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Autore: kirarachan    08/09/2008    9 recensioni
Gift fic per Meg!
Due bambine sono alle prese col loro primo incantesimo... andrà tutto come sperato?
ma sopratutto qual'è lo scopo dell'incantesimo?
Genere: Generale, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Allora a

Il titolo significa semplicemente 'il primo incantesimo' ho deciso di scriverlo così per ricordarmi l'incombere delle scuola T_T ad ogni modo è tedesco una lingua che io adoro...

Questa è una gift-fic per Meg che sono felicissima di aver conosciuto, ma anche a tutte le altre autrici con cui sono in contatto, sono felicissima di avervi conosciuto!

Dicevo questa in particolare è per Meg, auguri di Buon compleanno!

Der erste Zauber

 

    Due bambine erano davanti alla libreria della casa. Tutti i volumi davanti a loro erano grandi e impolverati. I loro occhi vagavano su quei volumi. Erano terribilmente indecise, fortuna, salute o amore?

    Alla fine un volume attirò la loro attenzione, era tutto rosso, sul lato vi era una scritta bordeaux, ma non ne capivano i caratteri. Si guardarono a vicenda, annuirono.

    Andarono a prendere uno sgabello e dopo averlo posto accanto alla libreria. Aiutandosi a vicenda arrivarono a prendere il grosso volume, ma un piccolo scossone dello sgabello le fece volare a terra.

    -Ahia! Che botta!- La bambina che si lamentava aveva i capelli raccolti in una coda alta, e si massaggiava la testa, sopra di lei il tanto desiderato volume e l'altra moretta. A pancia in giù sopra la sua pancia. -Sango! Non potevi tenere meglio lo sgabello?- L'altra bimba sorrise e si alzarono, il volume era più grande di quello che fosse sembrato. Si guardarono complici.

    Raccolsero da terra i loro due cappelli a punta e se li sistemarono alla bene e meglio sulla testa. Si spolverarono  le piccole toghe nere e presero i mantelli e le scope dall'entrata. -Mamma io e Kagome usciamo!-

Dalla cucina giunse una voce -Va bene, ma ricordati la tua Kirara! Ah! Kagome, tua mamma prima ha portato la tua Kuroro!-

    -Va bene! Grazie Shira! Kuroro? Kirara?- Alla voce della bambina accorsero due gattine, erano apparentemente uguali a parte delle striature differenti. Avevano due vaporose code, le gattine si strusciarono sulle gambe delle due bimbe.

    -Andiamo?- Sorrisero e corsero fuori, buttarono le scope davanti a loro, che presero a lievitare, vi saltarono sopra e dopo avergli dato un colpetto nella saggina iniziarono a volare.

    Era normale che le streghette iniziassero a provare incantesimi e sapessero volare anche a sei anni. E loro non erano da meno!

    Volarono sulla città come altre numerose streghe. Gli piaceva moltissimo vedere la città da lassù, tutti i comignoli  fumavano, i tetti colorati della città andavano dal rosso carminio al nero pece, dal verde smeraldo al blu cobalto. La città di Darky Town non meritava il suo nome! Per le vie innumerevoli camminavano streghe, stregoni, lupi mannari, vampiri, demoni, mezzi demoni e quant'altro. Kagome e Sango erano felicissime di abitare in quella città!

    Davanti ai loro occhi comparve una vecchia casa ormai lasciata a se stessa in mezzo a un bosco. Era molto tetra, ma essendo l'unico posto che conoscessero a loro disposizione non si sarebbero di certo lamentate. La vecchia magione davanti a loro era la tenuta di Isicosa era un possedimento di entrambe le famiglie da generazioni, le loro madri avevano sempre detto loro che per condurre i loro futuri incantesimi sarebbero dovute andare li.

    Scesero a terra con le scope e dopo aver fatto scendere a terra le gatte, si diressero alla porta e con uno schiocco di dita la aprirono -Mi stupisco ogni volta!-

    -Kagome è normale siamo streghe no?- Entrarono e dopo aver discusso dove condurre l'incantesimo optarono per la mansarda. Come aveva detto Sango "...dopotutto tutti gli incantesimi sono sempre condotti nelle mansarde! ^^ ovviamente non se so il motivo!..." E con quella spiegazione della moretta con la coda di cavallo corsero di sopra.

    Iniziarono a sfogliare il volume, erano tutti incantesimi per scrivere il futuro, erano stese a pancia in giù sul pavimento di legno, tenevano la testa su con le mani e sfogliavano il libro pagina dopo pagina.

    -Allora, incantesimo per un futuro dorato?-

    -Naa, non mi ispira... e questo!- Kagome indicò con un dito la pagina accanto -...incantesimo per un rendimento perfetto- La moretta alzò il viso dalle pagine e guardò l'altra -Sachan, che vuol dire rendimento?-

    -Non lo so!-

    Voltarono pagina e andarono avanti così per un po', fino quando non trovarono quello che attirò la loro attenzione -Attirare l'uomo perfetto...- Il titolo si spiegava da sè, guardarono gli "ingredienti" che corrispondevano ai vari caratteri, caratteristiche che si desideravano.

    Presero il loro blocchetto che tenevano all'interno della manica e la penna che era sul cappello. Entrambe copiavano quello che credevano necessario. Sango decise che dato che quello era il giorno del compleanno dell'amica, avrebbe iniziato lei per prima. Kagome prese il blocchetto e disse gli ingredienti che aveva deciso. Le servivano un pelo di animale (che avrebbe dovuto decidere lei), un frammento di resina o una goccia di ambra, un frammento di roccia, un suo capello, e per finire della argilla.

    -Poi mi spiegherai il tuo standard di ragazzo perfetto!- Andarono nella cucina della vecchia tenuta e notarono che vi erano dei barattoli tutt'altro che vecchi, anzi che erano riempiti di tantissimi ingredienti. Da un baule su un lato estrassero dell'argilla. Kagome osservò tutti i barattoli, trovò tutti gli ingredienti ora rimaneva solo da scegliere, pelo di Kirara o di un comunissimo cane, alla fine pensò gatto equivaleva a indipendenza, cane a fedeltà. Prese un bel pelo bianco brillante.

    Tornò in mansarda e vide che Sango aveva sistemato tutto. Kagome lesse il libro e come prima istruzione vi era quella di plasmare un fantoccio di argilla. Lo fece con tutta l'originalità e la semplicità che caratterizzavano i bambini. Tanto non sapeva che non era di certo quello il passaggio più importante, erano le parole il segreto.

    La bambina prese il libro. Doveva ammettere che sentiva una strana sensazione a dover dire quelle frasi che ora, era di estrema importanza che fossero pronunciate bene. Lentamente iniziò a scorrere le frasi e quando fu pronta iniziò a recitare.

    -Del cucciolo inu l'aspetto sarà, d'argento i capelli...- pose il pelo del cane sul fantoccio -...d'oro gli occhi...- e pose le due gocce di ambra sugli occhi.   E ora sapeva che avrebbe dovuto fare meno errori possibili, doveva fare il carattere -Forte e deciso come la roccia...- prese il frammento di roccia e lo pose nel cuore, -... e fedele e geloso sarà...- Legò il suo capello attorno al collo della statuetta. -...E con questo fiocco rosso lo lego al mio futuro, all'età di sedici anni lo incontrerò e più lo scorderò!-

    Durante tutto il rituale non si era mossa una mosca, solo alla fine una folata di vento la avvolse e poi svanì. La bambina sperava fosse andato tutto bene! Ora toccava alla sua amica Sango, lei aveva già preso tutto ciò che le occorreva. Davanti a lei l'argilla, due vetruzzi blu, una sfera di mimosa, un pezzo di carta e per finire una violetta.

    Creò il suo fantoccio e poi iniziò a recitare i versi come aveva fatto Kagome -...Umano l'aspetto, di zaffiro gli occhi...- mise i vetri negli occhi della bambola -...la donna amerà...- mise la mimosa nel cuore, non sapendo bene realmente a cosa questo avrebbe portato -...la carta l'intelletto donerà...- conficcò il foglio nella testa -...e la violetta fedeltà assicurerà!...- pose la violetta accanto alla mimosa. -... E con questo fiocco rosso lo lego al mio futuro, alla soglia dei sedici anni lo incontrerò, e più lo scorderò!-

    Concluse anche lei il rituale sentì la brezza sul viso, le due bambine si sentivano diverse e non immaginavano di certo cosa le attendeva.

 

    Da quel giorno passarono esattamente dieci anni, Kagome e Sango erano cresciute molto e ora erano conosciute come le 'gotiche' per via del loro modo di vestire, coi loro abiti vecchio stile pieni di pizzi e merletti, e ricami. Adoravano quegli abiti, ma erano anche derise per questo dato che era risaputo che la moda che era di voga fra le streghe era un'altra quell'anno erano tornate di moda le tuniche...

    Kagome era nella sua camera, stava decidendo cosa mettere, guardò il suo armadio e lo sguardo le cadde sul fantoccio di argilla che aveva creato quel giorno assieme a Sango, sua mamma l'aveva scoperto solo l'anno prima e a sua detta era stata davvero brava. Fece scorrere la mano su quella massa d'abiti che componeva il suo armadio. Aveva una stretta allo stomaco, sarebbe accaduto qualcosa? Non lo sapeva nemmeno lei. Sospirò, come aveva fatto anche una ragazza nella casa a fianco alla sua. Anche Sango provava le stesse emozioni dell'amica.

    =Toc-Toc= Kagome si volse verso la porta e la aprì, era sua madre -Kagome! Non sei ancora pronta? Sai che giorno è oggi?-

    -Si che lo so! Ma posso rimanere a casa?- Sapeva bene che l'incantesimo controlla volontà non aveva effetto su sua madre e quindi si sedette rassegnata sul letto -Guarda che lo so come ti senti! L'ho provata molte volte quella sensazione di angoscia che veniva con l'attesa per un incantesimo! Fidati, anche se eravate piccole qualcosa di certo l'avete combinato!-

    La ragazza sorrise, poi vide la madre porle un pacco -Tieni cara, buon compleanno!- Kagome abbracciò la madre che poi uscì, ma sulla porta disse una cosa che rincuorò molto la ragazza -...Ah sai che noi Higurashi non abbiamo mai fallito un incantesimo se insieme a un'amica!- Detto questo chiuse l'uscio. La strega aprì il pacco, rimase stupita, quello era il vestito più bello che avesse mai visto! Di sicuro l'aveva cucito sua madre, lo mise subito.

    Il corsetto rosso carminio si allacciava sul davanti con dei lacci neri, sotto, la gonna, nera e arricciata qua e la, le arrivava al ginocchio. Mise il suo cappello nero a punta, infilò i suoi stivali, e scese per la colazione assieme alla sua gatta. Viveva da sola con sua madre suo fratello e suo nonno, uno stregone molto famoso che però ormai si limitava a far esplodere il suo laboratorio. Suo fratello faceva l'apprendista presso il suo laboratorio, anche se non sembrava che imparasse moltissimo...

    Appena la videro, tutti dovettero ammettere che la loro amata streghetta era cresciuta.

    Mangiò tutto molto lentamente, non voleva andare a scuola! Ma un'occhiata al quanto eloquente di sua mamma la fece desistere dal suo intento -Va bene va bene!-

    -Sarà meglio! Allora oggi vai con Kuroro o prendi la scopa?-

    -Penso che provo con Kuroro, Sachan mi dice sempre che è molto meglio volare con Kirara piuttosto della scopa- Si alzò da tavola e dopo aver posto tutto nel lavandino, prese la borsa e uscì, Sango era già davanti a casa sua -Buon compleanno Kachan! Pronta?-

    Denegò con la testa -Nemmeno io! Kirara!- La gatta assunse delle dimensioni molto considerevoli -Allora anche tu oggi verrai con Kuroro, ah complimenti per l'abito! Tua mamma è bravissima, guarda il mio!-

    Solo allora Kagome si accorse che l'amica aveva un abito nuovo, il corsetto era bluastro e si allacciava di dietro, la gonna corta e nera era molto simile alla sua. -Wow! Cavoli stento a credere che l'abbia fatto mia mamma!- Senti un lieve scappellotto sulla testa, cavoli l'aveva sentita, infatti la vide affacciarsi alla finestra della cucina. La salutò e disse a Kuroro di prepararsi, la gatta ora aveva le stesse dimensioni di quella di Sango.

    Salirono in groppa alle gatte e si diressero a scuola, avevano in cuore in gola. L'aria mattutina sul volto ricordò loro quella sera a cavallo delle loro scope, tutto in quella giornata le faceva tornare alla memoria quel giorno, che fossero dei segni? Arrivate alla scuola, al solito la loro simpaticissima amica Kikyo iniziò a farsi notare, non le diedero peso, erano troppo prese dai loro pensieri...

    Al solito erano in anticipo, Kuroro e Kirara si sedettero per terra permettendo alle padrone di appoggiarsi a loro. Erano nel cortile davanti alla scuola e tutto sembrava normale come sempre.

    Delle risatine e delle voci attirarono la loro attenzione, entrambi segni che se associati tra loro volevano dire solo una cosa, nuovi iscritti. Non capirono molto dalla conversazione. Sospirarono entrambe, non ne avrebbero saputo nulla.

    Il tempo quel giorno passava troppo lentamente, non era ancora suonata! Sospirarono ancora. I loro pensieri furono interrotti dall'arrivo di due creature alate, un grifone** e un ippogrifo*. Era molto strano vederne a Darky Town, dato che la maggior parte di quelle creature era solita vivere nella campagna attorno alla città di Deepy Town, la capitale della regione.

    I due esseri erano davvero maestosi, il grifone se ne stava accucciato sulle sue zampe di leone e si guardava intorno curioso con la sua testa di aquila. Ogni tanto batteva le ali di uno strano marrone ramato. Invece l'Ippogrifo se ne stava fiero in piedi sulle sue zampe equine e leonine. Le ali d'aquila erano serrate contro il corpo da cavallo, il pelo era di un nero lucente. La testa sempre d'aquila era ferma e imoerscrutabile.

    Ad ogni modo le due ora erano così prese dalle due nuove creature che non si accorsero dei proprietari.

    Sango non si accorse nemmeno di una folata di vento che le fece cadere il cappello, che ora stava scomposto in mezzo al cortile, stava per muoversi per raccoglierlo, ma...

 

    I ragazzi appena arrivati con quelle due singolari creature guardavano tutta la scuola, cosa gli era venuto in mente di iscriversi a quella di Darky Town?

    Uno dei due si accorse di un cappello a pochi passi da lui, lo raccolse e si guardò attorno alla ricerca della proprietaria, la vide. Che fortuna che aveva! -Hey Inu! Guarda che ragazza!!-

    Il ragazzo interpellato sorrise, conosceva fin troppo bene il suo amico -Forza Miro, tanto hai capito di chi è quel cappello no?- Il sorriso si impadronì del viso dell'amico. -Però vedi di non scioccarle troppo! Intanto io sistemo Redga e Bleus, ti raggiungo subito...- Il ragazzo che aveva parlato prese le redini dei due animali e si diresse nel retro dove vi erano le scuderie.

 

    Sango si era immobilizzata appena aveva notato che il suo cappello veniva raccolto da un ragazzo, non l'aveva mai visto... Lo osservò mentre si avvicinava a lei e si inchinava -Salve gentile creatura- Nel rialzarsi le prese la mano e gliela baciò, la giovane strega era impietrita, quell'uomo l'aveva 'stregata'!!

    Con i suoi occhi amaranto squadrò il ragazzo davanti a lei, i capelli neri erano raccolti in un codino basso, gli occhi, due zaffiri, la stavano guardando, e una mano la stava toccando, sgranò gli occhi, cosa? -MANIACO!- alzò il braccio e schioccò le dita, le mani del moro vennero immobilizzate dietro la sua schiena. Dietro di lei Kagome se la rideva, quando sua madre aveva scoperto l'incantesimo, le aveva spiegato cosa avrebbe fatto realmente la mimosa, ricordava ancora le sue parole.

    "...La mimosa fa si che l'uomo desiderato ami la donna, è vero, ma l'amore e l'ammirazione non si limita solo alla strega o donna amata, ma a tutte! Sango se ne accorgerà se il vostro incantesimo avrà effetto! ahah la mimosa lo renderà tipo... mmm hai presente la favola del Casanova? Quella ambientata nel mondo degli umani? Ecco come lui..."

    Questo l'aveva detto anche a Sango, ma lei aveva detto che la violetta le avrebbe assicurato la fedeltà! Ma a quanto pare la sua amica era ancora lontana dalla fedeltà. -...posso sapere il vostro nome mia gentile donzella?-

    La mora sospirò non riusciva a resistere a quel ragazzo la attirava -Sono Sango, voi invece?- Lentamente l'incantesimo di immobilizzazione svanì e il moro riacquistò l'uso delle mani. -Che nome soave! Io sono Miroku, vorreste concedermi l'onore di un figlio?-

    Sango si stava spazientendo -Senti Sango, dato che suonerà tra un po' ti lascio qui con Miroku, io vado a sistemare Kirara e Kuroro! A dopo!-

 

    Kagome sembrava sicura nel lasciare i due da soli, dopotutto quel ragazzo era senza dubbio, IL ragazzo, ne era certa attimo dopo attimo, e Sango non aveva l'aria di una impaurita da un nuovo amico, anzi tutt'altro. Sorrise, era davvero felice per la sua amica, forse qualcosa quel giorno l'avevano combinato per davvero, ma lei continuava ad essere dubbiosa. Le due gatte la seguivano, ora erano due piccole e innocenti gattine. Appena davanti alle loro 'stalle' dove venivano portati tutti i compagni animali che talvolta venivano usati come mezzo di trasporto, pose Kirara e Kuroro nella loro gabbia e fece per tornarsene a scuola, ma i due vicini delle gatte la fecero desistere. Quei due grifoni erano stupendi! Ma doveva ammettere che l'ippogrifo aveva un fascino tutto suo.

    Era troppo curiosa di vedere quelle due bestie, era la prima volta che le vedeva in vita sua e non si sarebbe lasciata sfuggire quell'occasione! Per nulla al mondo! Si guardò attorno, ormai tutti erano prossimi all'entrata a scuola e lei era sola, ma non si accorse di un ragazzo appoggiato allo stipite della porta. Lei lentamente fece alzare il chiavistello e ancora più lentamente entrò.

    La figura accanto alla porta si spostò e si accostò al cancelletto appena aperto dalla ragazza. La osservò, gli abiti erano di stampo gotico e donavano molto a quella ragazza, la vide appoggiare il cappello per terra.

    Kagome si accovacciò accanto alle bestie, iniziò ad accarezzare il muso di entrambi, le teste pennute erano bellissime. Inaspettatamente l'ippogrifo iniziò a sfregare il suo becco contro contro il viso della ragazza. Anche il silenzioso spettatore guardava la scena sorpreso, la sua Redga non aveva mai fatto una cosa simile con nessun estraneo!

    Si accorse che era tardi e che era meglio correre in classe! Raccolse il cappello, salutò l'ippogrifo e il grifone, ma nell'uscire sbattè contro una persona. No un momento persona? Alzò il viso e per un attimo si perse nell'ambra di quegli occhi... Ambra!?

    -Scu... scusa i... io non volevo ma... be... ec... co...- Iniziò a farfugliare frasi senza senso, quel ragazzo le aveva stordito i sensi ecco la spiegazione! Era lui la persona che aveva attirato in quella città, decise di concedersi il piacere di osservarlo.

    I lunghi capelli argentei gli incorniciavano il viso e poi scendevano lisci fino alla vita, avrebbe voluto sfiorarli, due tenere orecchio da cucciolo sormontavano la testa, avrebbe voluto toccarle, due occhi del colore dell'ambra, avrebbe voluto che guardassero solo lei, le labbra fini e delineate, avrebbe voluto assaporarle, due forti braccia, avrebbe voluto che toccassero solo lei, la giovane strega arrossì alla piega che stavano prendendo i tutti suoi pensieri suscitando il riso nello straniero.

    -A quanto vedo hai fatto amicizia con la mia Redga, piacere, Inuyasha- Kagome era in trance, quel ragazzo era la risposta a quasi dieci anni di dubbi e paure e adesso l'aveva davanti! Notando la mano a mezz'aria, rispose a tono -Piacere Kagome!- Mentre rispondeva al saluto sorrise. -Ehm se non ti è di disturbo mi accompagneresti in segreteria?-

    La giovane denegò con la testa -Dammi solo un minuto- Da terra raccolse un pezzo di fieno, lo prese fra le mani e dopo avervi appoggiato le labbra lo tramutò in una bolla di sapone e la fece volare via, il ragazzo non capì molto -Bene vieni ti accompagno- Il ragazzo segui la strega doveva ammettere che tutto in lei lo attirava.

    Kagome decise di precederlo così da nascondergli il suo viso, in quella bolla di sapone aveva letteralmente urlato la sua felicità, e ora stava fluttuando verso Sango, l'aveva anche avvertita che avrebbe fatto tardi a lezione.. che voleva di più?

    Appena davanti alla segreteria Inuyasha la ringraziò e le disse che poteva andare. La ragazza a malincuore fece come detto.

 

    Da allora sono passati ormai svariati anni e le due streghe ricordano con felicità quel giorno...

    La vecchia tenuta di Isicosa grazie a un incantesimo della madri di Sango e Kagome era tornata all'antico splendore, anche se i nuovi inquilini non sembravano intenzionati a farcela rimanere.

    =Booom!= "Altro buco nella mansarda?" Ecco il pensiero di un ragazzo dai capelli argentati che viveva in quella casa -Kagome, Sango tutto ok?- Dalla cucina emersero due ragazze completamente sporche di strana roba verdognola con sfumature violacee, al tatto molto appiccicosa. I due ragazzi presenti iniziarono a ridere -Che incantesimo stavate preparando oggi? Di solito li fate in mansarda!-

    Le due li squadrarono con uno sguardo truce -Era la vostra cena!-

    I due si zittirono terrorizzati -Va bene allora, Miroku vi da una mano a sistemare e io vado a prendere qualcosa di commestibile! A dopo Kaggy! Miro buona fortuna!- Lo videro scappare fuori e saltare sopra a Redga e librarsi nel cielo -Va bene Miro vai tranquillo, ci pensiamo io e Sango!- Le due schioccarono le dita e gli stracci e le scope iniziarono a volteggiare per la cucina e a pulire tutto. -Ragazze vi adoro sempre di più! Rimpiango di non avervi incontrate prima! Soprattutto tu Sanguccia!- L'altra ragazza si accorse che Sango non era molto attenta infatti una scopa stava spazzando il soffitto -SACHAN IL LAMPADARI... =Crash= ...O-

    Ora i cocci di quello che un tempo era stato un bel lampadario giacevano sul pavimento. Kagome sospirò -Ops! Miroku non devi distrarmi!- La mora aveva il viso rosso -Ah perchè io ti distraggo?-

    -Beh insomma, si- I due avevano re-iniziato a scambiarsi 'dolci' effusioni, lei li guardava truce -Sapete benissimo che se dovete mostrarmi simili scene, preferisco che vi allontaniate dal mio campo visivo!-

    -Oook! Sanguccia vieni!- La mora fece per staccarsi da lui ma lui la prese in braccio -Ma io voglio aiutare Kaggy!-

    -E io voglio farti distrarre ancora un po'!- Detto questo la condusse in camera sua, la strega in cucina sospirò, era sempre così con quei due! Riprese controllo degli oggetti e riuscì anche se con un po' più di tempo a sistemare la cucina. Appena ebbe finito sentì uno sbatter di ali nel cortile, era tornato il suo Inu, un po' era invidiosa di Sango, lei mettendo la pietra aveva trovato un uomo che si era molto passionale e romantico in certi momenti, ma davanti anche solo a una terza persona già era un miracolo se le teneva la mano!

    Andò alla porta e lo aiutò a portare in casa la cena, aveva preso la pizza, un cibo umano che però stava prendendo piede anche nel loro mondo e la cosa non dispiaceva affatto! Inuyasha andò in cucina e si accorse del lampadario mancante -Ancora?-

    -Oui mon trésor! Miroku ha 'disturbato' Sango e lei, bè lei ha spazzato il soffitto!-

    -Ma anche in sala è stato così!- Kagome iniziò a prendere i piatti per apparecchiare -Tu le sais, est toujours la meme histoire avec leurs, n'est pas?- La strega quando sentì due braccia avvolgerle la vita e la testa del suo amato Inu appoggiarsi sopra la sua spalla capì che aveva raggiunto il suo scopo -Inu che ti prende?-

    -Lo sai che ti adoro quando parli francese! Ti do fastidio?- Il suo tono era malizioso, sapeva benissimo che la sua streghetta adorava quando le riservava certe attenzioni e la sentì riporre i piatti sul piano. -Mmm fammi pensare, non saprei!- Rise e si voltò, la schiena appoggiata al mobile e le mani di Inuyasha attorno alla sua vita, era esattamente ciò che aveva desiderato il giorno stesso che l'aveva incontrato.

    I lunghi capelli lisci sotto al suo tocco...

    Le orecchiette erano ancora più morbide della prima volta che le aveva toccate...

    I suoi occhi solo per lei...

    Le sue braccia che la stavano sfiorando...

    E per finire le sue labbra che la stavano assaporando...

    Ne era certa era andata anche meglio di quello che avesse potuto sperare, ancora una volta condivideva gli stessi pensieri con la sua amica, qualche piano sopra di lei.

    Era certo quel giorno della loro infanzia era di sicuro il pomeriggio più costruttivo della loro vita!

   

Ende...?

 

Allora ho messo quel punto interrogativo per il semplice motivo che forse da questa shot, ne trarrò una long fic ma non so ancora rimane un forse, è che mentre scrivevo mi sono un po' affezionata all'ambientazione che ho creato ^^

 

*Ippogrifo: è una creatura alata, originata dall'incrocio tra un cavallo ed un grifone, con testa e ali di aquila, zampe anteriori e petto da leone ed il resto del corpo da cavallo.

 

**Grifone: è una creatura leggendaria con il corpo di leone e la testa e le ali d'aquila

   
 
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