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Autore: Vanel    30/07/2014    0 recensioni
Estate, tempo di amori e piccole relazioni di poca durata.
Ma questo non è stato il caso di Alice;dopo sette lunghi anni torna nella città dove aveva passato le migliori vacanze da adolescente e dove aveva trovato il suo primo amore.
Tanti ricordi la sommergono, perché quell'amore estivo lei non l'aveva mai dimenticato e forse perché era destinata a ritrovarlo;
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quell'amore estivo mai dimenticato'
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Che cos'è quella sensazione quando ci si allontana dalle persone e loro restano sulla pianura finché le si vede appena come macchioline che si disperdono?...È il mondo troppo vasto che ci sovrasta, ed è l'addio. Ma noi puntiamo avanti verso la prossima pazzesca avventura sotto i cieli.



 

Questa storia contiene le famose quattro estati di Alice a Nocir raccontate brevemente.

Per capire il presente, bisogna conoscere il passato.
Inoltre, cinque addii a Nocir, in cinque modi diversi.

 
"Dirsi Addio non basta, dirsi Sempre promette"



 
10 Giorni dopo

Erano passati 10 giorni dalla partenza da Nocir, ma a differenza delle Estati in mente ad Alice, le cose andarono in maniera differente.

Ricordava quella di 10 anni:
Alice a quel tempo, odiava Carlo, ma era diventata amica di Simone, che sin da piccolo si era dimostrato piuttosto amichevole.
Erano diventati amici facendo i castelli di sabbia e le piste per le biglie in spiaggia.
Carlo era geloso, perché Alice aveva portato via il suo compagno di giochi, Simone.
Alla partenza di Alice, Simone pianse molto.
"Promettimi che l'estate prossima torni"
"Sempre, mamma ha detto che torneremo sempre qui! Non vedo l'ora di giocare di nuovo con te"

 
***
11 ANNI
E fu così anche l'estate dopo, quella dove anche Carlo si accorse di Alice.
Alice però apprezzava di più la compagnia di Simone, come amico.
Iniziava però a provare per Carlo sentimenti contrastanti, l'odio per averla evitata ed ignorata l'estate scorsa, e qualcosa di diverso, una simpatia.
Una sera di quell'estate, nella hall dell'hotel, Alice si ritrovò a parlare con Carlo.
"E così a te piace...Simone?"
"Cosa? No! Per me Simone è un amico, ma gli voglio tanto bene"
"Lui non crede sia così, lo sai?"
"Non è vero! Bugiardo"
"In spiaggia tutti dicono che è cotto di te"
"Io e Simone siamo solo amici, stupido"
"Menomale"
"Scusa?"
"Ho detto: Menomale"
"E perchè?"
"Perché mi sa che forse sarei geloso"
Alice non chiese mai di chi sarebbe stato geloso il Carlo di 11 anni, se di lei o di Simone, ma quella conversazione le bastò per capire cosa voleva.
E alla partenza di quell'estate, non c'era solo Simone a salutarla.
"Ali! Un altro anno, ma poi torni? Si!?"
"Certo Simone! Come quest'anno, ti voglio bene"
"Anche io"
"Sei un grande amico per me"
"...Anche tu"
Simone se ne andò perché non voleva piangere davanti ad Alice.
E mentre lei lo guardava allontanarsi, qualcuno da dietro le coprì gli occhi.
"Oh! Chi è!?"
"Ahah, sei facile da spaventare"
"Stupido!"
"Ehi, volevo solo salutarti"
"Wow non mi odi"
"In realtà dovrei  ma no, non ti odio"
"Ci vediamo l'anno prossimo?"
"Beh ovvio, stessa spiaggia stesso mare dopotutto"
Alice dovette confrontare i due amici, il piccolo Simone tenero e buono, Carlo scherzoso e complicato.
Sarebbe stato tutto più facile se Alice non avesse amato le sfide.

 
***

Nell'estate dei suoi 12 anni, Alice era cresciuta e dovette fare i conti con un sentimento che nell'anno prima era ancora sconosciuto: L'Amore.
Quando tornò a Nocir quell'estate, Simone era cresciuto di altezza mentre Carlo era diventato ancora più bello.
I due amici facevano impazzire già tutte le ragazzine presenti in spiaggia, specialmente Carlo.
Mentre Simone avrebbe potuto fare anche meglio di lui, ma non voleva, per lui c'era solo e soltanto Alice.
All'arrivo in spiaggia, Alice dovette fare i conti con tante emozioni, il ritorno, l'ansia, e i due cuori.
Simone appena la rivide la sollevò da terra e le baciò al guancia.
Alice si  sentì in imbarazzo, chissà quante volte l'aveva presa in braccio nelle due estati precedenti, ma adesso era diverso.
Si sentiva in imbarazzo, non era più una bambina infondo.
Quando toccò a Carlo, lui era proprio dietro Simone, e al suo fianco c'era una ragazzina bionda che Alice non conosceva.
"Oh ciao"
"Alice nel paese delle meraviglie"
"Chi è lei?"
"Mia sorella"-Rispose immediatamente Simone.
Alice si sentì stranamente confortata, ma mentre stava per presentarsi alla sorella di Simone, lei andò via, palesemente a disagio con Alice.
La madre di Alice la penultima sera di quell'estate, permise ad Alice di andare con Simone, Carlo, Stefano (il fratello di Alice), e altri nel Luna Park.
Quella fu una serata che cambiò i destini dei tre ragazzi.
Quella fu la serata che era causa di come adesso erano le cose.
Mentre Simone e Stefano giocavano con il tiro al bersaglio.
Carlo prese la mano di Alice e la portò lontano da loro.
Poi le poggiò le mani alla vita, ma Alice non si ritrasse.
"Alice, ma tu...chi preferisci?"
"Cosa?"
"Tra me e Simone, lui ti ama"
"Cosa intendi?"
"Non ferirlo, se non ti piace..."
"Per me è un amico"
"Appunto"
Quella conversazione fece capire alla ragazzina che non doveva illudere ancora Simone.
"Simone? Possiamo parlare?"
"Oh certo!"

"In realtà dovrei dirti anche io una cosa...forse è la stessa! Ma dai, prima tu, Ali"
"Ecco...io..."
"Tu?"
"Io ti voglio bene, ma...solo questo"
In quel momento Simone sembrò un altro, lo sguardo luminoso di pochi secondi prima, svanì.
"Capisco"-Rispose freddo.
"Mi dispiace, io voglio..."
"Essermi amica, va bene, a te piace Carlo"
"..."
"Lo so, Alice. Siete fatti l'uno per l'altro, non c'è bisogno che me lo dici tu"
"Cosa...volevi dirmi?"
"Non ha più importanza"

Quella fu l'ultima conversazione tra Simone e Alice in quell'estate.

 
***

Quando arrivò il turno dell'estate dei suoi 13 anni, Alice si sentiva tranquilla quanto in ansia.
Simone l'avrebbe odiata per sempre?
Adesso poteva dichiararsi a Carlo?
Una volta che arrivò nello stabilimento appartenente alla famiglia di Simone, Alice non vide nè lui nè Carlo.
"Oh cerchi Carlo"-Era la sorella di Simone ad averla sorpresa mentre gironzolava per la spiaggia.
"Si"
"Oh comunque per la cronaca, ci siamo fidanzati"
"Cosa?"
"Wow, grazie per gli auguri"
Alice si sentiva tradita e stupida, come se non bastasse alle sua spalle spuntò Simone, mano per la mano con una bellissima ragazza bionda.
"Hey Alice"
"Simone"-Lo sguardo di Alice cadde subito alle due mani intrecciate.
"Ciao"-Disse poi rivolgendosi alla ragazza.
"Ciao, piacere Myriam"
"Alice"
Era tutto cambiato, Simone non la odiava, ma non la prendeva neanche più in braccio, nè la salutava come una volta.
Infondo era lei che aveva voluto questo.
"La mia Alice!"
Alice si sentì girare la testa al suono di quella voce, aveva sentito bene?
Aveva davvero detto "la mia Alice"?
"Carlo!"
Alice lo abbracciò forte, era quello che ci voleva.
Forse quell'estate non sarebbe stata male.
"Ma è vero che la sorella di Simone e tu..."
"Io e lei cosa?"
"Fidanzati?"
"Cosa? Chi è stato a dirtelo?"
"Lei!"
Peccato che tutti erano già andati via, ma ad Alice non importava.
C'era Carlo e bastava.

Quell'estate Alice e Carlo erano entrambi troppo timidi e inesperti per baciarsi, e infatti non accadde.
Si tenevano per mano, ma non andavano oltre.
Simone rispetto alle estati precedenti, passava più tempo con la sua ragazza, mentre Alice stava con Carlo e la sua compagnia estiva.
Ma quando dovette ripartire, Alice si sorprese a trovare Simone, che l'estate scorsa non l'aveva neanche salutata.
"Ali, non te l'ho detto l'anno scorso, ma le cose sono cambiate, scusa per essermi comportato male con te"
"Non devi scusarti, amici come una volta?"
"Certo, non è un addio, giusto?"
"Un arrivederci"
Quando toccò a Carlo, non ci furono parole, solo un grande abbraccio che raccontava tutto, meglio di un addio.

 
***

L'estate dei 14 anni fu la più importante e piena di avvenimenti, proprio perché ultima.
Alice appena arrivò all'hotel non vedeva l'ora di andare in spiaggia, dove avrebbe incontrato tutti i suoi amici.
"Che noia Nocir ogni anno!"-Continuava a dire Stefano.
La verità era che si sentiva escluso, poiché di solito la compagnia di Alice era la sua, e restava la sua.
Alice lo ignorava, e senza chiedere il permesso sgaiattolò via, verso Carlo.
Appena la rivide, Carlo si illuminò e la prese tra le braccia.
Simone era dietro di lui, senza ragazza.
"Alice!"
"Sim! Oddio come sei alto!"-Ed era vero, Simone era diventato anche più alto di Carlo.
"Solo trenta centimetri in più a te"
"E dieci a me"-Disse Carlo.
"L'anno prossimo mi vedrete nelle vesti di bagnino, figo no?"
"WOW!"
"Già, non vedevo l'ora"
"E la tua ragazza?"
"Single!"
"Meglio, così puoi divertirti"
"Carlo! Che idiota!"
"Eddai Alice, si diverte lui...mica io!"
"Tu ti diverti abbastanza"-A parlare era stata la sorella di Simone, quell'anno era diventata molto più carina, Alice preferì ignorare le sue parole, e si chiese come facesse ad essere la sorella di Simone.

Proprio come si aspettava, quell'anno arrivò il bacio, e Alice capì che lui e Marco erano davvero fatti l'uno per l'altra, e che nessuno sarebbe mai riuscito a separarli, nessuno.

Fu l'addio più difficile, perché quell'anno erano accadute tante cose, tante piccole esperienze che avevano unito i tre ragazzi, e adesso i chilometri gli avrebbero divisi, come ogni anno.
Il primo a salutarla fu Simone, quasi come di programma.
"E' stata un'estate bellissima"-Le disse.
"Vero Sim, non vedo l'ora di vederti sotto le vesti di bagnino"
"Già, ehi...non piangere"
"...Senti chi parla!"
"Dai, tornerai l'anno prossimo, no?"
"Sempre"
E si abbracciarono, Simone andò via con addosso le lacrime di Alice, non poteva sopportare ogni anno quell'addio, era diventata come una sorella per lui.
Per Carlo fu più difficile, perché quello fu il primo addio dove pianse anche lui.
"Non te l'ho mai detto Ali"
"Cosa?"
"Ti amo e non riesco ancora a credere che tu abbia scelto me a Simone"
"Anche io ti amo....ehi, il mio cuore ha scelto te"
"L'anno prossimo mi farò trovare con un mazzo di fiori, quali sono i tuoi preferiti?"
"Le orchidee vanno benissimo"-Disse Alice cercando di trattenere le lacrime.
"Ci rivedremo"
"Puoi starne certo"
Si abbracciarono per minuti, ma poi si separarono, e i chilometri fecero il resto.
Peccato che i chilometri non furono in grado di cancellare le lacrime, e neanche quelle che sarebbero venute dopo.

 
***




Invece, nell'estate del presente, quella di Alice con 21 anni dietro le spalle, l'addio non fu un addio:
"Allora Alice! Muoviti"-La incitò svelta Natascia.
"Un attimo, questa cavolo di biglietteria automatica..."
"E se gli do un calcio?"-Suggerì Carlo.
"Forse facendo così..."-Farfugliò Simone.
"Oddio che lenti che siete! Cliccate il pulsante rosso! E fate alla svelta, il treno sta per partire"
"Cavolo è vero"
"IL TRENO!"-Gridò Natascia.
Alice corse fino al binario mentre Natascia prendeva posto.
"Un addio diverso questo, no?"-Le disse.
"Già...ragazzi! Siete pronti?"-Questa volta fu Alice a gridare.
Carlo e Simone le raggiunsero e presero posto.
"Torneremo a Nocir?"-Chiese Natascia diretta ad Alice.
"Sempre"-Risposero Alice e Simone.

"Sempre" era diventato senza volerlo la risposta al "Tornerai", perchè i luoghi che visiti ti entrano nel cuore e nella mente, e quando vai via, una parte del tuo cuore conserva tutto, ogni strada, ogni negozio o bar.
E quella parte di te desidera tornarci, c'è una ragione per cui a volte non ci sentiamo apposto, o non a casa.
Non siamo mai noi in realtà ad entrare in un luogo, ma è sempre il luogo ad entrare in noi, nel nostro cuore.
E il cuore ci porterà sempre e comunque lì, e il destino ci riporterà sempre dalle persone che meritiamo.
Con amici e nemici in più, con esperienze belle o meno.
Un posto ci regalerà sempre una bella storia da raccontare, e se gli adii sono sempre tristi, non dobbiamo darci per vinti.
Possiamo sempre decidere noi la maniera per dire "addio", dicendolo al luogo che ci è entrato nel cuore, ma non alle persone che ci ha fatto conoscere.
"Torneremo?"

"Sempre"


 

NON CI CREDO! E' IL PENULTIMO CAPITOLOO
Spero di essere stata brava nel farvi capire ciò che penso io degli addii...volevo dare un addio come si deve a Nocir, o per meglio dire...un arrivederci!
Ho raccolto le QUATTRO ESTATI DI ALICE in un capitolo bello lungo, spero vi sia piaciuto.
Bisogna conoscere il passato per capire il presente.
Adesso avete di sicuro le idee più chiare (spero).
Il prossimo capitolo, da come avete già compreso sarà l'epilogo.
Vi prometto che vi piacerà! I saluti quindi all'epilogo...ma voglio ringraziare già tutti voi che mi avete sostenuto, questa storia ha significato molto per me! Ha dato il giusto finale...e poi alla fine ognuno avrà ciò che si merita!
GRAZIE GRAZIE, A PRESTO!
UN BACIONE GRANDE <3

 
Vanel.-
 
  
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