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Autore: JapanAsh_BeautifulGazette    28/07/2014    4 recensioni
John Lennon, ormai morto, vuole realizzare un suo ultimo desiderio, così chiederà un favore a Dio.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia rosa bianca dal paradiso


-Bene, bene, il famoso John Lennon al mio cospetto- disse Dio
-Non ti sei comportato benevolmente all'inizio della tua vita, ma poi grazie a tua moglie ti sei guadagnato un posto in paradiso- aggiunse guardandolo dall'alto. 
-Si, ha ragione lei- disse quasi a se stesso John, annuendo.
-Ti senti felice qui?- gli chiese
John appena udì quella domanda rimase un pochino sconcertato. Sì, era bello lì, c'èra la pace che aveva sempre cercato, c'èra sua madre ed ogni volta strimpellavano qualcosa insieme, c'èra George..Inoltre tutto era dipinto di bianco, come a casa sua, quando suonava il suo bel pianoforte e per questo non si sentiva affatto a disagio, anzi era come se fosse stato sempre il suo luogo d'origine. Ma a lui mancava qualcuno, quel qualcuno, ossia Paul, con cui aveva condiviso tutto, amicizia, invidia, gelosia, fratellanza ecc..tutto tranne che l'amore, quell'amore che faceva battere il suo cuore e che non era riuscito mai a confessargli.
-Sì, ma vorrei chiedere un favore, se è possibile- rispose finalmente l'angelo
-Dimmi pure- 
-Vorrei una sola ora o almeno cinque minuti da passare con Paul McCartney- aggiunse l'angelo John.
Dio ci pensò per un minuto buono, infondo quel ragazzo se lo meritava, aveva fatto tanto con la sua musica per il mondo terrestre..
-D'accordo. Ti concedo mezzora da poter passare con questo tuo amico, ma non di più.- disse Dio che immediatamente aprì una grande porta dove far passare John.
Tutto si fece scuro e pieno di nuvole grigie, non più bianche e soffici. In più John non aveva più le sue ali e non sapeva come mantenersi in equilibrio dentro quel passaggio divino. 
L'angelo o l'uomo, chiuse gli occhi,dopo qualche secondo si ritrovò in una casa, ma..non una qualunque, bensì quella del suo vecchio amico. Lì era rimasto tutto come si ricordava John da giovane, non vi era un oggetto spostato, neanche un foglio caduto per terra..niente di nuovo. Era ritornato nel 1957.  L'ex chitarrista si decise ad incontrare Paul, che di sicuro era in casa, visto che si udiva una voce a lui molto famigliare.
Si alzò sistemandosi gli abiti bianchi che indossava e andò nella direzione indicata da quel canto, che a quanto John ricordava, la musica proveniva dalla cameretta di Paulie, dove scrivevano canzoni insieme.
Con cautela entrò e si paralizzò dal piacere della figura poggiata come se fosse un quadro prezioso. Intento a suonare vi era il ragazzo tanto desiderato, con i capelli pettinati all'indietro, perfettamente ordinati, con un ciuffo ribelle e riccio davanti, labbra carnose, occhi che davano soddisfazione solo a guardarli.. Se non fosse che John veniva dal paradiso avrebbe potuto dire che Paul non era invecchiato di un giorno, anzi..
Mentre era poggiato alla porta e fantasticava su di lui, quest'ultimo si accorse della sua presenza e sgranò gli occhi,  quasi volesse urlare. 
-Chi è lei?!- chiese allarmato il giovane che mollò il suo basso e si alzò in piedi.
John se l'aspettava una cosa del genere, così con un bel sorriso rassicurante rispose con calma -Sono John, sono io Paulie-
Paul rimase di pietra, non si fidava molto di quelle parole e chi  lo farebbe? Ma qualcosa gli diceva di andare da lui. Si avvicinò, socchiuse gli occhi, come se dovesse esaminarlo o guardarlo meglio, gli sfiorò il viso e gli girò intorno..
-Oh mio Dio, sei tu- disse il minore con un sorriso.
-Sì, diciamo che sono un John dal futuro. Sono venuto qui per te. Non ho molto tempo, mi sono rimasti solo pochi minuti per parlarti. Non ti dirò mai tutte queste cose in questa vita, quella che stai vivendo adesso con me da giovane, ma voglio che tu sappia che io ti ho amato, sebbene fosse un amore segreto, io ti ho amato e ti amo ancora- disse John, in fretta, ormai mancava pochissimo tempo.
Il bassista lo guardò sorridendo -Ho sempre sperato che tu me lo dicessi John-
L'uomo più grande si sentì completo come non lo era mai stato. Tirò fuori una rosa bianca e gliela diede tra quelle mani delicate, quasi di porcellana e lo baciò. Fu un bacio tenero e dolce, senza volgarità.
Si staccarono l'uno dalle labbra dell'altro e sorrisero insieme, poi John iniziò quasi a scomparire. Era giunto il momento.
-Devo andare adesso, ricordati ciò che ti ho detto Macca- sussurrò il maggiore.
-Lo farò- disse per rispondere, chiudendo gli occhi e memorizzando quell'odore sulla sua pelle.

Dal bagno, dove fino ad ora vi era stato uscì il giovane Lennon,quello dell'anno 1957, che era intento a lavarsi.
-Con chi stavi parlando Paul?- chiese John asciugandosi ancora un pò.
-Ehm..con nessuno Johnny- rispose il minore, riponendo con cura la rosa regalata in bella vista, nel suo taschino della giacca, anche essa bianca.
-Ah beh allora andiamo avanti con la canzone?- chiese, con una improvvisa felicità, forse data dalla vista di quella rosa che faceva risaltare il viso del compagno, ancora il maggiore che prese la sua chitarra in mano.
-Certo!- 



Salve gente! Eccomi qua con questa Os, spero vi sia piaciuta, era da tempo che volevo scriverla.
Ho voluto mettere nella stessa "calligrafia" il dialogo tra John e Dio. Perché ormai John è un bell'angelo lassù ehhehe
Ringrazio sempre chi mi segue e chi mi sopporta con queste storielle <3 Grazie di cuore a presto.
  
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