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Autore: IMmatura    04/08/2014    5 recensioni
Tutte le ragazze hanno bisogno di prendersi del tempo per se stesse. In questa raccolta di flashfic seguiamo le nostre adorabili Nyotalia girls in una delle attività proprie del genere femminile: lo shopping.
ATTENZIONE: POSSIBILE OOC, STORIA AD ALTO CONTENUTO DEMENZIALE...
[PRESENZA DI TANTI PAIRINGS...MA TANTI]
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nyotalia
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

Quando le Nyo!girls fanno shopping...

...Ti incastrano. (USxFem!UK)

-Alfred, oggi mi accompagni a fare compere.- non era una domanda, ma un ordine perentorio, quello uscito dalla bocca di Rose Kirkland. Nondimeno il suo ragazzo continuava a smanettare sulla sua PSP, mordendosi la lingua nello sforzo di concentrarsi. La ragazza sospirò, ricorrendo a tutta la sua pazienza, e ripeté la sua richiesta.

-Ma assolutamente no!- protestò l’americano, senza scollare gli occhi dallo schermo, concentratissimo sulla battaglia contro il boss finale.

-Bene, non voglio discutere con te...- rispose lei, mentre finiva di tracciare indisturbata le ultime linee del cerchio magico. Beata distrazione del suo compagno. Sogghignò, prima di pronunciare la formula. - Spatium transitum!-

-Cosa..?- chiese Alfred, degnandosi finalmente di tornare alla realtà, e scoprendo con orrore che il mobilio del loro salotto era stato sostituito da scaffali colmi di vestiti. L’aveva fatto di nuovo. Perché quell’incantesimo era l’unico che le riusciva sempre?

...Danno occhiate. (SvixFem!Aus)

Di solito erano tutti e due oculati nelle spese, ma c’era un piccolo lusso a cui la sua compagna non riusciva proprio a rinunciare. Vestiti. Annelise non l’avrebbe mai ammesso, ma spendeva davvero troppo ogni volta che usciva per fare “compere”. Stanco delle sue risposte vaghe a riguardo, Vash aveva deciso di accompagnarla, ed aveva scoperto l’orrenda realtà. Quella donna entrava solo e soltanto nelle boutiques più costose. Non lo faceva di spoposito, semplicemente il suo gusto la portava proprio li. Ma stavolta ce l’aveva portata in compagnia, e lo svizzero era deciso a chiarire le cose da subito:

-Diamo solo un’occhiata.- quelle parole erano un ordine per la ragazza, e un “alla larga” indirizzato ad eventuali commesse.

Una luuunga occhiata dopo, la cassiera batteva a macchina gli acquisti, sotto lo sguardo soddisfatto dell’austiaca. L’occhiata era diventata “un paio di cosette”, che erano diventate poi una manciata di borse.

-Il totale è 800 euro.-

-Visto, non è stato così tremend...buon cielo! Amore, ti ho già detto di non svenire in pubblico, è indecoroso!- esclamò imbarazzatissima la ragazza.

...Pretendono attenzioni. (SpxFem!S.Ita)

Lavinia era scomparsa nel camerino, con una pila di vestiti più alta di lei, senza degnarlo di uno sguardo. Antonio si era messo a sedere di fronte alla tendina chiusa, sorridendo come sempre, ma iniziando a sonnecchiare internamente. Erano li da un’ora, o si sbagliava?

Proprio quando lo spagnolo decise di concedersi una piccola siesta, e gli occhi iniziavano già a chiudersi, la sua querida decise di spuntare fuori.

-Beh, idiota, che te ne...ma stavi dormendo?!-

-N-non è come sembra! Ero sveglio fino a un attimo fa.- si giustificò.

-Eh, certo! E io ci credo- commentò sarcastica. -Perché il bastardo si annoiava. Per una dannata volta che ti chiedo uno stupidissimo favore, neanche quello! Neanche cinque stramaledetti minuti di collaborazione. Vaffanculo, Antonio!-

L’italiana si richiuse teatralmente la tendina alle spalle, lasciando al ragazzo tutto l’imbarazzo di essere sotto lo sguardo dell’intera clientela presente nel negozio. Stavolta fu lui a diventare color pomodoro...

...Fanno l’opposto di quello che dici. (FrxFem!UK)

-Allora?- chiese la ragazza, uscendo a braccia incrociate dal camerino e sbuffando. Francis rimase incantato da quella visione. L’inglese si era finalmente decisa a provare qualcosa di meno antiquato e castigato. Non che avesse molto seno, però Francis la trovava comunque molto sensuale, con quello scollo a V.

-Secondo me è troppo scollato...- protestò la ragazza.

Il francese sapeva bene di doversi impegnare. Doveva assolutamente convincerla a prendere quel vestito!

-Scherzi, sei bellissima! Quel colore ti dona molto e hai un’aria così affascinante.-

-Ho capito, smettila.- protestò, rossa in viso. Fece una mezza smorfia e demolì definitivamente i sogni di Francis. -Se piace ad un pervertito come te decisamente è troppo provocante.-

-No aspetta, non...-

Troppo tardi, la tendina si era richiusa, ingoiando per sempre quella versione sexi della sua ragazza.

...Vanno accontentate. (PruxFem!Ru)

-Allora, come mi sta?- chiese Anya sorridente e radiosa.

-Sei magnifica!- disse semplicemente Gilbert. Era assolutamente sincero, non avrebbe mai usato a sproposito un aggettivo del genere. Tuttavia la russa non sembrava molto convinta. Si avvicinò al viso del ragazzo, fissandolo intensamente. Nonostante i suoi sforzi, l’albino si ritrovò a deglutire.

-Non lo dici solo per farmi contenta, vero?-

-N-no, assolutamente!-

-Bravo.- disse sorridendo Anya. -Grazie mille di avermi accompagnata a fare compere, tesoro. Sei stato così gentile a darmi il tuo parere spontaneamente.-

-Q-quindi sei soddisfatta?- chiese speranzoso il ragazzo, che da due ore faceva la sua triste parte di ostaggio. Anya aveva dei modi tutti suoi per ottenere quello che voleva.

-Si, non ho più niente da provare. Sono soddisfatta.-

-Quindi...adesso puoi slegarmi? Qualche commesso potrebbe pensare ad un rapimento e chiamare la polizia...-

...Pretendono MOLTE attenzioni. (CanxFem!Pru)

-Liebe, dove stai andando?-

-I-io mi sono ricordato che non ho comprato da mangiare per Kum...-

-Ti prendi anche il lusso di andartene, adesso?- protestò la ragazza, assottigliando lo sguardo con aria cattiva. -Perché non mi hai detto quanto mi stava bene quella maglietta?-

-P-perché non me l’hai chiesto...- farfugliò Matthew.

-E allora? Non ero abbastanza magnifica da meritarmi un complimento?-

-N-no...cioè, si...- il canadese iniziava a sentirsi sotto pressione. Gli faceva piacere che Julchen volesse coinvolgerlo e tenesse alla sua presenza, però la situazione stava diventando stressante. Molto stressante. La ragazza incrociò le braccia al petto.

-Allora?-

-C-cosa?-

-Di questa invece che dici?- chiese la ragazza esasperata. Non si era fatta accompagnare dal suo ragazzo perché la facesse dubitare della sua folgorante bellezza!

-Ma è la stessa di prima.-

-No, il colletto è diverso. Lo vedi che non mi presti attenzione. Siediti e non provare più a muoverti!- ribatté, sparendo dietro la tendina. Il suo pulcino, rimasto appollaiato sopra la parete del camerino, fissava il canadese chiedendosi perché ancora non stesse scappando...

...Ti incolpano. (FrxFem!Can)

-Ma petit colombe...stai bene? Sei li dentro da un bel po’, ormai...- chiese preoccupato Francis, ricevendo un mormorio indistinto in risposta. La tendina rimaneva chiusa.

-Mon amour...devo chiuderti la zip dietro la schiena?- ritentò, con tono leggermente malizioso, Francis, facendo per sbirciare dal lato del tessuto.

-Tanto non mi entra...- disse finalmente Michelle, con un fil di voce, uscendo dal camerino. In mano un abitino candido, con impresse delle foglioline d’acero.

-Peccato. Non fa niente, giusto? Andiamo da un’altra parte.-

-Ma io volevo questo.- Protestò, insolitamente capricciosa, la canadese. -Fai presto a dire “andiamo”...-

Di colpo, iniziò anche a piangere. -Dici sempre “ti porto a cena fuori”, “andiamo al ristorante”...e poi a me non entra niente. E tu ti trovi una ragazza più appariscente e più magra, a cui stanno bene i vestiti. E poi mi lasci....-

Rientrò in camerino, chiudendo la tendina in faccia al suo accompagnatore e abbandonandolo ad immotivati sensi di colpa.

...Corrono troppo. (S.ItaxFem!Sp)

-Guarda che carina!- esclamò la ragazza, sollevando una tutina da bambino. Lovino rimase a dir poco esterrefatto. Avevano girato tutti il santo giorno per vedere e comprare boiate, ma almeno fino ad ora erano cose di una qualche utilità, almeno per lei.

-Ci sono disegnati dei pomodorini...- insisteva la spagnola, avvicinandoglielo di più al viso. -Ed hanno anche la faccia! Non è la cosa più carina del mondo...quando avrò un figlio ne voglio una!-

Aspetta...figlio?!  Stava cercando indirettamente di dirgli che voleva avere un bambino?

L’italiano sbiancò, iniziando a farsi un inquietante viaggio mentale. Consuelo incinta, poi il parto...magari pure due gemelli. Pianti notturni. Doppi. Non poter uscire più, perché ci sono i bambini.  Pannolini. Cacca. Tanta cacca...

-V-vado un attimo...- farfugliò.

-Mi amor, dove vai?- chiese sorridente la ragazza, senza capire perché improvvisamente stesse indietreggiando, in direzione della porta.

-A-a comprare le sigarette...- disse, dandole le spalle e schizzando via.

“Ma se non ha mai fumato in vita sua?” si chiese perplessa e ignara Consuelo.

...Parcheggiano i fidanzati. (BTT)

-Oh, anche voi qui?- chiese sorpreso Antonio, andando incontro a due vecchi amici.

-Beh, sono iniziati i saldi, no?- sospirò il francese, sistemandosi i capelli con la mano libera, mentre nell’altra stringeva un paio di buste. -Dobbiamo fare la nostra piccola corves, temo...-

-Piccola?- chiese ironicamente Gilbert, sollevando le braccia colme di shopper bags.

-Pyo?- rincarò Gilbird, il suo inseparabile pulcino da compagnia, con nel becco una bustina di fermagli per capelli.

-Beh...immagino dipenda da persona a persona...- commentò il francese, mentre Antonio dava all’albino qualche pacca di solidarietà.

-Speriamo solo che non ci facciano aspettare troppo...voi da quanto siete qui?-

-Quando sono entrato nel centro commerciale...- annunciò cupamente Gilbert -I saldi non erano ancora cominciati.-

...Vogliono tutto. (Fem!Pru+?)

-Questo posto è magnifico...mai quanto me, ma è magnifico!- esclamò Julchen, decisa a prendere d’assalto il negozio. Si guardava intorno, e già selezionava le sue prede.

“Voglio quella maglietta!” pensava, osservando come, su fondo nero, risaltasse la scritta verde acido WITHOUT ME IS JUST “AWERSO”.

“E quei jeans” aggiungeva, dicendosi che quelle catenelle sui passanti sarebbero stata la magnifica colonna sonora dei suoi sensuali ancheggiamenti.

Quanto alla tracolla a forma di pulcino non aveva bisogno di darsi una motivazione. La voleva. Punto.

-E poi voglio quella maglietta, quella felpa, quelle scarpe...- continuò, senza accorgersi di aver iniziato a pensare ad alta voce. -...e il cagnolino di quella ragazza. Quanto è carino!-

-Pyo!- strillò il pulcino sulla sua spalla, vedendo la padrona completamente catturata da quel patetico chiwawa da borsetta. Come osava paragonare quel cucciolo ancora sporco di latte a lui?

Un attimo dopo Julchen cominciò a strillare, sentendosi beccare l’orecchio.

-Ahio! Non dicevo sul serio...ahi!-

...Sono insoddisfatte. (UKxFem!US)

Arthur guardò l’orologio, preoccupato. Aveva un appuntamento tra un’ora ed erano ancora in giro per negozi. Sapeva di non dover accettare, quando Emily aveva sfoggiato quegli enormi e dolci occhioni azzurri. Quando faceva troppo la gentile c’era sicuramente una trappola.

-Allora? Sei pronta? It’s late!-

-Come faccio ad essere pronta?- piagnucolò l’americana, da dentro il camerino -Ho preso solo quindici jeans, venti magliette, venticinque felpe e...-

-Tutte cose indispensabili, eh?- chiese l’inglese, irritatissimo.

-Ma stai scherzando?- chiese Emily, facendo capolino. -Ah, già! Mi dimentico sempre che tu non capisci.-

-What? Stai dicendo che sono un idiota per caso?-

-No. Sto dicendo che sei un maschio, quindi certe cose non puoi capirle per definizione.-

-Che diavolo di teoria idiota è?- protestò il ragazzo.

-Non è una teoria...guarda come sei vestito!- protestò lei, alludendo al golfino molto antiquato che l’inglese aveva scelto.

-Benissimo...allora io e i miei vestiti antiquati ti lasceremo a piedi!- ribattè Arthur, prendendo la porta del negozio, offesissimo.

-Wait!- gli urlò dietro l’americana, sbandierando i sacchetti con gli acquisti già fatti. -Almeno portati dietro le borse!-

...Si illudono. (USxFem!Ru)

Anya si osservò per l’ultima volta allo specchio. Quella maglietta coi girasoli era bellissima, però...

Si preparò psicologicamente ad affrontare con calma la realtà, quando sentì i passi di Alfred lungo il corridoio. Il ragazzo si affacciò alla porta regalandole un largo sorriso, prima di rendersi conto di ciò che aveva indosso, e guardarla perplesso.

-Ecco...era taglia unica. L’ho presa lo stesso. C-come mi sta?- domandò gentilmente.

L’americano rimase in silenzio per una manciata di secondi, per poi emettere uno strano verso.

-Un...un po’ picc-ahahah! Sorry!- si schiarì la voce, cercando di tornare serio -Dicevo che ti sta un pochin-pffft...-

Si era preparata psicologicamente ad affrontare la realtà, non un cretino insensibile...

-A-anya? D-dove hai preso quel piccone? Cosa vuoi...- farfugliò Alfred, iniziando ad indietreggiare. -Darling, p-parliamone...non...non...NOOOOOO!-

...Perdono il controllo. (GerxFem!Ita)

-Ve, sono tornata!-

Ludwig era talmente concentrato a lavorare, da non notare che la ragazza era letteralmente sepolta dalle shopping bags. Si limitò a continuare a fare i suoi conti (che sarebbero saltati di li a poco, evidentemente...), borbottando a mezza bocca: -Ce ne hai messo di tempo per trovare il rossetto...-

-Accidenti! Sapevo di essermi dimenticata qualcosa.-

Il tedesco alzò di scatto la testa.

-Che diavolo hai fatto?- chiese preoccupatissimo, vedendo la quantità esorbitante di acquisti che aveva fatto.

-C’erano i saldi.- mentì l’italiana.

-E quanto avresti speso con questi “saldi”?-

Deglutì. Prese la scusa di posare le buste, per riflettere. L’avrebbe sgridata, sicuramente. A meno che non se ne fosse dimenticato. Inutile sperarci. Era già sulla porta della sua stanza, per proseguire l’interrogatorio.

-Ehm...tesoro, forse è meglio che ti siedi....vuoi una birra?-

Il biondo sospirò.

-Dimmelo e basta.-

-400 euro. M-ma ho fatto anche la spesa, eh!-

No, questo non lo rincuorava affatto...

...Odiano il manichino. (RuxFem!US)

Non importava quanto il sorriso di Ivan stesse diventando forzato e inquietante, Emily sembrava intenzionata a passare il resto della vita a provare felpe. Mentre i commessi cominciavano a tremare, vedendo l’alto uomo russo digrignare i denti, lei spuntò fuori dal camerino, storcendo il naso.

-Non posso credere che non abbiano quella a strisce bianche e rosse.- si lagnò teatralmente, quasi volesse farsi sentire.

Il ragazzo ricordò che era stato proprio quello scellerato indumento in esposizione ad attirare la sua ragazza nel negozio di indumenti e articoli sportivi. L’aveva visto in vetrina. Ebbe un’idea: farla arrabbiare per terminare quella giornata di shopping il prima possibile.

-Perché non ti fai prendere quella sul manichino?- propose con finta dolcezza.

-Il manichino?- ringhiò Emily, trasformata. Agguantò una mazza da baseball, in esposizione. Un colpo violento arrivò alla testa del povero espositore umanoide.

-La roba sul manichino sta bene SOLO al manichino. Quanto lo odio!-

Il cassiere deglutì, mentre Ivan si ricordava perché, nonostante tutto, amasse da morire quella donna.

...Molestano i commessi. (ItaxFem!Ger) (+Sorpresa)

Monika teneva sollevata davanti ai suoi occhi la maglietta a stampa militare, ignorando il commesso intento a dirle che, con quello, le aveva mostrato praticamente l’intero negozio. Feliciano, inizialmente contento di vedere la ragazza preoccuparsi per il suo aspetto (dedicava decisamente troppo poco tempo a se stessa), ora rimpiangeva la sua idea di portarla a fare compere. Soprattutto in QUEL negozio. Osservava la vena pulsante del commesso, col timore che un embolo colpisse suo...

-Grazie, ma non sono convinta. Dovrei pensarci...-

-Pensarci ‘sto cazzo! Mi hai rotto le scatole per tre ore, adesso come minimo la rimetti a posto tu questa schifo di roba! E in ordine cromatico!-

Lovino era esploso. Maledetto suo fratello e la fissa di portare le ragazze proprio nel negozio dove lavorava!

-E tu, idiota, se provi di nuovo a presentarti con una rompiscatole del genere ti...-

Dal magazzino si affacciò il titolare, intimandogli di non urlare e, soprattutto, di essere più educato con i clienti.

-Fanculo anche tu, mi licenzio!-

...Toccano tutto. (UKxFem!Fr)

-Ah, che meraviglia...senti questo tessuto!- fece la ragazza, esaltata.

Arthur si limitò a storcere il naso. Era davvero necessario che toccasse ogni singolo capo del negozio? Damn it, era imbarazzante!

Evidentemente però era anche inevitabile, a giudicare da come la francese faceva scorrere con aria esperta le mani tra le grucce, squittendo di gioia di tanto in tanto.

-Guarda, che bello...guarda...- continuava a ripetere, sfiorendo stoffe su stoffe e saggiando anche gli stetti capi, solo di taglie diverse. Scorreva le grucce una ad una in modo maniacale.

-Bellissimo...guarda...be...bellissimo.- disse, con tono improvvisamente più sensuale. Arthur si riscosse dai suoi pensieri per notare che la ragazza stava ora valutando la maglietta del commesso...addosso al medesimo.

-WHAT THE HELL WHAT’S WRONG WITH YOU!!!- sbraitò, prendendola per il gomito e trascinandola via, mentre lei ancora si complimentava con il ragazzo in questione. Non ci teneva a sapere per cosa...

 

 

Angolo di IMma

Spiegazione di quanto avete letto: una mia amica mi ha mostrato un video troppo divertente dei Nirkiop intitolato “Cosa fanno le donne durante lo shopping...”, ed in preda ad un’ispirazione fulminante, la sera stessa mi sono messa davanti al pc e ho scritto questi scleri, creandone una specie di versione hetaliana. Alcuni personaggi forse sono un po’ OOC, ma dovete capire che anche il genere è volutamente demenziale, quindi un po’ paradossale...

Nella mia testa erano Human AU, per questo ho usato solo nomi umani. Però voi potete leggerle indifferentemente ^.^

Devo smetterla di farmi suggerire video dalle amiche...vero?

Spero non mi uccidiate per questa cosa senza senso.

Saluti

IMma

PS Link alla versione originale dei Nirkiop:

https://www.youtube.com/watch?v=5_lMm7hEy1U

  
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