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Autore: 5secondsofcyrus    27/07/2014    1 recensioni
"Non sapevo cosa si provasse nel perdersi in un paio di occhi color oceano, ero abituata a perdermi nei libri, nella musica, non tra le sue braccia"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiudo il cancello alle spalle, finalmente sono fuori. Non potete immaginare quale inferno possa diventare casa mia se siamo presenti tutti. Avvio la riproduzione casuale, mia fedele compagna di viaggio, e cammino verso scuola che non è molto lontana da casa. Eh si, frequento il penultimo anno di liceo qui nella periferia di Sidney. Esattamente dove vivo io non succede quasi mai nulla di interessante, ci sono sempre le stesse persone e ogni giorno è monotono. Potrei facilmente anticiparvi cosa succederà domani e non sono conosciuta per la mia fama di veggente. In realtà non sono conosciuta affatto, passo inosservata. Capelli scuri, occhi grigio-verdi (colore incomprensibile) e non ho mica un fisico da sballo. Ho qualche amica, e la mia sorella ‘adottiva’ Elisabeth (o anche Liz, El, Beth e via dicendo) ci piace chiamarci ‘pazze preferite’ perché quando ci siamo conosciute eravamo proprio pazze. Ma in linea di massima non ho un carattere molto espansivo o solare, sembro più che altro un pezzo di ghiaccio nel freezer. Solo con lei mi sciolgo un po’. Il mio nome poi è anche più complicato di me, ‘Lena Grace Haloway’. I miei nemmeno sul nome erano d’accordo, così ne sono usciti due.
Sono arrivata a destinazione in orario ma stranamente fuori al cancello già non c’è più nessuno. Di solito i personaggi di spicco della nostra scuola rimangono fuori fino al suono dell’ultima campanella (cattivi ragazzi loro, certo, e poi supplicano i bidelli di non raccontare a nessuno di tutti i mozziconi di sigaretta trovati in bagno). Quando entro trovo tutti raggruppati attorno a due biondini, i tipici australiani col ciuffo scolpito, mi faccio largo per vederli in viso e devo ammettere che sono davvero carini. Il primo è un po’ più basso, ha i capelli castano chiari corti e mossi, gli occhi verde dorato, un sorriso che potrebbe vincere il premio nobel per la pace solo a mostrarlo, e ovviamente il fisico scolpito. Il secondo più alto col ciuffo biondo, gli occhi azzurri esattamente come l’oceano, un naso perfetto all’in su e anche lui fisico perfetto e sorriso a trentadue denti più due fossette scolpite ai lati della bocca e un bel piercing nero sul labbro inferiore. Beh, che dire, si prospettava un anno davvero interessante con quei due nuovi elementi e ovviamente Chantal, la ragazza più quotata della scuola (non si sa se per il sedere di fuori o la scollatura profondissima) era già li’ a dare mostra di se.
Raggiungo El e Michael, il ragazzo con la capigliatura dai mille colori (cambia tinta di continuo) li abbraccio e avviandoci verso l’aula di matematica iniziamo a parlare dei nuovi arrivati.
 

  • Ma sono fratelli? – chiedo.
  • Che io sappia no. – risponde El.
  • Sono cugini, si sono trasferiti da Melbourne. – chiarisce Michael.
  • E tu come mai sei cosi interessato? Hai forse cambiato sponda piccolo Mikey? – lo pendo in giro, perché tutto è certo tranne che Mikey diventi gay. Adora troppo le ragazze. Infatti..
  • Ma che scherzi? Lo sai che amo troppo voi donne per potervi fare un torto del genere e privarvi del ragazzo più bello in circolazione. – così mi fa l’occhiolino e si morde il labbro inferiore per chiudere in bellezza.
  • Beh allora caro don giovanni, quei due nuovi ti daranno filo da torcere con le ragazze.- e tutti e tre scoppiamo a ridere di gusto.
In realtà quello a cui sarebbe stato sottratto il titolo di bello della scuola quest’anno era Calum. Il caro vecchio Cal. Le ragazze cadevano ai suoi piedi con un battito di ciglia. Lui però non se le portava a letto tutte, faceva una selezione accurata e alla fine preferiva flirtare con quelle più carine per poi mollarle, erano troppo infantili,diceva,e di certo non posso dargli torto.
 
Così suona anche l’ultima campanella, entriamo in aula per assistere alla famose lezione di matematica della Jackson (una noia mortale) e non abbiamo neanche la possibilità di sederci vicini perché già dal primo giorno Michael è in ‘libertà vigilata’ e deve sedersi al primo banco. Diciamo che non adora particolarmente la matematica.
Durante la lezione, particolarmente noiosa, mi sorprendo più volte distratta a guardare fuori dalla finestra pensando a..
 
  • Signorina Haloway? Potrei sapere cosa c’è di così interessante fuori dalla finestra?
  • Oh mi scusi professoressa. Starò più attenta.
  • Lo spero.

Ecco, in quel momento volevo sprofondare. E dire che El mi aveva anche avvertita con dei colpetti di gomito. Ma come vi dicevo mi ero distratta pensando a quel ragazzo, quello alto con le fossette, il piercing e gli occhi oceano di cui nemmeno sapevo il nome. Eppure era strano, non mi erano mai piaciuti quelli come lui, che andavano in giro ostentando la loro bellezza e sparando sorrisetti ammiccanti a destra e a manca facendo svenire le donzelle. Era anche vero però che ancora non lo conoscevo, e non potevo giudicarlo così solo perché era bello. Ma comunque non potevo cacciarmi in un guaio del genere. No. Non potevo caderci. Così affondai nelle equazioni, noiose ma pur sempre meno pericolose di belli inarrivabili come il nuovo australiano.
 

   
 
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