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Autore: elybetta    29/07/2014    6 recensioni
[MIKORGAN]
Dal testo:
"Abbasso la testa beandomi soltanto della sua voce rauca, non lo capisco, perché deve sempre fare così? Il nostro rapporto è tutto battutine ambigue, provocazioni e gesti carini, mi manda veramente ai matti questo uomo pazzo! "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Morgan
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Come al solito siamo rimasti io e lui in camerino dopo la trasmissione. Non c’è niente di male, penso, siamo solo due amici, siamo molto amici a dire la verità, e perché due amici non dovrebbero chiudersi ogni santa volta in camerino e starci fino a notte fonda? Questo è tutto assolutamente privo di malizia, eppure perché ogni volta mi sento così? Prende la chitarra ed inizia a strimpellare qualcosa, guardandomi con quegli occhi profondi come due pozzi senza fine, ogni volta che li guardo rischio di caderci dentro e poi hai voglia a provare a riemergere da li.
Abbasso la testa beandomi soltanto della sua voce rauca, non lo capisco, perché deve sempre fare così? Il nostro rapporto è tutto battutine ambigue, provocazioni e gesti carini, mi manda veramente ai matti questo uomo pazzo! Non so perché ma mi ha sempre affascinato, fin dalla prima volta che l’ho visto con quei capelli argentati e la giacca simile alla mia. “Abbiamo la giacca giusta!” aveva detto quella volta facendomi ridere, non so perché lui è stato l’unico di cui mi ricordassi.
“Cos’hai? Sei stanco? Vuoi andare a casa?” mi chiede disturbando i miei pensieri.
“No” rispondo sforzando un sorriso. Mi sento troppo strano. Lui si alza dalla poltrona e si viene a sedere vicino a me. Mi appoggia una mano sulla gamba, io subito rabbrividisco, sta sera no Marco, stasera potrei non reggere a tutto questo. Mi guarda in modo strano e poi si accende una sigaretta. Guardo i suoi movimenti, le sue labbra sbuffare il fumo nell’aria.
“Tu ha andato a scuola per suonare la chitara?” gi chiedo cercando di distrarmi.
“No, ho fatto tutto da solo, a scuola mi rompevano perché sono mancino…ho imparato da me, tutto al contrario!” dice ridacchiando ed impugnando di nuovo il basso. Si alza in piedi e comincia a suonare qualcosa, ok, forse domandargli quella cosa non è stata esattamente una buona idea. Mentre suona fa dei movimenti e delle espressioni che, dio santo! E poi quei dannati pantaloni gli stanno veramente bene! Basta! Non pensare, non pensare, mi ripeto a mo di mantra mentre Morgan mi guarda ancora in modo strano.
“Tu sei capace?” mi chiede poi risiedendosi di fianco a me.
“No, solo poco” rispondo ancora un po’ turbato.
“Prova!” mi dice passandomi la sua chitarra. Io rimango li un po’ spiazzato, confronto a lui io posso sembrare solo un principiante, anzi un bambino che ha appena iniziato, ma lui continua a guardarmi aspettando, allora pizzico qualche corda eseguendo i pochi accordi che so fare.
“Non ci siamo!” dice scuotendo la testa. Io lo guardo contrariato, ti ho appena detto che non sono tanto capace, penso. Si avvicina ancora di più a me, troppo, ho il suo viso praticamente appiccicato al mio, posso sentire l’odore di fumo penetrarmi nelle narici, con una mano mi circonda le spalle, mentre con l’altra raggiunge la mia sulle corde. Sento che fra poco potrei sputare il cuore direttamente sul pavimento talmente ha preso a battere forte. Mi dice come fare, cerca di spiegarmi sfiorando ogni volta le mie mani, giuro io mi sto impegnando a seguirlo ma proprio non ce la faccio con lui così vicino, la sua voce diretta nell’orecchio, infatti continuo irrimediabilmente a sbagliare. Ad un tratto il suo sguardo si sposta dalle corde al mio viso, istintivamente lo guardo anche io, ora ci sono pochissimi centimetri di distanza dai nostri nasi.
“Cazzo, sei proprio negato Mika!” mi dice rimanendo in quella posizione. Mi perdo per un secondo nei suoi occhi, poi istintivamente il mio sguardo cade sulle sue labbra, quelle labbra piccole e rosse che spiccano su di un viso sempre pallido. La mia testa si muove da sola verso di loro, sono come in uno stato di trans, voglio solo baciare quelle maledette labbra, lui non si muove, rimane li a guardarmi fisso. Sento il suo respiro sulla mia bocca, mi fermo qualche secondo, poi chiudo gli occhi e appoggio la mia bocca sulla sua e subito sento il calore che emana, premo un poco di più, tastandone anche la morbidezza ma dopo poco sento la sua mano spingere sul mio petto, mi sposta leggermente da lui e mi guarda con gli occhi sbarrati.
“C-cosa fai?” mi chiede. Ecco, ho fatto la più grande stronzata di tutto il mondo, ma è colpa sua cazzo, è lui che gioca a fare i piccioncini con me! La chitarra mi cade dalle mani.
“Scu-scusa, io no so che ho pensato…” dico mettendomi le mani fra i capelli e togliendo i miei occhi dai suoi. Lui non parla, non dice niente, io mi sento solamente un coglione. Dopo qualche secondo trovo il coraggio di guardarlo, subito evita il mio sguardo e si alza in piedi tormentandosi i capelli, dove una volta c’era un folto ciuffo. E’ visibilmente imbarazzato, è la prima volta che lo vedo imbarazzato, pensavo non fosse nemmeno possibile. Mi alzo in piedi e mi avvicino ancora a lui, ho fatto una cazzata, non voglio che la nostra amicizia si rovini per questo.
“Scusa Morgan … io ..” in effetti non so che cosa dire per scusarmi, avevo voglia di baciarti, non sai da quanto ed ho provato a farlo, ma tu mi hai respinto, è questo quello che mi viene in mente adesso, ma non suonano molto come scuse, suonano più come: Sono un coglione ad aver pensato che tu ci potessi stare con me. Finalmente mi guarda, alza la testa verso di me, ma non parla. Perché cazzo non mi dici qualcosa? Qualsiasi cosa!
“Ora devo andare” mi dice con una voce bassissima. Ok forse andava bene qualsiasi cosa tranne questa. Si mette la giacca, prende il suo bel basso e se ne va mandandomi un ciao freddo come il ghiaccio. Io rimango in piedi in mezzo alla stanza come un povero deficiente, mi rendo conto di esserci anche rimasto male, ma cosa mi aspettavo? Sono proprio uno stupido.
 
 
Non lo vedo da due giorni, ma oggi potrei beccarlo negli studi per le prove. Oddio che cosa farò quando lo vedrò? Molto probabilmente proverò ancora a chiedergli scusa. Finisco di vedere le prove delle ragazze e mi dirigo verso i camerini, finalmente lo vedo. Non appena si accorge di me abbassa lo sguardo, io invece gli corro incontro.
“Morgan, io … te chiedo ancora scusa per la sera quando io…” gli dico sconclusionato.
“Senti Mika, smettila per favore di scusarti, non devi!” mi dice finalmente guardandomi in faccia. Non devo? Lo guardo un po’ confuso ma faccio cenno di si con la testa.
“Però noi siamo amici ancora anche se” continuo. Lui scuote la testa e poi mi prende per un braccio. Mi trascina dentro il suo camerino e chiude la porta, ma che cavolo gli è preso! E’ strano, non l’ho mai visto così.
“Ascolta Mika, per l’altra volta…” dice insicuro muovendo il corpo a destra e sinistra nervosamente.
“Io davero no so perché ho fato…” ancora che mi scuso, sono proprio un testone.
“Basta cazzo! Lasciami parlare per favore una buona volta brutto deficiente! Già è difficile così…” mi dice sbattendomi al muro con una mano e avvicinandosi a me. Non capisco da dove viene tutta questa aggressività, so solo che se fa così finisco di nuovo per baciarlo, già lo so!
Lo guardo un po’ sorpreso del suo gesto e faccio di si con la testa, questa volta deciso a farlo finire.
“Io, cioè tu…non ti sbagliavi l’altra sera, se hai pensato che io fossi stato d’accordo a baciarti, è solo che…” mi dice imbarazzato, non pensavo tirasse fuori questo lato così dolce ed impacciato. Il cuore inizia a battere più velocemente, quindi avrebbe voluto baciarmi anche lui? Quindi non sono un povero pazzo che s’immagina le cose.
“What?” mi esce da solo dalla mia dannata bocca! Sono troppo meravigliato da questa sua confessione. Lui fa una faccia ancora più strana, poi mi guarda come per zittirmi, e ce la fa.
“Stavo dicendo che, io avevo paura…non ho mai baciato un uomo!” dice tutto ad un fiato, per poi staccarsi da me ed appoggiarsi con la schiena sul muro opposto al mio. Adesso sta li a guardarsi le scarpe. Ora capisco, capisco tutto ma, allora perché ha fatto sempre lo sbruffone con me? Forse è solo una delle sue tante maschere. Alla fine era solo insicuro, in effetti lui è sempre stato etero, non avevo pensato alla possibilità che per lui fosse una cosa del tutto nuova. Mi viene da sorridere a guardarlo, vederlo così impacciato, davvero è la prima volta che lo vedo così, e questo suo lato non mi dispiace affatto, anzi mi fa pensare ancora di più a cose poco opportune. Mi avvicino a lui piano finchè non gli sono davanti. Lui mi guarda, è visibilmente confuso, ed un po’ lo sono anche io, mi abbasso verso di lui e metto le mani sulle sue spalle, avvicinandolo ancora di più a me.
“Cos’hai intenzione di fare ora?” mi chiede quando ormai è a pochi centimetri dal mio viso.
“Volio baciarte…” dico con un sorriso, è così tenero. Appoggio di nuovo le mie labbra sulle sue, lascio un piccolo bacio schioccante per poi ritornarci sopra assaporandole un po’ meglio, cerco di carpire le sue emozioni o le sue reazioni, e fino ad ora non sembra volere tirarsi indietro, ciò mi convince a spingermi un po’ più in là. Prendo a leccare le sue labbra, mentre avvolgo la sua vita con le mie braccia avvicinando maggiormente i nostri corpi, le sue mani restano lunghe sui fianchi, insisto ancora un po’ portando una mano sulla sua nuca ed infilando le dita fra i suoi capelli. Sento le sue mani accarezzarmi le braccia per poi stringermi le spalle mentre decide finalmente di aprire la bocca e far scontrare le nostre lingue. Un brivido fortissimo mi attraversa la schiena, lo sto facendo davvero, sto baciando il bastardo che mi ha sempre provocato facendomi impazzire e desiderare anche troppo questo momento. Ormai privi di ossigeno stacchiamo le nostre bocche l’uno dall’altro ansimanti.
“Lo sai che stiamo facendo probabilmente la più grande cazzata del mondo vero?” mi dice lui.
“Si” rispondo secco io continuando a tenerlo stretto.
“Ah…ok” dice mentre fa un piccolo sorrisino sghembo. Sta volta è lui che si avvicina a me, deve averci preso gusto. Ancora un altro bacio, sta volta più frenetico e passionale, non so dove cazzo arriveremo di questo passo, nella mia mente un’idea si è già formata, ma non penso sia il caso! Mi spinge contro un muro e continua a mordicchiare le mie labbra, quasi mi fa male, ecco il Morgan che ho sempre immaginato! Ad un tratto gli suona il telefono. Si separa da me e prende il cellulare intento a rispondere, lo prendo per il colletto della camicia e lo tiro verso di me.
“No rispondere!” gli dico prima di riappropriarmi delle sue labbra, ormai sono completamente partito. Ma lui dopo poco mi spinge con una mano sul petto e si allontana un poco.
“Smettila cazzo!” mi dice allontanandosi ancora di più. Sta parlando al telefono ed io sono ancora contro il  muro che lo guardo, lo guardo e penso solo ad una cosa. Finisce la sua dannata telefonata e torna a guardarmi. Non so che fare, cioè io saprei che fare, saltargli addosso,  buttarlo sul divanetto e fargli le peggio cose di questo mondo, ma veramente non posso.
“Ora devo proprio andare…ho le prove dei ragazzi, per cui” mi dice mentre si passa una mano fra i capelli.
“O-ok” rispondo mentre lo guardo aprire la porta, fa un passo ma poi si blocca, si gira a guardarmi e slanciandosi verso di me mi lascia un ultimo bacio sulle labbra, per poi andarsene chiudendo la porta. Faccio qualche passo verso il divano e mi ci lascio cadere di peso. Mi ritrovo a ridere da solo per la scena di poco fa!
“Ma che cazzo è successo?” mi chiedo ad alta voce mentre rido ancora, sento un vuoto allo stomaco se penso ai suoi baci. Mi passo una mano fra i capelli e mi ritrovo a pensare che non so come andrà a finire questa strana storia, ma per ora è molto divertente!
 
 
 
 
 
Ciaoooooo… :)
Ecco io, si io adoro i MIKORGAN!!!! <3 e niente anche se sto già pubblicando una long non ce l’ho fatta e ho scritto questa piccola OS :) prima o poi dovevo farlo! XD
Non so perché ma amo Morgan in versione un po’ più tenera ed insicura! ^////^
Spero sia di vostro gradimento! :)
ely
  
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