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Autore: _Fred_    04/08/2014    1 recensioni
E se per sfuggire dall'ordinarietà della tua vita, scappassi ogni notte con il ragazzo che ti fa battere forte il cuore? E se lui ti portasse nel suo posto preferito?
Bridget, tutto questo, lo faceva.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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LAUGHTER LINES

Bridget mise giù la penna, si appoggiò allo schienale della sedia e posò gli occhiali sulla scrivania davanti a lei con un sospiro.
Si passò una mano sulla faccia stanca e scivolò lungo la sedia.
Sbuffando si ritirò su e fece correre uno sguardo attorno alla camera così ordinata da farla sentire un'intrusa.
Guardò la sua libreria, piena di libri ordinati per titolo e pensò avrebbe dovuto sistemarli per gradimento.
Poi posò lo sguardo sulla mensola sopra la scrivania, anche essa piena di libri.
Si girò di nuovo e guardò la sveglia sul suo comodino, segnava le 22:30, quindi i suoi genitori sarebbero, come ogni sera, entrati in qualsiasi momento per darle la buonanotte e lei sarebbe dovuta andare a dormire.
Guardò di nuovo la scrivania e i fogli sopra di essa, riprese in mano la penna e ricominciò a scrivere.
- E' permesso? - chiese suo padre, entrando dalla porta dietro di lei.
Bridget alzò gli occhi al cielo, prima di girarsi mettendo su un sorriso.
- E' ora di mettere via i libri e andare a dormire. - disse sua madre dalla spalla di suo padre, con quel tono che di solito si usa con i bambini e che qualsiasi persona di sedici anni come Bridget avrebbe odiato.
- Certo ma', finisco di copiare le ultime righe e vado. - rispose la ragazza, ampliando il sorriso.
I suoi genitori le si avvicinarono e le diedero un bacio sulla guancia.
- Ti vogliamo bene, piccola. - disse la madre.
- Buonanotte. - continuò il padre.
- A domani. - terminò Bridget, come ogni sera.
I suoi le sorrisero ed uscirono e lei andò a chiudere a chiave la porta, come al solito, ma mai grata di quel permesso come quella sera.
Si girò e si appoggiò alla porta, guardando la sveglia. 22:37.
Si alzò in fretta, indossò un paio di jeans e una maglia abbastanza larga e le scarpe. Non sapeva dove sarebbe andata, ed era meglia essere vestita comoda.
Recuperò alcuni soldi dal salvadanaio, si mise una felpa e, dopo essere uscita nel balcone della sua camera, si calò nell'erba morbida come ormai aveva imparato a fare.
Si girò, e con pochi agili salti, uscì dal muretto che circondava casa sua.
Fece un leggero sospiro e risalì la sua via poco frequentata.
La via principale era un po' più piena di persone.
Si guardò intorno e riconobbe subito la macchina che stava cercando e senza pensarci s'incamminò in quella direzione, tenendo gli occhi fissi sul terreno per non incrociare lo sguardo di nessuno.
Quando mancavano ormai pochi metri alla macchina, vide la portiera del conducente aprirsi e il cuore perse un battito vedendo il ragazzo che scendeva.
Matt aveva un paio di anni e qualche mese in più di lei. Frequentavano la stessa scuola e si erano conosciuti nel modo più banale, attraverso degli amici. Ma Matt di banale non aveva nulla.
- Hey. - disse lui, attirando l'attenzione di Bridget.
- Ciao, - rispose lei. - Non andiamo in macchina? -
- Certo, ero solo sceso per vedere dov'eri finita. - le disse, facendo spallucce e rientrando in macchina.
Bridget lo imitò e Matt mise in moto. Si accese anche la radio e la melodia di una canzone dei Coldplay riempì l'auto.
Come al solito, nessuno dei due parlò, ma non era un silenzio imbarazzante e Bridget poteva, di tanto in tanto, vederlo sistemarsi i capelli biondi.
Uscirono dal paese e poco dopo Matt spense l'auto.
Avevano percorso la strada in salita e ora erano quasi in cima alla montagna.
Scesero dalla macchina e potevano sentire il rumore di un ruscello, non molto lontano, mescolarsi ai versi degli animali notturni.
- Siamo arrivati? - chiese Bridget, dopo essersi guardata intorno e non riuscendo a nascondere una nota di delusione nella voce, non vedendo niente di emozionante come le altre volte.
Matt rise e l'affiancò.
- No, dobbiamo camminare un po'. - rispose, prendendole la mano e cominciando ad avanzare.
Bridget sussultò a quel contatto. Non stavano insieme e non succedeva spesso che lui la toccasse.
Entrarono nel bosco, dove l'umidità era così alta e l'aria così fredda, da creare un fastidioso contrasto.
- Dove stiamo andando? - provò a chiedere Bridget.
Matt scosse la testa e l'accenno di un sorriso gli attraversò le labbra sottili. 
- Sai che non te lo dirò. - le rispose.
- E' solo che questo posto... - facendo correre lo sguardo e la mano sinistra attorno a loro, - ... mette i brividi. -
- Sì, ecco, non aspettarti grandi cose. - il biondo si passò la mano tra i capelli con fare nervoso, che non sfuggì a Bridget.
Gli strinse la mano e quando lui si girò a guardarla, lei abbassò gli occhi sul terreno.
- Dov'è il sentiero? - domandò, quando si accorse di star camminando sul nudo sottobosco, fermandosi di colpo. - Ci siamo persi. - aggiunge sussurrando, guardandosi intorno. Il suo cuore batteva fortissimo e sentiva le lacrime pungerle gli occhi.
- No, - rispose Matt. - Ne stiamo creando uno noi. - disse, riprendendo a camminare.
- E comunque ancora qualche metro e siamo arrivati. -
Qualche metro dopo, infatti, gli alberi cominciarono a diradarsi, fino a scomparire per lasciare spazio ad una piccola radura.
Al centro di essa, tra l'erba, stava un tronco. Non era intero, era stato tagliato, ed era molto largo.
Poco più distante, vi era una piccola casa, sempre di legno. Non sembrava nuova, ma nemmeno vecchia e dentro era buio.
Senza mollare la mano di Bridget, Matt la condusse al centro della radura e la fece sedere sul tronco. Poi si sedette accanto a lei e sospirò.
Prima che la ragazza potesse parlare, tirò fuori dalla tasca della giacca che indossava una scatolina e gliela porse.
Bridget non la prese, rimase a guardarla.
- E' per te. - disse Matt, posandogliela sulla gamba.
- Per cosa? - chiese lei, allungando la mano tremante e prendendola.
- Per niente. Stavo passeggiando e l'ho vista in una vetrina, così ho pensato di prendertela perché credo che... non so, mi ricorda te. -
Bridget aprì la scatola e spostò alcuni veli. 
Il suo cuore si fermò, poi riprese a battere più velocemente. Era una collana. La catenella era sottile e il ciondolo era una margherita con i petali d'argento.
Si girò e vide Matt che la stava guardando.
- Grazie. - sussurrò, con la bocca secca.
Lui le sorrise dolcemente.
- Vieni qui, che te la metto. - disse, facendola girare.
- Dove siamo? - chiese Bridget, mentre le dita di Matt le sfioravano il collo.
- Ti ho portato nel mio posto preferito, per farti vedere l'albero che hanno tagliato alcuni anni dopo la mia nascita. Mentirei se dicessi che questo posto non mi è del tutto conosciuto, ci sono cresciuto in mezzo a questi alberi. E vedi quella? - disse Matt, facendola alzare e portandola, tenendola per mano, verso la casa.
- L'abbiamo costruita io e mio padre, usando anche alcuni pezzi del legno di quel albero. E' perfettamente al centro della radura. Sembrava che il bosco si nutrisse della sua energia, per cui non abbiamo portato i pezzi tagliati del tronco lontano dalla radice. - spiegò, aprendo la porta della casa.
Nell'oscurità che Matt conosceva, aprì un cassetto e ne prese una candela, che accese con l'accendino che aveva in tasca.
Seppure fosse piccola, riusciva ad illuminare gran parte di quella stanza, che era l'unica della casa.
Bridget si guardò attorno, giocando con il ciondolo della collana. A sinistra c'era quella che sembrava una piccola cucina, con una credenza e un lavandino, mentre a destra stava un letto singolo sotto ad una piccola finestra. 
- Non c'è elettricità nè acqua corrente, serviva solo a dare l'aspetto di una casa. - disse Matt riguardo al lavandino, mentre versava un po' di cera per terra e ci appoggiava sopra la candela per farla stare dritta. Poi si sedette e fece segno a Bridget di sedersi accanto a lui.
- Ho letto un libro una volta. - cominciò la ragazza. - Parlava di persone che si trovavano di notte nel bosco e venivano uccise. Ci sono anche dei film, è un cliché negli horror e... -
Matt la bloccò prendendola per i fianchi e facendola scivolare tra le sue gambe. Appoggiò il petto alla sua schiena e il mento sulla sua spalla.
- Qui c'è l'energia dell'albero a proteggerci. - disse, dandole un piccolo bacio sul collo. Poi si sdraiò, trascinandola con sè.
 Il cuore di Bridget era come impazzito, batteva così forte che, nel silenzio della casa, era sicura che anche Matt lo sentisse.
- E' bello qui. - riuscì a sussurrare.
Matt stette in silenzio alcuni minuti e a Bridget sembrò di morire.
All'improvviso il ragazzo biondo si girò e si mise sopra la ragazza, tenendosi sollevato con i gomiti. Si guardarono un attimo negli occhi, poi lui si chinò, posando le labbra su quelle di lei.
Non fu un bacio lungo. Fu dolce, fu lento.
Poi Matt si sollevò e senza staccare gli occhi da  quelle di lei, le disse: -Ora ti vedo, ti vedo nel mio futuro quando saremo vecchi. E saremo pieni di storie da raccontarci. - 
Poi come si era sdraiato, si sollevò e tese la mano per aiutare Bridget a fare lo stesso.
Guardò l'ora, erano quasi le tre.
- Andiamo, torniamo a casa. -
Uscirono dalla radura, dal bosco, e senza fatica tornarono alla macchina.
Il viaggio fu silenzioso come al solito, ma Matt teneva la mano di Bridget, mollandola solo per cambiare marcia. A volte la ragazza si voltava a guardarlo e si sorridevano.
Arrivarono a casa della ragazza e spensero la macchina.
- Ci torneremo. - disse Matt, guardando la strada. - Si dice che quando porti una persona nel tuo posto per più di una volta, quel posto diventa di entrambi. - aggiunse guardandola.
Non sapendo cosa rispondere, Bridget si sollevò e lo baciò. Matt si chinò un po' per farla stare più comoda e le passò un braccio sulla vita, mettendole una mano dietro la nuca per avvicinarla di più a sè.
- E' stato bello stanotte. - sussurrò lei, allontanandosi un poco. - Il tempo è passato in fretta, non credo di essere stata così impaziente per un'altra notte. - continuò, abbassando lo sguardo.
- La notte arriva in fretta. Oggi è il passato. - le sorrise Matt.
Bridget si avvicinò per un altro bacio, poi scese dalla macchina e prima di  arrampicarsi per tornare in camera, lo salutò con la mano.
Nella sua stanza, stesa sul letto, riprensava a quella notte.
Matt le aveva attraversato il cuore, e si sentiva come se avesse potuto morire di felicità.
E si addormentò, immaginandosi con Matt, e il loro sguardo era contornato dalle piccole rughe di una risata.
  
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