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Autore: Mamoru_Kurosawa    08/09/2008    4 recensioni
Capitolo unico - Un ragazzo aspetta la fine del matrimonio del ragazzo che gli piace, così da poter definitivamente accettare la sua sconfitta.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione
Il racconto che state per leggere contiene le riflessioni vere e proprie dell'autore.

Io ti aspetterò per sempre
(Scritto da Mamoru Kurosawa)

Se qualcuno si fermasse ad osservare, anche solo di sfuggita il mio corpo, la prima cosa che noterebbe, sarebbero le piccole cicatrici sulle mie braccia, sulle mie gambe e sulla mia fronte. Piccole macchie dalla forma circolare, che sulla pelle per colpa del sole, sono diventate più scure e quindi impossibili da nascondere. 
Il mio corpo è rovinato, ma dei commenti di chi si ferma a guardarmi mentre cammino per le vie della città, non do alcuna importanza.
Quegli occhi continuano a parlare, ma io passo oltre senza rispondere. La maleducazione a loro concessa, perchè vestiti tutti uguali ed eleganti, con un abbigliamento perfettamente idoneo al clima rigido di questa mattinata di fine estate, mi disgusta e diverte allo stesso tempo.
Sono una persona contorta, che ormai si sente parte del mondo solo quando odiata dalla gente.
Il dolore che continuo ad ingoiare mi rende sempre più forte, io ne sono certo, e non smetterò, finchè il loro  sussurrare non sarà per me, nient'altro che un'insignificante voce immaginaria nella mia testa.
Il vento che accarezza la mia pelle, mi costringe a rannicchiarmi sofferente su me stesso, mentre con gli occhi, continuo a perdermi nel tremolio di quella pozzanghera davanti a me, che nonostante il continuo via e vai della gente, resta immobile e quasi priva d'increspature.
Mi chiedo il motivo del mio continuo desiderio nei confronti di una persona per me irraggiungibile, ho accettato l'idea di provare un simile sentimento per qualcuno che non fosse una donna, ho guardato negli occhi la madre che mi ha concepito, che allontanandomi con un poderoso schiaffo, è riuscita a farmi piangere ma non redimere, e nonostante tutto, continuo ad avere paura di questa realtà.
Io credo che amare non sia mai una perdita di tempo, anche se dovesse rivelarsi l'ennesima presa in giro, noi continuiamo ad accumulare le nostre esperienze, nella speranza che un giorno il vero amore bussi alla nostra porta. L'ingenuità che io continuo a porre come base su cui costruire il mio carattere, so bene che alla fine, finirà solo con il distruggermi, facendomi sprofondare sempre di più nell'agonia e nel dolore del sentirmi sempre solo e abbandonato, però non ha importanza, ciò che conta davvero per me adesso, è resistere alla tentazione di venire a cercarti, di volerti costantemente qui al mio fianco, e non come un amico, ma come qualcosa che io faccio ancora fatica a definire bene. Inspiegabile e puro affetto provato con trasporto, non ci sono bugie o secondi fini, è con te che voglio stare.
Stringendomi le spalle sussulto, colpa dei miei braccialetti borchiati, fanno pressione sulla mia pelle, e come le labbra sul collo dell'innamorato, lasciano il segno. 
Perchè continuo ad aspettarti? Io non me lo so spiegare. Chiunque arrivato a questo punto lascerebbe perdere, fregandosene e ricominciando da capo, io invece rimango qui senza muovermi. Passano le ore, ma le mie gambe rimangono ben piantate a terra, la temperatura continua a scendere, ma il mio cuore si regola di conseguenza, riesco a sentire le pulsazioni del sangue concentrarsi nelle dita, nel mio petto e all'altezza delle tempie.
Dove sei? Molto probabilmente sarai a casa di quella donna, il matrimonio è fra quattro settimane, un mese praticamente, eppure non riesco a credere, mi ostino a sperare in qualcosa di veramente assurdo e impensabile. Continuo a sperare nel tuo ritorno.
Girano delle strane voci ultimamente. Pare che qualcosa, una scintilla per così dire, abbia scatenato una lunga serie di litigi e incomprensioni, alcuni azzardano perfino a dare ormai persa la vostra unione al cospetto del Cielo. Che cosa dovrei provare? Dovrei sentirmi felice per questo? Dovrei provare piacere nel sapere che tutto quello per cui hai tanto lottato, ti sta lentamente sfuggendo dalle mani, senza che tu possa farci niente? Sarei un bugiardo se dicessi che non è esattamente quello che sento, Io non sono una persona buona, ma sono sincero con me stesso e senza troppi problemi, faccio in fretta a mettere in chiaro le cose con me stesso.
Forse è per questo che mi è così difficile avere degli amici, non esiste un rapporto di totale fiducia, le bugie ci servono semplicemente per evitare il dolore a chi ci sta intorno, anche se, non sempre funziona così.
Il passato mi sta di nuovo travolgendo, e io non faccio nulla per evitare la sua corrente, in fondo, i ricordi del tempo trascorso insieme, sono l'unica cosa che mi legano ancora a questa vita. Se io morissi infatti, sarei costretto ad abbandonarli qui, su questa terra fredda e insensibile, e io non voglio, non sono ancora pronto a dirti addio e forse, non lo sarò mai.
Che senso ha tutto questo? Vale davvero la pena di soffrire così per un amore a senso unico? Io vorrei tanto voltare pagina, ma ora  mi è del tutto impossibile, voglio continuare a perdermi nei tuoi occhi, nei tuoi sorrisi, e lasciarmi andare fra le tue braccia, come ho sempre fatto prima della mia confessione.
Se amare veramente qualcuno significa essere disposti anche a morire per lui, allora io posso dire di aver amato, e di stare continuando ad amare tutt'ora. Ormai non penso più, che se io fossi in fin di vita, lui sarebbe disposto a seguire il mio destino, ma va bene così, è così che deve andare, è così che deve finire.
Un momento privo di eventi, in cui la vita sembra scorrere lasciandoti indietro. Il piacere del dolore passato che continua a bagnare anche quello presente. 
Tastando la mia tasca con la mano destra, il pacchetto di sigarette ormai ripiegato su se stesso in mille modi. viene afferrato dalle mie dita affusolate. Odio fumare, non so nemmeno perchè ho cominciato, non lo faccio per sfogo, non lo faccio per passare il tempo, lo faccio perchè mi va di agire così. Seguo i miei desideri e poi li soddisfo.
Ma con lui non mi sono mai preso simili libertà.
Quando ha iniziato ad introdurre una donna nei nostri discorsi, ho capito che prima o poi avrebbe preso le distanze da me, così due anni dopo mi dichiarai con un bacio. Approfittai del fatto che avesse sonno per farlo riposare nella mia stanza e poi, mi avvicinai alle sue labbra. Ero nervoso e spaventato per le conseguenze che la mia azione avrebbe scatenato tra noi due, tremavo, e questo si rivelò fatale per me.
Quando lo baciai restai come paralizzato, e in quel momento i suoi occhi, aprendosi si riflessero nei miei.
La nostra amicizia è morta con quel bacio.

*   *   *


Il tempo può essere ignorato ma nessuno è in grado di fermarne il corso, ho cercato di distrarmi ma mai di dimenticare, e ora attendo il suono delle campane volte al mezzogiorno, perchè quando anche l'ultimo rintocco sarà stato battuto, io sarò libero, e anche la speranza contemplata per anni, si scioglierà in me con un ultimo pianto.
Di nuovo su queste scale resto immobile, chiudo gli occhi e alzo lo sguardo al cielo sereno e privo di nubi.
Passano le ore, il momento si avvicina, stringo i pugni al mio fianco e prendo in mano il cellulare. Ti dirò
addio, augurandoti di essere felice.
Sospiro, inizio a contare.
- Dieci...nove...otto...sette...sei...cinque...quattro...tre...due...u... -
La vibrazione del telefonino mi sconvolge. Lo lascio cadere mentre la suoneria prende a squillare e a ripetersi.
Batte sui gradini, strisciando ai piedi dell'ultimo, mentre io impassibile resto a guardare senza fare niente. Respiro a fatica, deglutisco con sforzo, e mi chiedo chi sia.
Insiste, continua a chiamare.
Sei tu?
Muovo un passo, poi un altro, ma ecco che tutto finisce.
Non voglio sapere chi mi ha cercato, così allungo la mano per raccoglierlo, ma la suoneria di nuovo ricomincia. Le dita coprono il suo nome, che cosa devo fare?
- Smettila... -
Prego il cellulare di non continuare.
- Smettila... -
Ora rivolgo quelle stesse parole a me stesso.
- Smettila di fuggire! -
Accetto la chiamata senza nemmeno sapere chi sia. Non dico
pronto, non dico nulla.


Una voce nel mio orecchio sussurra una frase, che io all'improvviso avverto anche alle mie spalle.
- Non ce l'ho fatta... -
Dei passi si fermano dietro di me, e un forte bruciore agli occhi mi costringe a chiuderli. Le ciglia si bagnano, e una lacrima mi scivola sulle labbra.
Il mio respiro trema e come se non bastasse, il petto mi scoppia.
Vedo due braccia cingermi le spalle e spingermi indietro.. L'odore di quel profumo, il calore di quell'abbraccio, sono per me ricordi indimenticabili.
Continuare a sognare e ad avere speranza, il più delle volte si viene ricompensati con delusioni e tradimenti, però se quello in cui noi riponiamo parte della nostra vita si realizza, quale dolce e meravigliosa sensazione si prova.
Amare non è mai una perdita di tempo, e con questo mio sentimento ormai allo stremo, mi volto verso quel respiro. Posso riaverti qui vicino a me, posso di nuovo piangere sulla tua spalla, ma qualcosa di nuovo sento dentro di te.
La luce che trema nei tuoi occhi, accenna le lacrime trattenute finora. Sorridendo ti sfioro uno guancia.
Se ripenso a tutto il tempo che ho trascorso, giorno dopo giorno, ad aspettarti, io mi sento strano. Il dolore provato è intenso come l'amore che sto provando ora, ma non ha più importanza.

Abbracciandoti non ti chiedo nessuna spiegazione, l'agonia è finita, ora pensiamo solo a noi stessi.  





 
 
  
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