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Autore: Ari_in_wonderland    28/07/2014    4 recensioni
"John vide Sherlock allontanarsi tra la folla con una strana espressione in viso, come se si fosse spezzato qualcosa dentro di lui"
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: se non volete cadere in depressione non leggete questa fanf! Ahah scherzo :') però angst a sbadilate, tenetevi pronti xD
*Matrimonio di John Watson e Mary Morstan*

John vide Sherlock allontanarsi attraverso la folla con un'espressione strana in viso, come se si fosse spezzato qualcosa dentro di lui. Si chiese cosa dovesse avere per lasciare un evento così felice ed emozionante come il matrimonio, da solo, oltretutto. Così, preroccupato per il suo ex-coinquilino si avviò all'uscita del salone da ballo. Sherlock camminava a passo spedito, deciso ad allontanarsi da quell'inferno colmo di persone felici per il matrimonio dell'uomo che amava, mentre le parole della signora Hudson gli martellavano in testa: "Ricordo che se ne andò presto. Insomma chi è che se ne va presto da un matrimonio? Che storia triste..". Rispecchiava esattamente il suo essere in quel momento: una storia triste e dimenticata, ma era giusto così. Non avrebbe mai detto a John cosa provava, quella era una verità segreta e inviolabile, perchè quel medico militare meritava di vivere una vita meravigliosa ed avere figli con Mary. Lui era solo il terzo incomodo, l'amico che ci sarebbe sempre stato, un pò matto e stravagante, nient'altro. Malgrado questa convinzione Sherlock sentiva chiaramente un dolore al petto all'altezza del cuore, che non sapeva definire, in fondo le emozioni non erano mai state il suo campo; sapeva solo di sentirsi come privato della parte di se stesso che viveva grazie alla presenza del suo migliore ed unico amico. Si sedette su una panchina del parco che circondava l'intera tenuta, proprio all'ingresso di un enorme ed intricato labirinto di siepi. John notò Sherlock sedudo poco lontano da luie completamente immerso nei suoi pensieri. Si era appena sposato con la donna dei suoi sogni, eppure nel profondo sentiva che mancava qualcosa, una cosa molto importante senza la quale avrebbe fatto fatica a continuare a vivere con il sorriso sulle labbra: la compagnia e i casi con il suo migliore amico, nonchè genio e psicopatico, Sherlock Holmes. Un tempo lo aveva amato ed anche ora sentiva qualcosa per lui, ma non l'avrebbe mai ammesso, ora meno che mai. Vederlo così isolato e malinconico provocò in lui un moto di compassione: cosa ne sarebbe stato di lui ora? Avrebbe continuato a risolvere casi da solo e senza amici, senza nessuno che lo sostenesse. Era così incredibilmente affascinante, sembrava un angelo caduto per sbaglio tra i comuni mortali. Quando Sherlock lo vide avvicinarsi si diresse veloce dentro il labirinto: non sapeva se sarebbe riuscito a trattenersi dal dire ciò che tanto gli pesava e non voleva farlo preoccupare inutilmente, perciò era meglio se gli stava alla larga. John si precipitò al suo inseguimento con l'oscurità che gli impediva di vedere persino dove mettesse i piedi, infatti dopo poco inciampò su una radice particolarmente sporgente e cadendo battè la testa sul duro lastricato del giardino, perdendo i sensi. Sherlock a malincuore corse a soccorrere quell'uomo a cui tanto teneva, maledicendo sé stesso per non aver ascoltato il suo cervello ma il suo cuore. John aveva gli occhi chiusi e non sembrava volersi riprendere, e ciò gettò il detective nel panico. Lo prese tra le braccia e lo strattonò cercando di svegliarlo: "John svegliati! Non puoi lasciarmi! John ti prego apri gli occhi.." John stava cominciando a riacquisire coscienza di sè quando sentì parole che lo colpirono come una cannonata dritta al cuore: "Joh-John..Io ti amo maledizione.." Subito dopo sentì delle labbra poggiarsi sulle sue e un piacevole calore irraggiarsi in tutto il suo corpo. Aprì gli occhi e guardò sconcertato Sherlock, che lo aiutò a rialzarsi e si scusò per quel gesto inaspettato.
-John mi dispiace veramente tanto, non so che mi è preso, perdonami..
-Non devi preoccuparti, non fa niente. Però vorrei sapere perchè te ne sei andato dal martimonio.
-Non posso dirtelo John..è meglio così credimi.
Vedendo la sofferenza trapelare da quegli occhi cristallini alla luce della luna lui perovò ad insistere.
-Sherlock io voglio saperlo.- Vide il detective girarsi poco prima che una lacrima sfuggisse dalle sue palpebre e lo abbracciò da dietro, immergendosi in quell'odore di limone che tanto gli era familiare.
-John..io non potevo restareperchè ti amo e se fossi rimasto avrei continuato a soffrire, ma non devi preoccuparti per me, ora tu hai Mary e devi essere felice.
John lo voltò e vedendo quegli occhi lucidi e intrisi di tristezza lo baciò, cercando di trasmettergli tutto l'amore ed il calore che aveva.
-Sherlock come posso essere felice se tu soffri così tanto?
-Devi provare ad esserlo, fallo per tua moglie e tuo figlio..
-Mi dispiace così tanto Sherlock..
Entrambi sapevano che era un amore impossibile e che quello probabilmente era un addio, anche se ciò significava perdere un pezzo del proprio cuore.


Angolo dell'autrice:
DIte che sono stata sadica a scrivere una cosa del genere? xD ah, mi son depressa pure io scrivendola X°D però basta poco per riprendersi :') *prende scudo per pomodori e frutta varia andata a male* eheheh..non vi conviene *prende death note* muahaah darò una mela a Ryuuk nel frattempo..se voi volete recensire siete le benvenute! (anche se mi dite che ho scritto una caccata va bene xD..ma ricordatevi del Death Note muahahah)
Ari
 
  
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