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Autore: GaaRa92    08/09/2008    8 recensioni
Quattro ragazzi ancora inesperti nell’affrontare il successo che li ha travolti come un fiume in piena, un manager stufo marcio di fare il babysitter e una ragazza che necessita di essere definita tale… Condite il tutto con un po’ di sano umorismo ed ecco a voi la mia seconda long- fiction sui Tokio Hotel! “E’ accaduto circa due anni fa… Non voglio provare a ricordarlo mai più…” * “Sin dal primo anno ecco.. ho avuto un debole per te” Non riusciva a guardarlo negli occhi, la lunga frangetta nera li ricopriva, vergognosa. Il battito era ben percepibile.. “Ma tu dovresti saperlo… IO ODIO LE RACCHIE” … …Io ODIO le racchie… Racchie.. RACCHIE… Un rumore sinistro, di vetri andati in frantumi riecheggiò nel corridoio…
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Anche se ho un’altra storia in cantiere che necessita di essere finita non ho potuto proprio fare a meno di incominciare a scriverne un’altra. L’idea mi ha attraversata come un lampo, un paio di mesi dopo aver seguito un anime che mi ha parecchio entusiasmato e da cui la storia prende spunto (SENZA ALCUN SCOPO DI LUCRO OVVIAMENTE).

Dedico questa storia alla mia migliore amica, la mia assidua lettrice e sostenitrice…

 

 

 

 

LA TORTUOSA STRADA PER DIVENTARE UNA RAGAZZA

 

 

Capitolo I: La Scommessa

 

 

Il sole sorgeva alto nel cielo quella mattina e riscaldava caldo l’intera cittadina ancora un poco assopita.

 

“Dannazione!!!”

“Che succede? Qualcosa di sbagliato?”

“Bill non dovresti strillare così, lo sai che Tom è piuttosto irritabile ultimamente”

 

Georg scosse leggermente il capo, sorseggiando nuovamente il suo caffè. Anche se aveva solo 19 anni quello era diventato uno dei suoi inseparabili amici già da un po’ di tempo, più o meno quando erano riusciti a debuttare.

 

“Siete voi che siete troppo calmi!”

 

Ma gli altri tre ragazzi ancora sembravano non aver capito la strana reazione del frontman, era solo uno strano sogno o Bill stava realmente urlando a squarciagola senza un motivo ben preciso?

Tom si passò assonnato una mano fra i folti dreads, lanciando un’occhiataccia al promotore di quel chiasso inutile e immotivato che aveva osato interrompere le sue 13 ore di sonno.

 

“Scusa ma proprio non capiamo: dov’è il problema Bill?”

 

Gustav prese una sedia verniciata di bianco e un po’ scrostata e ci si lasciò mollemente cadere sopra, strusciando i piedi sopra il tappeto di erba appena tagliata, adorava camminare scalzo in giardino di prima mattina, soprattutto quando l’erba era tagliata di fresco.

 

“Non è oggi il giorno in cui deve arrivare la ragazza???”

 

A quelle parole i ragazzi si fermarono pensierosi e delle parole risuonarono lontane, accompagnate da delle immagini un po’ sbiaditi di alcuni giorni prima…

 

Alcuni giorni prima…

 

“Allora, perché ci ha convocati tutti oggi?”

 

Il tono di voce di Bill era tra lo spazientito e l’incuriosito, ancora non gli era andata giù l’idea che David li avesse piantati in asso per ben 3 mesi.

Già, proprio così, un giorno spazientito più che mai li costringe in fretta e furia a fare le valigie e a recarsi lì, da una vecchia amica e complice del mestiere… “Dovevano Crescere!” eccolo il fottuto motivo! E tutto questo solo perché Tom si era fatto beccare per l’ennesima volta con una ragazza…

Ed ora eccoli lì, abbandonati a loro stessi, con una donna pazza ed esuberante che aveva il compito di insegnare loro a gestirsi, come se non sapessero farlo da soli!

 

 

“Presto fatto, ho da chiedervi un favore. Ho organizzato tutto perché mia nipote potesse trasferirsi qui in questa villa..”

<”Che fortuna! Una ragazza qui!”

Gli occhi di Tom si illuminarono impertinenti, ansiosi di saperne di più riguardo a quella dolce novità, era circa una settimana che era in forzata astinenza.

 

“E noi dovremmo?”

Anche Gustav s’inserì curioso nella discussione, una ragazza lì? Ma conoscevano Tom?!?

 

“Mi piacerebbe che voi quattro collaboraste tutti insieme per fare di lei una ragazza affascinante e rispettabile”

Tranquillamente la signora tirò una lunga boccata dalla sigaretta, che ripose lentamente sul posacenere nel basso tavolino di mogano posto fra loro. Avrà avuto non più di 45 anni, una bella signora, alta, slanciata, con dei lunghi capelli castani che le ricadevano morbidamente sulle spalle, incorniciando con qualche boccolo il viso.

 

“Cosa??? E perché dovremmo fare tutto questo?”

 

Gli occhi di Bill ardevano del sacro fuoco della ribellione, non dimenticava certo tanto facilmente gli affronti e cercare di dimenticare che aveva il bagno in comune con Tom, nonostante la casa disponesse di bagni sufficienti per una popolazione, non era una cosa su cui si poteva soprassedere tanto facilmente.

Ma la donna, avendo previsto uno scatto come quello, tirò un’altra lunga boccata dalla sigaretta e con un sorriso di chi vuole contrattare a suo favore disse

 

“Bé, se vi dovesse decidere a trasformare la mia Käthe in una splendida ragazza… DIRO’ A DAVID CHE NON AVETE BISOGNO DI UN ALTRO MESE QUI E POTRETE TORNARE ALLA VOSTRA VITA!”

“Davvero?”

I tre non potevano crederci, tornare alla vita di prima? Un sogno, un’utopia. Tutti tranne Gustav erano pienamente entusiasti, per lui non era un problema continuare su quella scia, anche se tutto sommato non gli dispiaceva tornare ad avere la propria suite, il proprio bagno e qualcuno che potesse cucinare.. Bill era davvero un pessimo cuoco, per non parlare degli altri due, una causa persa…

“Non sta scherzando?”

“MA!”

“Ecco te pareva, le note dolenti”

La gioia di Tom si affievolì un poco e il ragazzo si lasciò andare sul morbido divano, attendendo che la “vecchia” avesse finito.

“Ma se fallirete.. IL VOSTRO SOGGIORNO QUI TRIPLICHERA’”

 

I ragazzi furono presi da panico… 9 mesi ancora lì dentro???

Senza parrucchiere?

Senza ragazze?

Senza libertà?

Senza spazi privati?

La scelta non era affatto semplice se contiamo che in gioco c’erano le cose a cui i quattro tenevano di più… Ma l’idea era allettante, con Tom e Georg che bazzicavano continuamente le ragazze avrebbero pure avuto qualche chance in più no? E che dire di Bill? Se si trattava di make up lui era il più adatto e sicuramente Gustav il più sensibile in materia… e allora perché non tentare?

 

“ACCETTIAMO!”

“Perfetto! Così posso partire senza preoccupazioni!”

“Partire?”

“Affido tutto a voi, fate un buon lavoro con Käthe!, Ci vediamo!”

 

E con un gesto teatrale la donna si lanciò dalla finestra, per poi comparire nuovamente a bordo di una scala di corde, fissata ad un elicottero…

 

“Quella donna è completamente pazza!”

 

 

***

 

 

Mentre i ricordi facevano lentamente breccia fra i neuroni dei quattro ragazzi qualcosa si mosse fra le folte siepi di rose lì vicino, e quel qualcosa attirò l’attenzione dei quattro, che si voltarono all’istante, incuriositi.

 

“Che cos’è?”

“Potrebbe essere un gatto, ce ne sono molti che bazzicano da queste parti”

 

Lentamente il biondino si avvicinò alla siepe, cercando di far avvicinare la bestiola titubante.

Improvvisamente una sagoma scura fuoriuscì dalla siepe, facendo indietreggiare il quartetto.

 

“AaAaAaAa!!! Ma che cazzo è???”

“Bill che cazzo! Levati dai coglioni!”

Il ragazzo senza pensarci troppo era saltato in braccio al fratello, spaventato dalla sagoma scura che ciondolante si avvicinava mestamente a loro.

 

“Sembra umana.. Non sarà.. Käthe?”

“Si sono io, Käthe…”

 

La ragazza era fasciata da una lunga gonna multicolore e sporca, che le arrivava fino ai piedi, chiusi in un paio di sporche scarpe da tennis, una maglietta a maniche lunghe copriva interamente il busto, accompagnato da una lunga chioma di capelli corvini, un po’ scompigliati e con una frangetta che non lasciava intravedere gli occhi.

 

“COSA??? Questa sarebbe Käthe???”

 

I quattro fissarono sbalorditi la nipote dell’arcigna signora.. Non potevano matematicamente essere imparentate: bella-brutta, vestiti alla moda-vestiti da sfigata… Eppure contro ogni aspettativa dei quattro la ragazza con cui avevano scommesso i loro 9 mesi di reclusione aggiuntivi era proprio lei.

A debita distanza di sicurezza le fecero largo nella lussuosa villa, guidandola fino alla sua stanza. Qui la ragazza si rinchiuse velocemente, senza dare loro il minimo cenno di saluto o di vita.

 

 

“Certo è un bello shock constatare con i propri occhi che non tutte le ragazze sono delle belle principesse..”

“Meno male che ci sei arrivato fratellino, non serviva certo una scienza per capire che quella è solo una brutta racchia e noi siamo nella merda fin sopra ai capelli”

“In effetti non la vedo una cosa semplice…”

 

Georg si lasciò andare sul divanetto dell’ampio salone, tra lo sconfortato e il pensieroso, incerto sul da farsi. Non potevano minimamente sospettare che la ragazza in questione fosse in quello stato.. Era raro ultimamente venire a contatto con ragazze obbiettivamente brutte, data la gente che erano soliti incontrare ai party pre e post concerto. Avevano sinceramente dimenticato che potessero esistere persone così noncuranti del proprio aspetto fisico.

 

“Allora è questo che sono.. Una scommessa..”

Käthe non aveva potuto proprio fare a meno di ascoltare quanto i quattro si erano detti e dalla sua piccola postazione aveva udito ad ogni singola parola proferita fin ora.

Ferita uscì velocemente, nella notte, per non fare più ritorno…

 

 

-No mi rifiuto di pensarci! Una ragazza non può non voler desiderare di essere bella! E’ contro natura MERDA!-

Mentre Bill cercava di fare ordine tra i proprio pensieri una chioma fluttuante di lunghi capelli corvini catturò la sua attenzione.

-Ma dove cazzo ha intenzione di andare a quest’ora? Quella è tutta pazza!-

 

“Mi sono ricordato che devo fare una cosa, ci vediamo dopo”

E senza lasciare il tempo agli tre componenti della band di ribattere Bill uscì nell’oscurità, camuffato alla meno peggio, per evitare che i loro 9 mesi di reclusione forzata divenissero una cruda realtà.

Aveva perso le sue tracce, ma correva ugualmente a perdifiato sull’asfalto, nero come la pece, scrutando meglio che poteva alla ricerca di Käthe.

Un urlo, un rumore di passi affrettati. Doveva essere lei!

Corse senza pensare bene cosa fare: Käthe era a terra e quattro brutti ceffi sulla cinquantina le erano attorno, sbeffeggiandola senza ritegno, in attesa che lei crollasse.

Käthe era assolutamente pietrificata, non riusciva a muovere un singolo muscolo, perciò non sentì neanche che la mano diafana di Bill l’aveva afferrata e tirata su, verso di se.

 

“Andiamo, non è l’ora adatta per uscire a farsi un giretto. Muoviti su! Non li ascoltare!”

 

Con forza il ragazzo la strattonò, incitandola a seguirlo per ritornare a casa, dove li aspettavano gli altri tre ragazzi.

 

“Se decidi di farti un giretto la prossima volta almeno avvertici, questa non è sicuramente l’ora migliore per uscire da soli..”

 

La voce del ragazzo suonava un po’ dura, come il rimprovero di un padre, felice però di aver ritrovato la figlioletta smarrita, ma la ragazza non vi fece caso, l’unica cosa che aveva catturato la sua attenzione era la calda pelle del ragazzo intrecciata saldamente con la sua, per impedirle di scappare nuovamente.

 

Entrati in casa un odore poco confortante di bruciato proveniente dalla cucina li accolse.

 

-A quanto pare Tom non è poi così meglio di me ai fornelli!-

 

E con un ghigno soddisfatto Bill si diresse a passi fluidi e svelti in cucina, ansioso di ammirare il disastro del fratello.

 

“Ahi! Merda mi sono anche tagliato un dito! Che cazzo questi non sono lavori per un chitarrista, io dovrei solo stare lì a pizzicare le corde della mia Gibson e nient’altro e invece che mi ritrovo a fare? A cucinare un cazzo di piatto pronto!”

 

Tom aveva perso completamente le staffe, erano settimane che non riuscivano a cucinare un piatto decente e il loro conto era stato momentaneamente bloccato dal “diavolo David”, perciò non potevi neanche permettersi di ordinare qualcosa di commestibile.

 

“MERDA!”

 

Furioso più che mai si succhiò avidamente il sangue dal piccolo taglio sull’indice sinistro, guardando furioso Georg e Gustav, che divertiti osservavano un Tom più furioso che mai con un grembiule rosa che ricopriva appena i larghi jeans taglia XXL.

 

“Che dite almeno sarà capace di cucinare la ragazza?”

“Non so, come aspetto non sembra promettere un granché, perlomeno ancora non ha risvegliato i miei neuroni famelici”

 

E con un piccolo sorrisetto di chi la sa lunga il rastaro si passò lentamente la lingua attorno al piercing, giocherellandoci impaziente.

 

Inaspettatamente sulla soglia apparve Käthe, brandendo un coltello da cucina piuttosto affilato. Un brivido percorse la spina dorsale dei quattro, che timorosi indietreggiarono alla vista della ragazza.

Chi fosse entrato in quel momento avrebbe sostenuto di star vedendo una ragazza schizofrenica in preda a una crisi mistica: senza alcun ritegno Käthe aveva squartato e tagliuzzato il pesce, con cui freneticamente aveva incominciato a comporre vari piatti.

 

Circa mezz’ora dopo, un poco titubanti i quattro assaggiarono le prelibatezze, che risvegliarono dopo molto tempo le papille gustative assopite dei quattro rockettari.

 

“Delizioso!!! Dovrò perdere un chilo dopo la scorpacciata di oggi!”

 

Senza alcun ritegno i quattro spazzolarono in pochi minuti ogni portata che ricopriva il tavolo, cercando di non preoccuparsi in maniera troppo rilevante dei chili di troppo che avrebbero messo su.

 

“Bene.. Adesso piccola che ne dici di farci vedere il tuo bel faccino, con quei capelli negli occhi non vediamo nulla”

 

Nonostante lo stomaco del chitarrista fosse pieno la voglia di scoprire il viso della ragazza lo vinse e così, per quanto lo potevano permettere i larghi jeans, si alzò velocemente e prese a rincorrere la ragazza intorno alla stanza.

 

“Non ci penso neanche! Lasciami stare! Non mi toccare!”

“Come siamo frenetici!Voglio solo vederti meglio”

“Tom lascia perdere…”

Gustav esasperato rivolse gli occhi verso gli altri due, in cerca di un appoggio che non arrivò.

 

Con uno scatto stranamente fulmineo bloccò la ragazza, che immobilizzò a terra e con un piccolo elastico per capelli, nonostante Käthe si divincolasse più che mai, tolse i capelli dalla faccia…

 

Due occhi grigio-lilla lo squadrarono severi e uno schiaffo non tardò ad arrivare, facendo spostare forzatamente il rastaro. Per un istante i loro occhi si incontrarono, fino a quando una forte epistassi non costrinse Käthe a voltarsi immediatamente, era inutile le succedeva sempre.. Non poteva farci nulla…

Velocemente Käthe corse in camera sua, lasciando i quattro letteralmente sbigottiti.

 

“Bè dai non sembra messa poi così male..”

“GUSTAV SPERO TU STIA SCHERZANDO! Aveva la pelle grassa e segnata da una costellazione di punti neri da fare invidia alla Via Lattea!”

 

Bill era scandalizzato! Possibile che una normale ragazza non potesse massaggiarsi giornalmente una lozione per il viso? Questo l’avrebbe certamente aiutata!

 

“No! Ho deciso! CE LA FAREMO! Lo faremo per la libertà!”

“SI! PER LA LIBERTA’”

 

E accesi da un sacro fuoco incrociarono quattro spade immaginarie da far invidia ai moschettieri, decisi più che mai nel perseguire la scommessa, ormai erano in ballo e dovevano ballare!

 

 

 

 

 

Nota: Ed ecco qui il primo capitolo! Spero di non avervi annoiato troppo e anzi di avervi incuriosito!

Ce la faranno i nostri eroi a trasformare Käthe? Riusciranno ad ottenere la libertà o resterrano reclusi e lontani dal loro sfarzoso mondo per altri 9 mesi? Tutto questo lo saprete se continuerete a seguirmi!^^

Please RECENSITE così vedo che ne pensate!

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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