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Autore: namirrucobi    29/07/2014    1 recensioni
Certe volte un semplice sogno può trasformare la tua vita in un incubo
Genere: Fantasy, Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono ai comandi del piccolo aereo passeggeri dell'accademia, un piccolo velivolo, giusto una decina di posti più quelli dei due piloti.

Fuori è un po' nuvoloso, Marco l'istruttore mi dice che nonostante sia la prima volta che mi trovo in questa situazione me la sto cavando abbastanza bene.

Vedo il cielo diventare gradualmente più nero, grossi nuvoloni pieni di pioggia si stanno dirigendo ad entrambi i lati della mia visuale, ha un'aspetto davvero minaccioso, immagino per un'attimo quando deve essere terribile guidare la dentro.

Marco mi ordina tassativamente di virare in modo da non entrare nella tempesta. L'idea che ciò accada, ora più concreta fa' aumentare il mio nervosismo, prendo un respiro e cerco di restare più calmo possibile, se la mente resta lucida riuscirò a prendere decisioni meglio ragionate.

Procedo con la virata, l'aereo risponde bene, e la visuale cambia in un cielo più limpido, nemmeno il tempo di risollevarmi su di morale che il cielo torna di nuovo scuro e finisco dentro la perturbazione.

Per me è il panico, il respiro si fa' pesante per la tensione, "è solo una piccola perturbazione, ne usciremo presto" rassicura Marco.

Si accende una spia "anomalia al motore", ho un salto al cuore, spero che sia un falso contatto e che il motore stia benissimo, nulla, la sfiga oggi mi ha preso di mira, il motore sinistro inizia a fare le beffe e non vuole restare acceso, un rumore orribile dal lato sinistro dell'aereo, come se si fosse preso la polmonite. Inizio a sudare, non so' più cosa fare, per quanto provo a controllare il mio respiro l'ansia prende il controllo.

Marco vede il panico nei miei occhi, mi indica di spostarmi e prende lui i comandi, l'aereo sta precipitando, io già vedo la mia lapide, Marco con una calma impressionante, tira la cloache facendo recuperare all'aereo un po' del suo assetto orizzontale, sento rumori terribili da dietro, ho paura che l'aereo si spezzi in due.

La mia visuale è il mare, il mare sempre più vicino, troppo vicino. L'azione di Marco non è stata sufficiente, centriamo in pieno l'acqua.

Perdo i sensi per quelli che a me sembrano nanosecondi, ma non posso sapere in realtà quanto è passato, la visuale è acqua, siamo sott'acqua.

Sento uno scrosciare venire dalla stanza dietro di me, mi alzo allarmato e corro ad aprire la porta, uno spettacolo che avrei preferito non vedere, l'acqua entra a fiotti, il livello dell'acqua sale e non accenna a fermarsi.

Mi giro, Marco sembra sembra svenuto, ho bisogno di lui per uscire da questa gabbia, vado verso di lui e gli do due ceffoni sperando che non abbia qualcosa di grave, apre gli occhi, almeno questo è andato bene.

Si guarda spaesato, gli spiego la situazione e il mio piano per uscire : "l'aereo è ormai sott'acqua, aspettiamo che il livello dell'acqua salga al punto che la pressione dentro e fuori sia simile. A quel punto apriamo il portellone e nuotiamo verso la superficie, ci sarà una corrente che ci spingerà via dalla porta, ma non sarà molto forte grazie all'alto livello dell'acqua che avremmo nell'aereo".

Marco sembra convinto, il piano riscuote successo e decidiamo di attuarlo.

Andiamo nella sala passeggeri, camminare con l'acqua alta è difficile, pesante, raggiungiamo il portellone. Il livello dell'acqua non è ancora abbastanza alto, non abbiamo altra scelta che aspettare, l'attesa è interminabile, l'acqua che prima saliva veloce ora sembra essere quasi ferma. La calma di Marco è scomparsa, ora anche lui mostra di essere spaventato. Finalmente l'acqua raggiunge i 3/4 dell'altezza della sala, è il momento di attuare il nostro piano, metto le mani sulla leva e inizio a tirare, la leva non è molto dura, appena la leva raggiunge un'inclinazione perfettamente verticale, si sente un sonoro TANG dalla parte sinistra del portellone. Si apre con una violenza inaudita, lascio la leva appena in tempo in modo da non finire schiacciato dalla porta. La corrente è molto più forte di quanto mi aspettassi e in un'attimo mi scaraventa contro l'altro lato della sala, colpisco con la schiena il muro, il colpo mi fa' perdere l'aria che avevo in corpo, che in meno di un'attimo viene sostituita da ampie boccate d'acqua. Mi sento annegare, per fortuna la corrente finisce nel giro di pochi secondi, salto, salgo verso l'alto, sputo, e respiro la mia preziosa aria. Mi guardo attorno, anche Marco c'è l'ha fatta, nuotiamo fino al varco per uscire, una boccata nella sacca d'aria dalla sacca che si è formata e usciamo fuori dall'aereo nuotando sott'acqua. Riesco a vedere la luce del sole, tra poco sarò salvo.

All'improvviso sopra diventa buio, un'ombra si avvicina verso di me, non sembra molto veloce, nuoto di lato in modo da schivare l'oggetto tra me e la superficie, inutile, mi prende in pieno e inizia a trascinarmi giù, tutta la speranza che avevo sembra sparire via.

Mi ritrovo sul fondale schiacciato da un peso assurdo, il pezzo d'ala non è nemmeno tanto grande, è assurdo che non riesco a sollevarlo, non posso morire in un modo cosi stupido, il petto mi fa' male, tutto inizia a sbiadirsi.

 

Mi sveglio respirando avidamente l'aria con lunghe boccate, il cuore a mille, ero convinto di essere morto.

Avevo letto da piccolo che i sogni molto realistici spesso sono premonizioni, davvero un brutto pensiero subito dopo un incubo cosi lucido.

Però la cosa mi sembra maledettamente sensata e ho bisogno di tranquillizzarmi, devo riuscire a convincermi che non è una premonizione, ci deve essere qualcosa che non torna nel sogno, magari non rispetta qualche legge fisica o che ne so.

Purtroppo vista la mia scarsa conoscenza della materia decido di scrivere su un forum, dopo una piccola ricerca su google trovo un forum che fa' per me, "sognilucidi.forumcommunity.net". Apro un nuovo topic e decido di esporre il mio problema, spiego che sto frequentando un corso di volo, e sopratutto il terribile incubo che ho fatto. Torno a dormire leggermente più tranquillo, il cuore non batte più all'impazzata, chiudo gli occhi, magari domani mattina troverò una risposta che mi dimostrerà che era solo uno stupido sogno.

 

Non faccio nessun sogno nel resto della notte, mi risveglio all'alba impaziente di leggere le risposte, me ne sbatto altamente di preparare il caffè o sciacquarmi la faccia, la prima cosa che faccio è accendere il PC ed entrare su quel forum, ancora nessuna risposta, si vede che non si sono ancora svegliati. Beh ora è il caso di fare quelle cose che per un'attimo mi sono sembrate superflue, mi preparo e vado a lavoro.

Mentre sono in macchina il cellulare squilla, do' uno sguardo veloce al cellulare, una nuova email, la leggerò quando sono in ufficio. Nemmeno un minuto e squilla di nuovo, ennesima email.

Arrivato in ufficio, decisamente curioso per le diverse mail arrivate, salgo gli scalini due a due per arrivare prima, vado velocemente alla mia postazione, trovo il PC come al solito in standby, accendo e vado su GMail. Trovo una decina di mail compattate in una unica : "hai ricevuto una risposta sul forum "sogni lucidi" (13)".

Perfetto, finalmente mi hanno risposto, apro il forum speranzoso, si è generata una piccola discussione, ma sono tutti d'accordo, la logica del sogno non è fallace, mi consigliano di evitare di trovarmi su quell'aereo con Marco. Non era decisamente la risposta che volevo, forse perché ancora scosso dal sogno, forse perché sotto sotto sono superstizioso, penso che sia una buona idea e decido che il pomeriggio subito dopo aver staccato dal lavoro sarei andato in accademia a parlare con Marco.

 

Le ore in ufficio trascorrono lente, ma almeno ho altro a cui pensare, tuttavia quando esco dal lavoro, sono ancora turbato, l'idea di morire sembra cosi tanto realistica e non voglio che in nessun modo si avveri. I pensieri mi tormentano, nemmeno mangio, prendo la macchina e corro in accademia a parlare con Marco. C'è meno traffico del solito, si vede che a quest'ora un luogo fuori mano come quello non è molto interessante, mi parcheggio ed entro dentro l'edificio principale.

Sono fortunato, appena entrato scorgo Marco intento a parlare con un altro allievo. Lo raggiungo e attendo con pazienza che finisca di parlare, appena l'altro ragazzo va' via si gira verso di me, probabilmente incuriosito dal fatto che sia in accademia quando non ho lezione. Mi saluta e gli spiego la situazione, lui se la ride, del resto non è lui che ha fatto quel terribile sogno. Mi dice che visto che abbiamo 3 aerei con cui esercitarci se la cosa mi tranquillizza non c'è nessun problema a usarne un altro.

Torno a casa contento, ho evitato una possibile catastrofe.

 

Chiudo gli occhi, non faccio nessun sogno e mi sveglio, questo pomeriggio ho una lezione di volo, la mattinata trascorre come al solito tra lavoro e mangiare. Mi reco in accademia, Marco è li ad aspettarmi affianco a un aereo "nuovo", salgo e mi metto ai comandi, accendo, sicuro che quella premonizione non si avvererà.

Dopo 20 minuti di volo vedo i nuvoloni del sogno, la paura si fa' largo in me, cerco di tranquillizzarmi pensando che sia solo una coincidenza. Poco dopo Marco mi ordina di virare per evitare i nuvoloni, provo a cambiare qualcosa, fare qualche nuova azione, ma tutto inutile, tutto va' esattamente come nel sogno, mi ritrovo di nuovo schiacciato nel fondale da un pezzo di ala. Mi sveglio con un urlo, mi guardo attorno, era di nuovo un sogno. Il cuore è ancora a mille, e sono decisamente confuso, decido che la mia sanità mentale è meglio del brevetto di volo e un mesetto di pausa dal corso non mi farà male, ritorno a dormire con già la giornata successiva pianificata in mente.

 

Mi alzo mi preparo, e decido di non andare nemmeno a lavoro, prendo la macchina e vado in accademia, voglio darci un taglio una volta per tutta con questa storia, entro e vado a parlare con il responsabile del mio corso. Mi riceve subito e inizio a sparare un po' di balle, lavoro, troppi impegni, insomma poco tempo per venire al corso, spiego che avrei bisogno di assentarmi un mese dal corso, per il responsabile non c'è nessun problema, ho pagato a lezioni, non a tempo, lo saluto "a tra un mese". Mi presento al lavoro in ritardo, il capo non fa' troppe storie, la giornata procede serena, ho la mente sgombra, infondo ora è impossibile che muoia in un incidente aereo. Decido che in questo mese capirò se è la mente che ha deciso di prendersi gioco di me o se è meglio che smetto di volare.

 

Vado a letto, sicuro del fatto che ormai è tutta acqua passata, e mi addormento.

Mi sveglio tossendo, gli occhi mi bruciano un po', la stanza è piena di fumo, guardo verso la porta e vedo una luce rossa che passa dalle fessure assieme al fumo. Mi alzo in preda al panico, tossendo a ogni passo vado verso la porta, stringo la maniglia con una mano, è calda. Apro la porta e vedo la cucina in fiamme, uno spettacolo orribile, decido che è meglio fuggire e poi chiamare i pompieri, inizio a correre verso la porta d'ingresso e vedo una luce originarsi vicino alla cucina, un rumore assordante. Mi risveglio nel mio letto urlando di nuovo. Sembra che sia il mio destino rimanere coinvolto in qualche incidente mortale, forse la morte nell'aereo è più semplice da evitare. Decido di annullare la pausa dall'accademia e di pensare a un piano per salvarmi.

 

Il giorno dopo mi presento in accademia e spiego che l'impegno lavorativo è stato annullato e quindi posso tornare a frequentare, mi dicono che la prossima lezione sarà domani. Mancano poche lezioni e poi avrò il brevetto, se non succederà in una di queste sarà la dimostrazione che era solo un sogno.

Ancora indeciso se possa essere un semplice sogno o una premonizione, non faccio altro che pensare ai modi in cui potrebbe andare e come salvarmi.

 

Mi addormento, sono di nuovo ai comandi di quel maledetto aereo, non so se sia un sogno o la realtà, ho vissuto tutta la mattinata, quindi è difficile dirlo. Se è quel sogno stavolta le cose andranno diversamente, ho un piano. Stavolta viro prima, appena vedo la perturbazione, inutile, ci finisco dentro lo stesso. Le cose vanno nello stesso modo, l'aereo precipita. Sono più calmo dell'ultima volta, ho un piano, sveglio Marco e vado a recuperare il cannotto auto-gonfiante. Gli spiego lo stesso piano che gli spiego ogni volta, ma con una piccola variante : mi porterò dietro il cannotto. Tutto va' nello stesso modo, esco nuotando, ma con in una mano il cannotto, stessa ombra dell'altra volta, appena la vedo apro il cannotto, inizia a salire verso l'alto con molta forza, ma come incontra l'ombra si buca e cadono assieme, ho un po' più di tempo, provo a schivarla, inutile, stessa fine.

 

Non so quando succederà il fatto, e non riesco a capire quando è un sogno e quando è reale, durante la notte mi schianto, durante il giorno il volo va' normalmente. Ogni notte tento una tattica diversa, prima o poi qualcuna funzionerà. Sempre uguale, muoio sempre,

 

solo che dall'ultimo sogno non mi sono svegliato.

 

 

 

 

 

 

Si ringrazia @giulia tramaterra per i suggerimenti su come migliorare il racconto (e tutte le correzioni grammaticali)

   
 
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