Mia prima ff sui mitici e fenomenali Cinema Bizarre.  Sabato scorso ho comprato il loro CD e non smetto più di ascoltarlo. Sentendo Silent Scream mi è venuta l'ispirazione per una ficcy. Beh, sapevo che ce n'erano sui CB, ma non ne avevo letta ancora nessuna. E quindi quando ho scritto questo primo capitolo più un altro non avevo la minima idea dei pairing che le fanwriter usavano e non sapevo quasi niente sulle fic su di loro. Così pochi giorni fa mi sono documentata. Sto seguendo vari forum dove ci sono una marea di ff su di loro, e ho capito che qui c'è un pairing che non è molto "usato" in quanto non l'ho visto da nessuna parte. 

Avverto.  Può sembrare ma non è. Vi lascio con questa frase che forse in avanti decifrerete e vi accenno una cosa: ci sono due pairing. 

Au revoir!!

Non è così

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His voice...

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Strify si volse a sorridere ai suoi compagni di band. Anche se alcuni si erano conosciuti tramite Internet erano davvero amici e si volevano bene.

Poi, lui aveva fatto amicizia particolarmente con Luminor, lo aveva notato prima fra tutti gli altri. Gli altri tre membri del gruppo, insieme a Strify ricordavano un po’ il look delle band j-rock, mentre lui, era un po’ diverso. Aveva uno stile differente, gotico e romantico, che a Strify ispirava autorità e stranamente sicurezza. Non sapeva bene come, ma il solo fatto che fosse dissimile dagli altri lo affascinava incomprensibilmente.

Oh, poi la voce.

Nei loro concerti e alle prove non attendeva altro che eseguissero “Silent Scream” dove in un verso della canzone Luminor cantava assieme a lui.

Aveva una voce che gli faceva venire la pelle d’oca a ciascuna parola. Era così potente e profonda mentre lui cantava le strofe…

I still hear the distant voices
spreading rumors and lies
I took you to my darkest places
so far away from the skies

Metteva tutto se stesso in quel piccolo verso. Chiudeva gli occhi quando spiccava contraendo il torace “Lies” e  “Skies”, aumentando la voce e facendo quelle note più alte che lo differivano così tanto dal compagno moro.

Si sentiva libero a calare le palpebre e godersi la sensazione di sentire la sua voce forte continuare la canzone.

Here I am

Urlava.

E poi c’era “Get Off”, brano che Luminor cantava totalmente e in cui Strify lo accompagnava.

Anche se in quattordici tracce una sola canzone era riservata alla sua voce interamente, Strify lo ammirava in una maniera sproporzionata.

Lui, che era il vocalist principale. La prima voce. Tuttavia, lui, è certo che se avesse così poco spazio per cantare non resterebbe in vita. Il piacere che prova nell’emettere la voce e sentirla risuonare nella musica…  

Strify nei loro pochi video sembra quello che non si fa problemi, quello con più attrattiva ed il più disinvolto. Forse per gli sguardi ammiccanti che regala comunemente alle telecamere e ai fans. Ma in realtà Strify non saprebbe che cosa fare senza poter cantare con loro. Gli pare di essere al settimo cielo.

Come quando ha scritto “Angel In Disguise” proprio insieme a Luminor e Yu, il chitarrista. E’ appunto uno dei suoi brani preferiti. “Un angelo mascherato, che mi ha accecato il cuore”.

you save my soul

you make my heart go blind

Prese una bottiglietta d’acqua posta sul tavolo del camerino levandosi la giacca nera ricoperta di eccentriche borchie di metallo dorato, restando solo con una maglietta bianca dai bordi scritti con dei caratteri alquanto piccoli. Vide Shin andare in bagno, sicuramente per togliersi il trucco marcato e mettere un filo spesso di matita, e guardò gli altri entrare in ritardo nella stanza. Chiuse per un istante gli occhi per avvisarli che avrebbero dovuto essere lì un po’ prima e vide Kiro guardarlo con un sopracciglio inarcato.

«Stri, non fare quella faccia, noi suoniamo degli strumenti al contrario di te che canti e basta…»

Sentenziò il ragazzino tracotante, va bene, forse loro avevano più seccature con gli strumenti, ma quando i critici affermavano che qualche volta stonava? Lui, appena ascoltava qualche cosa riguardo alla sua voce provava e riprovava le canzoni fino a quando gli veniva mal di gola. Mica era semplice essere il frontman di una band. L’immagine poi, contava molto in un tipo di band così.

Lanciò un’occhiata al bassista biondo continuando a bere senza fretta dalla bottiglietta. Poi volse lo sguardo verso la porta del bagno schiusa. “Però Shin è venuto con me, anche essendo il batterista…!” Scosse la testa. Luminor si diresse verso l’altro lato della stanza e passò dietro a Strify che era rivolto verso il tavolino grigio, gli posò per un attimo la mano sulla spalla come a dirgli di lasciar perdere il biondino impertinente.

Luminor era come un fratello maggiore, ma forse un po’ più amico. Sentiva sempre quando qualcosa non andava in Strify, lo invitava a confidarsi anche se era alquanto complesso visto l’ostinatezza a parlar di sé stesso del biondo. Quasi sempre aveva successo nel suo intento e il ragazzo più giovane si confessava e si lasciava consolare a seconda dei frangenti.

Spesso erano le critiche che facevano avvilire il biondo, non quelle attinenti l’aspetto estetico o il genere musicale, no, quelle le sapeva ignorare, ma come prima quando riguardava la sua voce era piuttosto fragile. E Luminor non concepiva questa idiozia del “La mia voce fa schifo e non so cantare” che quando si demoralizzava Strify ripeteva nella sua mente e ogni tanto pure a voce. Il tastierista seguitava a replicare che possedeva una voce bellissima , che anche se non toccava gli acuti più alti, la voce non gli mancava anche in quel caso, e che gli acuti che eseguiva erano perfetti e non avevano nulla di tremendo o errato. E Strify alle sue parole si rasserenava, si calmava e cominciava a ragionare sensatamente e ragionatamente. A lui piaceva la sua voce e anche se poteva capitare di mancare non doveva buttarsi giù. Anche se indubbiamente alla critica successiva si sarebbe sconfortato nuovamente.

Per un po’ di tempo rimasero da soli, dato che Luminor aveva precisamente desiderato un momento privato con il vocalist lasciandolo spiazzato e abbastanza confuso.

Gli altri avevano detto che sarebbero andati dal loro manager a parlargli un po’ dei camerini, che a Kiro facevano disgusto, e a scassargli un po’ le scatole.

Luminor una volta richiusa accuratamente la porta si era appressato al biondo che lo scrutava con la fronte corrugata.

«Luminor, che cosa succede?»

Domandò sempre più confuso il biondino osservandolo con la bottiglietta ancora in mano.

Luminor distese lo sguardo: «Hai visto come ti diverti sul palco a cantare, vero? La devi smettere di essere così insicuro, Seb»

Strify dilatò gli occhi un po’ preso alla sprovvista, ma poi moderò lo sguardo. Luminor gli si avvicinò e lo invitò ad accomodarsi sul divano con lui. Il vocalist pose la bottiglietta sul tavolino senza rimettere il tappo e si sedette sul divano scuro però non accostando la schiena. Giocò con la pallina del piercing con la lingua come usava spesso e attorcigliò una ciocca nera fra le dita irrequieto.

Il ventitreenne se ne accorse e gli sorrise riuscendo a calmarlo un po’.

«Ma scusa, non dicevi “Stile is war”, eh?»

Disse ridendo lievemente il moro scostando una ciocca bionda dal volto di Strify.

Il ragazzo più giovane sorrise tranquillizzato da quel gesto.

Come ogni volta Luminor aveva capito tutto, il biondo era come un bambino sotto sotto. Sul palco umettava le labbra impudico, lanciava sguardi e si esprimeva con gesti  lascivi, ma era solo un ragazzo di diciannove anni che non aveva ancora imparato a non dare peso alle osservazioni degli altri.

Stettero a parlare per un altro po’, poi andarono dagli altri.

Praticamente come ogni volta.

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 vi lascio sulle spine, eh? Spero di trovare almeno una recensione. So che non ci sono molti che seguono le ff dei CB... 

Grazie comunque.

vostra sweetcurry