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Autore: EclipseOfHeart    31/07/2014    3 recensioni
Aveva alzato lo sguardo e ci aveva messo alcuni minuti – secondi? ore? – a realizzare che il ragazzo seduto nel tavolino a poca distanza da lei, quello che aveva appena rovesciato tutta la tazza di caffè per terra perché si era accorto di lei, a comprendere che quel ragazzo fosse proprio Sid.
Lui si alza di scatto, mentre la macchia di caffè si espande nella sua maglietta grigia ed rimane fermo ad osservarla.
«Ti starai bruciando, con quel caffè.»
Sid scoppia a ridere, consapevole che soltanto Cassie avrebbe potuto preoccuparsi di quel dettaglio.
«Non importa.»

[Post Season 7]
Buona lettura.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cassandra Ainsworth, Sidney Jenkins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per sempre, stavolta

 

Ci aveva messo 25 giorni a trovarla.

Aveva girato ogni angolo di New York, cercando nei locali, nei ristoranti e perfino negli ospedali.

Ma, alla fine, la sua costanza era stata premiata e l’aveva vista che serviva in quel pub da quattro soldi.

Aveva aspettato che finisse il turno e si era fatto trovare quasi di fronte a lei, mentre usciva dalla porta.

Cassie si era spaventata e si era subito voltata, iniziando a correre nella direzione opposta.

Sid aveva iniziato a seguirla, tirandola per il polso e notando come avesse iniziato a piangere.

«Che cosa ci fai qui?»

«Sono venuto per te. So che sei sconvolta, ma non devi affrontare tutto da sola.»

Cassie non smise di piangere, perché faceva così tanto male. E perché Sid le era mancato così tanto.

«Finirà male. Non devi stare vicino a me.» disse, voltandosi di nuovo e in procinto di correre.

«Non posso farne a meno.» gridò Sid, allungando le mani lungo i fianchi.

«Perché?»

«Perché ti amo. È sufficiente?»

Per Cassie lo è sempre stato.

 

 

«Perché è finita?»

«Perché se non finiva lì, durava per sempre.»

 

 

 

Era iniziata come una giornata assolutamente normale, se la sua vita avesse potuto avere questa definizione – come se mai l’avesse avuta.

Aveva accompagnato Reuben a scuola, incontrando il solito disappunto delle insegnanti per quei cinque minuti di ritardo che non riuscivano mai ad evitare, per poi dirigersi verso il caffè di Pete.

Aveva lavorato la mattina, per poi passare il pomeriggio con suo fratello e lasciarlo a dormire a casa di un suo compagno, perché le toccava il turno serale.

A mezzanotte e mezza, orario quasi di chiusura, era rimasta solo lei e un cliente che Pete aveva servito prima di andarsene e che era nei tavolini fuori.

Dato che non si alzava, Cassie aveva iniziato le pulizie, per poi dirigersi fuori.

Aveva alzato lo sguardo e ci aveva messo alcuni minuti – secondi? ore? – a realizzare che il ragazzo seduto nel tavolino a poca distanza da lei, quello che aveva appena rovesciato tutta la tazza di caffè per terra perché si era accorto di lei, a comprendere che quel ragazzo fosse proprio Sid.

Lui si alza di scatto, mentre la macchia di caffè si espande nella sua maglietta grigia ed rimane fermo ad osservarla.

«Ti starai bruciando, con quel caffè.»

Sid scoppia a ridere, consapevole che soltanto Cassie avrebbe potuto preoccuparsi di quel dettaglio.

«Non importa.»

Cassie si volta e corre all’interno del negozio, spaventata e agitata.

Perché era tornato? Lui stava bene.

«Lui sta bene.»

«Sicuro? Secondo me, lui non sta bene.», aveva detto Maddie. Ma quella ragazza non lo conosceva e non conosceva nemmeno lei. E si era sbagliata, per forza.

Lo sbattere della porta la fa girare nuovamente, perché Sid è entrato nel locale, fortunatamente vuoto.

«Perché?», è un sussurro tra le lacrime, quello di Cassie.

«Perché…se ti dicessi che è perché ti amo sarebbe sufficiente?»

«Qualche mese fa abbiamo capito che non era sufficiente, perché dovrebbe esserlo ora?»

Sid si mette le mani nelle tasche, abbassando il viso e volgendo lo sguardo verso il basso.

«Non lo so. Cazzo.»

«Ottimo.» dice Cassie, girandosi e voltandogli le spalle. «Ti sei risposto da solo. Ora dovrei finire di lavorare.»

Sparisce dentro al locale. Si cambia, indossando i suoi vestiti, cercando di non piangere, e torna indietro, convinta che sia sparito.

Ma Sid è ancora lì, che si pulisce gli occhiali.

«Perché voglio guardare ancora le stelle.» dice, alzando un dito e indicando metaforicamente il cielo.

«E non puoi farlo?» chiede perplessa.

«No. Senza di te il cielo è sempre scuro e non riesco a vedere le stelle.»

Un piatto s’infrange velocemente al suolo, ignorato da chi l’ha fatto cadere, da una Cassie sempre più impaurita.

«Non puoi comportarti così. Non sono più la ragazzina di un tempo.»

«Quindi non mi ami più?»

«Ho risposto tanto tempo fa a questa domanda.» dice lei con un sorriso amaro.

«Ti amerò per sempre.»

«Lo farai?»

«Sì. È questo il problema.»

«Lo so, era per quel motivo che avevo paura.» risponde lui, avvicinandosi a lei.

«Tu hai sempre paura.»

«Hai ragione, ho una fottuta paura di tutto. Sempre e comunque. E tu sei l’unica persona in questo mondo che riesce a farmi venire la voglia di andare avanti, di lottare. Sai quante cazzo di volte mi sveglio con la voglia di riaddormentarmi e non riaprire gli occhi mai più? Sempre. Ogni mattina.

Ma poi, mi giro e ti vedo che dormi, che ridi, che piangi, che ti arrabbi e tengo gli occhi aperti, perché è fottutamente bello guardarti, Cassie.

Ed ho avuto paura di tutto questo, perché queste cose succedono nei libri e nei romanzi rosa, non nella mia vita.

Tu dimostri i tuoi sentimenti con una purezza unica, io non so farlo. Forse non lo saprò fare mai, ma se dirti che ti amo non è sufficiente, dirti che ti amerò per sempre neanche ti basta?»

Cassie trattiene il respiro, mentre una serenità che aveva dimenticato da tempo l’avvolge, facendola avanzare verso di lui.

«Wow.»

Cassie si rende conto che non diceva quell’esclamazione da quando era tornata a Londra, invece ora le era venuta nuovamente spontanea.

Sid è convinto che lo stia per baciare – ancora non riesce a credere di aver fatto quel discorso così lungo e complesso -, ma quello che arriva è un potente schiaffo.

«Ehi!»

Non fa in tempo a protestare che, stavolta, Cassie lo bacia davvero, riassaporando quella sensazione ormai persa, ma mai dimenticata.

«Mi basta.»

E, all’improvviso, il cielo notturno si tinge nuovamente di stelle.

 

 

 

 

 

 

Salve!

È la prima volta che scrivo nel fandom di Skins e non potevo farlo che con la coppia che più amo, ovvero Sid e Cassie.

Ho visto ieri le puntate della settima stagione su Cassie e quella singola frase mi ha spezzato il cuore. Per me è questo il loro finale, perché sono destinati a stare insieme.

Ho voluto trattare dei loro incontri, il primo a New York che da quanto apprendiamo nella settima stagione è realmente avvenuto, e il finale da me immaginato.

Le frasi in corsivo sono ovviamente citazioni prese dal telefilm e non mi appartengono.

Che dire altro… spero vi sia piaciuto e per qualche minuto vi abbia fatto sognare su una coppia che mi ha regalato delle bellissime emozioni e che non può andare sprecata in quel modo. No.

Un bacio e grazie,

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

 

 

   
 
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