Storybrooke, 12 gennaio 2030, 01.45.

Il pavimento della cripta era gelido. Roland, Diana e Neal vi erano seduti sopra. Le teste poggiate alla parete scarna, attendevano l'arrivo degli altri.

Roland lanciò un'occhiataccia alla sorellastra. Lei e le sue malsane idee! Non riusciva a spiegarsi come potesse accadere ogni volta. Ogni volta finiva per ritrovarsi a sostenerla nelle sue bravate anziché ostacolarla, ed assieme a lui, tutti gli altri. Diana aveva una particolare influenza su di loro, non l'avesse conosciuta bene avrebbe sospettato di un qualche incantesimo, scagliato all'insaputa di tutti. Magari uno di quelli che aveva appreso di nascosto, frugando tra i libri di sua madre.

“ perché diamine ci siamo lasciati coinvolgere?” Roland diede voce ai suoi pensieri, rivolgendosi a Neal.

“me lo chiedo anch'io” mostrò la sua solidarietà, il “principino”, come usavano chiamarlo. Era identico a Charming, e non era solo l'aspetto distinto o i capelli biondi ed ordinati, ma anche le espressioni del volto, le movenze, i gesti.

“cos'è? I due “uomini” hanno paura?” li punzecchiò Diana, divertita.

“Non che l'idea di Regina furiosa mi entusiasmi, ma c'è differenza tra paura ed intelligenza” rispose prontamente Roland.

“l'intelligenza consisterebbe nell'evitare ogni forma di divertimento?” lo interrogò Diana.

“Ci sono altri modi per divertirsi”sentenziò Roland.

“Non tutti si divertono con arco e frecce! ” lo sistemò Diana. “ad ogni modo, nessuno vi tiene qui, siete liberi di tornare alle vostre cullette! “ concluse la ragazza, rivolgendosi ad entrambi.

“arriva qualcuno” informò Neal, udendo rumore di passi.

“eeeihlà!” Vincent, entrò nella cripta salutando allegramente, com'era solito fare.

“l''hai portato?” domandò Diana, prima che gli altri potessero ricambiare il saluto del ragazzo.

“certo” disse, porgendo il cappello alla ragazza. “ma non é stato facile trovarlo. Ho dovuto cercare in lungo e in largo nel negozio, prima di ..” tentò di puntualizzare, ma venne interrotto mentre spiegava.

“sì sì, bravissimo” si defilò Diana, portandosi dietro il cappello. Lo poggiò al centro della stanza e un sorriso eccitato le si accese in volto.

“dove diamine é Keyla?” bofonchiò subito dopo, incapace di trattenersi dall'utilizzare l'oggetto magico.

“Eccola!” una voce fece capolino dall'ingresso, e Keyla ne entrò.

“Perfetto ragazzi! Possiamo cominciare!” dichiarò Diana entusiasta. “niente più racconti! signori, state per vedere l'apertura di un portale con i vostri occhi! “

“ quindi, sei davvero in grado di farlo?” volle verificare Keyla .

“ oh certo! E tu mi darai una mano!” le sorrise Diana.

“ siete sicure di quello che state facendo?” prese parola Roland.

“ sei il nuovo grillo parlante di Storybrooke Roland?” questa volta fu Keyla a zittirlo.

“ mi arrendo” dichiarò il ragazzo, ormai stufo d'intervenire inutilmente.

Le due ragazze portarono le mani al di sopra del cappello e si sforzarono di replicare quanto avevano solamente sentito raccontare. Ad ogni modo, sembrò bastare, insieme sprigionarono parecchia energia e la magia aprì una piccola voragine sul pavimento.

“wow! Quest'affare funziona davvero!” esclamò compiaciuto Vincent, che non aveva mai riservato grande considerazione agli oggetti d'antiquariato che i genitori esponevano nel negozio di famiglia.

“ok, forse é il caso di fermarsi qui ragazze” fece un goffo tentativo Neal, ma nessuno lo prese in considerazione. Perfino Roland si era avvicinato ad osservare il portale.

“dove porta?” chiese Keyla, osservandolo, come ipnotizzata.

“ non ne ho idea” rispose Diana, compiaciuta quanto l'amica.

“buttiamoci dentro qualcosa!” se ne venne fuori Vincent, osservando la scena.

“ tipo cosa?” domandò Roland, interessato.

“ Vediamo ...” Vincent iniziò a frugare nelle tasche. “ questa potrebbe andare” allungò una scatolina alle ragazze.

“che cosa sarebbe?” domandò Keyla.

“non importa” dichiarò Diana, strappando la scatola dalle mani di Vincent e gettandola nel portale.

“ wow! Lo ha attraversato ed é sparita. É fantastico!” esclamò Vincent compiaciuto.

“è spaventoso” commentò Neal, per nulla convinto. “dovremmo finirla qui” ritentò per l'ennesima volta.

“proviamo ad ingrandirla” propose allora Diana, sempre più eccitata .

“facciamolo!” rispose all'invito Keyla.

Si concentrarono nuovamente, aprirono per bene i palmi e lasciarono che la magia facesse il suo lavoro. Quello che ne venne fuori le lasciò sbalordite: la voragine si era allargata a dismisura, più di quanto volessero, inglobando gran parte della stanza. D'istinto presero le distanze da quell'enorme portale e gli altri fecero lo stesso.

“chiudete quella cosa!” urlò con forza Roland, mentre si teneva incollato alla parete, assieme a Neal e Vincent.

“ci stiamo provando!” fu la risposta di Diana, che assieme all'amica, riusciva a malapena a reggersi in piedi, per via della pressione esercitata dal portale.

Ma proprio mentre il vortice sembrava ridimensionarsi, accadde il peggio.

Una figura spuntò dall'ingresso: al buio si riusciva a scorgerne solamente il profilo, basso e minuto, venir loro incontro.

“Liaaam!” urlò a fatica Keyla. “non fare un passo!” tentò di dirgli, ma prima che ci riuscisse, il fratellino venne letteralmente inghiottito nel vortice sotto gli occhi attoniti di tutti. Keyla lo seguì a ruota senza pensarci. La suole delle scarpe dell'amica, furono l'ultima cosa che Diana vide, prima di vederla sprofondare aldilà del portale.