Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: nightmaresandstars    26/07/2014    0 recensioni
[SPOILER! Se non avete letto la trilogia, sbrigatevi e poi tornate qui!]
Helene Snow è la nipote dell'ormai ex Presidente di Panem. Questa è la storia degli ultimi Hunger Games.
Che i Settantaseiesimi Hunger Games abbiano inizio. E possa la fortuna essere sempre a vostro favore!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 14 – LA RAGAZZA DELLE STELLE
 
Odiavo svenire, ma il colpo che avevo ricevuto era stato veramente troppo forte, anche se il fatto che anche Jale fosse svenuto, un po’, mi rincuorava.
Ci hanno dato il resto della mattinata libera: nel pomeriggio i voti, in serata l’intervista.
Dopo pranzo ci siamo seduti sul divano, io tra Gale e Jale, ad aspettare i voti degli strateghi, quando Haymitch ha ritirato fuori il discorso.
«Allora? Che avete fatto?» ha chiesto. «In cosa consisteva la prova quest’anno?»
«Perché?» ha domandato Gale. «Non sono sempre le stesse?»
«Sì, il tipo di prova era sempre stato lo stesso, ma quest’anno ho sentito dire che avrebbero programmato qualcosa di nuovo.» ha risposto Haymitch.
«Percorso ad ostacoli.» ha detto Jale, rispondendo alla domanda iniziale. «Ci hanno fatto scegliere un’arma e ci hanno fatto entrare in questo percorso come dei topi da studiare.»
Era freddo.
«Quanto in là sei arrivato?» ho chiesto esitante.
«Vedevo l’uscita, la vedevo chiaramente. Avevo appena tolto di mezzo il primo manichino, quando il secondo mi ha colto alla sprovvista, colpendomi con la spada, di piatto, sugli stinchi.»
«Io ero appena entrata nel rettilineo, l’uscita mi ha distratto e sono stata colpita tra le spalle.» ho aggiunto.
«Che arma avevate scelto?» ha detto Gale.
«L’arco»
«La lancia» abbiamo risposto contemporaneamente.
Non c’è stato modo di parlare oltre, perché alla televisione è comparsa Effie Trinket che ha iniziato ad esporre i voti degli strateghi.
Le previsioni di Gale si erano avverate.
Distretto Uno: Dorothy Green, 6; Haybert Foss, 7.
Distretto Due: Claelia Ions, 8; Robs Ain, 4.
Distretto Tre: Rhymer Yule, 4; Marcus Wellook, 6.
Distretto Quattro: Volumnia Duncain, 7; Leonis Honeyman, 5.
Distretto Cinque: Eta Edenthaw, 7; Whytt Galloway, 6.
Distretto Sei: Domitia Vipointe, 6; Lartius Gannet, 7.
Distretto Sette: Dixie Greynlaw, 4; Fir Cronin, 7.
Distretto Otto: Zenobia Spectral, 4; Kern Redpath, 5.
Distretto Nove: Katri Spottiswood, 7; Titus Crane, 6.
Distretto Dieci: Fannia Hayes, 8; Wade Thorburn, 7.
Distretto Undici: Savera Selkirk, 6; Rendwick Din, 6.
«Distretto Dodici: Helene Snow,» ha annunciato. Eravamo tutti molto tesi. «Otto.»
Grazie!
Ero senza parole, ma rimaneva ancora Jale.
«Jale Whishart, nove.»
«Oh mamma!!» l’ho abbracciato con forza, ero così contenta per lui!!
Ha ricevuto il voto più alto! WhiteRose e Noah hanno ricevuto entrambi un otto.
Le persone a cui volevo bene avevano ricevuto dei voti abbastanza alti, e questo mi ha risollevato il morale, per certi versi potevo stare un po’ più tranquilla: un voto alto significava maggiore possibilità di vivere.
Sono andata in camera, e per un po’ Jale è stato con me, eravamo molto soddisfatti per i nostri voti, io in particolare per quello di Jale, adesso ero quasi convinta del fatto che lui sarebbe uscito da là!
Le interviste sarebbero cominciate alle sei, quindi, conoscendo i miei tempi, alle quattro e mezzo l’ho cacciato via.
«Su, su, alzati che devo prepararmi!» eravamo sdraiati sul letto.
«Di già??» ha chiesto con un tono lamentoso.
«Sì! Di già! E sbrigati, altrimenti mi si fa tardi, devo lavarmi, truccarmi e vestirmi!»
«Daaai!» stava facendo gli occhioni dolci. «Ma ci vogliono dieci minuti!»
Peccato che gli occhioni non funzionino con me!
Mi sono alzata e ho tentato di tirarlo su di peso: utile quanto tentare di fare la doccia con l’acqua chiusa.
Mi ha attirato a sé.
«Se proprio ci tieni...» Però... che occhioni!
Mi ha baciata e si è alzato. Arrivato sulla porta si è voltato a guardarmi.
«Sicurissima?» ha chiesto. «Dopotutto devo fare la doccia anche io...» ha aggiunto guardandosi le unghie, come se fosse la frase da dire più naturale al mondo.
«Pervertito.» gli ho detto lanciandogli un cuscino e prendendolo in pieno.
Mi ha fatto la linguaccia e poi è uscito.
Mi sono buttata sotto la doccia scegliendo la profumazione al cioccolato, mi sono rilassata come non mi capitava da un paio di giorni!
Ho aperto l’armadio con la speranza di trovare qualcosa di diverso dalla divisa da poter mettere. Con grande gioia ho trovato tutti i miei vestiti da sera.
Ho scelto quello che mi piaceva di più, il mio preferito. Era lungo fino a terra, stile impero, anche se le decorazioni che lo ricoprivano lo lasciavano solo intuire, aveva una scollatura a cuore ed era senza bretelle. Avevo deciso che sarei rimasta scalza, anche se così facendo rischiavo di sporcarlo tutto. Ho messo un filo di trucco e ho legato i capelli con uno chignon, finendo di prepararmi poco prima di sentire qualcuno che bussava alla porta.
Sono andata ad aprire, trovando Jale in smoking con una rosa blu in mano. È rimasto a guardarmi a bocca aperta.
«Sembri una stella nel cielo, la più brillante.» ha detto.
«Uh, ehm... grazie... anche tu stai benissimo...»
Ho preso la rosa e l’ho posata sulla scrivania.
«È stato un pensiero bellissimo, grazie mille.»
Ci siamo diretti mano nella mano in salotto, e poi con Gale e Haymitch abbiamo preso l’ascensore fino ad arrivare al piano terra, poi ci siamo diretti agli studi televisivi.
«Mi odieranno.» ho detto sottovoce a Jale.
«Ma no, tranquilla...» mi ha risposto.
«Oh, sì invece...»
«E va bene, se anche dovessero odiarti, tu voltati a guardare l’entrata, ci sarò io lì a sorriderti, sempre e comunque.»
«Grazie... sei veramente gentile...»
Ci hanno messi tutti in fila, prima le ragazze e poi i ragazzi di ogni distretto. Io ho passato tutto il tempo a guardare Jale negli occhi. Non avevo voglia di osservare gli altri, sapevo benissimo cosa avrei trovato, paura, terrore, finta sicurezza smascherata dal tremolio delle mani. Eravamo tutti nella stessa situazione, tutti sulla stessa barca.
Un pacificatore si è avvicinato a me, a messo una mano sulla mia spalla, e mi ha informato che tra meno di un minuto sarebbe stato il mio turno.
Jale mi ha seguito il più possibile, poi è rimasto sulla porta, dove il pubblico non lo poteva vedere.
«... e adesso, Helene Snow, Distretto Dodici.» era Effie Trinket a presentare, di nuovo.
Appena ho messo piede sul palco la sala mi ha accolto con uno scroscio di “buu”, è stato molto umiliante.
Ho provato a far finta di niente, ma quando sono arrivata vicino ad Effie, e lei mi ha fatto accomodare, non ho resistito, mi sono dovuta girare. E lui era lì, proprio come aveva promesso, mi stava sorridendo, proprio come aveva promesso. I suoi occhi mi fissavano intensamente: ero la sua stella.
Mi sono voltata a guardare il pubblico, sorridente, al momento non avevo bisogno d’altro se non del suo sorriso, e ce l’avevo, stampato nella mia mente.
«Buonasera.» ho detto guardando Effie.
«Buonasera a te, Helene Snow.» mi ha risposto accennando un sorriso, cosa che sospettavo avrebbe fatto solo lei. «Bene, cominciamo. Da qualche hanno a questa parte, il Distretto Dodici è stato uno dei più attesi nel momento dell’intervista, cos’hai da offrirci tu questa sera?»
«Beh, che dire, le ultime due interviste del Distretto che sto rappresentando sono state piene di colpi di scena, non sono sicura di riuscire ad arrivare a quel livello, quindi, cosa volete sapere?»
«Sei così disponibile a rispondere a tutte le nostre domande?»
«Sto per finire nell’Arena! Cosa può accadermi di peggio? Magari però se faccio una grande figuraccia riesco a guadagnarmi un po’ della vostra simpatia!»
Non ero solita fare dell’autoironia, quindi mi risultava molto difficile farlo in quelle circostanze.
Dalla platea è arrivato un molto chiaro “non ci giurerei”.
Bene, molto bene...
«Mmh, se posso farti qualsiasi domanda, gradirei fare un po’ di gossip... parlaci del tuo ragazzo.»
«Non ho un ragazzo. Quell’idiota mi ha lasciata poco dopo l’annuncio fatto dalla signorina Everdeen e dal signor Mellark.»
«La tua più grande passione?»
«Le stelle. Le adoro veramente! Mi piace molto cercare di portarle sempre con me, quando ho comprato questo vestito, infatti, l’ho fatto perché mi ricordava un cielo stellato.»
«Qualcosa che odi con tutto il tuo cuore.»
Sembrava una macchinetta. Come se fosse obbligata a fare quelle domande, chissà se le aveva fatte anche agli altri, non avevo ascoltato.
«Odio essere trattata in modo infantile.»
«Ho come l’impressione che non ti piaccia parlare molto di te, conosco  gente che avrebbe potuto parlare per ore per rispondere a queste domande...»
«Hai ragione, in effetti mi vergogno un po’...»
«Non hai motivo di vergognarti! Ci siamo solo io e te... e tutta Panem!»
La folla è scoppiata in una risata assurda, a quando pare la adorano quanto i Capitolini adoravano Caesar!
«Va bene, Ragazza delle Stelle, il tuo tempo è scaduto, sarà per la prossima volta. Saluta la gente che ti sta guardando e va a riposare.»
Mi sono alzata, ho fatto un semplice inchino e alzando leggermente il vestito mi sono allontanata. Dal maxischermo ho visto Effie fare una faccia strana e indicare i miei piedi, a quanto pare non le era piaciuta più di tanto la mia idea.
«Bene, adesso è il turno di Jale Whishart.»
L’ho visto avvicinarsi ad Effie, e accomodarsi dove poco prima c’ero io. Ha accennato un buonasera, e poi tutto sorridente si è messo a fissare il pubblico.
«Tu le hai le scarpe, vero?»
Ha annuito.
«Bene, bene... tu sei timido come la tua compagna di Distretto?» ha chiesto subito Effie.
«Assolutamente no! Ahahahaha non me ne frega niente di quello che pensate!»
«Oh! Credo di adorarti! Voi non lo adorate?»
Il pubblico era esaltato. A quanto pare le persone schiette fanno più successo!
«Va bene, uno come te farà strage di ragazze...» ha iniziato. «Come si è ben capito adoro spettegolare, e secondo me, la prima cosa da fare è mettere in chiaro le questioni di cuore... dicci, c’è qualcuno che occupa un posto speciale nel tuo cuore?»
«Beh, in realtà ci sono due persone...» ha detto abbassando gli occhi. «Una è mia sorella, la vincitrice dei Sessantottesimi Hunger Games, lei è morta poco dopo...»
«Oh, che peccato...» sembrava veramente triste per lui.
«L’altra persona, invece, è viva... lei, per me è la più splendente delle stelle, la più bella di tutte, ed entrambi sappiamo che, qualsiasi cosa accadrà, saremo sempre l’uno nel cuore dell’altra.»
«Wow... sembra veramente importante, e possiamo sapere il suo nome?»
«No... le ho promesso di non dirlo.»
«Neanche un indizio?» continuava a scuotere la testa. «L’iniziale del nome? Quella puoi darcela, no?»
«Fammi pensare... sì, credo di poterla dire tranquillamente... il suo nome inizia con l’H»
«Ooh...» ha detto con uno sguardo confuso, poi ha avuto come l’illuminazione, si è avvicinata a lui e in un sussurro appena percettibile, grazie al microfono, ha aggiunto: «Tranquillo ragazzo. Il tuo segreto sarà al sicuro con me.» poi si è allontanata.
«Bene Jale, anche il tuo tempo è terminato! Dobbiamo salutarci! Spero che tu possa tornare a casa!»
«Anche io.» ha risposto poco prima di alzarsi e venire verso di me.
Le domande che ha rivolto a White e a Noah sono state più o meno le stesse, solo che con qualche variante, per esempio a White ha chiesto qualcosa sul nonno, mentre con Noah è rimasta più sul vago, tentando di capire qualcosa sulla sua famiglia, purtroppo però il ragazzo è molto silenzioso, e ha risposto a ben poche domande.
Solo alla fine dell’intervista di White mi sono accorta che aveva in mano dei cartoncini che alla fine di ogni intervista lanciava all’indietro sorridendo.
Era proprio matta, e anche se non si vedeva, si intuiva che prima era stata una Capitolina.

Quando siamo tornati sul nostro piano ormai era tardi, abbiamo mangiato un boccone e poi siamo andati tutti a letto. Domani sarebbe stato il “grande giorno” e dovevamo riposare.
«Posso stare a dormire da te?» ha chiesto Jale. «Probabilmente questa sarà l’ultima notte tranquilla che passeremo, e voglio passarla bene!»
«Certo che puoi venire...» gli ho risposto posando un bacio sulla sua guancia.
Siamo entrati nella mia stanza e ci siamo sdraiati sul letto, la mia schiena appoggiata sul suo petto.
«Per un attimo ho pensato che avresti detto tutto...» ho detto.
«Non l’avrei mai fatto... te l’avevo promesso...» mi ha risposto abbracciandomi e allacciando le sue dita alle mie.
«Lo so, ma... ho avuto paura, più di ciò che sarebbe potuto succederti che per altro...»
«Non mi interessa ciò che accade a me, l’importante è che tu stia bene...»
«Anch’io voglio che tu stia bene...»
Abbiamo passato la serata a chiacchierare, io credo d’essere stata la prima ad addormentarsi, mentre Jale mi faceva un po’ di coccole e canticchiava una ninnananna del suo Distretto.

*Angolino autrice*
Gioisci popolo! Ho aggiornato in tempo!
So che Gale è stato messo un po’ in secondo piano con questi capitoli,
ma ritornerà successivamente.
Dal prossimo capitolo entreranno in Arena,
voglio sentire il rumore dei vostri cuori infranti
MUAHAHAHAHAH
No, okay, ma vi avviso, sarà drastica come cosa.
Spero continuerete a leggermi.
A presto,
Lady_Periwinkle
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: nightmaresandstars