Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: _coldwinter_    01/08/2014    5 recensioni
L'adolescenza è sempre piena di problemi, ma quella di Lola è davvero un casino. Ha grossi problemi in famiglia che non sa come risolvere, e questi influiscono molto sul suo carattere e sulla sua vita. Se questo non bastasse, i problemi li ha anche a scuola. Si trova sempre in contrasto con Luke Hemmings, un ragazzo popolare ma allo stesso tempo evitato nella scuola per il suo caratteraccio. Litigando con lui Lola lo conosce meglio, senza neanche volerlo, e scopre di avere molte più cose in comune con il ragazzo di quante potesse immaginare. Scopre che le reazioni del biondo con cui litiga sempre sono dovute al suo passato, non meno complicato di quello di Lola.
Genere: Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic




Guardai davanti a me: una distesa di sabbia bianca si incontrava con il freddo oceano blu. L'unico rumore che si sentiva era quello delle onde che si infrangevano all'impatto con il bagnasciuga. Sulla spiaggia non c'era nessuno, solo qualche gabbiano che passeggiava qua e là, e noi. Era uno spettacolo fantastico, capivo perché a Luke piacesse tanto. Il vento mi passava delicatamente tra i capelli facendoli ondeggiare. Le nostre mani erano ancora una nell'altra, e quella libera la tenevo sul petto, mentre riprendevo aria. L'odore del mare salato trasportato dal vento mi faceva sentire libera come non mai.
"Ti piace?" mi domandò Luke guardando lontano.
"È bellissimo." risposi senza fiato per la tranquillità di quel paesaggio.
"Vieni!" disse stringendomi di più la mano e cominciando a correre, trascinandomi dietro di se.
Successe tutto così in fretta che non riuscii a realizzare cosa stesse succedendo, quindi mi ritrovai abbracciata a Luke completamente vestita in acqua. Anzi, non in acqua, ma sott'acqua. Non ero neanche riuscita a prendere fiato, quindi uscii con la testa per prendere aria e cominciai a tossire sputando quella che avevo ingoiato. Mi alzai in piedi di scatto, e mentre un'onda ci veniva addosso urlai "Sei un emerito idiota, Luke Hemmings!" con un tono da finta arrabbiata.
Lui rise e mi spinse di nuovo in acqua. "Lo so. Quindi sono giustificato se faccio questo." disse avvicinandosi a me e facendo la cosa che meno mi sarei aspettata. Mi appoggiò una mano dietro la nuca e avvicinò le sue labbra alle mie.
Sentii le guance scaldarmisi, ero sicura di star arrossendo, e sperai che Luke non se ne accorgesse. Ma in fin dei conti perché arrossivo? Di certo non perché non sapevo come reagire. Non me ne ero mai accorta prima di quel momento, ma speravo lo facesse.
Portai un braccio sulla sua spalla e con le dita giocai con i suoi capelli bagnati. Le nostre labbra intanto si accarezzavano con movimenti lenti e dolci. Le sue erano così morbide che le avrei baciate per il resto dei miei giorni. Quando la sua lingua chiese l'accesso non glielo negai.
Nella mia testa c'era il casino più totale. Non avevo mai provato tutte quelle emozioni contemporaneamente. Ero confusa per il suo gesto improvviso, ero felice per il nostro sentimento evidentemente reciproco, ero emozionata per quel bacio così dolce, ero spaventata per quello che sarebbe successo dopo.
Ero innamorata, ma possibile che non me ne fossi mai accorta?
Un'onda ci passò sopra, spingendoci sott'acqua, ma ciò nonostante continuammo a baciarci, rimanemmo lì, incastrati una con l'altro. Quando l'onda si infranse sulla riva e l'acqua si riabbassò un brivido mi percorse la schiena e mi allontanai dalle sue morbide labbra appoggiando la mia fronte alla sua. "Sei un emerito idiota, Luke Hemmings." gli ripetei dolcemente.
"Lo so." rispose come prima, ridendo.
Si tirò in piedi e poi mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi. L'acqua ci arrivava alla vita, e ogni volta che passava un'onda un gelo mi arrivava fino alle spalle. Uscimmo dal freddo oceano completamente zuppi e grondanti, e non potevamo neanche asciugarci, visto che il sole era coperto dalle nuvole. Appena le mie vans toccarono la sabbia asciutta le tolsi e mi strizzai i capelli con le mani, poi mi guardai un attimo intorno per controllare che non ci fosse nessuno oltre a Luke e con un rapido gesto mi sfilai la maglietta appiccicata alla mia pelle per poter strizzare anche quella. Un po' mi metteva in imbarazzo rimanere in reggiseno davanti al biondo, ma non mi andava proprio di beccarmi una polmonite per colpa sua. Subito dopo di me lui fece i miei stessi movimenti. Si tolse le scarpe e poi la maglietta.
Il leggero vento che prima era piacevole adesso mi faceva venire la pelle d'oca e mi rizzava i peli sulle braccia, facendomi tremare.
"Cazzo, le sigarette!" esclamai tirando fuori dalla tasca posteriore dei jeans una scatoletta di cartone afflosciato da cui uscivano pezzetti di tabacco imbevuto d'acqua salata. Luke rise alla mia imprecazione. Per fortuna che il telefono lo avevo dimenticato a scuola sotto al banco.
"Ti odio Luke." dissi scherzosamente.
"Perché? Per un pacchetto di sigarette afflosciato?" chiese ridendo.
"No, per la polmonite che mi verrà se non mi asciugo in fretta."
Rise di nuovo. "Ti rimarrà un bel ricordo di questa giornata?" chiese ora più serio.
"Non se dovrò stare rintanata in casa per i prossimi due mesi con una broncopolmonite bilaterale con versamento pleurico."
"Una broncopolmonite che?" chiese confuso.
"Broncopolmonite bilaterale con versamento pleurico. Una broncopolmonite grave, diciamo. L'ho avuta da piccola e non ci tengo a riaverla."
"Non ti tornerà, parola mia." disse alzando le mani e sorridendo.
"Sarà meglio per te." Guardai un attimo i vestiti gocciolanti di Luke, poi i miei, e infine chiesi "Come ci asciughiamo?"
"Non saprei."
"Dai, fai il serio! Non possiamo tornare a casa grondanti!"
"Perché no?" chiese alzando le spalle. Lo fulminai con lo sguardo. "Ok, calma. L'accendino ti funziona ancora?"
Lo tirai fuori dalla tasca e lo guardai storcendo la bocca. "È pieno d'acqua."
"Peccato. Allora dovremo tornare a casa bagnati."
Sbuffai. Strizzai un altro po' la maglietta e me la rimisi. Presi le scarpe e cominciai a camminare sulla sabbia verso la strada. Superai un gruppo di rocce e misi piede sull'asfalto ruvido. Mi tolsi con le mani la sabbia che si era attaccata ai miei piedi e mi infilai le scarpe. Sentii i passi di Luke che si stava avvicinando. Sentii la sua mano posarmisi sulla spalla.
"Hey, sei arrabbiata?" chiese dispiaciuto.
"No, sono solo... Non lo so, ma non sono arrabbiata."
"Lo sembri però." disse facendomi girare verso di lui.
"Tranquillo, non ho nulla."
Non sembrò molto convinto. Non ero arrabbiata, ero solo un po' seccata, e nervosa. Non mi andava di tornare a casa completamente zuppa, niente di più. "Luke, davvero, va tutto bene." dissi sorridendo.
"D'accordo." rispose, ancora senza convinzione.
"Da qui come si torna a casa?"
"Di là." disse indicando la sua sinistra. Camminammo per qualche minuto, e il biondo stette tutto il tempo in silenzio, con lo sguardo vacuo perso nel nulla, poi non riuscii a trattenermi e feci la domanda che mi stava martellando nella testa.
"Perché fai così?!"
"Così come?" chiese confuso guardandomi.
"Sei... Freddo."
"Non sono freddo, è solo che non capisco che ti succede."
"Te l'ho detto, non ho nulla!"
"Non è vero. Mi sarei immaginato una reazione un po' diversa."
"Come dovrei comportarmi? Almeno lo faccio e sei contento."
"Non devi comportarti come fa piacere a me, devi soltanto essere naturale!"
Rimasi in silenzio senza guardarlo, puntando lo sguardo davanti a me.
"Non hai niente da dire?"
"Cosa dovrei dirti? Ovvio che mi è piaciuto, solo che se adesso mi trovassi a casa, sul mio divano, e soprattutto asciutta mi sentirei meglio!"
"Quindi il problema è questo? Che sei bagnata?"
"Già." dissi con una smorfia.
"Ci siamo appena baciati, ed è stato il bacio più bello della mia vita, e tu stai a pensare che sei bagnata?!"
"Ma no! È soltanto che mi scoccia essere fradicia, il resto è stato perfetto."
"Come faccio a crederti se è da quando siamo usciti dall'acqua che tieni il broncio?"
Senza dargli il tempo di finire la frase mi girai velocemente verso di lui e lo baciai. Strinsi le mani sulla sua maglietta, e lo sentii mettermi una mano dietro la schiena dopo essersi ripreso da quell'attimo di stupore. Perdemmo entrambi l'equilibrio e ci ritrovammo appoggiati a una macchina parcheggiata sul ciglio della strada, ancora a baciarci. Passai le dita tra i suoi capelli spettinati e sentii quelli sulla nuca rizzarsi. Teneva le mani appoggiate sui miei fianchi, io invece una mano sul suo petto e l'altra tra i suoi capelli. Le nostre labbra si scontravano le une con le altre, le nostre lingue si intrecciavano dolcemente. Avrei voluto che quel momento non fosse mai finito, ma sentivo che forse ci stavamo spingendo un po' troppo in là. Mi allontanai e con un sussurro gli chiesi "Adesso mi credi?"
"Penso di sì." rispose con un sorrisetto malizioso.
Tornammo a casa in silenzio, mano nella mano, e quando arrivammo davanti a casa mia mi fermai.
"Entri?" domandai.
"C'è qualcuno?"
"E chi vuoi che ci sia?" chiesi dando la risposta per scontata.
"D'accordo."
Salii gli scalini e aprii la porta. Prima di entrare mi tolsi le scarpe ancora completamente bagnate, e Luke fece lo stesso. Le lasciai sullo zerbino, tanto nessuno ci avrebbe fatto caso.
Squadrai Luke da capo a piedi con aria perplessa. "Non so se i vestiti di mio padre ti stanno. Intanto vado a vedere se c'è una tuta per casa."
"Non ce n'è bisogno." disse rimanendo sulla porta.
"E invece sì, se non vuoi che ti venga un coccolone. Torno subito." dissi salendo velocemente le scale. Quando tornai in salotto Luke era ancora lì, davanti alla porta, proprio come lo avevo lasciato.
"Ti ho trovato dei pantaloni da calcio e una maglietta a mezze maniche che spero ti stia. Vanno bene?" chiesi con un lieve sorriso.
"Grazie, ma ti preoccupi troppo."
"Pensi davvero che ti lascerei in questo stato per qualche ora finché non torni a casa? Su, vai in bagno e cambiati."
"Dov'è?" chiese avviandosi verso le scale con aria un po' perduta.
"Prima a sinistra."
Prima di andare in camera a scegliermi dei vestiti asciutti aprii la porta di casa per controllare che le scarpe fossero al sole, che stava cominciando a spuntare da dietro le nuvole.
In camera presi degli shorts di jeans e una canottiera dall'armadio, tanto per stare in casa.
Mentre uscivo dalla mia camera difronte a me il biondo usciva dal bagno con i vestiti bagnati appoggiati su un braccio.
"Dammi, li vado a mettere al sole." dissi indicando il fagotto bagnato.
"Ci penso io, tranquilla." disse sorridendo mentre scendeva le scale. Gli sorrisi in risposta e mi diressi in bagno. Lì mi cambiai e mi asciugai i capelli con un asciugamano, giusto per togliere la gran parte d'acqua. Mi guardai allo specchio e sgranai gli occhi alla vista dell'oscenità riflessa. Avevo il mascara completamente sbavato, sembravo un panda, i capelli erano diventati completamente crespi e in mezzo erano rimasti intrappolati dei granelli di sabbia.
"Luke!" urlai quasi da pazza isterica.
"Che succede?" esclamò preoccupato irrompendo nel bagno.
"Perché non mi hai detto niente?"
"Cos'è che non ti ho detto?" chiese confuso e preoccupato. La sua faccia mi fece un po' ridere.
"Che sono ridotta in questo stato!"
"Avrei dovuto dirtelo? Sei carina in disordine." rispose innocente con un'alzata di spalle.
"Stupido." sbuffai. Aprii un cassetto e presi un dischetto e lo struccante. Luke rimase appoggiato alla porta su una spalla a guardarmi. Mi metteva un po' in imbarazzo, ma non commentai. Non mi truccai di nuovo, anche se c'era Luke per stare in casa non mi serviva. Rimasi con i capelli un po' umidi, non mi sarei di certo raffreddata per quello. Ora i capelli, che da asciutti erano lisci, erano pieni di boccoli a spirale che però sapevo benissimo si sarebbero afflosciati, o sarebbero diventati crespi.
"Che ti va di fare?"
"Non saprei. Che ore sono?"
"Mm... Le 17." dissi sporgendomi per guardare l'orologio in salone.
"Alle 18 devo uscire con gli altri. Ti va di venire?"
"Dove andate?" chiesi curiosa.
"Un po' al parco e forse più tardi al pub."
"D'accordo." dissi con indifferenza, anche se in realtà mi piaceva l'idea di passare la serata con quei ragazzi. Erano simpatici. Michael la prima volta in cui ci avevo parlato mi era sembrato un tipo strano, anche un po' inquietante, ma mi ero subito ricreduta. Calum mi era sempre sembrato un ragazzo a posto, simpatico, affettuoso, che sta sempre al gioco. Con Ashton inizialmente avevo avuto dei problemi, ma alla fine si era scoperto che semplicemente non voleva che Luke si dimenticasse dei suoi amici. Ora invece andiamo d'accordo, mi fa ridere un sacco quel ragazzo. E Luke è un caso a parte. Siamo passati dall'ignorarci all'insultarci e all'essere in un solo giorno grandi amici, e forse adesso qualcosa di più.
Mi risvegliai dai miei pensieri scuotendo leggermente la testa, e notai che Luke era rimasto a fissarmi. Odiavo quando mi fissava, ma lo faceva sempre.
"Cosa devo mettermi?" chiesi guardandomi i vestiti.
"Eh?" domandò scuotendo la testa proprio come avevo fatto io. Chissà a cosa stava pensando.
"Cosa devo mettermi?" ripetei.
"Va bene qualsiasi cosa, niente di elegante." disse con un'alzata di spalle.
"Ok. Io vado a prepararmi, se vuoi tu intanto fa qualcosa, come fossi a casa tua." dissi sorridendo ed entrando in camera mia chiudendomi la porta alle spalle.
Mi guardai nello specchio attaccato all'interno dell'armadio, e decisi di cambiare canottiera. Ne presi una nera, poi tolsi dalla stampella la felpa con la zip, anche quella nera, e la indossai lasciandola aperta. Non mi importava di essere vestita bene o con i colori abbinati, e gli altri non ci avrebbero fatto caso, o almeno non mi avrebbero criticata per quello che indossavo. Uscii dalla camera e rientrai nel bagno. Mi lavai almeno il viso e le braccia per togliere un po' di sale che mi era rimasto appiccicato alla pelle, poi mi spazzolai i capelli e li mossi con le dita cercando di togliere un po' della sabbia che c'era rimasta. Presi un elastico e mi feci uno chignon che mi venne malissimo, con tutte ciocche di capelli di fuori. Aprii il cassetto del mobile e tirai fuori la trousse dei trucchi. Misi un filo di eye-liner nero sulle palpebre, abbondante mascara nero, e stavo allungando la mano per prendere il fondotinta per coprire le lentiggini quando la ritrassi. Odiavo quel velo di puntini che avevo sul naso e sugli zigomi, ma a Luke piacevano, e in fin dei conti senza di quelle mi sarei sentita quasi nuda, quindi decisi di non coprirle. Uscii dal bagno e scesi le scale quasi saltellando, poi aprii la porta di casa e ripresi le vans nere che avevo lasciato fuori ad asciugare, ma appena le toccai mi accorsi che erano ancora bagnate. Sperai che quelle di Luke fossero asciutte. Io avevo altre scarpe e potevo prendermene un altro paio, ma lui non poteva tornare a casa a cambiarsi. Fortunatamente le sue erano solo umide, forse perché erano solo di tela, invece le mie erano anche imbottite. Diedi un'occhiata ai vestiti che a colpo d'occhio sembravano asciutti.
"Credo che le tue cose siano asciutte." gli dissi rientrando e correndo su per le scale per prendere un'altro paio di scarpe.
Guardai nell'armadio e optai per le Jeffrey Campbell nere con le borchie. Quelle scarpe mi piacevano perché con la suola così alta mi facevano sembrare con qualche centimetro in più di altezza. Mi riguardai un attimo allo specchio e mi accorsi di quanto mi disprezzavo, di quanto avrei voluto essere qualcun altro. Non solo per l'aspetto fisico, ma anche per il carattere, per la vita. Distolsi lo sguardo dallo specchio e riuscii dalla mia camera per andare da Luke, adesso che ero pronta. Lo vidi che stava in salotto a chiudere la porta con le scarpe in mano, e notai che era già vestito. Per fortuna le sue cose si erano asciugate.
"Ho messo i vestiti di tuo padre in un cassetto, va bene?"
"Sì sì, perfetto, grazie." dissi sorridendo.
"Cominciamo ad andare, gli altri ci raggiungeranno lì." disse infine.
 
 
"Michael, cosa hai combinato?" urlai appena vidi il ragazzo avvicinarsi. I suoi capelli, che l'ultima volta che avevo visto erano verdi, adesso erano lilla, e sul sopracciglio era stato fatto un piercing. I tre ragazzi si scambiarono dei sorrisi alla mia reazione sorpresa.
"A Hood non dici nulla?" mi riprese il ragazzo dai capelli adesso lilla.
"Cosa? Oddio, ma cosa state combinando? Mi spaventate così."
Risero tutti quanti, poi il moro si alzò la manica sinistra della felpa nera e mostrò un nuovo tatuaggio. Un ferro di cavallo era disegnato in nero sulla pelle olivastra.
"Se un giorno vi presenterete ricoperti di piercing e tatuaggi cercherò di non avere paura." scherzai ironica. Però, dovevo ammetterlo, Michael con quei capelli lilla e soprattuto con quel piercing stava fottutamente bene, e il tatuaggio di Calum era davvero bello.
Una volta seduti tutti quanti intorno al vecchio tavolo da picnic di legno ricoperto di scritte indelebili all'ingresso del piccolo parco ci salutammo sorridendo tutti quanti. Oltre a me, Luke, Ashton, Calum, e Michael, mi stupii di notare, c'era anche Lyzzy, la ragazza che avevo conosciuto poco prima e che da quanto ne sapevo piaceva a Mike. Era molto simpatica quella ragazza, aveva sempre la battuta pronta, ogni volta molto sorridente e scherzosa. Stavamo instaurando un bel rapporto, infatti durante la serata chiacchierammo parecchio.
A metà serata Ashton fece una delle due esibizioni battendo le mani sul tavolo a ritmo di musica, e cantando con quella voce così intonata e piacevole "American Idiot" dei Green Day.
Vidi Luke tirare fuori il suo telefono dalla tasca dei pantaloni, aggeggiarci un po', e forse scrivere qualcosa sulla tastiera. Appena lo rimise in tasca il telefono di Ashton squillò, segno che era arrivato un messaggio. Lo prese e lesse il testo del messaggio mentre noi continuavamo a chiacchierare. Giurerei che fosse stato Luke a scrivergli.
Appena dopo il riccio si alzò dalla panca di legno, lanciò un veloce sguardo a Luke e in fine esclamò "Io vado dentro -indicando il pub- a prendere qualcosa da bere. Chi viene con me?"
Tutti quanti, chi prima chi dopo, accettarono. Tutti, tranne Luke, che rimase sbracato sulla panca con le braccia incrociate sul petto.
Sgamato Hemmings.
 
 
 
 
NOTE DELL'AUTRICE :)
Salve bella gente c: che ne dite del capitolo? Volevate il bacio? E che bacio sia lol
Allora diciamo che questo capitolo lo avevo già pronto da un po' e a dirla tutta pensavo di metterlo più in la, ma non volevo andare troppo per le lunghe e quindi sono riuscita a incastrato qui. Ve piasa? ahah no ok spero di si :)
Poi boh spero di trovare un sacco di recensioni per questo capitolo ahah che tra l'altro è anche venuto chilometrico ma non mi andava di troncarlo lol
Sta volta i ringraziamenti saranno speciali, perché boh ve li meritate davvero ️ La storia è entrata nelle popolari sia dell'anno che di sempre per più recensioni recensioni positive, quindi davvero grazie mille a tutte le persone che hanno recensito i capitoli di questa ff aiut ancora non ci credo lol
Poi grazie a eminem5soslove, 5sosfam29, Layla, jennygigioli, _imapenguin_, drewsvirtualhug, Sniix e S_V_A_G per aver recensito il capitolo precedente
Se vi interessa il mio Twitter adesso è @ashtronzz, se mi seguite ricambio c:
Detto questo, alla prossima
~Vic
 
Ps: avete visto il piercing di Mike? Omfg secondo me ci sta da dio aiuto. E con i capelli asdfghjkl lilla stava da dio ma non ho ben capito che è successo, perché avevo visto una foto in cui li aveva fatti blu ma poco fa Ash ha messo una foto su insta e li ha lilla sbiadito (?) quindi buh lol
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: _coldwinter_