Un'Incontro voluto dal destino

Kana stava passando una serata troppo poco movimentata per i suoi gusti, anzi per dirla tutta si stava annoiando, tutta colpa della sua curiosità e della voglia di passare del tempo con un ragazzo.

Ripensando a quella mattina maledì il momento in cui aveva letto il destino di Lucy dicendole che avrebbe trovato l'incontro voluto dal destino.

Ma era il destino di Lucy, non il suo. Non che il suo partner non fosse bello, anzi i lineamenti erano delicati e la pelle liscia, con i capelli neri e ordinati e gli occhiali che andavano ad incorniciare gli occhi castani e vividi, inoltre sembrava essere parecchio interessato a lei.

La prima impressione era stata buona, peccato che la cena si era messa male fin da subito, quando aveva rifiutato il vino per ripiegare sull'acqua.

Poi per tutta la serata aveva parlato dei suoi viaggi e dei luoghi che aveva visitato, Kana era sicura che Jacques era molto diverso da quel tipo.

Scosse la testa.

-Kana mi stai ascoltando?

-Scusa mi ero distratta... Stavi dicendo?

-Ti stavo parlando del mio romanzo

Ancora? Era già la quarta volta che glielo diceva ma la prendeva per una stupida?

Kana si finse interessata ancora una volta al discorso del ragazzino, eh si perché se le cose potevano mettersi male si sarebbero messe male, quel ragazzo era anche più piccolo di lei, insomma era un appuntamento da dimenticare... Maledetta Curiosità.

-Kana ti andrebbe di fare una passeggiata?

Eh adesso come si smarcava?

erano usciti dal ristorante e si trovavano in una zona limitrofa e poco frequentata di Magnolia con la luna che li illuminava.

Improvvisamente sentirono rumore di passi che si dirigevano nella loro direzione e Kana vide un ancora di salvezza.

Jacques si stava avvicinando con una sacca in spalla e l'espressione stanca di chi ha camminato molto, ma il suo sguardo parve ravvivarsi quando vide Kana anche se il sopracciglio alzato che indicava sorpresa dava da pensare.

-Ciao Jacques- esordì la mora.

-Yo, è un po di tempo che non ci si vede- aveva parlato tenendo lo sguardo sul ragazzo.

-Io sono...-

-Non mi interessa- lo interruppe Jacques -non ricordo i nomi delle persone insignificanti-

-Avanti, avanti fa il bravo- lo riprese Kana dandogli uno scappellotto.

-Beh, i ragazzini non dovrebbero intromettersi quando parlano i grandi no?-

-Ma come ti...- cominciò il ragazzo

-Allora non hai capito, devi sparire dalla mia vista!- queste parole furono accompagnate da una piccola vibrazione dell'aria, abbastanza potente da far capire al ragazzo che lui non stava affatto scherzando e fargli avvertire un po di pericolo.

Il ragazzo spaventato prima indietreggiò, poi si inchinò e infine girandosi cominciò a correre lontano da quel pazzo furioso che lo aveva quasi aggredito.

Jacques si girò verso Kana -Ti sei messa a fare la babysitter?

-Oh sta zitto... ero solo curiosa di vedere chi era l'incontro voluto dal destino di Lucy-

-Questa Lucy ha sconvolto Fairy Tail da quando è entrata... Probabilmente ero io l'incontro del destino di Lucy!- puntualizzò facendo l'occhiolino alla maga delle carte, che mise su il broncio che fece scoppiare a ridere Jacques.

-Andiamo, ti vedo troppo sobria per i miei gusti... Non è che poiché il ragazzino era troppo piccolo non vi servivano alcolici?- Un'altra risata.

-Smettila pazzo scatenato, offri tu?-

Jacques ci pensò su: -Ormai ho ricevuto l'eredità che mi spettava come erede del Casato Offenbach, penso che dovremo festeggiare no? Si offro io, decisamente, ma mi porti tu da qualche parte ahahahahahahah!-

Quello era il tipo di appuntamento che Kana preferiva, Jacques era un ottimo conversatore, ma lasciava perdere le vanterie e cercava di farla ridere.

Lo portò in un locale dove andava abitualmente una volta che la gilda fosse chiusa e lì cominciarono a bere .

-Perché non mi racconti qualcosa di te? Una tua avventura-

-La maggior parte delle mie avventure non sono proprio rose e fiori, comunque se bevi il quinto barile tutto d'un sorso ti racconterò una storia...

Kana non si fece pregare e bevve tutto d'un fiato il barile in questione

Jacques alzò il boccale in segno di brindisi -Adesso beviamo ancora, ti racconterò dopo quello che mi è successo.

Rimasero dentro la birreria fino a notte inoltrata e quando finalmente uscirono Jacques si rimise la sacca in spalla e guardò Kana che barcollante gli sorrideva.

-Hai un posto dove andare stanotte?- gli chiese

-Ora che mi ci fai pensare no, avevo pensato di dormire in gilda almeno per stanotte, vabe credo che mi arrangerò da qualche parte.

-Vieni a casa mia, ho un letto in più...

-Ah mia cara, se vengo a casa tua non serviranno due letti- le rispose con fare malizioso

-Pervertito- gli disse la ragazza.

L'appartamento di Kana non era lontano dalla birreria e ci arrivarono in pochi minuti, che avrebbero potuto essere attimi se non fosse per il ritmo barcollante e la risata facile dei due che si appoggiavano l'uno all'altro per riuscire a salire gli scalini.

Aperta la porta Jacques e Kana entrarono e si sedettero sul divano a recuperare fiato; erano molto vicini e i capelli della mora solleticavano il collo al ragazzo che si sentiva euforico per l'ingente quantità di alcol bevuto.

-Sarà meglio andare a letto- gli disse Kana ridestandolo.

-Eh me lo dici così?- scherzò ancora Jacques

-Idiota pervertito- Kana si alzò e prendendolo per mano lo portò in un'altra stanza dove avrebbe potuto dormire.

Prima che però lo chiudesse in quella piccola stanzetta Jacques riuscì ad afferrargli la mano e a portarla tra le sue braccia, affondando un dolce bacio sulle labbra della maga.

-Meglio così o quando sono incosciente?-

-Meglio così- rispose Kana senza fiato, arrossendo e dando la buonanotte a Jacques.