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Autore: FuyukoKurono    26/07/2014    1 recensioni
Miranda è una ragazza un po' introversa che preferisce i videogiochi alla gente, dopo essersi assentata per diversi anni dalla sua città natale torna a viverci assieme a suo fratello. Lì rincontrerà una sua vecchia conoscenza, Jamie, che sembra essere diventato ancor peggiore di quanto non ricordasse... Ma sarà davvero un ragazzo così problematico e irrecuperabile?
Dal quarto capitolo:
"Ogni tanto il ragazzo la osservava con la coda dell'occhio, lei faceva tutto ciò che era in suo potere per fingere di non essere preoccupata, però era lampante che lo fissasse in maniera quasi maniacale mentre lo sguardo di lui era posato altrove. Non sapeva veramente spiegarsi perché i problemi di quel tipo la mandassero tanto su di giri, era veramente un mistero, ma non riusciva a smettere di pensare e ripensare al suo sguardo vuoto e triste."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Miranda uscì dalla fumetteria con una piccola busta per avviarsi subito dopo verso casa percorrendo la via principale della cittadina, si fermò però attirata da una vetrina. Su quel manichino era esposto un vezzoso vestito rosa antico dalla linea morbida. La giovane ne rimase come abbagliata, le sembrò di rivedere uno dei capi indossati da Naomi, forse era troppo ossessionata da quella faccenda ma sentì l'istinto di volerlo provare. Rimase col naso appiccicato al vetro per qualche attimo ancora, prima di sbrigarsi ad entrare per trovare la sua taglia di quel preciso modello. Non impiegò molto per compiere l'impresa, infatti nel giro di dieci minuti era già diretta verso il camerino per provare l'abito.

Stava giusto chiudendo la tenda quando un commento, diretto ovviamente a lei, la pietrificò.

«Come mai questo cambio di look, Mira? Sei sicura che staresti bene vestita da donna?»

Ridacchiò sadicamente una voce cupa e ben nota alla ragazza che si voltò di scatto sbiancando in viso, non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi di fronte Jamie in un posto del genere. Perché fra tutti proprio lui? Quella era sfortuna nera. Il fato sembrava avercela con lei.

«Non sono affari tuoi!»

Sbottò la giovane chiudendosi la tendina porpora alle spalle con un rapido gesto spazientito. Si guardò allo specchio, osservò i suoi corti capelli scompigliati, i suoi abiti da maschiaccio e abbinati pressoché a caso, i suoi stivaletti neri per poi spostare lo sguardo verso quell'abito. Era davvero qualcosa che lei poteva permettersi d'indossare? Cominciava ad avere qualche dubbio in proposito, probabilmente sarebbe apparsa ridicola conciata con uno stile tanto diverso. Sbuffò scuotendo velocemente la testa, si stava facendo condizionare da lui e dalle sue maledette parole. Si decise a svestirsi per poi mettersi il vestito rosa e guardarsi allo specchio, rimase immobile, ammutolita. Non sembrava più lei e lo trovava veramente scomodo. Rimase a fissarsi per un po', pensosa.

«Allora hai fatto là dentro?»

Era ancora la voce di quel ragazzo, lei girò la testa sentendosi stupida, c'era pur sempre la tenda a dividerli. Però era strano che fosse ancora lì, se cercava un camerino di prova ce n'erano molti altri, sicuramente doveva essercene uno libero. Che l'avesse aspettata? Probabilmente voleva prendersi ancora gioco di lei. Trasalì pensando a quell'eventualità, erano amici, o almeno così pensava lei, non era bello che continuasse a tormentarla e divertirsi alle sue spalle dopo ciò che aveva fatto per lui.

«Che vuoi?»
«Fatti vedere, almeno. Voglio togliermi lo sfizio»

La ragazza era sicura che sul volto del sedicenne ci fosse un malefico ghigno mentre pronunciava quelle parole, sospirò voltandosi per poi scostare appena la tendina, le sue guance avevano preso colore per l'imbarazzo. Non stava affatto bene con quel coso addosso, lui la guardò serio per sbuffare poi con una strana faccia, un'espressione che lei non gli aveva mai visto fare.

«Ti sta davvero male. Toglilo. Non sei adatta per una cosa del genere»

Commentò in maniera sgarbata e diretta fino all'inverosimile. Il suo tono le arrivò ancor più gelido del solito. Lei incrociò le braccia offesa, fulminandolo con lo sguardo, riaccostò nuovamente la tenda sbuffando imbufalita: era sempre stata gentile nei suoi confronti ma, a conti fatti, lui non le aveva certo riservato lo stesso trattamento. Fino ad allora non aveva dato troppo peso a quel fatto, non si spiegava perché all'improvviso ciò la infastidisse tanto.

«Lasciami in pace, non sono affari tuoi»

Borbottò poco dopo la ragazza, senza essere neanche sicura che il suo interlocutore fosse ancora lì. Lanciò un'altra occhiata allo specchio, bisognava ammettere che aveva ragione però, non era affatto adatta a quello stile, a quel genere di cose. Non faceva assolutamente per lei. Vestita così sembrava quasi essere diventata Zaira, o Clio, e la cosa non le piaceva. In fondo lei era soddisfatta di se stessa, difetti, vizi e gusti poco femminili inclusi.

«Come mai questo cambio di look? Cos'è? Non ti piaci? Vuoi fare colpo su qualcuno?»
«Anche fosse? Non sono affari tuoi, ho detto!»

Sbottò lei, stava perdendo la pazienza con quel tipo strambo. Dov'era in quel momento quel suo lato sensibile e indifeso che tanto le faceva tenerezza? Perché tirava fuori quel suo fare saccente solo con lei?

«È un deficiente»

La ragazza non capì cosa significasse all'improvviso quel commento, strabuzzò gli occhi rimanendo in silenzio, lo sentì sospirare prima di riprendere il discorso.

«Se gli piaci semplicemente cambiando vestito, è un deficiente. Quindi mi sembra inutile farlo»

Borbottò lui con tono addolcito, lei rimase un attimo col fiato sospeso, che stesse cercando di confortarla, seppur a modo suo? Un piccolo sorriso si allargò sulle labbra di lei mentre la rabbia sembrava svanire. Sospirò prima di sfilarsi il vestito e ritornare al suo stile abituale, si sentiva più a suo agio così.

Quando uscì lui era ancora lì, con una t-shirt scura in mano. Lei lo guardò rimanendo in silenzio, si vergognò un po' anche se senza una motivazione specifica.

«Eri davvero orribile con quel coso. Se vuoi comprarlo fai pure ma sprecheresti soldi»

Sentenziò il ragazzo ancor prima che lei potesse aprir bocca, lei sospirò semplicemente facendo spallucce. Probabilmente se voleva stargli accanto doveva fare il callo con quel suo modo burbero di rivolgersele, magari avrebbe provato a correggerlo in futuro, al momento non aveva voglia di mettersi a battibeccare in mezzo alla gente che vagava per il negozio.

«Non credo che lo comprerò, non volevo realmente farlo fin dall'inizio. Tu dovresti imparare ad essere più gentile, però»

Si limitò a far notare lei facendolo ridacchiare appena.

«Come mai l'hai provato se non volevi prenderlo?»

Domandò incuriosito lui continuando a fissarla in maniera abbastanza intensa da farla sentire sotto i riflettori, a disagio. Miranda si mordicchiò un labbro tesa, non c'era molto che potesse dire, voleva solo vedere come stava con qualcosa che sembrava più adatto a qualcuna come Naomi che a lei.

«Nulla di che»

Tagliò corto lei, non era certa di volergli dare troppi dettagli, probabilmente gli sarebbe sembrata stupida e avrebbe cominciato ad apostrofarla con qualche stupido nomignolo, poteva già immaginarlo senza il benché minimo sforzo. Sarebbe stato perfettamente da lui.

«Eppure non sembri la tipa che se ne va in giro per negozi a provare stili così sdolcinati senza alcuna ragione valida»

Replicò velocemente lui facendola sentire con le spalle al muro.

«Va bene, è solo che la fidanzata di Alan è venuta a vivere da noi e lei... Ecco, sembra quel genere di ragazza che può conquistare chiunque, è così femminile. Mi sono chiesta come sarei stata io con un abito come uno dei suoi e ho avuto la mia risposta»

Confessò a testa china augurandosi che l'altro non avrebbe infierito troppo sul suo ego già leggermente graffiato da tutto l'accaduto.

«Sei ridicola»

L'insulto arrivò ancor più in fretta di quanto lei s'aspettasse ma subito dopo sentì una risata stranamente gioviale e una mano spettinarle i capelli con delicatezza, alzò appena gli occhi arrossendo. Riabbassò il viso, quasi volesse sparire. Jamie non doveva assolutamente accorgersi del rossore sulle sue gote.

«Insomma, tu sei tu. È inutile conquistare qualcuno con qualcosa che non senti tuo, non trovi?»

Lei annuì sconsolatamente, quel discorso fatto da lui suonava assurdo. Non l'aveva mai sentito parlare in modo simile fino a quel momento. Lo guardò di nuovo, era così curiosa di poter sapere quali fossero i sentimenti del tipo dai capelli rossicci nei suoi riguardi...

«Hai ragione, forse»

«Comunque, la conosco la tua fiamma?»

Ridacchiò il ragazzo seguendola mentre lei s'era già avviata verso uno degli espositori per rimettere il vestitino al suo posto, lei rimase basita da quella domanda. Non pensava che lui si potesse interessare di cose del genere.

«La mia fiamma?»
«Hai praticamente detto che stavi comprando il vestito per piacere a qualcuno...»
«In tal caso hai completamente travisato il discorso, sappilo»
«Quindi non c'è nessuno che ti piaccia al momento?»
«No, qualcuno ci sarebbe... Forse...»

Ammise nascondendogli di nuovo il viso.

«E chi è?»
«Non credo proprio che tu possa conoscerlo»

Mentì lei rispondendo velocemente cercando di non apparire sospetta.

 

Alla fine si ritrovarono a percorrere la strada di casa assieme, chiacchierando del più e del meno e sparlando dei professori più diabolici, si salutarono sul pianerottolo quando lui rincasò velocemente mentre lei si fermò a cercare le chiavi nella sua borsa di tela con sopra stampato Totoro, sentì dei passi per le scale, si voltò ritrovandosi accanto Dylan, sorrise appena cordialmente.

«Così vai ancora in giro con mio fratello, eh?»

Gli occhi piccoli di lui erano puntati sul viso di lei che cambiò radicalmente espressione sentendo quelle parole piene di negatività, le arrivarono quasi come una terribile minaccia.

«Già. Ho capito che non voglio stargli lontano. Voglio aiutarlo, credo che dovresti farlo anche tu»

Rispose seccata dal tono acido che l'altro aveva usato, gli lanciò uno sguardo omicida prima di infilare la chiave nella toppa e liquidarlo con un “Ciao” per niente amichevole.



L'angolo di Goth: 
Quant'è passato dall'ultimo capitolo? Un mese?! ç.ç 
Mi scuso ancora una volta per impiegare ogni volta una vita per postarvi i capitoli! Sono contenta che nonostante tutto ci siate ancora! 
Quindi grazie mille, spero veramente che la storia continui a piacervi e di continuare a fare un buon lavoro che riesca a divertirvi mentre leggete :)
Bacioni, dalla vostra Goth perennemente in ritardo!

   
 
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