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Autore: elfin emrys    02/08/2014    2 recensioni
[Iniziai a scrivere questa storia due anni fa, subito dopo aver visto la puntata dell'anime con Ophelia. Non avevo mai letto il manga. Successivamente, alcune cose fra l'opera originale e questa fanfiction hanno cominciato a assomigliarsi, alcune idee erano molto simili se non le stesse... Tuttavia ho mantenuto la trama che mi ero prefissata come era in origine. Spero vi piaccia.]
Boccheggiò, si strinse e si piegò in due, ma ciò non provocò altro che numerose e forti fitte che gli percorsero il corpo arrivando fin dentro alle ossa.
Genere: Angst, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Raki del Risveglio

 

Capitolo quattro

Anniex si guardò intorno. Le era sembrato di sentire qualcosa. Di percepire qualcosa. Era forte, veloce, vorace. La numero 7 fissò la foresta, restando in silenzio. Pareva non essere molto vicino.

Si alzò, prese le spada su cui si era appoggiata per riposare, cominciò a sistemarsi l'armatura. Si fermò. E se fosse stato un risvegliato, cosa avrebbe fatto? Da sola, senza nessuna compagna, non avrebbe avuto scampo. Non c'era motivo di fare il primo passo: neanche sembrava che la fonte di tutta quell'energia si fosse accorta di lei. E se fosse stata semplicemente un'altra Claymore, in viaggio per raggiungere un raduno -cosa improbabile, ma possibile- Anniex si sarebbe solo messa in cattiva luce.

La Claymore si risedette, conficcando nuovamente la spada a terra.

Nel caso, avrebbe atteso un mandato.

 

Raki si guardò intorno. Forse aveva esagerato.

Si lasciò cadere a terra, si massaggiò la testa. Si prese un ciuffo di capelli, portandoseli davanti agli occhi. Col tempo si sarebbe abituato a vedere quel colore su di sé. O forse non si sarebbe abituato mai. Del resto, per un momento, gli era parso così strano, così innaturale e fastidioso. Anche l'immensa forza che avrebbe, da quel giorno in poi, posseduto per sempre sembrava così nuova.

Si guardò le mani.

Il suo fisico sembrava uguale, come se nulla fosse cambiato. Come se fosse stato lo stesso ragazzino di anni prima. Ma non era così. Non che rimpiangesse già la trasformazione, anzi, al contrario: era fiero di essere riuscito a raggiungere il suo obiettivo. Ma tutto gli pareva sfocato, immensamente piccolo rispetto a lui, come se fosse stato su un altro mondo.

Raki prese un frutto caduto a terra e lo morse.

Aveva testato molto bene la rapidità dei movimenti e aveva cominciato a capire come dosare la forza sulla spada. Ma ancora non aveva provato a fare quello per cui aveva scelto la carne e il sangue di un risvegliato. Quando si era trovato in grado di poter, finalmente, provare la propria teoria, aveva provato paura, in realtà. E se la sua teoria si fosse rivelata totalmente sbagliata? E se, una volta provato a risvegliarsi volontariamente, non fosse riuscito a tornare indietro? Aveva provato a risvegliare solo alcuni arti, ma non ci riusciva. Quando sentiva che stava raggiungendo il punto che, normalmente, sarebbe stato quello di non ritorno, tornava subito indietro.

Si diede dello sciocco. Morse ancora il frutto, finendolo e mangiandosi anche il torsolo. Fame.

-Sono stato proprio uno stupido: non ho calcolato troppe cose o comunque non avevo dato loro il giusto peso!

Non aveva neppure provato a sentire se riusciva a percepire la presenza di altre Claymore. Percepiva in continuazione qualcosa, ma quel “qualcosa” non era altro che se stesso. Ma almeno a quello poteva rimediare. Si era ripromesso di fare una cosa per volta, ma la voglia di scoprire quello che riusciva a fare era troppa.

La paura si mescolava all'entusiasmo.

Raki si mise seduto in maniera composta. Chiuse gli occhi. Doveva cercare di percepire l'energia. Energia... C'era la propria, sì, questo lo sapeva, ma poi?

Il ragazzo respirava lentamente, sforzando il proprio yoki e la propria testa. Ma più ci provava e più gli sembrava di non riuscirci: sentiva solo la propria presenza, nient'altro.

Aprì gli occhi. Ma certo! Stava sbagliando tecnica, non c'era altra soluzione. Era impossibile che non percepisse nulla, nonostante la posizione isolata. Era impossibile. Era in errore, evidentemente.

Forse non doveva assolutamente sforzarsi, doveva semplicemente lasciarsi andare. Lasciarsi andare.

-...

...Eccola, la sentiva!

 

Anniex aprì gli occhi. Prese la spada, ma non si mosse. Si ripetè la sua stessa decisione. Non doveva muoversi di lì a meno che non fosse stata aggredita.

Restò in allerta fino al tramonto, poi lo yoki estraneo svanì.

 

Raki rallentò la corsa. Si fermò, appoggiando la schiena a un albero.

Nello stesso momento in cui aveva percepito una Claymore poco lontano, aveva capito, istintivamente, che anche l'altra si era accorta della sua presenza. Era fuggito perchè non aveva la minima intenzione di lanciarsi in una battaglia, soprattutto non in quel momento. Gli sarebbe servito ancora qualche giorno per sentirsi pronto per una lotta con una qualsivoglia creatura, Claymore o Yoma. Per questo, per evitare di creare domande nella testa delle Streghe dagli Occhi d'Argento, aveva deciso sul momento di cambiare spesso luogo, cercando di cambiare zona d'influenza. Anche se, a un certo punto, quando molte Claymore avrebbero percepito la sua presenza e l'avrebbero segnalata, ci sarebbe stato poco da fuggire. Tuttavia Raki confidava che, giunto a quel punto, sarebbe stato pronto.

Guardò le stelle, che si intravedevano da un'apertura fra le fronde degli alberi. Avrebbe dormito un po'.

 

-Facciamo un gioco.

Raki si sentiva come galleggiare. Era in un posto buio, ma soffice. Aveva ansia, era nervoso. Riconosceva quella voce.

Cercò invano la spada da qualche parte, ma non la trovò. Tuttavia non poteva accettare così la propria morte. Si mosse, non riuscì a mettersi in piedi, come se le gambe non fossero pià collegate al corpo.

Si trascinò al buio, cercando anche di trattenere il respiro per non farsi sentire.

Poi il luogo cambiò totalmente e vide delle fronde di alberi, il sole...

Raki si svegliò. Si alzò immediatamente, sgranchendosi le gambe e guardandosi intorno. Era l'alba.

-Nuova giornata, nuovo lavoro!

Sorrise, prendendo la Claymore che aveva conficcato a terra.

 

La vecchia andò ad aprire alla porta.

-Arrivo! Arrivo! Uff, chi è a quest'ora...?

-Salve, signora, cerchiamo il medico.

Due individui col volto semicoperto fecero un passo in avanti nell'abitazione. La vecchietta alzò un sopracciglio e storse le labbra rugose.

-Avete un permesso scritto?

-Non ce n'è bisogno.

La donna si sentì afferrare. Urlò, poi le sue grida furono mozzate. La sua testa rotolò a terra.

Jonas scese le scale, stropicciandosi gli occhi.

-Elsa, chi diamine è? Non è neppure l'al... ba...

Il medico sbarrò gli occhi vedendo quei loschi figuri. Li riconobbe. Esitò un secondo, chiedendosi se fare finta di nulla o scappare.

Ma, purtroppo, quel secondo gli fu fatale.

 

Note di Elfin:

Alla fine anche il quarto capitolo è andato :) Questo e il prossimo sono più capitoli di passaggio, già vi avverto, ma visto che sono molto corti, come avete visto, credo resisterete fino al sesto, che sarà già molto più emozionante ;) Non vi faccio spoiler al riguardo però :P

E' la seconda volta che vediamo Anniex in un capitolo... La vedremo spesso più avanti, tenetela d'occhio perchè lei ha una storia molto particolare u.u Non sarà la prima di cui scopriremo qualcosina, ma vado molto fiera di lei, quindi ci perderò un po' di tempo quando arriverà il momento XD

Ringrazio vivamente le recensitrici harua_96 (che ringrazio anche per il consiglio ^^) e Sol_chan, che mi ha rassicurato che è ancora viva nonostante l'attesa :D Non sto avendo molte soddisfazioni con le mie fanfiction ultimamente, quindi i vostri commenti mi fanno felice il triplo! ^-^

Posterò il prossimo capitolo entro l'inizio della scuola... Non vale la pena aspettare mesi per un capitoletto di passaggio -.-

Kiss

   
 
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