Mystic Falls
10 Marzo 2010
Andare via da qui.
Molto lontano da qui.
Se non fossi l'idiota che sono scapperei.
E invece no, non riesco a staccarmi da questa follia.
E lei mi consuma.
E lei mi riempie.
Non so spiegarlo.
Mi dà ciò che non ho mai immaginato esistesse e insieme mi toglie tutto ciò che ho sempre desiderato.
E come si fa a desiderare qualcosa di cui non si conosce l'esistenza?
Elena.
Che oggi mi guardava come se non mi avesse mai visto.
Elena
Che la notte che ci siamo incontrati la prima volta mi guardava come se mi conoscesse da sempre.
Elena.
Che con uno sguardo mi sbriciola l'anima e annulla certezze.
Sentivo la sua mano sottile tremare e fremere insieme mentre accompagnava un passo incerto e spavaldo.
Cosa pensavo di fare facendomi trovare alla fine di quella scala?
Pensavo davvero che la mia presenza bastasse a sostituire Stefan?
Siamo due sostanze diverse, incapaci di riempire l'uno i vuoti dell'altro.
Ma lei era lì sola e scendeva quella scala come se la stesse scalando.
E io volevo solo alleggerirle l'esistenza come lei ha fatto con me.
Le sentivo l'ansia, in un paradosso di paura e orgoglio.
Non riesco a dimenticare nulla di quel momento.
Il rumore del fruscio del suo abito contro la mia scarpa ogni volta che mi veniva incontro e l'esitazione del palmo di una sua mano sulla mia spalla e l'altra abbandonata sul mio braccio e il battito del suo cuore che mi pugnalava l'anima ogni volta che appoggiava il suo corpo sul mio e le cercavo le sensazioni negli occhi frugando in ogni sfumatura confuso ed estasiato da quel ciuffo di capelli che le cadeva sullo sguardo timido e che mi confondeva direzioni e pensieri e dovevo tenerle una mano sulla schiena e guidarla ma non riuscivo neanche a respirare e mi sono fermato su una scapola come il più imbecille e incapace degli uomini ed ero solo un burattino fragile tra le sue mani forti e dovrei andar via e dovrei scappare e invece rimango perché un solo suo respiro ha il potere di consumare ogni mia certezza e la sola sua esistenza potrebbe dare un senso all'Universo intero.
Elena.
E io non so niente.
Davvero credo di non aver mai saputo nulla del mondo delle donne dell'amore se il solo movimento delle sue labbra se la sola sua capacità di sorridermi riescono a cambiare il mio destino.
E l'ho sentito davvero il suo respiro fermarsi nel mio quando la musica è finita?
Ed era delusione quella che rendeva incerto quel suo passo mentre si allontava?
Elena.
Che per la prima volta oggi mi ha guardato.
Per la prima volta ho rivisto quello sguardo.
Quello della nostra prima volta nel bosco.
Per la prima volta dopo molto tempo aveva negli occhi quella scintilla di curiosità e passione.
La mia Elena.
Quella che conosco solo io.
Che non posso dividere neanche con lei.
Un destino infame e una scelta sbagliata.
Fino ad oggi era solo un ricordo frainteso.
La mia Elena.
Che pensavo fosse morta sotto il ponte di Wickery.
Che fosse diventata la ragazza spaventata che non mi avrebbe amato mai.
E invece sentivo il suo cuore rincorrere ricordi che non sa di avere e guardarmi sorpresa di riconoscermi.
La mia Elena.
Forse non riprenderemo mai da dove ci siamo interrotti.
Forse saremo sempre l'uno un passo avanti all'altra ogni volta che il tuo sguardo si riempirà di meraviglia guardandomi.
Saremo sempre fruscii di abiti contro le scarpe e mani che si aggrappano a momenti che non siamo capaci di riconoscere.
Saremo sempre direzioni inverse e pensieri irrisolti nascosti sul fondo di sguardi fuggevoli e labbra piegate.
Forse un giorno i miei occhi ti guideranno in un passato che ritorna.
O forse semplicemente non accadrà mai.
Semplicemente vivrai la vita che hai scelto e non quella che desideravi.
Vivrai una vita di giustezze e certezze, invece che di avventura e pericolo.
Vivrai la vira dell'amore che raccoglie l'anima e la tiene stretta invece che quella dell'amore che la spezzetta di passione e follia.
Siamo destinati a incontrarci così, per brevi istanti, in un lampo in uno sguardo.
La tua meraviglia e la mia devozione come pietre che fanno fuoco scontrandosi.
In pochi istanti che danno ossigeno a una fiamma sopita che non si spegnerà mai.
Dovrei fuggire.
Molto lontano da qui.
E invece non sono capace.
Perché una scintilla può bastare a consumare un'anima eterna.
d.