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Autore: MardyBum__    02/08/2014    1 recensioni
« Dimmi perchè » domandò lui scuro in volto.
Nessuna risposta, non una sillaba uscì dalla bocca di lei che teneva lo sguardo fisso sul pavimento.
« Rispondimi dannazione! »
« Non lo so, diamine non lo so perchè Tom! Tu pensi che per me sia facile? Credi che non mi sia impegnata per cercare di smettere? Ci ho messo tutta me stessa ma non ci sto riuscendo e non so se mai ci riuscirò! » Urlò lei tutto d'un fiato mentre le lacrime iniziavano a rigarle il volto.
Le braccia di lui la avvolsero, la strinse a sè per poi guardarla negli occhi « Non farmi questo ti prego, significhi troppo per me e non sopporterei di perderti »
A quelle parole il suo cuore perse un battito.
« Aiutami Tom, ti prego »
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fifteen.

Il telefono giaceva lì in una angolo del bagno, di fronte ad esso Nia si reggeva la testa fra le mani in preda all'ansia e al panico.
Non riusciva a credere che anche lì non fosse al sicuro, ma più che per lei era per Tom che era preoccupata, l'idea che qualcuno avesse potuto fargli del male, a causa sua per giunta, la mandava fuori di sè.
Si alzò svogliatamente dal pavimento e si guardò nel grande specchio che sovrastava il lavandino, si odiava da morire. Si sentiva un essere inutile, capace solo di creare delusione. Si sciacquò il viso con dell'acqua fredda come per lavare via dal suo volto quell'espressione di tristezza e malinconia che vi sostava ormai da troppo tempo, fu in quel preciso istante che decise che era giunto il momento di riprendere in mano la sua vita.
Non poteva continuare a vivere con quel senso di colpa e di angoscia, non poteva in primis per lei e poi per le sue amiche, la sua famiglia, specialmente per suo fratello, che era il suo unico pensiero in quel momento. Dio solo sa cosa avrebbe dato per poter tornare indietro, a quando conobbe Chris e mandarlo a quel paese. Riemerse da quei pensieri e uscì dal bagno per andarsi a vestire.
- Cazzo! Non ho uno straccio di vestito e ora? - Pensò mentre continuava a frugare nella borsa.
- Tom! - Urlò, ma non ricevette risposta.
- Toooooooooom! - Continuò, ecco che da dietro la porta spuntò il ragazzo.
- Ma che ti urli? Non sono mica sordo! - Si lamentò lui.
- Scusami..ma non mi sono portata nemmeno un vestito non è che mi potresti prestare qualcosa? Una tuta, un pigiama..almeno per stasera - lo pregò lei.
- Certo nessun problema, vado a prenderti qualcosa - replicò lui gentile. 
Si stese sul letto mentre lo aspettava e osservò la stanza, era molto bella, ben arredata e molto luminosa e il letto era dannatamente comodo.
- Ecco qua tieni - La voce di Tom la fece tornare sulla terra.
- Dovrai accontentari di una mia maglia.. che ti farà da vestito - scherzò lui.
- Se vuoi domani posso accompagnarti a comprare qualcosa, ti va?-
- Certo che mi va....senti ma..fra quanto si mangia? Ho una fame assurda!- si lamentò Nia.
- Tranquilla dovrebbero portare la pizza a minuti.. ti aspetto in salotto - 
Si risedette sul letto, ma stavolta i suoi pensieri si soffermarono su Tom, già su quel ragazzo che le era stato talmente antipatico inizialmente ora stava pian piano facendosi posto nel suo cuore e il pensiero che di lì ad una data ancora incerta gli avrebbe vissuto anccanto un po' dentro la scaldava.
Il suono del campanello la fece trornare alla realtà - devono essere le pizze - pensò dirigendosi verso il salotto ma non appena vi mise piede avvertì una strana sensazione non appena vide il fattorino..aveva un'aria familiare ed era convinta di averlo già visto da qualche parte...inoltre lui si soffermò ad osservarla fin troppo e il suo sguardo non era del tutto rassicurante.
- Ecco a te - disse Tom porgendo i soldi al ragazzo per poi accompagnarlo alla porta, prima di uscire quel tizio si voltò l'ennesima volta verso Nia che a sua volta lo fissò come per registrare il suo viso.
- Ehi ch ti prende? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma - scherzò lui.
- Ma no che dici...è solo che quel ragazzo ha un'aria familiare..sono sicura di averlo già visto...vabbè ora non voglio pensarci..ho talmente tanta fame che mi mangerei anche te - scherzò lei facendo una linguaccia.
Erano seduti uno di fronte all'altro e stavano parlando tranquillamente del più e del meno, Nia lo guardava con occhi sognanti, era davvero perfetto..nel suo modo di parlare, nelle espressioni e nel gesticolare.
D'un tratto sentì qualcosa vibrare sul tavolo, era il suo cellulare, il suo cuore perse un battito fin quando vide chi era stato ad inviarlo. Era  sua sorella Lea, tirò un respiro di sollievo. 

 
"Ehi piccola, ho parlato con Adrian e mi ha detto cosa è successo
ti prego non avercela con lui, è molto preoccupato, come me del resto.
A mamma e papà non ho detto nulla ma non so fino a quando
riuscirò a tenerglielo nascosto, su Internet la notizia si sta diffondendo velocemente.
Beh io farò il possibile però per favore fatti sentire, mi manchi
e sono tanto in pensiero per te. Un bacio la tua sorellona."

Gli occhi le si inumidirono, cercò di non far cadere quelle dannate lacrime ma non ci riuscì.
- Ehi che hai? - le chiese preoccupato.
Lei non rispose, gli passò il cellulare e gli fece leggere il contenuto del messaggio.
- Come pensi reagiranno i tuoi?-
- Male, credo. Ed è più che comprensibile, quale figlia farebbe una cosa del genere ai suoi genitori..- continuò lei mentre le lacrime non cessavano a scendere.
- Sono sicuro che comprenderanno, magari potranno metterci del tempo ma capiranno..e comunque io ti aiuterò, contatterò il medico più bravo e ti faremo rinascere te lo prometto.-
La ragazza non rispose, si limitò a sorridere e ad annuire con un cenno del capo, poi decise di fargli leggere il messaggio intimidatorio che poco prima le era arrivato. Porgendogli il telefono glielo mostrò. -Ora capisci perchè ho ancora più paura? Non voglio che ci vada tu di mezzo, non c'entri nulla con questa storia non è giusto che tu ti esponga così tanto e poi tu e gli altri avete il tour e..- il chitarrista non la fece finire di parlare e la bloccò - ti ho detto che ti aiuterò ed è una promessa, per quanto riguarda questi messaggi farò in modo che le nostre vite siano ulteriormente al sicuro, domani chiamerò la polizia e farò trasferire delle guardie del corpo nell'appartmento qui accanto, per il tour non devi preoccuparti c'è ancora tempo - la rassicurò lui.
Rimase senza parole, quel ragazzo era tremendamente testardo ma allo stesso tempo altruista e..lo adorava.
-Ti va una sigaretta?- 
Nia annuì seguendolo sul terrazzo. Si appoggiò alla ringhiera contemplando il panorama, il sole stava tramontando e quella luce rossastra che si rifletteva sulla città le dava un senso di pace.
- E' molto bello qui, sai non ero mai stata in Germania..non sapevo prorpio come immaginarmela.- Disse lei.
- Beh ora ci sei, te la farò conoscere - rispose lui congendole il collo sol suo braccio e tirandola verso di sè. Le si bloccò il respiro, non se lo aspettava ma rispose al gesto abbracciandolo a sua volta mentre continuava a fumare.
- Non ti facevo così premuroso SexGott - gli disse.
- Sai...fa un po' parte di questo mestiere dovresti saperlo...ti dipingono addosso un'immagine e tu per forze di causa maggiore sei quasi costretto a rispecchiarla..certo è vero che il sesso mi piace, ma quale ragazzo lo disdegna? Poi chi mi conosce sa come sono veramente e per me è questo che conta...sono sicuro che prima o poi l'anima gemella la troverò anch'io, dev'essere lì fuori da qualche parte..- rispose lui.
- E sarà fortunata credimi - ribattè lei dolcemente.
- Torniamo dentro, l'aria inizia a diventare fresca..che ne dici di vedere un film? Scegli tu - le propose rientrando in casa.
- Ci sto, ma non so se ti conviene -
- L'importante è che non sia uno di quei film smielati e strappalacrime - continuò lui.
- Ma no...avevo pensato a "Le pagine della nostra vita" non lo vedo da tanto!- Esclamò lei con gli occhi dolci.
- Oh mio Dio...mi sembri Bill....vabbè farò uno sforzo! - 
- Grazie! - Esclamò lei schioccandogli un bacio sulla guancia che lo lasciò piacevolmente colpito.

 
"Perchè non mi hai scritto? Perchè? Non era finita per me...
ti ho aspettato sette anni e ora è troppo tardi."

" Ti ho scritto 365 lettere, ti ho scritto tutti i giorni per un anno."

"Tu mi hai scritto?"

"Si..non era finita per me... e non è finita neanche ora."

- Questo è decisamente uno dei miei film preferiti...mi fa piangere sempre dannazione!- Esclamò asciugandosi gli occhi umidi.
Lo schermo della tv era diventato scuto per via dei titoli di coda e Nia era caduta in un sonno profondo.
Tom la prese in braccio e la portò in camera, la sistemò sotto le coperte e le diede un bacio sulla fronte.
L'osservò per qualche secondo e poi si accoccolò accanto a lei, era così indifesa, non voleva lasciarla sola neanche mentre dormiva, la abbracciò e si addormentò con lei.
   
 
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