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Autore: Amie Jay Fox    28/07/2014    7 recensioni
“Ma quanto sei sexy quando parli a bocca piena..” Sussurrò con tono sensuale e sguardo beffardo.
Sgranai gli occhi strozzandomi quasi con un pezzo di pizza e ingoiai tutto in una volta: “Me l’hai insegnato tu” Feci un risolino.
“E tu dovresti insegnarmi ad essere bello come te..”
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HAPPY BIRTHDAY DRUMMER BOY!


Il vapore dal colore neutro e il sapore indefinito espandersi sulle pareti che racchiudevano quella piccola stanza, il rumore dell’acqua battere sulle mie spalle e scendere con delicatezza bagnando la pelle umida e profumata, l’intenso odore di camomilla aumentare dando quel tocco di soavità all’atmosfera silenziosa e i capelli lunghi e bagnati appiccicati sulla fronte e sul collo.
Spensi il getto dell’acqua calda strofinando gli occhi e portando i capelli all’indietro. Sospirai. Dopo una lunga giornata di scuola universitaria finalmente eravamo giunti all’attesissimo weekend.. e io potevo godermi al meglio quelle poche ore di pausa.
Mi posizionai allo specchio del bagno eliminando il vapore acqueo attaccato su questo. Un viso dalle forme ben definite, la pelle né troppo chiara né troppo scura, gli occhi marroni dalla leggera forma piccola e a mandorla, i capelli ricci e castani che arrivavano sul seno e il fisico non troppo magro da somigliare ad una di quelle Barbie bionde figlie di papà che gironzolavano curiose per i corridoi, dando spazio sulle loro labbra ad un sorrisetto falso e beffardo per farsi notare. Mi diedi un pizzicotto su una delle guance arrossate per svegliarmi da quel breve momento di trans e afferrai i vestiti che erano poggiati sul termosifone.
Questo non era un giorno qualunque per me. Di sicuro il 20° compleanno del proprio migliore amico non era una cosa da sempre, soprattutto se si parlava di una persona molto importante. Davvero speciale e sicuramente sarebbe stata una delle serate più indimenticabili, forse.. Il suo nome era Ashton Irwin, più conosciuto come Ash, il nomignolo abbastanza corto che da anni gli davo per finire prima un discorso.
Di solito indossavo abbigliamenti comodi e poco scollati anche se adesso avevo provveduto con un vestitino fin troppo stretto  che arrivava un po’ più sopra del ginocchio, il color blu notte spiccava mentre le poche paillettes sulle spalle brillavano con un fiocchetto nero sul fianco. Era la prima volta che indossavo quella sorta di abito anche perché non ero abituata a partecipare a feste o cose simili, preferivo piuttosto stare davanti al cellulare o leggere un libro chiusa in camera e al buio. Timida, introversa con la maggior parte della gente e schifosamente imbranata.. cosa c’era di meglio in me? Forse.. solo Irwin riusciva a trovare qualcosa di positivo in me e lui era l’unica persona con cui mi sentivo a mio agio, mi faceva sentire viva e se non fosse stato per lui non avrei partecipato neanche al vecchio ballo di fine anno. Ash era il mio migliore amico da fin troppo tempo e gli volevo un bene dell’anima.
Indossai poi un paio di scarpe nere dal tacco 10, il massimo che potevano sopportare i miei poveri piedi e sbuffai. Non sapevo neanche quanto sarei resistita con quei trampoloni chilometrici..
“Kayla dove vai?” Mi domandò mia madre alle prese con i fornelli e delle cosce di pollo che non decidevano a cuocersi per bene. Voltò lo sguardo verso di me e chiuse il forno.
“Come dove vado? Ti ho detto un ora fa che ero invitata al compleanno di Ashton” Sorrisi lievemente afferrando la busta che conteneva il regalo. Un paio di VANS rosse e una di quelle strane bandane blu decorate che adorava indossare sulla fronte.
“Ahh.. tesoro. Scusami, ma cucinare dopo un sacco di tempo che non lo faccio, mi ha dato alla testa. Lo sai che non sono un fenomeno..” Feci un risolino sapendo benissimo che cucinava sempre papà al posto della mamma e presi la borsa appoggiata sul divano.
Improvvisamente suonò il campanello e andai ad aprire la porta, trovandomi davanti la figura di mio padre con una cartella tra le mani e l’espressione stanca sul viso. “Sera papà..” Lo salutai.
“Dove diavolo stai andando vestita così?” Già, mio padre era un tipo abbastanza protettivo e.. all’antica. A volte lo odiavo e a volte mi faceva fare brutte figure davanti alle amiche e agli amici, ma dopotutto non potevo dargli torto visto quante ragazze andavano al fosso per colpa delle loro comitive da tossici.
“Il compleanno di Ash”
“Intendi il figlio degli Irwin?” Una decina di anni che ci conoscevamo, che lo invitavo a casa mia e mio padre non era ancora sicuro che il mio migliore amico si chiamasse Ashton Fletcher Irwin.
Annuii. “Stai attenta perché non mi piacciono le feste, soprattutto quelle di compleanno.. non mi sono mai piaciute”
“Andiamo papà.. stiamo parlando degli Irwin. Siete amici da parecchio tempo!” Papà posò la cartella ai piedi del divano e andò a controllare cosa stava combinando la mamma, senza dare altre risposte azzardate.
“Kayla sei pronta!?” Gridò dal piano di sopra mio fratello maggiore. Visto che i miei non potevano accompagnarmi e visto che Bill, mio fratello venticinquenne, avevo pensato di farmi accompagnare da lui.
“Bill, guarda che sono qui sotto, pronta da qualche minuto” Egli scese velocemente le scale afferrando le chiavi della macchina e aprì la porta.
“Mi raccomando Kayla” Ribadirono all’unisono i miei genitori e dopo che farfugliai un ‘si’ annoiato, uscii di casa insieme a mio fratello che entrò in macchina. Feci lo stesso. La casa di Ash non era molto lontana, ma in una sera umida e oscura come quella era più sicuro andare con l’auto.
 

“Fai gli auguri ad Ashton da parte mia” Mi disse Bill posteggiando e aprendo la mia portiera.
“Contaci” Gli feci l’occhiolino e quando l’auto si allontanò feci un sospiro. Il vialetto era abbastanza silenzioso, una leggera scia di vento mi trapassò il viso dandomi alcuni brividi e il lampione davanti alla porta era acceso come ogni sera. Quando fui davanti alla porta non sentii nulla.. mi aspettavo più un rumoroso suono di musica rock ed electro o qualche grida da parte di alcune ragazze o ragazzi.
Suonai. Quando l’uscio fu aperto mi trovai una testa dai capelli disordinatamente mossi e perfetti, biondi e un paio di occhi color verde smeraldo, le adorabili fossette contornare le labbra sottili e il sorriso stampato sulla faccia.
“Ma buonasera bella signorina.. uh, vedo che stasera si è data da fare con il vestiario” Ghignò il biondo guardandomi dalla testa ai piedi con sguardo sorpreso.
Allungai il collo notando che dentro casa non vi era nessuno, niente musica, niente alcool, silenzio e solo lui con una larga canotta nera dei Nirvana addosso, dei pantaloni stretti aperti sulle ginocchia e scalzo.
“M-Mi avevi detto che fosse stata una festa focosa e piena di gente”
“A quanto pare te l’ho fatta..” Egli rise compiaciuto e mi invitò dentro casa.
“Lo sai quanto sei stronzo da uno a dieci?”
“Penso dieci e lode” Sorrise. Le sue fossette erano fottutamente irresistibili e sin da quando ero piccola ne avevo avuto un debole.
Gli consegnai la busta con i due regali impacchettati e sorrisi.
“Buon compleanno!”
“Lo sai che non c’era bisogno.. sei la mia migliore amica e il regalo più grande è che tu sia venuta” Ash posò i pacchetti sul pavimento e mi circondò i fianchi con le sue braccia abbastanza muscolose abbracciandomi. Profumava di dopobarba e uno di quei profumi costosi che vendevano al centro commerciale. Adoravo il suo profumo, era sublime anzi era una delle cose migliori di lui a parte di suo carattere da vero rompiscatole, vivace, simpatico e fin troppo divertente. Quello era Ashton Irwin.
“E adesso dovrò rimanere con questo scomodissimo vestito attillato e questi tacchi chilometrici?” Piagnucolai con la speranza di trovare una situazione.
“Vieni ti presto una delle mie magliette” Mi prese per mano e salimmo le scale verso il piano di sopra. Arrivati nella sua stanza, che conoscevo ormai troppo bene, la scrivania abbastanza disordinata, il letto ben fatto, alcuni poster dei Green Day appesi sulla parete rossa, un comodino e la sua amata batteria accanto alla finestra, il biondo aprì l’armadio e mi porse una maglietta larga che mi faceva quasi da vestitino. Adorava l’abbigliamento da ragazzo rock ma dopotutto come dargli torto, suonava la batteria da quando aveva otto anni ed era magnificamente bravo.
 “Pantaloncini?” Chiesi.
“Non credo ti servano.. la maglietta è molto larga e penso ti arrivi sopra le ginocchia come il tuo bel vestitino”
Annuii. Mi tolsi le scarpe e quando stavo per abbassare la cerniera del vestito mi fermai notando che lui era ancora sul ciglio della porta con lo sguardo attaccato su di me.
“Ehm.. anch’io ho bisogno della mia privacy e dovresti uscire”
“Ma questa è la mia camera”
“Ashton?”
“Si?”
“Fuori!” Indicai la porta con l’indice e il sorriso beffardo stampato in faccia.
“Uffa..” Piagnucolò questo uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alla sue spalle. Sospirai.. era davvero un ragazzo speciale.
 

“Ti voglio bene.. Ash” Sussurrai al suo orecchio stringendolo ancora di più a me. Ci conoscevamo da tanto tempo, anche perché i nostri genitori avevano fatto amicizia prima che andassimo nella stessa classe da bambini. Ricordo ancora tutti i guai che combinava quando la maestra lo metteva dietro la lavagna per punizione o quando si addormentava alle lezioni di biologia, quando disegnava sui banchi e sulle pareti nascoste dagli armadi e persino quando aveva fatto una scommessa con i suoi amici dando fuoco ai capelli di una nostra compagna. Era imprevedibile ed un gran combina guai. Chissà quante volte era andato a finire dal preside per le sue bravate da ragazzo ‘giocherellone’.
“Anch’io ti voglio bene Kayla” Mormorò staccandosi da me e sorridendo. Incatenò i miei occhi con i suoi e dopo esser ritornato al presente mi diede le spalle ritornando in cucina.
“Ho prenotato le pizze.. so che la tua preferita è quella con le patatine fritte”
Mi passai la lingua tra le labbra e andai a sedere al primo posto che trovai accanto alla pizza di Ash. Adoravo mangiare, anzi era una delle cose più grandiose che potesse esistere nella vita ma ovviamente non esageravo.. sarebbe stato orribile se mi avrebbero umiliata per i chili che aumentavano. Egli sorrise spegnendo la TV che prima era accesa, prese due birre dal frigo e iniziò a mangiare porgendomi una di queste.
“Nah, stasera non bevo”
“Why?” Fece il labbruccio.
“Semplicemente perché non mi va”
“Ah giusto sei la tipica bimba apposto che ama la coca cola e l’acqua frizzante”
“Uhm.. no. Provaci ancora Irwin!” Sorrisi parlando con il boccone che occupava tutta la mia bocca. La buona educazione insegnava che non si doveva parlare a bocca piena ma diciamo che una volta di queste dimenticavo le buone maniere ed ero un caso apparte.. con Ashton non mi vergognavo, anzi, probabilmente era stato lui ad insegnarmi certe porcherie che una ragazza qualunque, bella per com’è nella sua femminilità, non farebbe mai.
“Ma quanto sei sexy quando parli a bocca piena..” Sussurrò con tono sensuale e sguardo beffardo.
Sgranai gli occhi strozzandomi quasi con un pezzo di pizza e ingoiai tutto in una volta: “Me l’hai insegnato tu” Feci un risolino.
“E tu dovresti insegnarmi ad essere bello come te..” Mormorò tutto ad un tratto. Rimasi immobile, come catturata dal suo sguardo incantevole.
Ma lui era già bellissimo!
“Penso che tu abbia già fatto progressi” Presi un ultimo boccone e dopo aver ricevuto lo sguardo sorpreso del biondo lo stomaco mi si chiuse. Ero sazia.. forse non perché avevo mangiato troppo ma il fatto era che le sue strane frecciatine mi chiudevano lo stomaco.
“Stai dicendo che pensi che io sia bello?” Disse avvicinandosi pian piano a me e appoggiando con cautela la mano sulla mia. La sua, forse, era il doppio della mia, aveva delle dita lunghissime e mi sorprendeva il fatto che quasi quasi la sua mano copriva quella mia. Mi faceva sentire come protetta. Ravvicinò di qualche altro centimetro il suo viso facendo in modo che le nostre labbra fossero a pochi millimetri di distanza e mi fissò curioso. Era come se improvvisamente mi fossi trasformata in una mummia, incapace di muoversi o parlare, di reagire in qualche modo o di respingere. Tutto era diventato più difficile!
“Kayla sei tutta rossa..” Ashton scoppiò in una risata tenendosi lo stomaco visto la sua improvvisa voglia pazza di scherzare e di farmi imbarazzare.
“Lo sai che ti odio, vero?” Sorrisi. Egli annuì smettendo di ridere dopo due minuti e si alzò dalla sedia. “Ho preparato la torta con le mie mani.. mamma è stata tutto il giorno al lavoro” Già, sua madre era un impiegata molto affabile e presa dal suo lavoro, fin troppo impegnata da passare del tempo a casa . Infatti Ashton stava per la maggior parte del suo tempo a casa da solo o con i suoi amici compresa anche me, ma ormai aveva 20 anni ed era in grado di prendersi le sue responsabilità. Stava diventando un uomo o forse lo era già diventato? Anche se i suoi strani modi di fare mi creavano dei dubbi. Per questo lui era unico, non riuscivo a trovare una persona uguale o magari simile a lui.. e non l’avrei trovata perché a me bastava la sua compagnia, il suo affetto e la sua amicizia. Niente più. Suo padre invece era molto molto lontano da lui, penso in California. I suoi si erano separati da almeno 5 anni e probabilmente suo padre aveva provveduto col frequentarsi con un’altra donna interessata.
“Posso fidarmi del tuo capolavoro o hai intenzione di farmi venire un intossicazione alimentare?” Ribadii ironica. Sapeva che scherzavo e lui ovviamente stava al gioco.
“Stai tranquilla.. ho messo soltanto qualche goccia di veleno per topi poi è tutto apposto”
Uscì la torta dal frigo dandomi alla visione un dolce ricoperto di panna e smarties che formavano il numero 20 e il nome ‘Ash’ sopra. Era davvero carina e.. colorata!
“Woow.. complimenti signor Irwin, spero solo che sia buona anche dentro!”
Ash mi fece l’occhiolino e poggiò sul mio piatto una fetta di questa.
“Cioccolato!” Esclamò il biondo guardandomi contento. Il nostro gusto preferito!
“Non ti vedrei male come pasticciere..” Scoppiammo in una risata e mangiammo tranquilli la torta che era risultata davvero squisita.
 
 
“Ti va di ballare?”
“Ballare? Senza musica? Da soli?” Domandai notando che si era alzato da tavola e aveva pulito il tutto.
“Abbiamo la musica e.. anche la mia batteria” Indicò la seconda batteria che teneva in casa, dentro il salotto e ghignò.
“Non so ballare..” Conclusi abbassando lo sguardo.
“Non rompere Kayla!” Mi prese la mano portandomi al centro della stanza abbastanza grande. Accese lo stereo e diede spazio ad una delle canzoni dei Green Day che adoravo di più, ‘American Idiot’.
Inizialmente ballai come se mi stessi muovendo per forza, era proprio Ash a cercarmi di trasmettere la grinta che aveva lui nel saltare e danzare come un ubriaco nel bel mezzo di una sbronza. Poi.. iniziai a muovermi per bene e a saltare come una pazza. Noi eravamo pazzi e forse era una delle altre cose che mi aveva insegnato Ashton. Essere folle, compiere pazzie o cose simili era davvero molto strano e ‘illegale’, ma esserlo con la persona a cui vuoi molto bene, con cui vorresti passare la maggior parte del tuo tempo libero, era fantastico. Poi mi prese per mano portandomi verso la sua batteria e posizionò uno sgabello dove ci sedemmo entrambi, iniziò a suonare a ritmo di musica facendo girare più volte le bacchette tra le dita come un vero professionista e quando mi diede un altro paio di queste provai a suonare inutilmente. Ero terribile! Ma mi stavo comunque divertendo un casino.
“Mi sento come se vivessi in un mondo diverso, più colorato, più nuovo!” Gridai a squarciagola saltando come una deficiente. “Mi sento così solo quando sto insieme a te..” Sussurrai all’orecchio destro del biondo, tappandomi poi la bocca incredula di quello che avevo appena detto.
Ci fermammo di colpo lasciando che la musica ci trapassasse l’anima e bucasse il cuore e quando Ash mi fissò intensamente, sentii nuovamente le mie gambe molli e tremolanti. Solo lui mi faceva questo strano effetto. Perché?
Il biondo poggiò due dita sul mio mento in modo da incatenare per bene i nostri occhi e si avvicinò al mio viso in modo da far sfiorare le punte dei nostri nasi. Fu come un attimo, come se la musica assordante si fosse magicamente abbassata risultando un suono dolce e delicato.
“Penso di non cavarmela soltanto con la batteria ma con te ho qualche punto in più” Mormorò. Rimasi in silenzio senza dire nulla e attesi un’altra sua frase. “Te l’ho mai detto che sei bellissima?” Mi domandò a pochi centimetri dalle mie labbra.
“Sì, l’ultima volta è stata quando ero in terza elementare” Sussurrai infuocando le mie guance di un rosso acceso. Da qualche minuto stavo sentendo un caldo soffocante e il respiro era corto come se avessi il fiatone.
“Allora dopo tutti gli anni che sono passati, te lo dirò una seconda volta. Sei bellissima e..” Neanche il tempo di fargli concludere la frase che lo interruppi.
“Ashton baciami” Dissi in modo secco come se fosse quasi un ordine.
“Cosa?” Domandò lui incredulo di quello che avevo detto.
Presi il suo viso con aggressività e attaccai le sue labbra con le mie dando spazio ad un bacio che all’inizio fu puramente casto e poi si trasformò in qualcosa di molto più passionale e bollente. Mi sentivo impotente delle mie azioni!
Le sue labbra era maledettamente morbide, come se fossero state modellate per essere attaccate alle mie. Proprio come due pezzi di puzzle. Il profumo sensuale di dopobarba attaccato sul suo corpo slanciato e muscoloso, la fronte imperlata di sudore e i capelli mossi che solleticavano sulle mie guance infuocate, gli occhi socchiusi e i nostri corpi che combaciavano perfettamente. Strinsi con forza i suoi capelli con il pugno ed iniziai a sentire un intenso calore tra le gambe. Era come se mi sentissi in paradiso ma allo stesso tempo all’inferno. Bruciavamo entrambi tra le fiamme danzanti di quel posto illegittimo come una droga. Una droga vietata di cui non sapeva nulla, né il nome, né gli affetti.
Ashton allargò le sue braccia cingendomi i fianchi con forza e sollevandomi da terra per poi poggiarmi sul tavolo in legno della cucina a ritmo di ‘A Love Like War’ dei All Time Low, che era appena cominciata. Come se quella canzone desse un sublime tocco di selvaggio ed aggressivo all’atmosfera e a noi. Lo desideravo più di qualsiasi altra cosa!
Spinse la sua lingua contro le mie labbra in modo che le due si incontrassero dando spazio ad una danza allegra ed importante.. proprio come eravamo noi due in quel momento. Quando si staccò da me sentii la sua eccitazione esplodere e gonfiarsi contro la mia coscia nuda, dopodiché un bacio violento e sensuale toccò la pelle candida del mio collo lasciando una scia umida, iniziò a mordicchiare e succhiare la pelle, facendomi sentire al c’entro dell’attenzione e facendo in modo che lo desiderassi ancor più di prima. Sospirai lasciando via qualche gemito di piacere, arrivando quasi al limite della situazione e sopportai la sua presa ancora più stretta sui miei fianchi che iniziavano a tremare dall’eccitazione. Circondai il suo bacino con le gambe e quando si staccò da me iniziai a baciarlo con una passione innata. Sembravamo due tigri affamate e vogliose di caccia. Quando poggiai nuovamente i piedi per terra sfiorai il punto che Ash aveva segnalato e notai sul vetro della cucina che mi aveva marchiata con uno sporco e sensuale succhiotto violaceo.
Mi fiondai nuovamente verso la sua figura lasciando che mi cullasse tra la sue braccia e appoggiai come impotente e incapace di proteggersi da sola, le mani sul suo petto sodo e ben scolpito. Si staccò da me senza lasciarmi un attimo con lo sguardo attento e severo come non mai e spense la musica per poi prendermi in braccio e portarmi al piano di sopra, nella sua stanza.
Erano le 23.30 ma avrei detto ai miei che i signori Irwin mi avevano invitata a dormire a casa loro e ad andarmene quando volevo.
Il biondo mi poggiò sul suo letto, abbastanza grande da ospitare tutti e due e si posizionò sopra di me. Si tolse la maglietta dei Nirvana dando visione al suo fisico perfettamente mascolino e scolpito. Pane per i miei occhi. Poi tolse la maglietta che indossavo io, attaccando il suo petto con il mio che era ricoperto solo da un misero reggiseno azzurro. I nostri petti si gonfiavano e svuotavano a causa del respiro fin troppo affannato e la nostra pelle si univa come una mix di oro e argento fuso. Continuammo a baciarci senza tregua e quando Ash decise di togliersi i pantaloni mi fissò serio. Non avevo mai visto un’espressione così da parte sua, mi era nuova.
“Kayla..” Sussurrò.
“Ashton..”
“Hai una sola opportunità per fermarmi adesso. Non sarei più in grado di controllarmi.. dopo”
“Non voglio che tu ti fermi” Sapevo benissimo cosa ne sarebbe stato di noi due. Quali intenzioni aveva. Cosa avessimo fatto quella notte. Ma non m’importava.
“Sicura?” Chiese senza distogliere lo sguardo da me.
“Sicura.” Egli sorrise radioso mostrando le sue adorabili fossette ai lati delle labbra e iniziò a lasciare piccole ed umidi baci sul mio collo fino ad arrivare al seno.
“Tu sei mia e di nessun altro..” Proferì soffiando sulla mia pelle completamente presa dai brividi. “Tu sei mia stanotte. Sono pazzo di te e lo sono sempre stato” Ripetè.
Iniziò a giocare con il gancetto del mio reggiseno per togliere anche quello e quando fu soddisfatto, sorrise per poi eliminare anche gli ultimi due indumenti che ci proteggevano. Quando anche i suoi boxer e i miei slip furono abbandonati ai piedi del letto mi sussurrò qualcosa all’orecchio.
“E’ la tua prima volta?”
“Si..”
“Cercherò di essere il più delicato possibile. Voglio il meglio per te..” Ci sorridemmo a vicenda e quando Ashton allargò le mie gambe, afferrò dal cassetto accanto al letto un preservativo e lo indossò, poi entrò con delicatezza in me.
Sussultai lasciando che un gemito abbastanza pronunciato uscisse dalle mie labbra. Faceva male.
“Shh..” Disse poggiando le sue labbra sulle mie per calmare me e i miei gemiti in un bacio dolce, che a differenza degli ultimi che ci eravamo dati quella sera era molto più lento e sublime.
Si mosse dentro di me con movimenti molto lenti e leggeri, fin quando mi abituai alla sua presenza soave e aumentò pian piano la velocità.
Adesso capivo cos’era quella droga illegale, vietata e meravigliosa. Io ero innamorata di Ashton Irwin e forse lo ero da molto più tempo di quanto io sapessi, solo ora me ne ero accorta veramente. Noi stavamo facendo l’amore e adesso eravamo un'unica cosa sola. Quando entrambi raggiungemmo l’orgasmo, il biondo si accasciò accanto a me e mi fissò con dolcezza.
“Tanti auguri al mio batterista preferito” Fui circondata dalle sue braccia prosperose e gli diedi un bacio casto sulle labbra. Dopo pochi minuti chiusi gli occhi e non vidi più nulla, solo un enorme chiazza nera.
Mi ero addormentata.
 
 

#Amie Jay Fox:
Shaoooo belle ragazzuole!!
..e non so come diavolo mi sia uscita dalla mente questa OS. Spero con tutto il cuore che vi piaccia e.. fatemi sapere con una recensione che ho scritto una cavolata o un testo degno di essere letto. :D (Eh sì, adoro anch'io i 5SOS, soprattutto Irwin *sonomoltofocoso*)
Intanto vi lascio queste due belle Images (me piasa pe davero):
TANTO LOVE & RECENSITE ;)

 
   
 
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