28/07/2014
5 recensioniJust one more time before I go…
Il suo profilo sotto la pioggia, stagliato contro la bufera, era quanto di più bello Bulma avesse mai visto.
Lo sguardo non mentiva…
Aveva deciso: sarebbe andato.
Non per loro, oh no. Per l’onore e la gloria, come sempre. Dopotutto lui era un saiyan, ed i saiyan dovevano combattere, sempre.
Fino alla fottuta fine.
Il vento era forte e gelido, le intirizziva le membra e percuoteva il volto come una frusta, il passo era pesante ed affondava nel fango ad ogni goffo tentativo di procedere, la voce non usciva e le lacrime, anche più fitte della pioggia, rischiavano di soffocarla ma… Doveva. Raggiungerlo.
Doveva.
I capelli bagnati, appiccicati al volto, i vestiti madidi, quasi trasparenti, che fasciavano quel meraviglioso morbido corpo, e la disperazione, pura e semplice, a storcerle i lineamenti.
Bulma… La sua Bulma…
Ma doveva lasciarla… Doveva.
Non l’avrebbe raggiunta, non l’vrebbe afferrata. Mai.
Nonostante la forza che lei stessa gli stava dimostrando, arrancando nella bufera, no: Vegeta non era tipo da soccorrere nessuno. Era una pazza se pensava che lo avrebbe fatto.
La forza dell’amore, però, quella può tutto e, uno straziante passo dopo l’altro, Bulma, era ormai vicina.
Solo una volta… Solo per l’ultima volta…
Era stato un momento, quasi fulmineo.
Il tocco fragile delle sue dita, lo sguardo profondo e tormentato fuso con quello limpido e disperato e bellissimo. Un istante soltanto e, solo per l’ultima volta, erano caduti nel fango, nella bufera: respiro nel respiro, quasi a rubarsi l’aria dai polmoni, un movimento spiccio, della bianchieria strappata, carne nella carne… Era stato un attimo, uno soltanto, e sarebbe durato per sempre.
L’aveva lasciata nel fango, lì doveva l’aveva presa, bagnata e disperata, con il seno esposto e il suo seme fra le cosce.
In lontananza solo il rombo dei motori.
In lontananza solo il rombo dei tuoni.
Vegeta era partito…
I’ll let you know…