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Autore: betta94_th    08/09/2008    4 recensioni
Aveva un paio di occhi color caramello, una pelle chiarissima e mi piaceva un sacco quel neo che aveva sul lato destro del mento. Ad ogni modo era... era semplicemente Stupendo.
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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That’s amore

Un’ amore in cucina

 

NB: I Tokio Hotel (e come tutte dicono “purtroppo”) non sono di mia proprietà. Gli altri personaggi, invece, sono stati tutti partoriti dai miei neuroni, quindi qualsiasi riferimento ad avvenimenti e persone reali sono puramente casuali.
Inoltre, tutto ciò che è narrato in questa storia è frutto della mia fantasia.

 

Ed ora auguro a tutti voi una Buona Lettura (lo spero con tutto il mio cuoricino, dato che è la prima Fan-Fiction che pubblico)

 

*Ho un appuntamento?*

 

“Eleeeeeee”

Mi chiamò la mia amica, Natasha, comparendo sulla porta della cucina.

“Sono pronte le pizze del tavolo tre?”

“ Sono in forno, 5 minuti e arrivano”

“Bene” Mi rispose con un sorrisino malizioso stampato sulla faccia.

“Com’è?” Le dissi io sorridendo.

“Com’è chi?” Mi rispose lei.

“Quello del tavolo tre”. Le dissi io.

Lei ci pensò un po’, poi disse tutto ad un fiato:

“Un figo da paura!! Biondo con gli occhi azzurri. Quasi quasi gli lascio il mio numero vicino al tovagliolo” disse, guardandolo e facendogli l’occhiolino.

La mia Naty, sempre la solita! Ci provava sempre con il primo che gli capitava.

Lei era una bella ragazza con gli occhi azzurri e i capelli biondo-platino. Adorava i party in discoteca, e i vestiti di marca. Insomma, la Paris Hilton Italiana.

Insomma, Tutto il contrario di me. Io sono mora con gli occhi castani, odio le discoteche e la musica house, ma c’è una cosa che odio con tutta me stessa: la moda.

Infatti trovo ancora strana la cosa che una come lei sia diventata la mia migliore amica.

Le volevo un bene dell’anima, era capace di farmi ridere anche quando avevo voglia di spaccare il mondo. Avrei fatto qualsiasi cosa per lei.

Fu la prima persona che conobbi quando venni a lavorare qui in Germania.

Io avevo appena finito la scuola alberghiera, e avevo preso il diploma di cucina. Ma ero stufa di lavorare in Italia. Da piccola sognavo sempre di far arrivare le mie “creazioni” per tutta Europa, così, quando terminai gli studi, decisi di realizzare il mio sogno, partendo dalla mia adorata Germania. Mio padre era tedesco, mia madre francese. Lei morì subito dopo il parto per un tumore, così mio padre mi fece sia da madre che da padre. All’età di 10 anni ci trasferimmo in Italia per via del suo lavoro, ma la Germania mi rimase nel cuore. Quindi decisi di trasferirmi qui, a Berlino, e di cercare un appartamento da dividere con altri coinquilini.

Un giorno, mentre stavo camminando per il centro di Berlino, notai un cartello con scritto

“Cercasi COINQUILINA”. Chiamai subito e lei accettò immediatamente, dato che aveva assolutamente bisogno di soldi per aprire un ristorante il più prima possibile. Da quel giorno fummo inseparabili.

Dato che scoprimmo di avere entrambe la passione per la cucina, decidemmo di aprire un ristorante - il quale poi chiamammo“That’s Amore”- al centro di Berlino. Al nostro progetto si unì il mio caro amico Michael, il quale era un mio amico d’infanzia. Era terribilmente affascinante, veramente un bell’uomo, d’altra parte lo era sempre stato, fin da bambino. C’era solo un piccolo problema: era gay!

“Dai Naty! Sei sempre la solita”

“Zitta tu! Sei solo invidiosa!” mi disse scherzando

“Io invidiosa? Non potrei mai essere invidiosa di una che si trom...”

“Oh!” si intromise Michael: “Basta voi due. Vi pare il momento di mettersi a scherzare così? Su, forza, ci sono molte cose da sbrigare. E tu” disse rivolgendosi a Natasha:

“Io?” rispose lei indicandosi

“Si tu... quel bel figo lasciamelo a me, si vede lontano un miglio che è un gay! E ora tutti a lavoro! Abbiamo molto lavoro stasera, la sala è piena”

“Uffi!” disse Naty: “Ma perché quelli più belli sono tutti gay?”

Io risi alla sua affermazione e Mike rispose con un “Ho detto a lavoro!”

“Augh grande capo” dicemmo in coro io e Naty, con il sorriso stampato sulle labbra e facendo il saluto militare.

Aprii una delle due ante della porta che dava sulla sala e mi ci appoggiai: effettivamente Mike aveva ragione, il locare era pieno zeppo, come del resto tutte le sere. Non per vantarsi, ma la nostra era la miglior pizza di tutta Berlino.

“Mi scusi” un uomo sulla quarantina mi si pose davanti. Era molto alto, calvo tutto vestito di nero e portava due occhiali da vista tondi. Dietro di lui vi erano altre due persone, due ragazzi suppongo: uno di loro aveva un’ aspetto molto ambiguo: indossava una felpa nera dell’adidas(nera), una sciarpa nera legata attorno al collo nera, un cappellino con visiera (nero), due grossi occhiali da sole, con su scritto sulle stanghette, grosso quanto una casa, il marchio Prada (neri), ed infine una bella borsa della diesel di pelle (bianca).

L’altro, ragazzo anche lui, indossava una grossa (diciamo enorme per la sua taglia) felpa color panna, sotto della quale si poteva notare un enorme t-shirt bianca, dei jeans enormi, un cappellino da baseball celeste, dal quale scendevano dei lunghi rasta biondi, ed infine gli stessi occhiali da sole che portava l’altro ragazzo.

“Mi dica” risposi gentilmente

“Vorrei ordinare delle pizze da portar via”

“Si” dissi dirando fuori dalla tasca del mio grembiule il blocchetto delle ordinazioni: “Mi dica”

“Vorrei 5 margherite” ma subito il ragazzo rasta gli diede un pacca sulla spalla, e il signore si corresse dicendo:

“Anzi, no, 15”

Ma questa volta l’altro diede una pacca sulla spalla del signore il quale esordì rassegnato:

“Vorrei 20 pizze margherite, e una quattro stagioni, grazie”.

Io segnai il tutto annuendo, poi dissi alzando gli occhi:

“Ci Metterò un po’ di tempo a farle tutte, se nel frattempo vi volete accomodare” dissi loro indicando il tavolo.

“Si, certo! Perché no?”

Rispose l’uomo, con un sorriso come per dire: “GRAZIEDAVVERONONVEDEVOL’ORADIRIPOSARMIUNPO’”

Ricambiai il sorriso, poi chiesi se volevano qualcosa da bere.

“Io una birra”rispose il rasta.

“Io una red-bull” rispose l’altro

“Mi spiace ma non abbiamo red-bull”

“Oh...” disse il ragazzo: “Allora una coca-cola”

“Ok” dissi continuando a scrivere il tutto sul mio fedele blocchetto

“E io una bottiglia d’acqua frizzante, grazie” aggiunse l’omone

“Perfetto” dissi io “Ve le faccio portare subito”

Non feci in tempo a girarmi verso la porta della cucina, quando il ragazzo dall’aria un tantino ambigua mi chiamò. Mi rigirai e me lo trovai di fronte.

Ok, non c’erano dubbi. Era un uomo... e che uomo! Si era tolto solo gli occhiali da sole. Mostrando così un leggero stato di trucco nero sulle palpebre degli occhi.

Aveva un paio di occhi color caramello, una pelle chiarissima e mi piaceva un sacco quella specie di neo che aveva sul lato destro del mento. Mi pareva di averlo già visto da qualche parte... ma molto probabilmente mi sbagliavo.

Sarà un dejavù, ne ho uno ogni cinque minuti!

Ad ogni modo era... era semplicemente Stupendo.

“Emh...si?” Risposi io.

“Dove posso trovare il bagno?”

“In fondo al corridoio a sinistra”

“Grazie” mi disse sorridendo

Oddio... posso svenire?

“Di nulla” Risposi.

Poi mi girai e mi diressi verso la porta della cucina.

“Mike” dissi entrando “Sbrighiamoci, dobbiamo fare 20 pizze margherite e una quattro stagioni”.

“Ma che per caso ti sei impazzita? Non ce la faremo mai entro stasera! Il locale è pieno!”

“Certo che ce la faremo!” Dissi io: “I clienti stanno tutti mangiando e per qualsiasi altra cosa c’è Naty!”

Mike sussurrò un: “Dio aiutami tu!” portandosi una mano sulla fronte e si diresse verso il piano in acciaio sporco di farina, dove sopra erano appoggiate tante palle fatte  di pasta per la pizza; ne prese alcune e cominciò a stenderle con l’aiuto di un matterello. Io, nel frattempo, lo aiutavo mettendo della salsa di pomodoro e della mozzarella su quelle già stese, e dopo le infilavo nel forno.

 

 

“E questa” dissi infilando una pizza nel cartone: “era l’ultima”

“Dai, portiamole di là...ti aiuto io.”

Spinsi l’anta della porta con la spalla (dato che avevo in mano dieci delle ventun pizze ordinate) e uscii dalla cucina, seguita da Mike, il quale teneva il resto delle pizze.

“Ecco a voi” dissi mettendo le pizze in mano all’ ”omone”

“E qui c’è il resto” proseguì Michael mettendo il resto delle pizze in mano al rasta.

“Quant’è?” chiese il ragazzo truccato

“La margherita costa 2 euro e 50” dissi mentre battevo lo scontrino “La capricciosa 3, quindi in tutto sono 28 euro”

“Aspetta” disse il ragazzo con i rasta “e le bibite?”

Io gli sorrisi e dissi “Non vi preoccupate, offre la casa!”

“Tieni” mi disse il moro, mentre mi porgeva una banconota da 20 e una da 5 “E tieni il resto!”

“Grazie davvero” dissi mettendo i soldi in cassa e porgendogli lo scontrino

“Scherzi?” disse sorridendo “con tutto che il locale era pienissimo, voi siete stati velocissimi e gentilissimi, non so davvero come ringraziarvi” e, detto questo, si porto una dito sul mento e cominciò a picchiettare, poi dopo pochi secondi disse tutto ad un fiato “Anzi si, lo so benissimo! Fatti trovare domani alle 20 di fronte al locale, tanto dovrebbe essere chiuso, dato che è domenica, giusto?”

“Veramente io...”

“Perfetto allora ci vediamo domani... ti passo a prendere io! Ciao!”

Prese e uscì dal locale seguito dagli altri due che borbottavano qualcosa di incomprensibile.

“Bene bene” mi disse Naty da dietro : “Pare che qui qualcuno domani abbia un appuntamento!”

“Davvero? Chi?” le risposi io

“Tu, scema!” mi rispose Naty sorridendo

“Io?” mi dissi shockata.

Ho un appuntamento?

 

 NOTE dell’ Autrice(che bello potermi chiamare così XD): Eccomi qui, finalmente a pubblicare la mia prima Fan-Fiction!

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, e cercherò di postare il prima possibile il secondo.

Mi scuso in anticipo per gli errori che ho fatto (se me li fate notare nelle recensioni ne sarei più che contenta).

Infine Ringrazio tutti quelli che leggeranno la storia e che recensiranno (Non siate crudeli!)

 

Eli_

 

 

  
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