Titolo: Do you see how much I need you?
Autore
(nickname forum e EFP): Chloe R Pendragon.
Personaggi:
Arthur.
Fandom:
Merlin.
Pacchetto
utilizzato: Arancio.
Eventuali
note: Nessuna.
Eventuali
avvertimenti: Missing moment.
Rating:
Verde.
Introduzione:
Questa breve flashfic parla dei pensieri di Arthur dopo essere tornato da
Ealdor, in particolar modo riguardo al rapporto tra Merlin e Hunith.
Do you see how much I need you?
Il villaggio di Ealdor era finalmente libero dalle minacce dei
briganti, così Merlin e i suoi cari amici erano rientrati a Camelot, raggianti
per il successo dell’operazione; tutti erano tornati alle rispettive dimore, desiderosi
di riabbracciare i propri letti per riposarsi dopo il viaggio.
Eppure uno di loro non riusciva a prendere sonno,
nonostante fosse esausto per le lotte e per la lunga cavalcata; difatti Arthur
continuava a fissare il tetto, la mente rivolta a quanto aveva visto in quei
giorni. Non era stata la battaglia ad abbatterlo né la morte di Will, si
trattava di qualcosa di più profondo e per questo motivo più difficile da
ignorare...
Durante la sua permanenza in quel paesino, il
principe aveva avuto modo di conoscere la madre del suo servitore e di vedere
il legame speciale che li univa: quando il suo amico aveva avuto bisogno di una
parola di conforto o anche solo di un abbraccio materno, lei era sempre lì a
sostenerlo e a stringerlo amorevolmente.
Certo, l’erede al trono non era mai stato il tipo
di persona che adorava le manifestazioni d’affetto, però una parte di sé non
aveva potuto ignorare la tristezza che aveva provato di fronte a quell’intima
dolcezza; il giovane Pendragon non aveva mai ricevuto simili attenzioni, poiché
era dovuto crescere senza Ygraine e di conseguenza senza qualcuno da chiamare
“mamma”.
Quell’assenza gli era sempre pesata giacché era
come se un pezzo del suo cuore gli fosse stato strappato dal petto, facendolo
sentire eternamente incompleto: non riusciva a darsi pace per quel senso di
vuoto che lo opprimeva, poiché per lui un bambino senza madre era come un fiore
senza pioggia. Era proprio così che si sentiva, come una rosa appassita, i cui
petali avvizziti cadevano giorno dopo giorno, incrementando l’enorme voragine
che aveva lasciato la mancanza di una figura di riferimento femminile nel suo
animo.
Perso in quei dolorosi pensieri, rimase sveglio
per tutta la notte, chiedendosi se lo spirito dell’ultima regina di Camelot
vedesse quanto bisogno avesse di lei la sua prole... Il mattino seguente Arthur
si alzò dal letto e si comportò come se nulla fosse, ingoiando l’amaro boccone
che aveva incessantemente masticato dal giorno in cui Hunith aveva messo piede
nella reggia; sebbene nessuno ci credesse, il principe sapeva fingere
egregiamente di stare bene, per cui andò avanti per la sua strada senza mai
palesare il suo tormento, pur domandandosi se in futuro avrebbe mai trovato il
sollievo a cui anelava...