Desclaimers: Tutti i personaggi
contenuti non sono di mia proprietà ma di Hiromu
Arakawa e la storia non è a fini di lucro
Pensieri notturni 2
Non riesce a smettere di ridere. Dio, quante volte ci
ha provato, e ci ha provato, sul serio. Dandosi pizzicotti, cercando di pensare
al peggio che sarebbe potuto accadere, ma poi il pensiero di quella chiamata
gli ritorna in mente e lui ricomincia a ridere tenendosi lo stomaco e
strizzando gli occhi. Una mano sulle labbra in un vago tentativo di nascondere
quei risolini.
Seduto sul lettino di fronte quello in cui sta Ed, che si sta lasciando
medicare dal medico dell’ospedale, assonnato, vista l’ora tarda.
“Hai finito di ridere?! Lo trovi divertente?! Ma lo sente, dottore, lo trova
divertente! Sono rimasto svenuto per una buona mezzora e lui lo trova
divertente!”
Il dottore annuisce senza realmente ascoltarlo, mentre Roy continua a ridere
senza però alzare la voce. Soltanto lasciandosi scappare qualche gemito e una
lacrimuccia o due dagli occhi.
Edward arrossisce, girando il capo dall’altro lato, senza volere più guardare
il più grande.
“Signor Elric, non posso medicarle il naso, se
continua a muovere la testa..” Cerca di tenerlo fermo il medico che gli gira la
faccia di nuovo verso di se.
“Oddio, scusami.. ma davvero non riesco a smettere..” Sghignazza decidendo di
uscire lui dalla stanzetta, aspettando che Ed sia finito di medicare.
“Sei davvero impossibile! Mi sono spaventato io
stesso..” Piagnucola Ed, con la fasciatura sul naso arrossato che gli dona un
che di infantile.
“Edward..” Lo chiama Roy girando gli occhi per guardarlo appena mentre guida
verso casa. “… io prenderei a spaventarmi per la tua goffaggine..”
“Si si.. continua a prendermi in giro..”
“Insomma, Ed! Ti sei dato una ginocchiata da solo!”
“Perché devi sempre minimizzare tutto?!”
“Perché tu, invece, lo ingigantisci..”
“Non è vero! Ti sto solo dicendo, che non mi sono dato una ginocchiata sul naso
per caso!”
“Stai dicendo che l’hai fatto apposta?!”
“No!”
Sbuffa il biondo portandosi una mano sulla fronte con fare seccato e stanco. Si
sente in colpa, perché l’ha chiamato mentre Roy era al quartier generale. Le
riunioni più importanti e top secret, preferiscono farle di sera. E spesso e
volentieri e anche solo il proprio compagno a rimanere in ufficio per
completare le scartoffie accumulate nella settimana.
“Immaginati di sentirti chiamare di sera, all’improvviso, con te che biascichi
al telefono come se ti avessero fatto una lobotomia.. e parli di esserti fatto
male, senza degnare di spiegare!” Spiega il più grande gesticolando con una
mano, mentre l’altra rimane sul volante.
“Sono volato in ospedale, convinto di trovarti ferito, stremato dopo una
cruenta battaglia e invece mi parli di te che eri sdraiato e ti sei dato una
ginocchiata in faccia!... Mpfh..” Riprende a ridere
strizzando gli occhi stilanti di lacrime divertite.
“Stai dicendo che avresti preferito vedermi mezzo morto?!Ah, scusami, se non
posso disturbarti al lavoro..” Aggrotta le sopracciglia il biondo, stizzito.
Intreccia le braccia al petto.
“Certo che non puoi!” Sbotta il moro con tono improvvisamente serio, lasciando
di stucco Ed, che si volta a guardarlo.
“Non puoi, chiamarmi di botto … dicendomi di venirti a prendere in ospedale, cazzarola!” L’alchimista più giovane ancora rimane lì a
guardarlo senza capire.
“.. Perché, non mi ha preso un infarto, soltanto perché ti conosco, e so che
sei forte e non devo preoccuparmi!”
Edward si morde il labbro inferiore osservando il volto del moro che non è più
ridente, ma angosciato e dispiaciuto e non sa cosa rispondergli. Soltanto china
il capo rimanendo in silenzio, aspettando di essere tornati a casa.
Quando raggiungono casa il silenzio li segue sino la
camera da letto insieme all’amarezza di Ed, che continua a sentirsi in colpa.
Nemmeno si spoglia, visto che quando è avvenuta la tragedia, era già in vestiti
da notte. E veloce s’infila sotto le coperte dando le spalle al lato del letto
in cui sta seduto Roy che sta finendo di spogliarsi. Aspetta di sentirlo
sdraiato prima di volarsi ed avvicinarsi al petto del più grande, mugolando
come un gatto, richiesta di coccole, che non tardano ad arrivare.
“Sono arrabbiato, Ed..” Mormora il moro, stringendo il biondo con un che di
malinconico.
“Lo so..” Mugugna sempre con un suono gutturale che ricorda tanto il suono
delle fusa. “.. e mi dispiace..”
Altro silenzio che dura una manciata di minuti.
“Te lo sei dato con la gamba di metallo, vero?”
“Si..”
“Mpfh..”
“.. stai ricominciando a ridere, Roy..”
“Non posso farci nulla.. mpfh..”
“… ma tu non eri quello arrabbiato?”
“E infatti, prendo la mia vendetta, ridendo delle tue goffaggini.. ahah..”
“Sei malefico, sai?”
“Mai quanto te..”
“Giusto .. approvo in pieno … che credi? La storia della ginocchiata era tutta
una beffa per farti tornare prima a casa, non mi va giù che tu rimanga troppo
tempo con quegli allocchi dei tuoi colleghi..”
“E hai dovuto architettare tutto questo diabolico piano, soltanto, per farmi
tornare prima? Avrei gradito di più una chiamata con te che piagnucoli al
telefono e fai una scenetta di gelosia..”
“… non ci sarebbe stato gusto..”
“Il gusto di farmi morire di paura?”
“Certo..” Annuisce strofinando la fronte sul petto di Roy, il quale sorride
posandogli un bacio sulla guancia sinistra.
“Promettimi di non farlo mai più..” Mormora il più grande, chiudendo gli occhi
e stringendo a se l’altro con un che di possessivo.
“Hai avuto.. tanta paura?” Mormora il biondo alzando il capo per guardarlo.
“”Bè, vedi.. non per mettere il ditino nella piaga..
ma ho già la mia età che non è poca, e lo sai.. da qui a qualche anno una
notizia simile potrebbe davvero farmi prendere un infarto..”
Non risponde l’alchimista d’acciaio. Solo chiude gli occhi posando un bacio sul
petto del moro. All’altezza del cuore.
“Ti amo, Ed..”
“Anch’io.. notte..”
“Buona notte..”
Accade più o meno pochi giorni dopo. In pieno giorno.
“Pronto?”
“Ed, sono io..”
“Roy… Ti ho già detto che non c’è bisogno di chiamare
per sapere se lavoro o meno …”
“No ascolt..”
“Almeno per il tuo giorno libero, dovresti cercare di non preoccuparti troppo!”
“Ed..”
“Anche perché non sono solo! Quindi stai tranquillo a casa e..”
“ED!”
“Cosa c’è?!”
“Devi venire a prendermi in ospedale…”
“Eh? Cos.. Che è successo?!”
“Tu vieni e basta.. per favore.. non posso guidare..”
“Oddio, dimmi che è successo, Roy! Un attacco nemico? Te l’avevo detto che da
quando sei diventato comandante supremo i pericoli sono maggiori! Da domani ti
faccio mettere le guardie del corpo!”
“Ed, davvero, sto bene.. solo.. ho bisogno di qualcuno che guidi per me e..”
“Roy, così mi fai preoccupare, per favore dimmi che è success ..”
“Mi hanno preso fuoco le cozze …”
“MPFH..”
Fine
Dire che sono stata buttata fuori dal lavoro è dire
poco XD… si avvicina il parto ed il pancione cresce a
dismisura.. il mio capo “capessa”, sua eccellenza, mi
ha mollata a casa rimproverandomi di non avere cura per me stessa e dandomi della stacanovista.. per cui.. sono ufficialmente a casa per delle vacanze
forzate U.U per cui mi darò alla scrittura one-shottica .. nella speranza di scrivere qualcosa di
decente!
Per cui mi do ad una mezza continuazione di “Pensieri notturni” scrivendone,
non un vero e proprio seguito, ma diciamo una situazione quieta come nella
prima.. spero piaccia.