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Autore: Vals Fanwriter    01/08/2014    4 recensioni
Nagisa/Rei | Raccolta di OS | Fluff, Sentimentale
Dal primo capitolo: "Nagisa è sempre stato una ventata di allegria e novità nella sua vita, fin dal momento in cui, ostinatamente, si è messo a seguirlo ovunque, pur di convincerlo ad entrare nel suo stesso club di nuoto. Da allora, ci ha fatto quasi l’abitudine ai suoi modi. Continuano a sorprenderlo, ma costituiscono una costante senza la quale non riesce ad essere sereno, durante le sue giornate."
[1. Gli occhiali di Rei. #1 | 2. Lo scivolone. | 3. Ricordi dal passato. | 4. Il pinguino e la farfalla. | 5. Gli occhiali di Rei. #2]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oggi è il compleanno di Nagisa e… No, non mi sono obbligata a scrivere solo per questo motivo. Avevo questa scenetta in testa e quindi l’ho buttata giù al volo. È davvero stupidissima (e fluffissima) quindi va direttamente a prendere posto in questa raccolta altrettanto stupidissima. Le frasi in corsivo vanno canticchiate, mi raccomando. (Scherzo.) (Forse.) Buona lettura! ♥
 
 



 

‹‹La porta non si apre, non si apre, non si apre~ La porta non si apre, forse Mako arriverà~ Ma Mako non arriva, non arriva, non arriva~ Mako non arriva, al suo posto Haru giungerà~ Lo sgombro sta bollendo, sta bollendo, sta bollendo~ Quando sarà cotto, Haru la porta aprirà~ Ma prima di aprirla, aprirla, aprirla~ Prima di aprirla, lo sgombro mangerà~››

‹‹Nagisa-kun, potresti smettere di cantare? Sto cercando di concentrarmi…››

‹‹Ma il tempo passa più in fretta se canto. Dai, canta con me, Rei-chan! Lo sgombro è delizioso, delizioso, delizioso~››

Rei non ha idea di come continui la canzoncina, ma non ha neanche intenzione di provare ad unirsi al suo compagno canticchiando parole a caso, non adesso che si trovano in quell’assurda situazione: bloccati nello spogliatoio maschile dell’Iwatobi SC Return, evidentemente deserto in seguito all’orario di chiusura. L’idea era quella di prolungare gli allenamenti in vista delle provinciali – idea di Nagisa, ovvio – ed il risultato è stato trovarsi di fronte ad una serratura bloccata che adesso non vuole lasciarsi scassinare.

Sì, esatto, Rei sta armeggiando con una graffetta recuperata dalle pagine del suo libro di “Cenni sul nuoto e sulla sommersione”, tentando di far scattare la serratura, mentre nella sua mente si compongono e ricompongono immagini del meccanismo che si nasconde al di là della toppa. Tuttavia, non si è mai trovato in una situazione simile e, di certo, conoscere l’ingegneria che sta dietro alla manifattura di una porta non gli consente di improvvisarsi scassinatore.

Come se non bastasse, ha perso il conto del tempo trascorso da quando Nagisa ha iniziato a cantare. Forse è passata una mezz’oretta, o un’ora intera, fatto sta che non ha smesso neanche un momento di inventarsi nuove strofe. Se ne sta seduto sulla panca al centro della stanza, con le gambe incrociate, ancora in costume da bagno e con la sua felpa posata sulle spalle. L’ultima volta che Rei si è voltato a controllarlo ha visto la sua testa ondeggiare a destra e sinistra a ritmo della sua canzoncina, quindi deduce che lo scenario alle sue spalle non sia cambiato poi molto.

‹‹Il pinguino è nell’igloo, nell’igloo, nell’igloo~ Il pinguino è nell’igloo, dove la luce non entra più~ Nell’igloo non c’è più luce, luce, luce~ Nell’igloo non c’è più luce e freddo inizia a far~››

“Fantastico, la canzone ha smesso totalmente di avere senso. Ma perché proprio l’igloo poi?”

Non sa se è l’effetto della canzone di Nagisa e quindi pura e semplice reazione del suo subconscio, ma la stanza inizia ad essere veramente fredda e le mani di Rei tremano appena, mentre, inginocchiato ai piedi della porta, muove la punta della graffetta verso sinistra.

‹‹Il freddo gela tutto, tutto, tutto~ Il freddo gela tutto, ma il pinguino a casa andrà~ Casa sua è un po’ lontana, lontana, lontana~ Casa sua è un po’ lontana, ma tranquillo lui sarà~››

Crack!

Un movimento troppo brusco fa spezzare la graffetta nella serratura e Rei si irrigidisce sul posto, lo sguardo fisso sulle sue mani che stringono convulsamente il pezzettino di ferro. È la fine.

‹‹Il pinguino aspetta, aspetta, aspet-››

‹‹Nagisa!›› lo interrompe con tono un po’ brusco.

‹‹Che c’è, Rei-chan? Si è aperta?››

Rei si alza in piedi e si volta. Gli mostra la graffetta spezzata che tiene tra le dita e gli rivolge un’occhiata truce che più o meno sta a significare: “La tua canzoncina stupida mi ha distratto”.

‹‹Ops›› sussurra Nagisa, ma il suo sguardo non è divertito o vispo come al solito, sembra quasi deluso dinanzi al fallimento del suo compagno. ‹‹Mi sa che adesso ci toccherà cantare per molto tempo ancora›› aggiunge, con voce bassissima, quasi timorosa, ma Rei non ci bada tanto. In seguito a quell’ultimo commento, l’unica cosa che riesce a fare è sospirare esasperato e roteare gli occhi.

‹‹Nagisa-kun, dobbiamo uscire di qui, non cant-››

‹‹La farfalla è arrabbiata, arrabbiata, arrabbiata~ La farfalla è arrabbiata, ora il broncio mostrerà~ Il bozzolo si è rotto, si è rotto, si è rotto~ Il bozzolo si è rotto, ora dove dormirà~››

“Tralasciando il fatto che le farfalle, in teoria, non dormano in un bozzolo, appunto perché sono già farfalle, ma il pinguino della canzoncina che fine avrà fatto?” si domanda Rei, prima di scuotere la testa e darsi dello stupido. Non può mettersi a perdere tempo pensando al senso di quel motivetto, deve trovare una soluzione al vero problema.

Osserva la porta, poi il cellulare posato sulla panca con il quale, poco prima, ha tentato di mandare un messaggio a Makoto ed Haruka. Si siede accanto a Nagisa e controlla il display. Nulla, ancora non c’è campo. Sospira e si appoggia allo schienale, decidendo di far riposare un po’ il cervello. È dannatamente faticoso pensare mentre qualcuno canticchia senza sosta.

‹‹Il pinguino sta tremando, sta tremando, sta tremando~ Il pinguino sta tremando, non si esce dall’igloo~ Ma la farfalla pensa, pensa, pensa~ La farfalla pensa, ad uscire riuscirà~››

“Un momento… Il pinguino che trema? La farfalla che pensa?” si domanda Rei, aggrottando improvvisamente la fronte.

Automaticamente, si volta a guardare Nagisa ed inizia ad ascoltarlo più attentamente. La sua voce trema leggermente, ad ogni strofa che sfugge dalla sua bocca, ed il suo sguardo ora è basso e stranamente assorto, come se si stesse isolando, come se al momento fosse concentrato a cercare nuove parole con cui riempire quella filastrocca.

Rei si raddrizza sulla panca e lo guarda come si guarderebbe un rompicapo appena risolto, con gli occhi sgranati e le labbra schiuse.

‹‹Il pinguino non è solo, non è solo, non è solo~ Il pinguino non è solo, e paura non avrà~››

Il pinguino non è altri che Nagisa.

‹‹Nagisa-kun›› lo chiama Rei, posandogli una mano sulla spalla. ‹‹Nagisa-kun, guardami un attimo.››

La canzone si interrompe nel momento in cui Rei appoggia anche l’altra mano sulla spalla di Nagisa e lo costringe a voltarsi verso di lui. Incontra i suoi occhi e li vede appena un po’ lucidi.

‹‹Nagisa, tu… hai paura?››

Il diretto interessato sobbalza quasi a quella domanda, forse stupito nel constatare che Rei lo abbia capito, e forse anche un po’ dispiaciuto dell’aver messo nella testa del compagno un’ulteriore preoccupazione.

‹‹N- no›› risponde infatti, scuotendo la testa, ma il tremore della sua voce lo tradisce. ‹‹Non ho paura, sto cantando per far passare il tempo, vedi?›› Le sue labbra si piegano in un sorriso storto e ben poco convincente e la canzone riprende. ‹‹Il delfino si è perso, si è perso, si è perso~ Il pinguino lo aspetta, a salvarlo arriverà~ Visto? Non è divertente, Rei-chan?››

“No, non è divertente” pensa Rei, guardandolo con serietà. Era così preso dal cercare una via d’uscita il più in fretta possibile, che non si è accorto del fatto che Nagisa fosse terrorizzato all’idea di rimanere chiuso in quella stanza buia, fredda e silenziosa. Si sente una persona terribile se ripensa al modo in cui ha involontariamente ignorato la sua richiesta d’aiuto.

‹‹Nagisa-kun…››

Lo sguardo del ragazzino si fa dispiaciuto a quell’ennesimo richiamo, sebbene sia un po’ più dolce dei precedenti.

‹‹Scusa, Rei-chan. Ti dà fastidio? Smetto, se ti dà fastidio›› dice Nagisa, con la voce ridotta ad un sussurro, che riecheggia nella stanza vuota.

Rei lo osserva con premura e va ad immergere le dita della mano destra tra i suoi capelli biondi, il palmo che si posa sulla sua guancia; poi sorride lievemente e scuote la testa.

In quel momento, Rei non bacia Nagisa per impedirgli di riprendere a cantare, lo bacia per impedirgli di provare ancora paura.

Il pinguino è stato baciato, baciato, baciato~ La farfalla lo ha baciato, la paura non c’è più~” Rei è certo del fatto che la canzoncina continuerebbe così, se Nagisa avesse le labbra libere e fosse in grado di parlare.

 
 
 
 


 
‹‹Nagisa.››

‹‹Haru-chan, sei venuto a liberarci!››

‹‹Ahà. Che ci faceva Rei così vicino a te?››

‹‹N- n- n- n- niente, cosa vuoi che-?››

‹‹Rei-chan mi ha dato un bacio perché avevo paura di rimanere chiuso per sempre nello spogliatoio.››

‹‹Ah.››

‹‹Nagisa-kun, non dovevi dirglielo per forza!››

‹‹Ma lui è Haru-chan!››

‹‹E allora!?››

‹‹Ad Haru-chan e a Mako-chan dico tutto.››

‹‹Quindi lo dirai anche a Makoto-senpai!?››

‹‹Certo.››

‹‹…››




 

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