“Mi sono innamorato di te fin dalla prima volta in cui ti ho visto. I tuoi capelli color smeraldo, così morbidi e soffici... I tuoi occhi color nocciola, così profondi e dolci... La tua pelle chiara e liscia come la seta... Il tuo corpo lungo e snello... Le tue mani sottili... Ho subito che tu fossi un angelo caduto dal cielo. Mi perdevo nei tuoi dolcissimi occhi, nelle onde che, mentre camminavi, si formavano sui tuoi capelli. Seguivo ogni tuo movimento, ascoltavo con attenzione ogni tua singola parola. Quando stavo con te ero felice, avrei voluti che quei momenti durassero per sempre... ma il destino aveva altri piani per noi due. Quel giorno... quel maledettissimo giorno il tuo Gundam esplose proprio davanti ai miei occhi... in quel momento sentii come se il modo mi crollasse addosso. In un attimo tutti i nostri sogni svanirono... Tu eri dentro a quella macchina e io non potei fare niente per salvarti. Avrei voluto morire in quello stesso istante... per poter stare ancora con te... per fare in modo che non ti sentissi solo... Te ne sei andato, ti ho perso per sempre. Sei tornato lassù, nell'unico luogo che ti merita veramente, mio piccolo angelo dai capelli smeraldini... Penso a te ogni giorno, e mi manchi infinitamente. Anche se ufficialmente non ci sei più, tu per me sei ancora vivo, sei sempre al mio fianco, combatti ancora con me... sei sempre nel mio cuore. Non ti dimenticherò mai... Non dimenticherò mai i momenti felici che abbiamo passato insieme, i tuoi caldi abbracci, il tuo sorriso sempre così dolce... Più ti penso e più mi manchi... Nicol...” Asran è seduto sul suo letto, la fronte appoggiata alle ginocchia. Lentamente, alza il viso dopo aver preso in mano dei fogli appoggiati vicino a lui. Guardando quegli spartiti di pianoforte una lacrima gli scende lungo la guancia. Stringe a sé i fogli mentre il cuore gli si stringe in una dolorosissima morsa. “Asran, corri...”, furono le ultime parole che il ragazzo gli rivolse. Non aveva potuto dirgli addio, e a ripensarci il petto gli fa ancora più male e inizia a piangere più forte. «Nicol...», sussurra quasi senza voce. «Quanto vorrei che tu fossi ancora qui...». Improvvisamente, alle sue spalle appare una misteriosa figura dai capelli color smeraldo e gli occhi nocciola, con indosso una lunga tunica bianca e sulla schiena delle ampie ali piumate. «Asran... anche se non puoi né vedermi né sentirmi, sappi che sono qui e non ti lascerò mai...», e, detto questo, lo stringe un dolce abbraccio.