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Autore: ladyvampiretta    05/08/2014    3 recensioni
[Seguito di "Bright Lights"]
Abbandonata da Castiel, Layla cerca di far luce sul suo passato grazie anche all'aiuto dei Winchester. Nel caos tra Paradiso e Inferno, riusciranno a scongiurare l'Apocalisse imminente?
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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HIS CHOICE


 

Raffaele ringhiò, un suono gutturale e terribile che sicuramente mi avrebbe fatta rabbrividire. Ma ormai non avevo più paura di nulla. Con la morte di Cas, niente aveva più senso per me. Speravo solo di raggiungerlo.
Mi avvicinai lentamente all'arcangelo bloccato alla parete di roccia. La lama riluceva come un diamante sotto i primi raggi di sole, brillava come le rifiniture delle mie ali. Ad un passo da Raffaele, mi fermai. Alzai la lama come una ghigliottina e compii la mia vendetta con un solo colpo, secco e deciso.


 

Dopo aver ucciso l'arcangelo, non sentii più niente di quello che succedeva. Michele e Gabriele si adoperarono per ricacciare Lucifero nella sua Gabbia.

Riuscii solo a distinguere una frase formulata dall'angelo guerriero.

«Ti ho cacciato già una volta Lucifero » disse con austerità «E lo farò di nuovo»
Ne seguii un suono secco e gutturale, prima di avvertire un boato. Non mi voltai nemmeno per assistere alla scena. Dopo di lui, sarebbe toccato ai demoni di tornare all'Inferno, Crowley compreso. Gabe e Michele rimproverarono gli angeli, annunciando anche una punizione da nostro Padre. Ma a me non importava niente. Ripresi la mia lama e volai fino al corpo di Castiel. Mi sedetti a gambe incrociate vicino a lui, fissandogli il volto mentre le lacrime mi rigavano inesorabilmente le guancie.

Osservai i suoi occhi chiusi. Sembrava dormisse.

Gli accarezzai il profilo del viso, la sua pelle fredda mi fece rabbrividire. Passai le mani tra i suoi capelli, sistemando amorevolmente quel ciuffo sempre fuori posto. Le labbra erano socchiuse, come se stesse respirando ancora. Cercando di allentare il groppo alla gola, mi chinai sulle su di lui e lo baciai, immaginando le sue labbra mordicchiare le mie, la sua lingua cercare la mia.
Ma lui non avrebbe più fatto niente di tutto questo. Non mi avrebbe più coccolata, stretta a se', protetta, fatta ridere come solo lui, con la sua semplicità e ingenuità, sapeva fare.

E io? Cosa avrei fatto? Che ne sarebbe stata della mia vita?
Nulla aveva più senso senza Castiel. Lo amavo e avrei preferito litigare per anni, farmi dire che non era innamorato di me, che mi odiava, piuttosto che sapere che non ci sarebbe mai più stato.
Mi staccai la lui e gli asciugai le mie lacrime cadute sul suo viso.
Cercando ancora di mandar giù il groppo alla gola, tirai fuori la mia lama angelica. Deglutii e me la portai all'altezza del petto. Che senso aveva l'immortalità se non poteva essere condivisa con qualcuno?
"I moderni Romeo e Giulietta", così ci aveva chiamati Raffaele.
Fare la stessa fine mi sembrava la cosa migliore. Forse era un gesto vigliacco ed egoistico da parte mia, con tutti i caduti che c'erano stati in questo conflitto. Il problema era che non vedevo vita senza il mio angelo. Terra, Paradiso, Inferno... Non c'era posto per me.
La punta della mia spada mi pizzicò il ventre. Chiusi gli occhi e trattenni in respiro mentre allontanavo la lama prima di riavvicinarmela al corpo con velocità e vigore.

"Ti amo, Castiel" pensai solamente, pronta a morire.
Ad un millimetro dal corpo, però, la lama sparì dalle mie mani e io venni avvolta da una luce calda che emanava pace e tranquillità. Malgrado i miei nervi saldi e tesi, non potei far altro che rimanere sorpresa da quella strana sensazione. Durò un secondo, il tempo di un teletrasporto. Per istinto, chiusi gli occhi e strinsi le spalle.

Quando riaprii gli occhi, mi ritrovai nella stanza dove Zaccaria mi aveva sequestrata più di una volta. Pareti bianche e marmi rossi, il camino in cui scoppiettava il fuoco era ancora lì, come la statuetta a forma di angelo. Malgrado avvertissi un po' di paura, non riuscii a rabbrividire. Mi sembrava di essere morta... che la mia vita non avesse più un senso.

Ero un guscio vuoto... una parte di me se n'era andata con Castiel. Sperai con tutto il cuore che chi mi avesse trascinata in quella stanza lo avesse fatto per uccidermi e porre fine alle mie sofferenze.

Mi guardai intorno. Seduto sul tavolo davanti a me, con le gambe penzoloni, c'era un bambino. Non doveva avere più di cinque anni: aveva i capelli neri e gli occhi di un blu indescrivibile. Indossava quella che sembrava una divisa scolastica, con dei pantaloni blu scuri, una camicia bianca e un gilet nero. Mi scrutava con attenzione.

Improvvisamente, avvertii una forza schiacciante che mi impedì di guardare quella creatura in viso. Emanava un'energia che non aveva eguali.

"E' Lui" pensai, strabuzzando gli occhi e inginocchiandomi.

« Padre » dissi con voce tremante.

Tenevo gli occhi chiusi. Non ero degna di guardare in faccia Dio in persona.

« Layla, puoi guardarmi » disse dolcemente.

Scossi la testa « Non posso... non ne sono degna »

Il Bambino scese dal tavolo con un salto e mi si avvicinò. Mi sollevò il viso con le due dita.

« Apri gli occhi ».

Feci quanto mi venne ordinato.

La prima cosa che notai fu lo sguardo: gli occhi... era indescrivibile. Era evidente che avevano visto tutta la storia del mondo e non solo. Erano allo stesso tempo giovani e anziani.

« Ho scelto quest'aspetto perché è l'immagine di purezza... a mio parere è meglio questo che l'aspetto di un vecchio, non credi? » mi chiese, ma non riuscii a rispondere. Le mie parole sembravano così... inutili al suo cospetto.

La Sua voce era una carezza, dotata di potenza e musicalità.

« Sai perché ti ho portata qui? » continuò con voce dolce.

Scossi la testa.

« Ho visto quello che hai fatto per gli umani, per salvare la Terra e fermari coloro che volevano distruggerla » asserì. Immediatamente, gli occhi mi si fecero lucidi.

Avevamo vinto la guerra, ma a che prezzo?

"Castiel" pensai, mentre una morsa mi stringeva il petto.

« Castiel? » chiese. Aveva letto i miei pensieri « Adesso è in pace con il mondo » disse.

A quel punto, scoppiai a piangere « Se è felice, per me va bene così » mugugnai tra le lacrime.

Malgrado gli occhi offuscati, lo vidi storcere un po' la bocca. Un gesto quasi umano, anche se di mortale aveva ben poco.

« Felice non direi » si girò e allungò un braccio verso la parete nord. Questa scomparve e al suo posto, vidi la stanza della nostra casetta immersa nel verde.

Ebbi un tuffo al cuore. Castiel era lì, inginocchiato sul letto che piangeva.

« Pe... perché piange? » domandai, confusa. Feci per avvicinarmi, ma Lui mi bloccò con un'occhiata. Subito dopo, il suo sguardo si addolcì.

« Non ci sei tu... è solo con i ricordi di te » disse semplicemente « L'unica cosa che lo consola è il fatto che tu sia salva »

A quel punto, credetti di perdere i sensi. La testa cominciò a vorticare e un'ennesima fitta al cuore rischiò di uccidermi.

Il Bambino si girò di nuovo verso di me e la visione alle Sue spalle scomparve. Era tornata la parete nuda.

Istintivamente allungai un braccio. Avrei voluto abbracciare il mio angelo, dirgli che andava tutto bene... anche se in realtà non era così.

« Cosa saresti disposta a darmi in cambio della sua vita? E per la sua felicità? » domandò con voce curiosa.

Sgranai gli occhi. Spostai in avanti la mano che tenevo stretta al petto.

« Tutto... la mia stessa vita » mormorai, convinta « Tutto, purché non soffra più »

Il mio angelo meritava un po' di pace. Speravo che Dio lo facesse tornare in vita, in cambio della mia. Avrebbe vissuto continuando ad aiutare i Winchester e mi sarebbe andata bene così. Non avrei avuto rimpianti.

Lui sorrise. Schioccò le dita e dall'altra parte della stanza comparve Castiel.

Da accucciato che era, si alzò in piedi. Il viso era scavato, gli occhi gonfi e ancora delle lacrime gli rigavano il viso.

Mai in vita mia lo avevo visto piangere. Era uno strazio per l'anima.

Il respiro mi si mozzò e il mio cuore perse un battito prima di partire all'impazzata.

Era palese che era solo lo spirito del mio angelo, ma mi bastava vederlo per sentire un po' di pace. I contorni della sua figura rilucevano della sua Grazia, bella e luminosa come solo un'anima pura come la sua poteva possedere.

Malgrado la sofferenza che lo lacerava, era sempre bello da togliere il fiato.

Quando i suoi occhi incrociarono i miei, lessi l'incredulità sul suo volto.

« Layla? Ma che succede? Perché sei qui? » Dall'occhiata preoccupata che mi lanciò, intuii i suoi pensieri. Temeva che fossi morta anche io.

Scossi la testa mentre mi scioglievo in un pianto silenzioso. Cas fece per raggiungermi, ma quando vide che non eravamo soli, si bloccò di colpo. Come me, cadde immediatamente in ginocchio.

« Padre » disse, abbassando il capo e giungendo le mani.

« Castiel, ti ho portato qui per farti la stessa domanda che ho fatto a Layla »

Il Bambino mi indicò.

« Cosa saresti disposto a dare per la sua felicità? Per la sua vita? » chiese, avvicinandosi a lui.

Restai in silenzio. Se Dio voleva prendersi la mia vita, non avrei potuto o voluto ribattere. Ero un angelo.

« La mia stessa vita, anche se al momento ne sono privo » e gli occhi di Castiel incrociarono i miei prima di tornare a quelli di nostro Padre « Darei di più di tutto quello che ho, accetterei anche di essere legato all'Inferno per l'eternità per lei ». Il suo tono era solenne e sincero.

"Oh Cas" pensai, stringendo i pugni.

« Padre, prendi la mia vita in cambio della sua, preferisco essere io rilegata all'Inferno » assserì.

Era vero. Avrei fatto qualsiasi cosa per il mio angelo, anche se voleva dire sottostare alle torture di Crowley o Lucifero stesso. Non mi sarebbe importato sapendo che Cas era vivo e felice.

A quel punto, Castiel si alzò in piedi « No, lei ha già sofferto troppo per me, non voglio che lo faccia di nuovo ».

Lui, nostro Padre, che ci aveva ascoltato in silenzio, lanciò un'occhiata strana all'altro angelo.

« E' una minaccia? » chiese candidamente. Castiel sbarrò gli occhi, cadde di nuovo in ginocchio e abbassò la testa.

« Non mi permetterei mai » sembrò mancargli la voce « Solo... non voglio che lei si sacrifichi per me »

Dio ci guardò con attenzione.

« Ho preso la mia scelta » asserì solennemente « Sto per chiudere i cancelli di Inferno e Paradiso e chi deve essere punito non sfuggirà alla Mia collera ».

Malgrado fossero dette con la voce da bambino, il Suo tono era tale da gelare il sangue.

Fece segno a Castiel di avvicinarsi e lui mi volò al fianco.

Sfoderò le sue ali e con una mi avvolse. Mi sporsi per poggiare la fronte sulla spalla di Castiel.

A quella vista, nostro Padre sorrise.

« Volete entrambi la vita e la felicità dell'altro. Ma una vita necessita un sacrificio » disse.

Sobbalzai all'istante « Prenda la mia » ripetei.

Castiel ripiegò le ali « No, La prego, tutto quello che ho... »

Il Bambino ci si avvicinò e posò i palmi delle mani sulle nostre fronti.

« Ho già deciso » e nuovamente una luce ci avvolse.

 

 

Angolo dell'autrice:

Siamo quasi arrivati alla fine gente, un capitolo e infine l'Epilogo.

Chi ha salvato Dio dei due? Chissà se il prossimo capitolo vi piacerà...

Ho tradotto in inglese i titoli dei vari capitoli, così la storia è più uniforme.

Aspetto come sempre i vostri commenti!

Ladyvampiretta

 

  
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