Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |      
Autore: Bleen    31/07/2014    3 recensioni
Tutto era nell'oblio.
Lunghi capelli blu come la notte, due occhi che si spalancano nel vuoto.
« Ti chiami Amber, giusto? »
Chi è Amber? Nessuno lo sa, nemmeno lei conosce sé stessa.
Un veloce incontro di sguardi.
Una strana visione; fuoco ovunque, lacrime che scorrono dal viso di una ragazza.
« NO! »
Nessuno sa che la regione di Sinnoh sta per essere catapultata in un incubo mai visto prima.
« Tu appartieni a me »
[ Il titolo e la descrizione potrebbero cambiare - aggiornamenti irregolari - non assicuro una buona lettura da smartphone o tablet ]
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Pearl, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologue }



 Tutto era nell’oblio.
Non vi era né inizio né fine, oscurità cieca, sorda, muta. Uno strano silenzio, perenne; il nero regnava sovrano in quello spazio senza angoli, ostacoli, vita.
Attraversando quell’infinità di spazio, un esile corpo femmineo,  rannicchiato su sé stesso, avvolto da una chioma di lunghi capelli blu, come il cielo di notte, volteggiava tra le braccia del vuoto, per volere di esso. Privo di speranza, di qualsiasi forma vitale che un essere umano possiede. Era lì, senza forza e senza vita.
Un piccolo punto che vacillava in quell’oblio senza gravità, le labbra prive di colore, semiaperte.
E fu un attimo.
Quelle capriole continue, quel volteggiare senza tempo e senza meta s’interruppe nel momento stesso in cui quel corpo venne avvolto da una fioca luce scarlatta, una luce proveniente dal cuore – chissà se un cuore c’era, per lei.
Luce nel buio. Un mistero di cui testimone vi era soltanto il vuoto, il silenzio. Poi qualcosa parlò. Qualcosa, perché non vi era vita tra le braccia del vuoto, non vi era qualcuno. Una voce roca, profonda, maligna.
Un «Adesso» sussurrato nell’oscurità, malignità e perseveranza rimbombarono nel silenzio.
Due occhi si spalancarono nel vuoto.
 
« Tu appartieni a me »
 
 
 
Si svegliò di scatto, scossa dalla visione appena avuta. La fronte zeppa di sudore, gli occhi – che a stento teneva aperti – osservavano silenziosi il locale in cui si trovava. Le tempie pulsavano, violente, la vista un po’ offuscata non le permetteva di vedere molto, distingueva appena le pareti arancio pastello e uno strano macchinario sul grigio topo.
Le mani congiunte sul petto, gli occhi puntati sul soffitto. I suoi pensieri andarono a quello che ebbe sognato un attimo prima.
Quel corpo privo di vita, che tanto sembrava somigliarle, quella voce.
Quel vuoto. Tutto ciò non aveva un senso.
Quella voce che sussurrava quel « Tu appartieni a me » con fermezza, quasi appartenesse realmente alla Voce. Tutto era confuso.
Tentò nel sollevare il busto per capire meglio la situazione, ma una fitta alla testa la costrinse a rimettersi giù, le dita a massaggiare le tempie.
« Sei ancora debole »
Sussultò. Quella voce la vece voltare di scatto, un’altra fitta le percosse tutto il capo: una giovane donna la scrutava dolcemente, uno sguardo delicato, ma al tempo stesso curioso nel vederla.
Le si avvicino, accomodandosi sulla poltroncina di velluto arancio ai piedi del letto, sistemandosi accuratamente l’aderente gonna che indossava. Il grembiule dalla fantasia fiorita – indossato dalla donna – attirò parte della sua attenzione.
« Ti chiami Amber, giusto? »
La donna sorrise, indicò il bracciale in acciaio legato attorno al polso della ragazza: a piccoli caratteri, vi era inciso “Amber”.
Nonostante gli sforzi, non ricordava chi era. Né da dove provenisse. Si sentiva, in un certo senso, vuota. L’unico pensiero che vagava nella sua mente era la visione avuta durante il breve coma.
« Ti ho trovata priva di sensi, tra l’erba alta del Percorso 201, fortuna che qualche pokémon selvatico non ti abbia aggredita! »
Aggrottò la fronte: Percorso 201? Pokémon? Cos’era un Pokémon?
Voltò lo sguardo alla sua destra, un comodino in legno fiancheggiava il letto, sopra vi era una fotografia raffigurante un ragazzino dai capelli biondi, sbarazzini, insieme ad uno strano essere.
« Quello è mio figlio Pearl, insieme al suo Chimchar! Quel Pokémon è un amore ... »
Questo è un Pokémon, pensò, che buffo!
Un botto proveniente dal piano di sotto la fece sussultare, mentre la donna scosse la testa, un sospiro emesso dalle labbra carnose.
« Questo deve essere lui »
Annuì, rivolgendo il suo sguardo al braccialetto sul polso. Un continuo rumore di passi andava facendosi sempre più vicino.
« Mamma! Che- »
Un veloce incontro di sguardi.
Fuoco ovunque;
Case bruciate, persone in fuga.
E lacrime.
Lacrime sgorgavano dal viso di una ragazza.
 
« NO! »
 
« Ti senti bene, caro? »
Pearl portò le mani alla testa, distolse lo sguardo da quello della ragazza e provò ad aggrapparsi alla scrivania. Pensieri sconnessi sull’accaduto vagavano nella sua mente.
Cos’è stato, si chiese, cosa mi è successo?
« N-non è niente »
Gettando un’occhiata – a caso – sulla giovane, gli era sembrato di vedere la stessa sua espressione, scossa e sorpresa, ma soprattutto gli parve di aver visto il piccolo bracciale, che teneva al polso, illuminarsi. 











 
{ Bleen's Corner
È il mio primo tentativo di fanfiction. Ho sempre desiderato pubblicare qualcosa su EFP, ma – non so perché – non l’ho mai fatto. Adesso, finalmente, mi sono decisa a cominciare questa long-fic (prima in assoluto che scrivo!). Ho sempre amato scrivere, ho una cartella piena di sfoghi e cose del genere. Non siate troppo duri, è la prima volta che pubblico qualcosa! Accetto volentieri qualche consiglio o critica (costruttiva).
A presto.
Bleen

Incolla qui il testo.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Bleen