Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: Aletta_JJ    27/07/2014    3 recensioni
Alla soglia del suo trentacinquesimo compleanno Alec si sente vecchio, perché gli anni passano, lui matura, ma Magnus rimane sempre lo stesso. La paura e l'angoscia lo portano ad attraversare un periodo confuso e difficile, Magnus però lo aiuterà ad uscirne fuori.
DAL TESTO:
“E mi amerai anche quando non sarò più giovane e bellissimo?” Magnus si sporse in avanti, accarezzando con i polpastrelli la pelle morbida della guancia sinistra di Alec.
“Ti amerò anche quando non sarai più.” gli sussurrò sfiorandogli le labbra con le proprie. “Amerò ogni attimo che mi concederai, ogni ricordo.” Alec appoggiò la testa nell'incavo del suo collo e chiuse gli occhi.
Aletta_JJ ©
## OS di MIA creazione ##
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Young and Beautiful

Will you still love me when I’m no longer young and beautiful?
Will you still love me when I got nothing but my aching soul?
{
Young and beautiful-Lana Del Rey}


Dicono che il periodo dai quattordici ai diciotto anni sia il più difficile nella vita di una persona. È quel periodo durante il quale ci si comincia a conoscere davvero. È quel periodo durante il quale si fa esperienze (di ogni tipo), si prova cose nuove e si finisce, inevitabilmente, per fare delle autentiche stronzate. I mondani quel periodo lo chiamano adolescenza. Per alcuni sono gli anni migliori della loro vita, altri invece vorrebbero poter cancellare ogni secondo di ogni minuto di ogni ora di ogni giorno.
Alec avrebbe compiuto trentacinque anni tra qualche mese. Quel periodo in teoria doveva essere terminato già da un bel po', ultimamente però si comportava proprio come un adolescente. Era costantemente stressato, nervoso, intrattabile...peggio di una ragazza col ciclo! Per non parlare dei suoi sbalzi d'umore.  Prima felice, poi triste, poi arrabbiato. Ingestibile!
Magnus lo vedeva, lo osservava quando lui nemmeno se ne rendeva contro e aspettava. Aspettava che Alec ritornasse quello di sempre. Però erano passate ben due settimane dall'inizio di questo periodo e Magnus capì che era arrivata l'ora di agire.
Quel venerdì pomeriggio Alec si era rifugiato nel giardino della loro casa a Long Island. Un po' di tempo fa aveva allestito un bersaglio, così da potersi esercitare con l'arco, quindi fu proprio lì che Magnus lo trovò.
Lo stregone rimase a guardarlo da lontano. Nonostante fossero passati tanti anni dal loro primo incontro e Alec fosse diventato ormai un uomo, rimaneva sempre bellissimo. E, purtroppo, anche incurante del suo look. In quel momento era completamente vestito di nero. Sì, insomma, il nero gli stava bene però sarebbe stato sicuramente bene anche con altri colori addosso. Magnus pensava che il ciano (primario sottrattivo) fosse il suo colore.
“Primario sottrattivo1? Davvero?” gli aveva chiesto Alec quando glielo aveva detto.
“Il secondario additivo2 ti farebbe sembrare troppo pallido.”
Alec aveva aggrottato la fronte e si era lasciato sfuggire una risatina.
“E perché proprio il ciano?”
“Ho sempre trovato lo spettro visibile qualcosa di...affascinante. Quando solitamente lo disegnano ci fanno credere che sia composto solo da colori elementari, che tutti conosco. Invece...nello spettro c'è anche il ciano. Lui è sempre lì, ma quasi nessuno lo sa...tu sei sempre così sfuggente, a volte sembra quasi che tu voglia semplicemente scomparire, evitando che gli altri ti possano vedere e ammirare. Oh be'...sì, farebbe anche risaltare i tuoi occhi.”
Le sue parole avevano fatto sorridere Alec, però si era categoricamente rifiutato di indossava qualcosa di quel colore. Non sarebbe mai successo! Mai.
Magnus rimase ad osservare lo Shadowhunter finché l'ultima delle sue frecce non colpì il bersaglio. Non aveva sbagliato un colpo, erano tutte nella zona rossa e due delle sette frecce che aveva lanciato erano impiantante esattamente nel centro.
“Non ti piace la torta alle fragole di Clary?” chiese improvvisamente Magnus. Alec, impegnato a risistemare le sue frecce, lo guardò da sopra la spalla.
“Perché questa domanda?”
“Sei uscito senza mangiare il dessert.” Magnus si avvicinò a lui, prendendogli il polso e facendo cadere a terra la freccia che aveva in mano. Alec lo guardò confuso.
“Ultimamente non mangi molto.” sussurrò lo stregone, cercando di catturare il suo sguardo. Alec però non glielo permise, perché preferì puntare gli occhi a terra.
“Ho prenotato un fine settimana alle terme. Non ti sto chiedendo di venirci. Voglio che tu ci venga, perché hai decisamente bisogno di staccare la spina e di rilassarti.” Sentendo le sue parole Alec alzò la testa e lo guardò dritto negli occhi. Magnus vide la contraddizione nel suo sguardo, eppure accetto senza fare tante storie.
“Però guido io fino a New York.” gli disse lo Shadowhunter, sfuggendo dalla sua prese e abbassandosi per raccogliere la freccia che gli era caduta.
 
_____
 
La Spa che Magnus aveva trovato online si chiamava “Paradiso del riposo” e distava esattamente un'ora e mezza da casa loro, quindi si svegliarono verso le nove, partendo subito dopo aver fatto colazione. I viaggi in macchina, quando era Alec a guidare erano tutti uguali. Lui non voleva ascoltare né la radio né i CD, perché lo distraevano...o almeno così diceva. Questo però favoriva il dialogo. Eppure, in quel momento, dopo quasi cinquanta chilometri, erano ancora in silenzio...un silenzio colmo di tensione. Magnus sospirò, consapevole che non era quello il momento adatto per parlarne. Doveva aspettare ancora un po'.
Poteva farlo. Era abituato a farlo.
L'esterno della Spa era curato, con le piante di melo sparse un po' ovunque, le panchine in ferro battuto e una fontana in marmo posta proprio di fronte all'entrata.
“Oh...ma che posto è?” chiese Alec sistemandosi lo zaino in spalla, mentre il suo sguardo si spostava veloce da una parte dall'altra. Magnus sorrise, rivedendo in quel suo gesto mille ricordi di quando erano entrambi più giovani. Alec decisamente più giovane di lui.
“Entriamo?” gli chiese appoggiandogli il dorso della mano contro la schiena massiccia. Alec si mosse verso la porta, che si aprì in maniera automatica. Una volta dentro vennero avvolti da una rilassante melodia suonata al piano. Allora, quello che aveva letto sul sito web non era una stronzata! “Sin dal primo momento che entrerete qui dentro sentirete i vostri muscoli rilassarsi e la vostra mente diventare leggera.” In quel momento Magnus si sentiva come se stesse fluttuando in mezzo ad un mare che odorava di ciliegia e menta.
“Bane? Magnus...hai prenotato a nome Bane?” gli chiese Alec facendolo ritornare alla realtà. Si avvicinò al bancone, dietro al quale c'era una donna abbastanza attraente che stava guardando il suo fidanzato. Se lo stava proprio mangiando con gli occhi e non lo stava nemmeno facendo in maniera furba. Eh no! Magnus ebbe paura che si sarebbe ritrovata a sbavare sui fogli che aveva davanti.
“Sì. Magnus Bane.” disse con un sorriso sulle labbra e lo sguardo assassino. La donna ritornò a svolgere il suo lavoro, intimorita da quello sguardo.
“Avete la stanza 45. Potete mettere giù la roba e scegliere quello che volete fare. Qui c'è una lista di tutte le cose che la Spa offre. Si può pranzare dall'una alle tre. Alle cinque qualcuno prendere il Tieguanyin3 nella saletta qui vicino. La cena invece la si può consumare dalle otto alle dieci, stessa cosa per la colazione, però al mattino...ovviamente!” La donna ridacchio, regalando un'occhiata ad Alec, che invece si limitò a prendere i fogli con tutte le informazioni.
“Grazie.” disse Alec. Magnus fece un gesto di saluto con la testa, andando dietro alla scia del proprio fidanzato.
Presero l'ascensore, salendo fino al terzo piano. La loro stanza era la prima sulla sinistra. Aprirono la porta con la chiave, ritrovandosi davanti qualcosa di meraviglioso. Le pareti erano dipinte con un colore dolce. Una via di mezzo tra l'azzurro e l'indaco. L'enorme letto matrimoniale, con tanto di baldacchino, occupava la parte centrare della stanza. Di fronte al letto c'era una TV a schermo piatto accompagnata da un lettore DVD e una console Xbox. Vicino alla porta finestra che portava sul balcone ci si poteva sedere su un divano in pelle bianca, e magari anche appoggiare i piedi sul tavolino in vetro. No, loro ovviamente non l'avrebbero mai fatto!
“Allora, cosa ti va di fare?” chiese Magnus studiando uno dei fogli che Alec aveva appoggiato sul letto. Lo Shadowhunters fece un giro per la stanza, curiosando in ogni angolo...come se non avesse mai visto niente di quello che si trovava davanti.
“Non lo so. Scegli quello che vuoi.” Solitamente Magnus amava quando gli lasciava carta bianca, ma in quel momento lo avrebbe voluto uccidere. Erano lì per lui! Avrebbe dovuto scegliere lui.
“Possiamo provare 'La terapia dei sensi'. Sembra interessante!” Alec fece spallucce.
“Okay.” sussurrò con un sorriso.
La sala della terapia dei sensi era qualcosa di indescrivibile.
Letteralmente parlando! Appena entrarono dentro una ragazza li raggiunse, salutandoli con un sorriso.
“In che cosa consiste questa terapia?” chiese Magnus, mentre sia lui che Alec erano seduti su delle comodissime poltrone massaggio.
“I sensi sono cinque. Gusto, udito, olfatto, tatto e vista.” La ragazza indicò delle ciotole poste su un tavolino. “Lì dentro ci sono cinque alimenti, uno per ogni sapore. Amaro, acido, dolce, piccante e salato. È scientificamente provato che giocare con i sapori ci porta a provare un piacere intenso." fece una breve pausa. "Tra poco sentirete partire una canzone. Nel corso della riproduzione si sentiranno diverse tonalità. A seconda delle persone, queste tonalità possono risultare rilassanti.” la ragazza alzò leggermente le braccia e mosse le mani. “L'aria si riempirà di diversi aromi alti stress, simili a quelli che avete sentito all'entrata. Per quanto riguarda il tatto, invece, immergerete i piedi in apposite vasche piene di pesciolini che, oltre a farci rilassare, vi mangeranno anche tutta la pelle morta dei piedi. Infine...la vista; sullo schermo davanti a voi vedrete dei filmati, filmati in grado di suscitare qualsiasi tipo di emozione. Sarà una cosa molto intensa.”
“Che gran stronzata.” sussurrò Alec scuotendo la testa. Magnus fece finta di non averlo sentito. Sorrise alla ragazza, ringraziandola per la spiegazione.
Dopo aver preparato ogni cosa, Alec e Magnus rimasero da soli. Stettero in silenzio per dei minuti interminabili, fissando unicamente lo schermo. Avevano davanti agli occhi immagini di neonati, alcuni davvero carini, però a Magnus non piaceva i bambini a prescindere. Be', comunque, quello era il momento giusto per parlare.
“Alec...cosa ti preoccupa?”
“Ho paura che questi pesci mi mangino le dita dei piedi. Non so...forse mi servono per poter continuare ad uccidere demoni. No?” Magnus alzò lo sguardo al cielo.
“Dico sul serio. Smettila di giocare!” il tono della sua voce era autoritario. Alec girò la testa e lo guardò, ma non gli bastò questo per riuscire a capire cosa gli stesse succedendo. Aveva bisogno che glielo dicesse a parole.
“Mi sento vecchio Magnus...” sussurrò Alec abbassando le palpebre. “No, non mi dire che tu sei molto più vecchio di me...non è questo!” disse subito dopo. “Avevo diciotto anni quando ci siamo conosciuti. Ero praticamente un ragazzino. Dopo tutto quello che è successo con Camille...Sebastian e, ehm...sì tuo padre, io...sì, davvero, io pensavo che non mi sarei mai sentito così.” confessò Alec, diventando di colpo fragile, spaventato.
“Ehi, tesoro...com'è che ti senti?” chiese Magnus stringendogli la mano.
"Un po' di tempo fa eravamo in bagno e ci stavamo lavando i denti. Eravamo entrambi davanti allo specchio. Non ho potuto fare a meno di guardare il nostro riflesso e...Magnus io ho quasi trentacinque anni e tu ne dimostri solo diciannove! La differenza di nota ogni anno di più e..."
"Quando siamo arrivati l'hai vista quella tipa come ti guardava?" chiese Magnus interrompendolo. Alec scosse la testa. No, non era per niente convinto.
"Sei bellissimo, ogni centimetro di te è bellissimo. Persino le tue cicatrici lo sono. A me non importa del nostro aspetta fisico o della differenza di età. Ti amo e alla fine sarà più difficile per me che per te, ma in fondo l'abbiamo sempre saputo. Tu te ne andrai e io dovrò lasciarti andare...ma adesso non importa. Fa' che non importi! "
“E mi amerai anche quando non sarò più giovane e bellissimo?” Magnus si sporse in avanti, accarezzando con i polpastrelli la pelle morbida della guancia sinistra di Alec. 
“Ti amerò anche quando non sarai più.” gli sussurrò sfiorandogli le labbra con le proprie. “Amerò ogni attimo che mi concederai, ogni ricordo.” Alec appoggiò la testa nell'incavo del suo collo e chiuse gli occhi.
“Sono un tale idiota. Ho sempre bisogno di conferme! Ma quando la smetterò di comportarmi come un adolescente?”
“Be', in realtà credo sia una crisi di mezz'età.” azzardò Magnus.
“Ma quella arriva a cinquant'anni!” protestò Alec.
“Uhm...allora mi preparo già d'adesso.” 
 

 
___________________________________________________________________________
1-2:Qui ci sono tutte le informazioni sul ciano, per chi fosse interessato. Io penso sia un colore bellissimo!: http://it.wikipedia.org/wiki/Ciano
3: Il Teiguanyin è una varietà di tè cinese.

 
Angolo autrice: Ciao ^^ Negli ultimi giorni non ho fatto altro che ascoltare questa bellissima canzone (per chi avesse visto il film "Il grande Gatsby", può capire le lacrime!).  Pensavo sempre ai Malec quando la ascoltavo, quindi non ho più resistito e l'ho scritta. Ho voluto un Alec più maturo ma ugualmente testardo e un Magnus più comprensivo. Non so quanto mi sia spinta dell'OOC, quindi io ci tengo a metterlo come avvertimento perché non riesco mai a rimanere del tutto federe ai personaggi. Mi piace sempre metterci del mio. Prima di salutarvi, ringrazio già che leggerà questa piccola OS.
Alla prossima.
-Ale.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Aletta_JJ