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Autore: aire93    03/08/2014    2 recensioni
Derek assiste ad una lezione di dansyng tenuta dal suo amico Rhys, senza sapere che tra gli alunni c'è il ragazzo per il quale il cuore gli batte un po' più forte del solito.
Prequel di una futura long che ho intenzione di scrivere... Sterek e fluff e songfic senza apparente senso...
CONTIENTE UN AVVISO RIGUARDANTE LA FANFICTION LABYRINTH
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Howling '
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Le note alla fine

La saletta sembrava immersa all’interno di un vulcano, per quanta afa era presente: Derek dovette chiedere triplo lavoro ai propri polmoni, che lasciavano sì entrare l’aria pesante, ma con estrema difficoltà, tanto che la tempia destra iniziava a pizzicare per il fastidio.
 
Braeden al contrario sembrava completamente a suo agio. Nemmeno sudava, il che era assurdo. Il ghiaccio si scioglieva a contatto col fuoco, e la stessa reazione sarebbe dovuta accadere con lei, dal carattere solitamente impassibile.
Derek avvertì il disgusto delle sudice goccioline di sudore che gareggiavano sulla sua schiena, o forse andavano incontro alla distruzione.
Chi arrivava prima al bordo, cadeva sul pavimento, venendo assorbita e scomparendo dalla faccia della terra.
Derek scosse la testa, vertendo su pensieri più allegri: non era il momento di pensare alla tragica fine di una goccia di sudore.
 
Le labbra perennemente incurvate di Braeden non parevano un buon segno.
“Mi spieghi cosa c’è da sorridere? Dobbiamo solo assistere ad una lezione di Rhys, niente di nuovo…se non fossimo qui, non avremmo di che parlare negli articoli, no?”
 
Braeden prese a tormentarsi una pellicina sul labbro per gioco: “Non ricordi proprio con chi ha lezione Rhys, vero? Oggi è giovedì..”
 
Derek riprese ad afferrare faticosamente l’aria con le narici, senza rispondere.
Era meglio non ricordare, altrimenti avrebbe rischiato di assumere un espressione ebete per il resto di quella mezz’ora.
 
La porta di fronte a quella dove i due amici sostavano, si aprì con forza e dieci ragazzi con la tuta verde iniziarono a parlottare tra loro, prendendo ognuno posizioni diverse.
L’aria si riempì di risate e freschezza, nonostante il continuo, martellante odore di plastica emesso dal pavimento.
“E’ solo un'altra innocua lezione di dansyng, Derek. Ne hai viste a bizzeffe da quando sei qui..” il tono divertito di Braeden fece alzare gli occhi all’Hale, pronto per sopportare il discorso ovvio che la ragazza era in procinto di regalargli
 
“Lo so. Non c’ è bisogno che tu me lo debba ricordare..” Derek scannerizzò la stanza rapidamente, tirando un leggero sospiro di sollievo: nessun ragazzo con capelli disordinati, una marea di nei e un corpo modellato dagli antichi scultori greci, sembrava essere presente.
 
Un paio di occhi ambrati apparvero quasi per magia da dietro la spalla di Derek.
 
“Ehi! Che piacere vederti Dee!Sei venuto ad osservare una lezione di Dansing? Ottima scelta, è piuttosto divertente come corso…”
 
Derek sobbalzò così violentemente che quasi rischiò di ruzzolare addosso a Braeden “Stiles! Sei p-pazzo? Sai che odio essere sorpreso così? Mi stavi uccidendo per lo spavento!” il ragazzo cercò a tentoni il cuore, provando a trattenere la velocità dei battiti.
 
Maledetto Stiles e i suoi scherzi idioti e quel sorriso storto che gli creava una fossetta adorabile all’angolo della bocca .
 
E la sua voce matura e cristallina, le dita affusolate, l’ambra dei suoi occhi impossibile da trovare in natura…
 
“Terra chiama Derek? Devo andare a lezione, ci vediamo dopo, se ho tempo, che dici?” Stiles agitò una mano davanti agli occhi di Derek, prima di allontanarsi compiaciuto, lanciando uno sguardo divertito verso il più grande.
 
L’Hale ringraziò i muscoli involontari per il movimento affermativo della sua testa.
Stiles gli resettava completamente il cervello, e quello era un problema, dato che spesse volte era lui quello che lo intervistava, dopo le esibizioni e le sfide del serale.
 
“Calmati tigre…” sussurrò Braeden all’orecchio dell’amico, mentre Stiles si allontanava, sempre con quel sorriso tremendamente malefico per il suo sistema nervoso.
 
E quello circolatorio.
 
E quello riproduttore.
 
“Io devo smettere di ascoltare le tue proposte, che alla fine mi continuano a danneggiare. Non pensavo più che oggi con Rhys ci sarebbero stati i verdi…”
 
“E se tu non l’avessi saputo, mi avresti urlato addosso “Braeden dovevi dirmi che andavi a vedere una lezione dei verdi? Lo sai quanto ci tengo?”
 
“Non ci tengo..sono studenti come gli altri…” ribattè Derek, arrossito per qualche motivo, nella zona delle orecchie e attorno al collo.
 
“Certo, nove su dieci…”
 
I battibecchi tra i due amici si placarono solo grazie all’arrivo di Rhys, il migliore amico di Derek e insegnante di canto e ballo della squadra verde.
“Derek, Braeden…è un piacere trovarvi quì!” - li salutò Rhys: biondo, con un corpo tonico e  addominali da far invidia a chiunque-  “Mi raccomando, abbiamo ospiti, quindi cercate di dare il massimo.. sono loro che scrivono i vostri giudizi sui social media..” avvertì, premendo il tasto play dello stereo.
 
Il dansing era una speciale attività, che consisteva nel cantare e ballare nello stesso tempo, così da migliorare la resistenza alla fatica e anche il lavoro dei polmoni.
Rhys adorava quella lezione, perché gli sembrava di vedere scene tratte da un musical.
 
“Ok, Stiles, canti tu?”
 
Il ragazzo annuì, lanciando uno sguardo calcolato in direzione della zona dello specchio nella quale sostava Derek, mentre il resto del gruppo si posizionava per iniziare.
 
Lo stomaco di Derek era attraversato da migliaia di brividi: le cosiddette farfalle che avevano ormai preso piede. E dire che Stiles non aveva nemmeno iniziato a cantare.
Era splendida la sua voce: già profonda e intensa quando parlava, diventava anche armoniosa e soave quando il ragazzo iniziava a cantare.
 
Taking me higher than I've ever been before
I'm holding it back, just want to shout out, give me more

You're just a hideaway, you're just a feeling
You let my heart escape, beyond the meaning

 
Derek sussultò, le iridi che fissavano intensamente quelle di Stiles, tanto che il verde e l’ambra rischiavano di mescolarsi. Amava quella canzone, perché gli ricordava Stiles, e ogni volta che la sentiva o la trasmetteva alla radio, non poteva non soffermarsi a canticchiarla con entusiasmo.
Tutto quello che sognava di riferire a Stiles era rinchiuso in quella canzone, e adesso il ragazzo per il quale aveva un improponibile cotta, la stava intonando in maniera perfetta, guardando nella sua direzione.
 
Derek dimenticò come respirare, mentre alle parole si aggiungevano i movimenti, e l’intero gruppo di studenti, tra i quali spiccavano Scott, Kira e Allison, iniziava a ballare seguendo i passi di Rhys.
 
Not even I can't find a way to stop the storm
Oh baby, it's out of my control, it's going home
But you're just a chance I take to keep on dreaming
You're just another day that keeps me breathing

 
Stiles cantava come se fosse arrivato in finale: l’intensità di quelle parole, e soprattutto il significato, che fluivano dalla bocca di Stiles al cuore di Derek.
Non importava che fosse un esercizio di ginnastica, perché in realtà quella per Derek era una confessione vera e propria. Non c’era motivo che Stiles guardasse proprio lui, altrimenti.
 
Baby, I love the way that there's nothing sure
Baby, don't stop me, hideaway with me some more

 
I movimenti dell’intero gruppo erano sinuosi e perfetti, completamente a tempo con la musica: le cosce si muovevano sode, il bacino ondeggiava, quasi come se ci fosse in palio una preda e loro, tutti e dieci, avevano bisogno di conquistarla.
In fondo danzare è come fare l’amore.
 
“Non ti stacca gli occhi di dosso, Derek…” notò Braeden appena in tempo prima che Stiles si avvicinasse e afferrasse l’Hale dal bavero della camicia, facendolo sedere su uno sgabello posto al centro.
 
Ora era diventata davvero una danza per conquistare.
 
“Ma che diavolo…”  
 
You send me the shiver and the spine that might overflow
You're bringing me closer to the edge, I'm letting go
You're just a hideaway, you're just a feeling
You let my heart escape, beyond the meaning



Stiles si muoveva a ritmo con il suono dei sintetizzatori, quasi come se la musica la stesse creando lui in quel momento. Tutti i ragazzi gli si posero accanto, ballando e allungando braccia, portando le gambe verso l’alto, facendo capriole.
 
L’unico rimasto fermo, esattamente di fronte a Derek, con lo sguardo più caldo del mondo era Stiles.
Putting my head into the clouds I'm floating home
When you can be going I can't find a way to stop
You're just a chance I take to keep on dreaming
You're just another day that keeps me breathing

 
La canzone stava giungendo al termine, e Derek capì di non essere più in quella stanza, circondato da dieci persone, con la sua migliore amica accanto alla porta, piacevolmente sorpresa.
 
C’era Stiles di fronte a lui, quello stesso ragazzo che gli rendeva il cuore più leggero ad ogni passo che compiva, e che glielo riempiva di spine ogni volta che non guardava dalla sua parte.
Derek credeva di essere drogato di Stiles, e forse era proprio così.
Non si era avvicinato minimamente a toccare il petto di Derek, eppure Stiles era riuscito, solo con la voce, a lanciargli milioni di brividi attraverso lo sterno che bruciava, scottava.
La stanza aveva acquistato ancora più calore.
 
La canzone terminò e Derek si ritrovò esattamente in piedi di fronte a Stiles, la spina dorsale scossa dall’adrenalina e qualcosa di pesante che gli viaggiava dal petto allo stomaco: pesante e bollente.
Derek deglutì e Stiles si specchiò nel suo gesto. Il pomo d’adamo che saltellava in gola, il cuore dell’Hale che si trovava esattamente accanto alla protuberanza.
Pulsava, pulsava senza fermarsi, ad una velocità da far girare la testa, e tutto, tutto, per colpa di Stiles.
 
Il più giovane si portò la lingua sulle labbra, inumidendole nervosamente, prima di allungarle in un sorriso timido, imitando quello che indossava il volto di Derek.
 
Nessuno dei due riuscì ad emettere il minimo suono, mentre il resto della classe e Rhys si allontanavano.
 
“Ci vediamo Derek…” bisbigliò Stiles, lanciandogli un’occhiolino che permise allo stomaco dell’Hale di capovolgersi.
 
“Ci vediamo Stiles..” sorrise Derek timidamente, voltandosi verso Braeden, ma lanciando un ultimo sguardo caldo in direzione del giovane Stilinski.
Avrebbero avuto di che discutere, nella prossima intervista, l’Hale ne era certo.   

Ok, allora.. questa è una sorta di anticipazione di una futira fic che scriverò, Au, ambientata a New York, con Derek e Braeden migliori amici e non solo loro (perchè li vedo meravigliosamente bene insieme come amici e basta.. quindi yay al Bro!Draeden e nope al Draeden che ci regalerà Jeff... -,-")
La quantità di fluff è oscena, ma avevo voglia di scrivere qualcosa di zuccheroso...ed è una song fic. Ascoltate Hideaway mentre leggete ;) 
ok, un avviso per chi legge Labyrinth: vado in pausa per qualche settimana, dato che andrò in vacanza per qualche settimana e non avrò il pc.. sorry =((
Beh, non mi rimane altro che dirvi.. Stay tuuuuned e votate Sterek al poll della backlot, siamo in finale contro i nostri amici / nemici della Destiel ;) yay!! Ci si vede tra qualche settimana!! <3
   
 
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