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Autore: _MorMor_    04/08/2014    1 recensioni
Lo guardò negli occhi.
Gli occhi chiari del colonnello si specchiarono in quelli scuri del consulting criminal.
Senza saperlo quei due strinsero un legame.
“Con chi parlo?” Chiese Sebastian distogliendo lo sguardo per fumare come se si sentisse inferiore a lui, come se non riuscisse a reggerlo.
“James Moriarty, hi.” Chi distoglie lo sguardo per primo, in una sfida tra animali, perde ed è sottomesso.
Una one shot ispirata a una fan art che ho trovato su internet ^^
(è stata scritta all'una di notte ;) )
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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BOND


Non c’era battito accelerato per James Moriarty mentre veniva inseguito, o per meglio dire braccato, da dei “clienti insoddisfatti”.
Il suo impero era appena all’inizio, non si estendeva al difuori della Gran Bretagna e della Russia, poco per una persona che vuole controllare il mondo.
Jim sentiva come se gli mancasse qualcosa per arrivare al potere desiderato. Una chiave forse? Certo lui aveva tutto quello di cui necessitava, molti uomini forti sotto di sé che allenavano reclute. Nessuno dei quali, però, abbastanza forte da fargli da braccio destro: in ogni missione si portava via qualcuno di diverso, probabilmente perché quello prima moriva sempre. Non erano abbastanza forti per lui, no morivano tutti ma in qualche modo si doveva morire no? Pensava Jim. Certo forse la sua chiave era una spalla che lo sorreggesse ma non lo avrebbe mai ammesso.
Girò l’angolo di un vicolo, non temeva i suoi inseguitori: solo una bambina con manie di potere che cercava di fregarlo, Kitsune si faceva chiamare, nessuno di cui aver paura, l’avrebbe uccisa prima o poi ma voleva giocare ancora un po’.

Il sangue scorreva tra le mani del ex colonnello Sebastian Moran. Paura? No, aveva già ucciso molteplici volte, non certo dei suoi compagni però. Lo avevano messo all’angolo, dopo la sua fuga dall’esercito era stato braccato come un animale. Aveva ucciso il generale testa di cazzo Wilson come lo chiamava lui. Era scappato fino in Russia per salvarsi, sebbene di russo non sapeva una parola, ma a quanto pare era stato trovato anche lì, non c’era speranza per lui non riusciva a proteggersi, aveva bisogno di qualcuno che lo proteggesse e lo facesse sparire.
Il sangue scorreva dai corpi degli ex compagni di Sebastian formando una pozzanghera dove lui era il centro. Si accese una sigaretta e se la portò alla bocca, il freddo russo gli gelava le ossa. Udì dei passi veloci venire verso di lui.

Jim aveva udito degli spari, lui era sempre stato curioso sin da piccolo. Corse verso quella direzione solo per il gusto di metterci il naso. Girò l’angolo di un vicolo di Mosca e gli piacque quello che vide: un uomo, che fumava tranquillo in una pozzanghera di sangue che proveniva da dei cadaveri con indosso una divisa del esercito britannico. Che ci facevano dei militari che servivano la regina in un vicolo di Mosca?
Guardò l’uomo, un uomo molto bello c’era da dire: occhi blu, capelli castani non molto lunghi, erano stati corti in passato ma trascurati, come la barba, negli ultimi mesi. Al collo portava una medaglietta militare sporca di sangue, un militare… ex, si corresse subito Jim. Ricordò che un certo Colonnello Moran era scappato dopo aver ucciso quella testa di cazzo di Wilson.
Si avvicinò sorridendogli.

Un civile? Che ci faceva lì un civile? Era sordo forse? Non aveva sentito gli spari?!
Sebastian lo vide sorridere nella penombra di quel vicolo. Perché sorrideva non aveva paura?
Quel civile non aveva paura di lui. Beh non sapeva chi era. La gente si solito quando lo incortinava si nascondeva e piangendo pregava per la sue via.


 
 
La società sapeva quello che faceva:
Lui torturava le persone.
                                                                                                                 Jim lo conosceva:
un torturatore di prima categoria.
Conoscevano i suoi attrezzi.
                                                                                                                 Aveva iniziato a collezionare coltelli all’età di  
                                                                                                                 otto anni.

Era un assassino.
                                                                                                                Era interessante.


Sebastian non si stupì troppo della reazione, quel civile non sapeva chi lui fosse in realtà.
“Colonnello.”
O forse Sebastian si sbagliava, prese una boccata di fumo e lo squadrò. Chi era e come lo conosceva?
“Colonnello Moran… giusto?” Jim mise le sue scarpe firmate in quella pozzangera accucciandosi davanti a lui: “Certo che è giusto.”
Sebastian si limitò a guardarlo, quel uomo non aveva paura di lui anche se sapeva chi realmente era.
Jim gli alzò il mento tenendolo tra le dita e gli sorrise. Passò un dito sulla cicatrice che rigava il volto di Sebastian.
Lo guardò negli occhi.
Gli occhi chiari del colonnello si specchiarono in quelli scuri del consulting criminal.
Senza saperlo quei due strinsero un legame.
“Con chi  parlo?” Chiese Sebastian distogliendo lo sguardo per fumare come se si sentisse inferiore a lui, come se non riuscisse a reggerlo.
“James Moriarty, hi.” Chi distoglie lo sguardo per primo, in una sfida tra animali, perde ed è sottomesso.
“E che vuole?”
Jim sentiva di tenere in mano la sua chiave tra quelle dita. Ma come testarlo?
Un uomo entrò nel vicolo con una pistola per uccidere Jim. Sebastian sparò un colpo senza nemmeno guardarlo beccandolo nel centro della fronte. L’uomo morì.
“Ha una bella mira colonnello.”
“Immagino le sia noto che sono un cecchino.”
“Averi bisogno di lei.”
“Come posso esserle utile, sono solo un rifiuto della società.”
“Due rifiuti sono meglio di uno, colonnello.”
“E che dovrei fare? Lei che lavoro fa.” Lo guardò negli occhi.
“Consulting criminal.” Disse Jim mettendogli il biglietto da visita nella tasca del giaccone.
“Ovvero?”
“Uccido le persone su commissione.”
“Tu?”
“I miei uomini.”
“ E io dovrei essere uno dei tuoi schiavi?”
“No no no no … tu trovresti essere il mio braccio destro.”
“La paga com’è?”
“Mai visti tanti zeri assieme.”
“Puoi farmi scomparire?”
“Certamente.” Si formò un ghigno sul viso di Jim.
“Affare fatto.” Disse il colonnello che non aveva nulla da perdere. Lui non sapeva che stava facendo un patto con il diavolo.

“Kistune. Lui è scappato.”
“COSA?!”
“E Kazuma è morto.”
“COSA?!” non poteva andare peggio per la volpe.
“L’ha ucciso il colonnello Moran.”
“Scherzi?!”
“poi si è alleato con lui.”
“Moriarty…”
“Esattamente.”
Shary chiuse la chiamata. Porca puttana quei due assieme avrebbero comandato un mondo in rovina con un sorriso sulle labbra
Moran e Moriarty… suonava dannatamente bene. 


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Angolo dell'autore:
Ciao, è sebbie che vi parla ^_^ Come avrete capito dall'introduzione è una fan fiction basata su una fan art che avete visto, non è mia ma se l'autore è tra di voi me lo dica che lo scrivo ^^ Ascoltavo Halluja a mezzanotte dopo aver visto un video Mormor con sotto questa canzone, video bellissimo ^_^ 
http://www.youtube.com/watch?v=c2ewesrNih0
Ve lo consitlio :D 
Spero questa cosetta vi sia piaiuta ;) Kitsune vuol dire volpe in giapponese, il suo nome è Shary e non dico il suo cognome per non fare spoiler sulle prossime fan fiction XD Spero di mettere qualcos'altro con lei se Jim mi lascia ^^
Vi saluto e vi abbraccio Sebbie ^^
   
 
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