Preda

A volte bisogna essere gli eroi di se stessi. A volta bisogna sapersi salvare da soli, perché le persone senza le quali non potresti vivere, riescono a vivere senza di te.  Ed è orribile, sai, sentirsi la più inutile del gruppo, quella che se c’è bene, se non c’è non fa niente. E’ così che mi sento, insignificante. A nessuno importa veramente di me, a nessuno servo io per vivere. Io li guardo quando non lo fa nessun altro e vedo cosa sono veramente. Alcuni tristi, altri innamorati. Nessuno è come me, nessuno si sente inutile, senza uno scopo nella vita. Perché sono qui, io?  Qual è il motivo della mia esistenza? Nella vita bisogna sapere sin da subito qual è il proprio posto nel mondo. O cacciatori, o prede per sempre. E’ così, per quanto sia orribile bisogna abituarsi a sapere che se non tratterai male una persona lo farà lei, se non piangi per una persona sarà lei a soffrire per te. Poi ci sono le eccezioni, quelle che si distinguono, che si cercano ovunque e quando si trovano non si lasceranno mai. Quelle sono le prede, che cercano un’altra persona come loro con cui sfogare il proprio dolore. Accade poche volte nella vita, ma non è così raro. Basta cercare, trovare qualcuno che ti capisca veramente, con cui condividere il tuo risentimento ed allora riuscirai ad essere felice. Ma che cos’è veramente la felicità? Un’illusione, o una certezza? Per cos’è che bisogna lottare veramente? Me lo sono chiesta tante volte e l’unica risposta che riuscivo a darmi era Daniele. Quando lo incontrai ebbi la certezza che lui fosse la mia salvezza, invece era solo il mio carnefice. Ero così sicura di aver trovato una persona come me che non mi sono resa conto del fatto che proprio era il mio cacciatore ed io non ero altro che la preda. Avevo “abboccato all’amo”. Poteva fare qualsiasi cosa con me che io non l’avrei mai lasciato andare. Lui non voleva restare, mentre io non avevo il coraggio di andarmene. Ho sofferto talmente tanto fino a quando non mi sono resa conto di quel che stava accadendo. Lui mi stava prendendo in giro, letteralmente. E per fortuna lo capii. In un certo senso mi sono salvata da sola, ma non completamente. Ci ho provato ed ho fallito. Pensavo che ormai nessuno sarebbe riuscito a guarire le mie ferite fino a quando incontrai lui. Lorenzo, era il suo nome e per quanto sembrasse impossibile era messo peggio di me. Era una di quelle prede evidenti, che non si nascondono neanche più. Appariva debole, senza difese, senza protezione. Soffriva e non si impegnava a nasconderlo. Era bellissimo come pochi. Aveva il cuore di un ragazzo ferito e l’anima di un angelo. Così ho lasciato perdere me e mi sono dedicata a lui come se fosse il mio animaletto da proteggere. Con il tempo tutto ciò è stato ricambiato, perché l’unica cosa che mi serviva era qualcuno bisognoso di salvezza, per potermi poi salvare a sua volta. Alla fine ci siamo riusciti. E’ il mio tutto, il mio mondo. Sembrava così fragile, ma dentro era forte come una roccia. Invulnerabile. 

Note dell’autore…

Ciao ragazze! Ho scritto questa OS di getto, senza pensarci troppo. Non so da dove mi sia venuta l’idea, spero solamente che vi piaccia. Un bacione, 

Susy