suo Gronkio, Muscolone.

-Eccoti, Gambedipesce. Sei in ritardo.

-Si scusa ma... sei proprio sicura che tocchi a me fare i giro?

-Si. Ne sono sicura.

-Ma è la stagione dei pollini e danno fastidio a Muscolone e quindi...

-Se non farai quel giro di ronda ti colpirò così forte che prederai l'olfatto. Ok?

-Si, vado vado.

Salì sul suo drago e iniziò il giro.

-Quel ragazzo non cambierà mai.

Tornò a casa di Hiccup. Il ragazzo era gia sveglio e stava controllando Sdentato, che aveva dormito sul tetto.

-Già sveglio?

-Si. Ora si che mi sento pieno di energie. Potrei affrontare di nuovo la Morte Rossa.

-No, altrimenti perderesti l'altro piede.

Gli diete un bacio sulla guancia e si avvicinò a Sdentato, accarezzandogli il muso.

-Dato che sei pieno di energie, ti va di andare a volare un po'?

-Va bene. Tu vai a prendere Tempestosa, io vado a preparare Sdentato.

-Ok.

Astrid corse verso casa sua, in cerca della sua draghessa.

Dopo un paio di minuti sorvolavano già i boschi e, come sempre, facevano a gara. Come quando erano ancora dei ragazzini, si divertivano un mondo.

Volarono per tutta la mattinata, finchè si fermarono su uno dei numerosi picchi che si affacciavano sul mare.

-Oggi è proprio una bella giornata. Sai una cosa Astrid?

-Cosa?

-Mi sento già meglio. Grazie.

-Sono qui per questo.

Hiccup la prese per i fianchi e la attirò a se. Astrid appoggiò le mani sulle sue spalle e si baciarono appassionatamente, come la sera prima.

-Ti amo Astrid.

-Anche io ti amo.

Lo guardo di Astrid cadde sull'orizzonte. Lì si vedevavo dei draghi che si stavano avvicinando. Astrid si divise dal bacio del ragazzo e cercò di mettere a fuoco l'immagine che aveva davanti gli occhi.

-Cosa c'è?

-Lì ci sono dei draghi.

Hiccup guardò verso il sole. Poi si divise sa lei e si avvicinò allo strapiombo, prendendo il cannocchiale che aveva costruito, e se lo avvicinò all'occhio. Erano tre draghi, cavalcati da... gli uomini di Alvin!

-Oh no. È come pensavamo...

-Sono gli uomini di Alvin?

-Già. Sdentanto!

La Furia Buia si avvicininò e Hiccup gli salì in groppa.

-Cosa credi di fare?

-Gli sistemo e torno da te. Tu torna al villaggio e avvisa Skaracchio.

-No aspetta, non ti lascio da solo ad affrontare quei tre.

-Stai tranquilla. Se non torno al tramonto venitemi a cercare. Ok?

-Va bene. Ma stai attento.

Si baciarono lievemente.

-Andiamo bello.

Spronò Sdentato, che prese il volo.

-Stai attento! Andiamo tempestosa.

Salì sulla sua draghessa e volò verso il villaggio.

Intanto Hiccup aveva raggiunto gli uomini.

-State per entrare a Berk. Chi siete?

Cercò di essere amichevole.

-Non ti dovrebbe interessare ragazzino.

I tre draghi erano incredibili. Uno Scalderone, Un Cambia Ala e un esemplare di Morte Sussurrante.

-Avete dei draghi magnifici. Ma se non mi dimostrate fiducia non posso farvi entrare.

-Aspetta, tu sei il figlio di Stoick. Ti riconosco.

-E allora?

-E allora prendi questo.

L'uomo che cavalcava lo Scalderone diede un colpetto al drago. Il drago, come di fua natura, rilasciò un getto d'acqua bollente, che colpì Hiccup, ferendolo ad un braccio. Hiccup si lasciò sfuggire un urlo di dolore.

-Vai Sdentato. Fagli vedere cosa sai fare.

Sdentato volò verso l'alto, nascondendosi tra le nuvole.

-Dov'è andato quel ragazzino?

Poi si udì un ruggito e un sfera di fuoco colpì l'uomo sull'esemplare di Morte Sussurrante, che cadde nell'oceano mentre il drago raggiunse l'isola e si nascose nel terreno.

-E uno è andato.

Anche gli altri attaccarono, ma la Furia Buia inisieme al suo cavaliere ebbero la meglio. Infine, Sdentato afferrò l'ultimo nemico per la gamba, laciandolo a penzoloni sopra l'oceano.

-Non resisterete molto! Il mio capo ha compreso il segreto e ora i draghi sono dalla nostra parte! Siamo in tanti e arriveremo come una tempesta! I vostri draghi e la vostra isola saranno nostri!

Hiccup aveva capito che tutto ciò per cui lui e suo padre si preoccupavano era vero. Incombeva una guerra che nessuno avrebbe dimenticato.

-Sdentato, lascialo andare.

Il drago lo lasciò cadere nell'oceano.

-Forza amico, torniamo a casa.

Il drago si accorse di qualcosa che gli stava percorrendo il lato del muso. Era il sangue di Hiccup che, dalla ferita al braccio, scendeva fino al muso del Sdentato.

-Tranquillo amico, sto bene. Dai torniamo a casa.

   
 
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