The voice inside my head.

 
 

Don’t waste your time on me,
You’re already
the voice inside my head.
- I miss you, Blink 182

 


«E dopo aver visto i ricordi di Piton nel pensatoio, Harry capisce che…»
«Ricordami ancora come siamo arrivati a questo punto.»
«Harry capisce che è lui il settimo horcrux e che quindi…»
«Non stavamo decidendo cosa guardare alla TV?»
«Lydia, per favore, posso continuare?»
Lydia proprio non aveva idea di come fosse giunta lì, seduta sul divano dell’appartamento che da quasi due anni condivideva con quell’idiota del suo ragazzo, a parlare di Harry Potter, il quale lei, peraltro, aveva letto a circa dieci anni e ricordava vagamente, e che lo stesso idiota/ragazzo/Stiles aveva giudicato come “la migliore saga dopo Star Wars”, aggiungendo che, detto da lui, era proprio un complimento coi fiocchi (testuali parole).
Eppure, Lydia si ritrovò a pensare che fosse addirittura piacevole vedere Stiles parlare in quel modo, interessatissimo, mentre gesticolava come un forsennato ed i suoi occhi nocciola sembravano brillare di luce propria.
Tuttavia, c’era un limite a tutto. Così, proprio quando Stiles si stava per lanciare in una dettagliatissima spiegazione di quanto Harry fosse coraggioso e avesse deciso di sacrificarsi per poter sconfiggere quel mascalzone senza naso – alias Voldemort –, Lydia se ne uscì con un “che noia!” che ottenne l’effetto desiderato, perché Stiles tacque subito.
«Stiles, smettila di parlare» sospirò Lydia roteando gli occhi, «ormai sei la voce nella mia testa.»
Ed era vero, dopotutto. In effetti, la voce di Stiles non era solo uno dei primi suoni che Lydia sentiva al mattino, ma anche l'ultimo prima di addormentarsi e, almeno per un po', quello che l'accompagnava durante la giornata, come il vento che carezza la vela di una barca e la spinge delicatamente fino a destinazione.
Stiles strabuzzò gli occhi, sorpreso, come un bambino che non ha capito bene qualcosa. «Perché la mia parlantina è così invasiva che ha sconfitto i tuoi poteri da banshee? No perché sarebbe una figat - Aspetta, è perché parlo troppo come sempre, non è vero?»
Lo sbuffo divertito di Lydia interruppe ciò che, ne era certa, stava per diventare un lungo, lungo monologo. Stiles continuò a guardarla con quell'aria confusa che Lydia aveva imparato a trovare adorabile, col tempo.
Stava per dire di sì, prendendolo in giro come al solito, ma un inaspettato moto di affetto divampò in lei alla vista di quegli occhi castani e lucenti e le fece cambiare idea. Sorrise e gli diede un bacio a fior di labbra, tirandolo a sé per il collo della maglietta.
«No, Stiles, non è per quello» soffiò sulle sue labbra, «é perché ti amo.»
E, nonostante gliel'avesse di certo detto altre volte, Stiles sgranò gli occhi proprio come la prima.










Note:

E' la seconda fic che scrivo sulla Stydia e contemporaneamente la seconda in cui cito Harry Potter; sto iniziando a preoccuparmi, davvero.
Anyway, cosa pensate di questa, ehm, cosetta?
Visto che sono un'idiota l'ho ideata ascoltando I miss you dei Blink 182, la stavo sentendo ed ho subito pensato "Diamine, sembra quasi Lydia 'sto tizio che canta!" (no, di solito non ascolto i Blink 182 e quindi non so neanche il nome del cantante - perchè io può.).
Allora ho sviluppato il pensiero e... è venuto fuori ciò, una breve flash ambientata in un futuro dove spero e al contempo so che Lydia e Stiles staranno insieme.
Perchè sono perfetti e Jeff ce lo deve-  siamo stati pazienti, no? *mette il broncio* 
Tra i generi ho messo "comico", ma credo che questa storia non abbia fatto ridere neanche un procione(?), perciò... linciatemi pure.
Fatemi sapere cosa ne pensate! :)

Mary