Ho un grande bisogno d’amore. Ecco come inizia tutta la storia: un grande bisogno d’amore.
Mi presento e sono uno scrittore, John Lavinique e ho un grande bisogno d’amore. Se ho iniziato a scrivere questa storia è solo per questo, perché uno scrittore deve riflettere sé stesso innanzitutto. Per riuscire a dipingere con le parole l’affresco della vita dei suoi personaggi, per riuscire con le parole a musicare e orchestrare le azioni e le sensazioni del romanzo, deve sapere bene di cosa sta parlando.
Questo libro sarà strano, sconclusionato, emotivamente forte ed estremo perché è questo ciò che ora sento nel cuore. Se scrivo questo libro è per far finire la tempesta rinchiusa dentro di me, quando una forza immensa ti trascina e non puoi fare nulla, ti ritrovi all’improvviso solo e impotente, di fronte all’amore meraviglioso e terribile, immenso e silenzioso, eroico e debole.
Ho passato tanto tempo da quando mi sono innamorato di lei, all’inizio il sentimento era solo un’ombra che volava di tanto in tanto sull’anima, una colomba che passava a farmi visita nei momenti più sconsolati, ma ora sento un vortice trascinarmi verso di lei, ed ogni volta che guardo l’alba solleticare la notte non riesco a togliermi dalla mente il suo sorriso; quando vedo un tramonto morire dietro l’orizzonte non penso ad altro che all’abbraccio con il quale lei mi ha salutato l’ultima volta, prima di partire. La natura stessa riflette lei, lei è dappertutto e da nessuna parte. È meraviglioso innamorarsi, ma quale tristezza quando vedi che le miriadi di parole gridate alla luna nel silenzio della notte, sono ricompensate da lei con indifferenza o con rose per un altro uomo, come sentire tutti i sentimenti della tua anima cadere, come le foglie in una fredda mattina d’autunno… 
sento tanta nostalgia e non voglio perderla, vorrei che lei fossi qui, seduta come me alle porte della notte, sdraiata sul crepuscolo meraviglioso e passare ore e ore nel buio delle stelle…
questo libro, forse non lo sai, è dedicato a te e forse non lo saprai mai. Non saprai mai che quando ti guardo e non ti bacio è solo per paura di farti del male, di spaventarti; non saprai mai che quando ci salutiamo darei un anno e forse di più per starti affianco un altro minuto… e darei il profumo della primavera per darti la mano e insieme dirigerci verso il sole che spunta ora dalle nubi. Questo non lo saprai mai, amore, ma se lo sai allora dimmelo, ti prego, perché non aspetto altro da molto tempo.