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Autore: missgenius    05/08/2014    2 recensioni
Natasha uscì dal bagno.
''Ho un ritardo.'' Disse
Clint alzò gli occhi dal libro che stava leggendo a letto. Lei era sempre stata puntuale come un orologio svizzero.
''Cosa??''
''Ho. Un. Ritardo.''
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buio.
Freddo.
...diventare padre.
Lampi bianchi negli occhi.
...tuo figlio.
Rumori ovattati.
Voci.
Bambino...
Sempre più buio.
Mi dispiace non ce la faccio...
Freddo.
Buio.
...tuo figlio.
Vorrebbe lasciarsi andare. È tanto comodo.
Ma qualcosa glielo impedisce.
...padre.
Un pizzicore da qualche parte non specificata del corpo.
...padre.
Calore, caldo, sale dalla mano.
Ho. Un. Ritardo.
Sempre più caldo. Brucia.
Tu lo vorresti?
 C'è fuoco. Sta bruciando.
 Vorrebbe urlare, non ce la fa più.
Nessuno è addestrato per questo.
 Tutto sta bruciando, fa male, fa maledettamente male.
Natasha è incinta...
Basta, vi prego, basta.
...e non vuole tenerlo.
Sta andando a fuoco.
...non è più solo lei. Sono loro.
Vorrebbe urlare, chiedere che la smettano, ma non riesce a trovare dov'è la sua voce.
...resisti per Natasha, resisti per tuo figlio.
Non riesce a ricordare come si fa.
...tuo figlio.
Si trova all'inferno, ne è sicuro. In paradiso non si può soffrire così tanto.
Si muove, si contorce. Fa male.
Brucia, sta bruciando, ormai della sua carne non sarà rimasta che qualche mozzico.
...padre.
...tuo figlio.
E poi più nulla.
 
 
 
Sif uscì dalle porte dell'ascensore quasi correndo. Il corridoio dell'ospedale aveva lo stesso colore grigio degli altri piani. Un camice bianco alla fine del corridoio.
Si buttò al collo di Loki che la cinse con un braccio mentre l'altra andava automaticamente a carezzarle il pancione ormai evidente di sei mesi.
''Come stanno? Alla reception non mi hanno voluto dire niente, né di Natasha né di Clint''
Lui sospirò stanco.
''Sono vivi. Feriti. Gravemente. Ma vivi.''
''E il bambino?'' chiese, preoccupata dal fatto che non l' avesse nominato.
Loki la guardò triste, prendendole le mani e guardando il suo ventre.
''Natasha ha avuto un distacco della placenta. Di grave entità. Non sappiamo ancora con sicurezza se ce la farà. Ma mi meraviglierei se accadesse il contrario. Il bambino ha subito troppi traumi.''
Lei annuì triste.'' E Clint?''
''In terapia intensiva. Non ho idea di cosa abbiano fatto. Il personale medico dello Shield si è occupato di lui. Ma alcune voci di corridoio dicono che sia arrivato qui.. Morto. Un polmone perforato e una pallottola che gli ha sfiorato il cuore. A dir la verità fatico anche io a credere che ce l'abbia fatta, da mortale. Solo la camera della guarigione di Odino avrebbe potuto salvarlo.''
''I midgardiani continuano a meravigliarti per la loro tenacia, vostra altezza?''
Lui le sorrise.
''No, se hai qualcuno per cui combattere tutto è possibile.''
 
'' Voi dello Shield non volete proprio morire mai, vero? Ma che avete? Una specie di tessere fedeltà col destino? No, sai sarei interessato a farne una anche io che non si sa mai...''
Tony si affiancò a Phil che da fuori il vetro guardava Clint. Lui si girò.
'' Non pensare male, sono felicissimo che sia sano e salvo... Cioè proprio sano no, ma quantomeno salvo...''
'' Questa è la cosa più importante.''
''Sì, certo, ma anche il come ha la sua importanza.''
Phil si girò a guardarlo, mentre il bip dell'elettrocardiogramma faceva da sottofondo.
''Che intendi dire Stark?''
''Phil, Clint era morto. Sul Quinjet non aveva battito. Ha perso tantissimo sangue, più di quanto un normale essere umano possa sopportare. Come è possibile che sia lì e non qualche piano più giù, all'obitorio?''
''I dottori dello Shield hanno ottime capacità.'' rispose lui imperturbabile
''Non lo metto in dubbio...capacità di resurrezione.''
'' Non lo so cosa hanno fatto Tony. So solo che è vivo, e questo mi basta.''
''Ma non ti chiedi come abbiano fatto? Cioè, riesci ad essere così tranquillo?''
''Credi nel sistema. Certe domande non possono avere una risposta.''
La conversazione fu interrotta dall' arrivo di un uomo.
''Agente Ward...''
''Signore... Sono venuto a vedere come stanno.''
Indicò con un cenno Clint.
''Si riprenderà. Aspettiamo che esca dal coma.''
'' E la Romanoff? Credo di doverle spiegare un po' di cose.''
 
 
Natasha guardava fuori dalla finestra della sua camera concentrandosi sul sole che entrava dando allegria alla camera. Non riusciva a dare un significato a quello che provava. Sollievo misto a paura, felicita e tristezza.
Clint era vivo. Tirato per i capelli, e ancora non fuori pericolo del tutto.
Ma vivo.
Stessa sorte del padre aveva il suo bambino.
Appeso alla vita per un filo sottilissimo.
Sorrise.
Non si arrendeva, si aggrappava con tutte le sue forze a quel filo.
Il loro bambino.
Già poteva vedere in lui la determinazione a vivere che sia lei che Clint avevano.
Il bambino la sua parte l'aveva fatta.  Ora toccava a lei.
Ormai era una settimana che si trovava lì.
Dopo averle fatto esami più accurati la stavano tenendo sotto controllo per vedere se reagiva positivamente alle cure per ripristinarle il normale equilibrio ormonale. Nei prossimi giorni avrebbe potuto lasciare l'ospedale per ritornare a casa.
Quattro mesi di completo riposo. Nessuno, assolutamente nessuno sforzo.
O l'avrebbe perso. E questo non era tra le possibilità plausibili. Non dopo tutto quello che avevano passato.
L' agente Ward era passato a spiegarle finalmente tutta quella matassa ingarbugliata che era quella storia.
Fury aveva intuito che c' era una falla nel sistema, una parte marcia che stava sabotando l'intera organizzazione. E lui si era infiltrato nel suo stesso reparto. Nessuno si era mai esposto abbastanza da poter agire in maniera sicura con gli arresti. Fino al rapimento di Clint.
Un rumore alla sua destra la fece voltare.
La porta si aprì rivelando Bruce.
Ogni giorni la venivano a trovare.
Pepper col piccolo Howard, Sif, Loki, Steve...
''Ciao...''
Cercò di sorridere.
''Ciao mammina.'' lui sorrise radioso.
'' Cos'è tutta questa allegria, dottor Banner?''
''Ho due buone notizie. Una bella e una molto bella. Quale vuoi sentire per prima?''
Lei fece finta di pensarci su.
''Quella bella.''
Lui si sedette accanto a lei sulla sedia.
''Allora, ho parlato col dottor Jones e dice che domani puoi tornare a casa. Ti dimettono.''
''Ok, e quella bellissima?''
''Clint si è svegliato dal coma farmacologico. Sembra stare più che bene, considerato quello che passato. La prima cosa che ha fatto è stato chiedere di te.''
Natasha cercò di controllarsi, non strappandosi flebo e aghi e correndo giù dal letto fino a lui.
''Posso...posso andare da lui?''
Lui continuò a sorridere.
''Sì, ho già parlato con il dottore per il suo star bene, sta arrivando un infermiera per aiutarti. Però con la sedia a rotelle. Su questo il dottore è stato impassibile.''
''Certo.'' lei sorrise.
 
Tutto quello che ricordava del momento in cui s'erano salutati prima che Clint partisse per quella maledetta missione, era il suo sguardo spento dopo che lei aveva pronunciato quelle parole.
Non voleva tenere il bambino.
Non poteva esserci un dolore più grande, per il cuore di un padre. Ma questo lei riusciva a capirlo soltanto adesso, ora che lui era lì, davanti a lei.
''Signora Barton? Se vuole può entrare. Il signor Barton ha chiesto di essere svegliato appena fosse venuta.''
Lei si girò verso l'infermiera annuendo. Era rimasta a fissarlo dal vetro della sua camera.
La donna la fece entrare con la carrozzina, prima di uscire e lasciarli soli.
Lei si avvicinò di più a lui. Con una mano gli accarezzò il viso, sfiorandolo in un gesto che le era mancato da morire, la fronte corrugata, le profonde occhiaie scure, lo zigomo su cui erano stati dati alcuni punti, la linea della mandibola, per arrivare alle labbra, su cui indugiò, prima di depositargli un bacio leggero.
Dio, quanto gli era mancato. Come l'aria nei polmoni.
I suoi occhi si aprirono, occhi grigi come un cielo in tempesta.
''Ciao.'' disse lei con voce rotta.
''Ciao'' rispose in un bisbiglio, in uno sforzo per cercare di sorridere.
''Come ti senti?''
''Indubbiamente ho avuto momenti migliori, ma non mi lamento.'' disse con una smorfia.
Lei rise.
''Sei vivo. È questo l'importante.''
Un attimo di silenzio mentre si osservavano a vicenda.
Fu lei a rompere il silenzio.
'' Clint... Io... Io ho deciso di portare avanti la gravidanza. Ho voluto tenere il bambino. Quella mattina... Non ci sono riuscita. Ero spaventata a morte ma... Io non sono una vigliacca. Bisogna affrontare e vincere le proprie paure. Me lo hai insegnato tu.''
Clint le poggiò una mano sulla guancia, visibilmente emozionato.
'' Io fino all' ultimo ho sperato in una tua chiamata, in un tuo ripensamento. Prima dell' attentato ero uscito fuori per chiamarti. Perché non me lo hai detto subito?''
'' Perché...'' le si spezzò un attimo la voce al ricordo di quegli istanti terribili, quando aveva chiamato Tony.
'' Ho ricevuto prima un'altra chiamata.''
Lui annuì greve.
''Sono orgoglioso di te. E sono...enormemente felice della tua decisione...''
Iniziò a sorridere per quanto la mascherina dell'ossigeno glielo permettesse.
''È grazie a lui che non sono impazzita dopo la notizia della tua morte. Mi sono attaccata a lui come l'unica cosa che ancora mi legava a te...'' chiuse gli occhi non riuscendo a trattenere la profonda tristezza che la pervase.
''IO sono vivo grazie a te. Grazie a voi. Mi sono aggrappato al vostro pensiero nei momenti peggiori, quando la morte sembrava veramente l'alternativa migliore. E quando mi hanno sparato...''
Le strinse forte una mano. ''Stavo per dirtelo, prima di tutto quel pandemonio. Mi dispiace Clint.''
''Non importa. Lo rifarei volentieri per voi.''
Si accorse della fede che indossava.
Le alzò la mano per guardarla meglio.
''Erano secoli che non la vedevo. Erano dentro la custodia del mio arco, giusto?''
Lei annuì.
''Ho anche la tua qui.''
Si sfilò la collana dal collo. Prese la fede di lui e gliela infilò all'anulare, stando attenta alle flebo.
Lui la fissò un attimo prima di rivolgerle la sua attenzione di nuovo.
'' Quindi... Ora come state?''
''Beh, il bambino c'è, ma ho avuto un distacco della placenta. Per i prossimi quattro mesi, ovvero fino alla fine della gravidanza devo stare a completo riposo. Purtroppo non sono stata per niente bene in questi mesi, e il feto ne ha risentito.''
''Mi dispiace Nat, per non esserci stato.''
'' Non esserlo. Riprenditi ora. Abbiamo entrambi bisogno di te.''
  '' Sai già il sesso? Se è un maschietto o una femminuccia?''
''No, ho preferito aspettare che ci fossi pure tu.''
'' Quindi diventerò papà? Saremo una famiglia?'' disse lui in un sorriso.
''Immagino proprio di sì.'' disse lei sorridendo.
Gli prese la mano e la poggiò sulla lieve sporgenza del suo ventre.
''Ciao piccolo. Sono il tuo papà. Ancora non ci siamo presentati ufficialmente. Sai sono tanto felice del tuo arrivo. Però devi tenere duro. Lo so che è difficile, ma ti prego, non mollare. Qui fuori ti aspettiamo con ansia. Sia io che la mamma.''
Lui la guardò.
''Perché stai piangendo?''
Natasha non si era nemmeno accorta delle piccole gocce che scendevano sulle sue guance.
Le asciugò una lacrima col pollice.
'' Non lo so. Credo di essere felice.''
Natasha si sentiva strana. Piena di un qualcosa che le inondava cuore e testa, e non sapeva neanche dargli un nome. Non era mai stata amata, non così.
''Allora agente Romanoff, pronta per affrontare questa nuova missione?''
''Con te come partner, agente Barton?''
''Per sempre.''
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL'AUTRICE PAZZA ( che sono io!)
Yes, I know… scusate per l’abnorme ritardoooooo!! Lo so, lo so faccio pena! Sono tornata solo la settimana scorsa e l’ispirazione ha tardato a venire…infatti questo capitolo non sarebbe mai stato scritto senza il prezioso aiuto della mia amata paoletta a cui va un ringraziamento GROSSO COSì!! TESORO SENZA DI TE NON SAREI MAI RIUSCITA  A  FARE  NIENTE!! Ringrazio al solito chi legge e chi recensisce…questo sarebbe ufficialmente l’ultimo capitolo…l’ultimo ‘capitolo’ sarà un bellissimo epilogo tutto fluffoso!! <3 eeeeemmm aaa piccola annotazione…per chi non avesse capito il farmaco miracolo che salva Clint è un certo medicinale famoso di AoS… un bacione a tutti!!
  
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