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Autore: _Dayana_    04/08/2014    4 recensioni
Lui non c'è più ed io non posso continuare a vivere. Mi manchi fratellino, è successo tutto a causa mia.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Karai, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doveva essere solo una ronda notturna, solo una cazzo di ronda notturna! Ma mi sbagliavo, non era nulla di tutto ciò, nascosti nell'ombra c'èrano loro... Quei bastardi ci stavano aspettando ed io ignaro, avevo portato me e i miei fratelli nelle fauci del lupo!

 

Accadde tutto in un attimo, i ninja continuavano a sbucare da ogni parte, provammo a difenderci ma per quanto ci sforzassimo non riuscivano a contrastarli, l'odore di sangue... del nostro sangue, ormai impregnava l'aria dando l'impressione di soffocare, a man a mano che il tempo passava i nostri attacchi diventavano sempre più deboli fino a quando ci limitammo solamente a parare o schivare, non avevamo più forze, in un attimo di pace riuscì a vedere i miei fratelli, erano feriti, stanchi, impauriti e soli.

 

Mi guardarono cercando di trovare una scintilla di coraggio nei miei occhi, dopotutto un leader deve fare questo no? cercare di incoraggiare la sua squadra, convincerli che niente è perduto fino a che avranno la forza di lottare, ma quella scintilla per quanto si sforzassero non la trovarono... c'èra solamente dolore e rabbia.

 

Per quanto i muscoli bruciassero per lo sforzo implorando pietà noi continuammo a combattere ma i ninja erano veramente troppi, in un attimo ci sovrastarono, ci immobilizzarono e ci legarono, poi un colpo in testa ed io svenni tra le urla dei miei fratelli.

 

Mi risvegliai poco dopo, ogni mia singola parte doleva, non sentivo più le braccia, le gambe. Aprì gli occhi ma fui costretto a richiuderli, bruciavano, una luce era puntata verso di me, qualcuno mi parlava, ma non capi cosa mi stava dicendo, poi la luce si spense ed io fui libero di aprire gli occhi, davanti a me c'èra lei, bellissima quanto malvagia, vestita da ninja, mi puntava alla gola un piccolo pugnale, mi disse qualcosa ma non capì, mi arrivò uno pugno talmente forte che mi fece sanguinare il labbro, ora che la mia vista si era stabilizzata mi accorsi di essere legato, mani e piedi, ad un tavolino con delle catene, erano troppo strette,mi graffiavano la pelle facendomi sanguinare.

Poi la mia attenzione si posò di nuovo su quella donna che mi guardava, il suo nome? Karai!

 

Un rumore assordante! Lei che urla, e subito un rumore metallico uguale a quello di due armi che si scontrano! Non durò molto, senti poi un corpo che cadeva.

 

Le mie mani e i mie piedi furono liberi, guardai il mio salvatore e fui contento di scoprire che era Raph!

Mi aiutò ad alzarmi, chiesi di Donantello e di Michelangelo, lui mi assicurò che erano al sicuro, che erano riusciti a scappare.

Ero così felice in quel momento! Abbracciai Raph, non mi accorsi però che Karai aveva ripreso conoscenza, era in piedi che ci guardava, aveva permesso a Raph di liberarmi, ma poi...

 

Mio fratello cadde a terra, sotto di lui si aprì una pozza di sangue, lui era ancora ancora vivo, tremava, respirava a fatica, non capivo, prima stava bene e ora... Poi mi accorsi di Karai, in mano aveva una katana, la mia katana! Era sporca di sangue.

Anche se sentivo le forze venirmi meno mi alzai e presi la prima cosa che trovai da terra, con tutta la forza che mi rimaneva mi scagliai verso di lei. Cadde a terra senza un lamento, anche sotto di lei si aprì una pozza di sangue... guardai la "cosa" che avevo in mano, era un Sai di Raph.

 

Raph! Andai verso di lui, lo chiamai più volte ma rimase immobile, era freddo. Sentì le lacrime bagnarmi la benda azzurra e scendere dalla mie guance per poi cadere a terra.

 

 

 

TRE MESI DOPO

 

 

Disteso a letto ripensavo a quella sera di tre mesi fà, lui non c'èra più e questo era solo colpa mia! Se fossi stato un capo migliore mio fratello sarebbe ancora qua!

 

Mi girai e rigirai cercando di trovare una posizione comoda su cui dormire, ma non avevo sonno, cosi mi alzai e mi diressi nella stanza di Raph, aprì la porta lentamente come per paura di svegliarlo, ma lui non era a letto, la sua stanza era tale e quale a come l'aveva lasciata, Donatello e Michelangelo cercarono di convencermi più volte a metterla in ordine, ma io rifiutai sempre. L'essenza di Raffaello era racchiusa in quella piccola stanza e toccare anche un solo oggetto la dentro per me significava un reato!

 

Ero in camera sua e me lo immaginai disteso sulla sua amaka, tutte le sue cose erano la, libri, atrezzi per allenarsi, vestiti.

 

Sentì le lacrime che mi rigavano le guance, caddi in ginocchio e iniziai a piangere, poi quando alzai la testa vidi un qualcosa che luccicava, mi avvicinai e capi che quel luccichio era causato dalle armi di Raph adagiate in una scatole senza coperchio. Presi in mano uno dei suoi Sai, forse feci troppa pressione perchè la lama mi punse un dito facendo uscire un po di sangue, già solo un po, nulla inconfronto a quello che aveva versato Raph., guardai meglio la lama, e un'idea mi passò per la testa, in un attimo tutto sarebbe finito, avrei smesso di soffrire, di piangere, di tormentarmi giorno e notte, avrei raggiunto il mio fratellino e sarei rimasto con lui per sempre...

 

Lui era morto per mano di una delle mie armi, dovevo restituirgli il favore.

Alzai il Sai e lo puntai verso il mio addome, chiusi gli occhi e pensai a lui, poi fu buio.

 

Okkk potete uccidermi xD Non so come ma mi è venuta in mente questa storia... non so voi mai io avevo gli occhi lucidi mentre la scrivevo... Bhe spero vi sia piaciuta, anche se può risultare corta. commentate se volete
   
 
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