Era l'alba, Misaki non riusciva più a dormire, soffriva d'insonnia da qualche giorno.
Lo sfiorare delle lenzuola calde sul suo dorso nudo ad ogni suo piccolo movimento gli donava una forte familiarità.
Aveva il busto rivolto verso la finestra aperta, per assaporare la rilassante brezza mattutina.
Si voltò con l'intero corpo dal lato opposto, vide Usagi-san dormiente di fianco a lui. Quando dormivano lui non gli dava mai le spalle, a Misaki questo piaceva molto. 
Quando dorme sembra un bambino...così indifeso.
Fece scivolare le dita lungo gli zigomi del compagno, per poi accarezzargli i capelli argentei. Misaki arossì incosciamente. 
Che respiro leggero, tenue.
Avvicinò il corpo a quello del compagno, addormentandosi ascoltando il respiro dell'altro.
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Quando Misaki si svegliò Usagi-san non era al suo fianco. 
Il ragazzo afferrò il cuscino su cui lo scrittore poggiava il capo, e lo strinse contro il viso, profumava del suo shampoo.
Gli vennero le lacrime agli occhi; non credeva che l'amore fosse così nostalgico.
Il giovane si alzò e rimise la camera in ordine, s'infilò una maglia di una taglia più grande e andò in cucina, ove mangiò da solo.
Avevi promesso che avremmo mangiato sempre insieme...stupido.
Passò il pomeriggio seduto sul divano, quel divano su cui avevano fatto spesso l'amore. In quel momento quell'enorme casa gli apparve piena di solitudine...volle piangere ancora.
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Erano le dieci di sera, quando la maniglia della porta si abbassò Misaki era ancora rannicchiato sul divano.
Non degnò Usagi neanche di uno sguardo, nonostante il suo cuore scalpitasse.
L'altro invece era calmo e composto come al suo solito, era anche felice di vedere il compagno.

"Hey Misaki, non sei ancora andato a dormire?"
Silenzio tombale.
"Mh? Misaki? stai bene?"
Sentì il suo cuore implodere.
"No! non sto bene! non sto bene per niente!" Rimase sul divano con la testa bassa e la faccia compressa in una smorfia di agitazione e tristezza. Che amore disperato, il suo.
"Odio questa situazione, è tutta colpa tua, idiota! Perché? Perché quando non ci sei mi sento così solo?! Anche oggi! Perché? Perché mi sono innamorato di te?! Irresponsabile! Sin dalla prima volta...tu...non dovevi sedurmi così..."
Usagi non disse nulla, rimase immoto dinanzi a lui, con gli occhi sgranati, interdetti, confusi...emozionati.
"Usagi-san, scusa, ma mi sono innamorato di te."
Lo scrittore non esitò neanche un secondo a scagliarsi contro il ragazzo per abbracciarlo, vollero piangere entrambi.
Il diciannovenne si sentì pervadere da un senso di calore, i loro corpi si attraevano come calamite.
"Misaki...non sai quanto tempo ho aspettato che tu me lo dicessi...ogni volta che cercavo di costringerti mi sentivo un mostro perché avevo sempre il timore che tu lo dicessi per accontentarmi ma...sono così felice che queste parole ti siano uscite spontaneamente.
...Misaki, ti amo."
La tua voce è così calda, possente, penetrante. Mi manderai all'inferno se continuerai a dirmi queste cose.
Il giovane iniziò a piangere, sentì la sua testa e il suo cuore scoppiare.
Lo scrittore senza neanche pensarci troppo prese in braccio il ragazzo, conducendolo nella camera da letto.
Lo scagliò sul letto senza neanche troppa clemenza.
Misaki aveva la vista annebbiata dalle lacrime, eppure vide il compagno togliersi gli indumenti di dosso, e non ci volle molto prima che li togliesse anche a lui.
In quei momenti di forte intimità aveva sempre paura, ma quella notte non volle rifletterci, voleva lasciarsi andare.
"Sshh, smettila di piangere." Disse Usagi facendo aderire il suo corpo a quello esile del compagno, per poi baciarlo.
Labbra calde, capelli lunghi che mi accarezzano le guance, dita lunghe che mi stimolano i sensi, questo è il mio principe.
L'uomo dalle labbra passò a mordergli il collo con voracia, avrebbe voluto divorarlo per quanto lo amasse.
Iniziò ad accarezzargli i fianchi, mentre le sue labbra si facevano spazio sul bacino. Misaki faceva scivolare le mani sui capelli dell'altro, desiderando il suo tocco gentile come ambrosia.
"Ah..U-Usagi-san!" Iniziò a gemere lui, mentre l'altro gli accarezzava le sue parti intime con delicatezza, per poi aumentare la velocità.
"Misaki...lasciati andare...so che ti piace." 
"Ngh.."
Sento il suo corpo spingere dentro il mio...mi sento soffocare...soffocare di piacere.
Una volta uscito dal suo corpo, Usagi si lasciò crollare sul compagno, abbracciandone l'esile corporatura.
Misaki aveva le lacrime agli occhi e il viso paonazzo, distrutto dopo quell'intenso piacere.
Continuò ad accarezzargli i capelli sottili e argentati, sentendone l'inebriante odore, gli dava alla testa.
Usagi continuava a premere le labbra contro le sue clavicole, imprimendo piccoli baci innocenti.
"Sei la cosa più importante della mia esistenza, sai?" Chiese lo scrittore guardando il compagno con i suoi penetranti occhi color malva.
"E tu la mia." Ammise Misaki, scostandogli i capelli dalla fronte per baciarlo.



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Angolo della scrittrice. 
Salve a tutti, spero che questa one-shot vi sia piaciuta!
Non mi sentivo molto sicura mentre la scrivevo, visto che è la prima volta che compongo una fanfiction su personaggi degli anime, per lo più una one-shot.
E' stato piuttosto difficile, soprattutto per la parte più piccante, sono un'ukettola innocente anche io e scrivere queste cose non è mia abitudine. Tuttavia spero di aver fatto un buon lavoro.
...Forse avrei dovuto mettere il rating rosso...non so. *lacrimuccia
Mi hanno fatto notare che la storia per qualcuno potrebbe essere OOC, ma non ho messo l'avviso poiché nell'anime c'è già stata una scena molto simile a ciò che c'è scritto nella fic, dunque non mi sembra una storia OOC. Fatemi sapere se vi è piaciuta, magari scriverò ancora su questa coppia che adoro alla follia, chissà!
Buona giornata. <3