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Autore: Rain e Ren    10/09/2008    3 recensioni
Rieccomi qui, stavolta con una storia lunga su Dragon Ball.
Ambientata dopo la fine dell’era GT….pochi mesi dopo la partenza di Goku!
La vita sembra tornata alla normalità, ma il dolore e la tristezza pervadono ancora gli animi dei nostri eroi, memori di tante battaglie e pieni di ricordi che portano il nome del più grande e generoso dei Sayan.
E su questo sfondo dolce-amaro che un segreto torna alla ribalta!
Un popolo nuovo fa la sua comparsa attraverso i ricordi della persona più insospettabile: Videl!
Nascosto tra le Galassie dell’Universo…il Popolo considerato l’Alba ti tutti gli altri…si rivela per la prima volta…
Tra segreti, leggende, ricordi e scoperte di nuovi, straordinari poteri…forse ci sarà un ritorno inaspettato…!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta, Videl
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Sono riuscita a postare prima del previsto (sono proprio orgogliosa di me stessa

Sono riuscita a postare prima del previsto (sono proprio orgogliosa di me stessa!!!).

Come avevo detto l’azione sarà rimandata, ma spero dal prossimo capitolo di poter dare il via all’avventura dei nostri amici.

Mi fa piacere che siate riusciti ad aspettare tanto e che, dopo questo, abbiate commentato lo stesso; spero di saper soddisfare la vostra curiosità, anche se alcune volte ho dei cali.

“Il blocco dello scrittore” per così dire.

Al prossimo capitolo.

Baci…Baci…Rain!!!

 

 

 

 

6. Il Popolo dell’Alba dei Poteri.

 

“ Io non sono una Terrestre!”

 

Le parole di Videl rimasero a lungo sospese nel silenzio che s’era creato subito dopo.

Sul volto dei presenti, esclusi quelli della ragazza, di suo padre e di Gohan, si alternavano espressioni incredule, sorprese e impaurite.

Vegeta aveva l’espressione terrorizzata, il corpo scosso da brividi quasi impercettibili, la bocca spalancata e gli occhi sgranati; Pan era immobile, la faccia contorta in una smorfia tra l’orripilato e l’impaurito; Mr Satan aveva abbassato gli occhi, sconfitto, e aveva stretto le mani in pugni così stretti che le nocche erano diventate bianche. Si era morso il labbro inferiore per impedirsi di urlare…per non venire meno alla promessa fatta alla figlia pochi giorni prima.

 

Tre giorni prima.

 

Il sole splendeva alto nel cielo di Stan City, e tutta la città era tranquilla.

Ehm…quasi tutta…!

“ NO! NON PUOI FARLO!” l’urlo che scosse le fondamenta di tutta la città era quello del campione del mondo: Mr Satan in persona! “ COME ACCIDENTI TI È VENUTA UN’IDEA SIMILE?!

La sua rabbia era rivolta verso la figlia che, senza scomporsi, era seduta davanti a lui che sorseggiava una tazza di thè fumante; non sembrava turbata o spaventata dalla reazione del padre, d’altra parte…se l’era aspettato!

“ Papà.” Lo richiamò posando la tazza sul tavolino davanti a lei. “ Abbassa la voce, per favore. Non voglio che ti multino per disturbo della quiete pubblica.

Gli occhi del padre s’iniettarono di sangue e parve che la sua furia fosse arrivata al limite.

“ SPIEGAMI COSA DIAVOLO AVEVI IN MENTE IN QUEL MOMENTO!” ordinò senza mezzi termini sbattendo le mani sul tavolino, facendo rovesciare le tazze con il loro liquido.

“ Mi pare di avertelo gia spiegato non appena abbiamo iniziato questa conversazione. Disse con calma.

E COME TI È VENUTA UNA COSA SIMILE?” sbraitò ancora. “ PERCHÈ VUOI FARE UNA COSA IMPOSSIBILE?”

Quella domanda, Mr Satan non avrebbe mai dovuto farla, non alla figlia per lo meno, ma questo la capì solo quando la ragazza lo incatenò con il suo sguardo.

Le labbra si assottigliarono e gli occhi divennero due fessure, occhi freddi come il ghiaccio che solo una persona, prima di lei, aveva avuto.

Perché?” sussurrò freddamente. “ Perché? Lo faccio anche, e soprattutto, per tua nipote. Si, papà, lo faccio per Pan, perché non n’è posso più di vederla spenta, apatica, senza più quella luce birichina negli occhi. Ecco perché lo faccio: perché voglio che mia figlia torni a sorridere davvero!”

Mr. Satan era un uomo alto, ben fatto, capace di far paura a chiunque, ma in quel momento sembrava un granello di sabbia davanti alla figlia che, alzatasi in piedi, pareva più grande di lui benché fosse magra e dall’aspetto fragile.

- Sei proprio come lei…- si ritrovò a pensare in campione guardandola tremando; si lasciò cadere sul divano senza più forza, la sua furia di prima era scomparsa davanti a quella della figlia che, anche se più contenuta, faceva molta paura di lui.

“ Papà.” Lo chiamò abbassando lo sguardo. “ Ti prego…non dire nulla agli altri, e non fare scenate sabato. Ti chiedo solo questo…nient’altro…”

E lui non potè che annuire sconfitto!

 

 

Tempo presente…

 

Mr. Satan guardò la figlia con apprensione, sulla sua fronte colavano lente ma inesorabili piccole goccioline di sudore freddo, segno che aveva paura.

- Non so cosa tu abbia in mente, ma la rivedrai.- pensò il campione sospirando senza farsi vedere. - È l’unico modo che esiste per salvarlo…-

Il silenzio regnava ancora sovrano, me sembrava che nessuno dei presenti avesse intenzione di romperlo.

“ Mamma…” la voce tremante di Pan parve riscuoterli dai loro pensieri.

“ Si?”

“ Stavi scherzando…prima…” tentò di dire la ragazzina con la gola secca. “ Non…non stavi dicendo sul serio…vero…?”

Videl sospirò e scosse la testa affranta. “ Purtroppo si.”

Pan crollò a terra, in ginocchio, con la testa tra le mani e gli occhi spalancati che osservavano un imprecisato punto davanti a lei.

Ma…allora anche tuo padre non è un Terrestre…” disse Goten a mezza voce.

“ No…lui è un Terrestre.” Tutti la guardarono senza capire. “ Io…sono una Terrestre soltanto per metà. Da parte di mia madre…non lo sono.

“ Mia madre è la Regina di un pianeta molto lontano dalla Terra, Regina di un popolo che, oramai, viene considerato leggenda. E credo che Vegeta potrà confermarlo.” E si rivolse al Sayan che, ancora immobile, la guardava studiandola come mai aveva fatto.

“ Allora è vero…” sussurrò lui scuotendo la testa. “ È tutto vero. Sia l’esistenza di quel popolo…sia che la Regina aveva avuto una figlia…”

Che intendi dire, papà?” gli chiese Trunks scuotendolo per le spalle.

“ Anni fa, quando ancora Freezer era vivo, conquistava e distruggeva pianeti, oppure faceva prigioniere intere popolazioni che si diceva avessero poteri particolari o speciali. Uno in particolare…gli interessava. Quello che viene chiamato il Popolo dell’Alba dei Poteri perché, nei secoli, il loro nome originale è andato dimenticato…anche se alcuni dicono che non va pronunciato altrimenti l’intero Universo esploderebbe.

“ Ricordo che Freezer lo cercava assiduamente, convinto che esisteva anche se, la maggior parte di noi, credeva fosse solo una leggenda messa in giro da chissà chi. Lo ha cercato per anni, ma pare non l’abbia mai trovato anche se, un giorno, arrivò un tipo dicendo che la Regina aveva dato alla luce una figlia; nemmeno di lei, come della madre e di tutto il popolo vennero trovate tracce, e piano piano persino Freezer si arrese all’idea che fosse solo una leggenda. E invece ora…”

Dopo che Vegeta ebbe finito di parlare, il silenzio regnò nuovamente sovrano.

“ Chi l’avrebbe mai detto che quel popolo esistesse veramente, e che anche la tua nascita non fosse un’invenzione…?!” fece il principe ricolto a Videl che, in tutta risposta, alzò le spalle.

“ Papà…perché viene chiamato in quello strano modo…?” chiese ancora Trunks.

“ Il Popolo dell’Alba dei Poteri?” domandò retoricamente al figlio. “ Bè…” e il suo sguardo indugiò su Videl che, quasi impercettibilmente, annuì con la testa. “ Viene chiamato così perché si dice che da loro provengano tutte le capacità particolari degli altri popoli.”

Ma…ma che significa…?” chiese Tensing sconcertato.

“ Significa…” anticipò Videl. “ che anche alcune capacità dei Sayan derivano dal mio popolo. Ma nemmeno così sembrava chiaro. “ Esempio…avete presente Yardrad, vero? Il popolo dal quale Goku ha imparato il Teletrasporto…bè, quella capacità deriva da quello che viene chiamato il Popolo dell’Alba dei Poteri.”

“ Incredibile…” sussurrò alla fine Crili a testa bassa pensando a tutto ciò ch’era stato detto; anche gli altri erano increduli davanti a quella storia che sembrava quasi una leggenda, una fiaba per bambini.

“ Detto questo…” iniziò nuovamente Videl. “ il mio piano consisteva proprio sul fare affidamento sui poteri di questo popolo per riportare Goku a casa, ma per farlo bisognerà raggiungere il pianeta su cui vive e chiedere aiuto a mia madre. Ho gia chiesto a Bulma se mi aiuta a costruire una navicella che permetta di viaggiare così lontano, e, detto questo, io vi avviso che non obbligo nessuno a venire, né ve lo sto chiedendo. Volevo solo che sapeste quello che ho in mente. Nient’altro.”

E dopo queste parole, nessuno parlò più.

Il silenzio era carico di domande, ma nessuno osava chiedere; troppi erano i segreti che erano gia stati svelati, e in quel momento bastavano, in futuro si sarebbe visto.

Ma almeno il piano aveva avuto inizio.

Chissà come sarebbe andata a finire quella storia!?

 

 

 

Spero di non avervi deluso con questo capitolo, ma mi sono resa conto che, ultimamente, di meglio proprio non sono in grado di fare; se alcune cose non vi sono chiare potete chiedere pure, ma non preoccupatevi perché, nel corso della storia, tutti i misteri saranno spiegati. Lo prometto!!!

Ora però la pianto e vi lascio in pace (grazie a Dio ndVoi).

Baci…Baci…Rain!!!

   
 
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